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lunedì 19 ottobre 2015

Sem di Gianluigi Gasparri Recensione

Buon inizio settimana cari lettori! Grazie alla fiducia dal giornalista Gianluigi Gasparri, che ringrazio, oggi vi propongo la recensione di Sem! Un romanzo davvero sorprendente sotto molti punti di vista, a metà tra la serietà e l’ironia, capace di mettere di buon umore ma anche di far riflettere.

Cosa aspettate? Leggete!



Titolo: Sem
Autore: Gianluigi Gasparri
Editore: Leone
Pagine: 320
Genere: Romanzo
Prezzo: € 12,90
Uscita: 2015

TRAMA


Una sera di tempesta in una New York postmoderna si presenta nello studio del modesto avvocato Thomas Uterus uno spermatozoo iperevoluto di ventidue anni di nome Sem, che vuole fare causa a un suo fratello il quale, durante la corsa alla fecondazione, gli ha rubato il posto e quindi è nato al posto suo. Nel corso degli eventi Sem alza il tiro e chiede di essere riconosciuto non solo come essere vivente, ma come persona fisica, seppure mutante. La violenta reazione del potere sociopolitico contro la paura di una civiltà dominata dagli spermatozoi costringe il padre e gli amici a nascondere Sem in un laboratorio sotterraneo nell’isola di Flaherty, nella baia di Hudson, dove Sem vivrà in una sorprendente condizione.

Gianluigi Gasparri, giornalista d’assalto e collezionista di querele, specialista in battaglie contro i mulini a vento in cui ne ha dette tante al potere e il potere gliene ha date tantissime. Ha pubblicato tra gli altri L’harem delle brutte e L’Uovo azzurro per Mondadori. Sem è il suo esordio con Leone editore.




“La vita di Sem non è facile, la vita di chi sta vicino a Sem è ancor meno facile, la fragilità di quel piccoletto e la sua vivacità creano mille occasioni di spavento. Grazie al cielo quella creaturina sa amare e sa farsi amare, per cui a nessuno salta in mente di domandarsi, chi me lo fa fare?”


Sem di Gianluigi Gasparri è un romanzo assolutamente fuori dagli schemi. Una storia tra la fantascienza e la commedia, un romanzo divertente e canzonatorio che nasconde molte riflessioni che riguardano il nostro vivere quotidiano, i nostri atteggiamenti esistenziali e soprattutto il nostro essere parte integrante di una società con i suoi ritmi e le sue regole.

“Gli uomini vincenti trovano sempre una strada, i perdenti una scusa.”

Questa citazione all’inizio del romanzo è premonitrice, perché sarà proprio il coraggio, la determinazione, la voglia e la consapevolezza di affermazione a rendere Sem, il protagonista, un vero eroe, piccolo e appiccicoso, a dispetto di tutti i personaggi che siano mai stati creati fino a questo momento. Sem è uno spermatozoo che combatte in nome del riconoscimento del suo essere fisico e giuridico e vuole citare in causa suo fratello Sub, indi un altro spermatozoo, perché attraverso un comportamento a dir poco scorretto, lo ha privato della possibilità di diventare un uomo.
Insomma la scena iniziale che l’autore ci propone è a dir poco esilarante ma anche molto drammatica perché mette subito in evidenza quali sono le falle del sistema in cui viviamo e che tristemente ci condizionano senza che ce ne accorgiamo.

L’avvocato Thomas Uterus, e ci tengo a sottolineare che l’uso dei nomi è un altro elemento a favore del romanzo, scelti così perfettamente e ironicamente per condire ancora di più il tutto di delirio e follia positiva, viene disturbato nel cuore di una notte buia e tempestosa, da un uomo grande e grosso ma dal cuore così tenero che si taglia con un grissino, accompagnato da un piccolo esserino dalla forma strana ed inquietante, due occhi grandi, una bocca per parlare e un corpo che somiglia fin troppo a quello di uno spermatozoo!

“Attaccata al pulsante del citofono c’è una cosa disgustosa, una cosa a mezza strada fra una larva traslucida di maggiolino e colla di moccio, una vera schifezza. Si china a guardare: la colla si muove, una cosa viva, un esserino assurdo con la testa grossa, un breve corpicino evanescente e due braccine, una lunga codetta sinuosa.”

Thomas Uterus è un avvocato di mestiere, un tipo sveglio ma davanti a quella strana accoppiata che tutto sembra fuorchè vincente, comincia ad avere seri dubbi su cosa sia effettivamente reale. Ma gli basterà davvero poco per affezionarsi a Sem, a quell’uomo grande e grosso che è suo padre e alla loro storia che ha dell’incredibile.

Divertente, ironico, animalesco, bestiale, Sem è un grande intrattenitore, un personaggio che non dovrebbe avere neanche la parola eppure diventa il centro di un intero libro che vibra, ribolle e scuote grazie alla sua tragicomica presenza. In lui si raccolgono le ingiustizie della vita, anzi le pseudo ingiustizie, perché lui, per la legge e per la società, non esiste, non ha nessun diritto, non è mai nato. Invece Sub, il fratellone cattivo, quello tutto forza bruta e zero cervello, nella corsa alla fecondazione dell’ovulo, lo ha defraudato del suo posto, del suo diritto alla nascita e soprattutto alla crescita, alla possibilità di essere riconosciuto un essere umano.

Invece adesso Sem cos’è esattamente? Né uno spermatozoo perché parla, ragiona, pensa, si muove e reagisce ma non è neanche un uomo perché la sua condizione gli impedisce di essere autonomo dal punto di vista umano, giuridico e sociale.

Insomma una storia che ha davvero dell’inverosimile e questo è solo l’inizio. E’ solo la base da cui partono tutti gli eventi.  Il ritmo è serrato, le battute frenetiche, l’atmosfera di intrattenimento, a tratti giocosa, altre terribilmente irriverente, frasi ad effetto che rendono la narrazione come un vero e proprio film!
Velocità ed intensità sono le caratteristiche principali della scrittura dell’autore, oltre ad un esperienza evidente nella scrittura (giornalista d’assalto ed ex caporedattore del Resto del Carlino), dotato di una forza creativa e di una immaginazione al di fuori del comune. Ma non è solo questo, intendiamoci bene. Non è solo lo stile, la scorrevolezza, l’impianto narrativo, i personaggi magistralmente improntati, l’esaltazione sempre sull’orlo della riflessione, è soprattutto l’esagerazione contenuta in questa storia, nel modo in cui viene presentata che ti conquista dalla prima all’ultima pagina. Non ho mai sorriso tanto mentre leggevo un libro!

Molte espressioni mi hanno lasciato un sorriso sulle labbra che poi si è incastrato perfettamente allo svolgimento della storia, senza mai turbarlo.
L’effetto sorpresa di alcuni fraintendimenti, l’aria quasi mefistofelica dell’autore, la sua astuzia nel creare una serie di eventi che delucidano una visione assolutamente ineccepibile sotto qualsiasi punto di vista, nonostante sia tutto dannatamente surreale!

E’ accattivante, intrigante, dotato di un’inventiva tale non solo da sorprendere ma da far riflettere anche. Perché dietro la visionarietà e la spassosità evidente degli eventi e dello stesso Sem con tutta la sua famiglia, c’è la valorizzazione dei sentimenti, degli affetti e dei legami familiari e di amicizia. La disumanizzazione di una storia simile, dichiaratamente impossibile, viene sostituita dalla dolcezza e dal senso di protezione di Sem per suo padre e viceversa, il loro legame così naturalmente profondo che arriva persino a commuovere.

Il romanzo è, come si conviene per l’argomento affrontato, pieno di descrizioni anatomiche e il modo di affrontarle dell’autore mi ha fatto pensare ai cartoni animati, quegli stessi colori, quelle stesse note esilaranti, persino le stesse voci bambinesche ed infantili che mi è sembrato di sentire davvero, mentre mi chiamavano verso quel mondo. Spettacolari sono i titoli dei capitoli, scelti a pennello, capaci di introdurre gli eventi all’interno di essi ma anche di cogliere sinteticamente il senso ironico e maldestro di ciò che irrimediabilmente avviene.
La storia di Sem è paradossale, metaforica, ingegnosa ed emozionante, sopra ogni cosa coinvolgente, perché sono certa che non avete mai letto nulla di simile.

Lui pensa che la causa vada impostata su un doppio fronte, uno sul diritto della nascita di Sem che gli è stato rubato dal fratello, l’altro sul suo riconoscimento come persona fisica.”

La bravura dell’autore consiste nell’essere pieno di una visionarietà senza paragoni, di aver creato una storia al limite tra il dramma e la comicità, di essere riuscito a coinvolgere e a farsi apprezzare per l’originalità e la particolarità di ciò che ha creato, assolutamente suo e ora anche nostro.

Una via di mezzo tra serietà e ironia, sorrisi e lacrime, dolcezza e rabbia. Sem lotta per un’ideale, una metafora che non serve ad altro che ad aprire le porte della nostra coscienza e le finestre della nostra mente. Sem è un simbolo che prima di tutto deve farci sorridere, donarci  la sua compagnia così ci sentiremo meno soli di fronte a tutte queste ingiustizie e incongruenze; è e continuerà ad essere un personaggio inventato, ma quanta vita esplode in esso.

Quanta vivacità, intelligenza, dolcezza, voglia di vivere  e di lottare che dovrebbero essere un esempio per molte persone, che dovrebbero spronare, incitare, aprire nuove speranze. Con intelligenza e una non troppo celata furbizia, Sem si guadagna il posto d’onore tra i romanzi più sorprendenti che abbia mai letto!



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