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mercoledì 18 dicembre 2024

Recensione: ELSEWHERE di Gabrielle Zevin

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Nord, oggi vi parlo di Elsewhere di Gabrielle Zevin.

elsewhere

di Gabrielle Zevin
Editore: Nord
Pagine: 272
GENERE: Fantasy/Young Adult
Prezzo: 9,99€ - 16,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Liz non sa com’è finita ad Altrove. Sa solo che non può più tornare indietro ed è quindi obbligata a restare in quello strano posto fatto di spiagge bianche, palazzi eleganti, negozi affollati; un posto in cui lei non conosce nessuno e in cui nessuno può ammalarsi, né invecchiare, né morire. E il motivo è semplice: sono già morti. Proprio come Liz, che è rimasta vittima di un incidente d’auto. Adesso, come tutti gli abitanti di Altrove, diventerà sempre più giovane, fino a tornare neonata, pronta per essere rimandata sulla Terra. Solo che Liz vorrebbe compiere sedici anni, non averne di nuovo quattordici. Vorrebbe imparare a guidare, andare all’università, provare sulla propria pelle l’emozione del primo amore, non ripercorrere un’infanzia che non vedeva l’ora di abbandonare. Vorrebbe riabbracciare i genitori e il fratellino, non essere costretta a fare conversazione con una nonna mai incontrata prima. In altre parole, non è pronta a lasciare andare una vita che non ha mai avuto nemmeno il tempo di assaporare. Però a poco a poco scoprirà che anche questa esistenza al contrario può essere piena di gioia e di sorprese…

RECENSIONE

Cosa accade dopo la morte? Gabrielle Zevin affronta questa domanda universale con delicatezza e immaginazione nel suo romanzo Elsewhere, una storia che invita a riflettere sulla vita, sull’amore e sull’inevitabilità della perdita. 

Attraverso il viaggio di Liz Hall, una ragazza quindicenne tragicamente scomparsa in un incidente, l’autrice ci conduce in un aldilà unico e commovente, dove le persone non solo continuano a esistere, ma vivono un’esistenza al contrario, ringiovanendo fino a tornare neonati e rinascere sulla Terra. 

Altrove, l’aldilà immaginato dall’autrice, è un luogo umano e familiare. Non ci sono angeli con arpe né infinite nuvole bianche. Ci sono spiagge, negozi, lavoro, e persino relazioni amorose. Ma ciò che rende questo mondo davvero speciale è il processo di “invecchiamento al contrario”, un concetto poetico e simbolico che incarna il ciclo della vita. 

Liz, morta a soli quindici anni, si trova a fare i conti con una verità difficile da accettare: non solo non avrà mai la possibilità di vivere il futuro che aveva immaginato, ma sarà costretta a rivivere la giovinezza per poi rinascere. Questo rovesciamento dell’esistenza diventa il punto focale del romanzo offrendo una lente originale attraverso cui esplorare il significato del tempo e della memoria. 

Liz è una protagonista autentica e imperfetta. Il suo dolore è palpabile, soprattutto quando passa ore ai Ponti d’Osservazione a spiare i suoi cari rimasti sulla Terra. Questo comportamento, tanto naturale quanto ossessivo, riflette il modo in cui tutti noi fatichiamo a lasciar andare ciò che amiamo. Il senso di vuoto che Liz prova è intensificato dal fatto che, ad Altrove, non ci sono risposte definitive né scorciatoie emotive: è solo vivendo, o meglio rivivendo, che Liz può imparare ad accettare la sua nuova realtà. 

Accanto a Liz, l’autrice crea una galleria di personaggi ricchi e memorabili. Betty, la nonna che Liz non ha mai conosciuto in vita, diventa una figura di guida e conforto, incarnando la saggezza dell’esperienza e la tenerezza dell’amore familiare. Owen, il poliziotto morto troppo giovane, rappresenta il potenziale per una seconda possibilità di connessione e amore, nonostante i legami irrisolti con il passato. Persino i personaggi minori, come Curtis Jest, il musicista rock affascinante e travagliato, aggiungono profondità e umanità al racconto, arricchendo l’idea che anche nell’aldilà ognuno porta con sé le cicatrici della vita vissuta. 

Ci sono temi come la perdita, il lutto, l’amore, e il ciclo della vita, rendendoli accessibili attraverso una narrazione tenera e a tratti ironica. A esempio, la rappresentazione del funerale di Liz, visto attraverso i binocoli del Ponte d’Osservazione, è un mix di commedia e tragedia che riflette l’assurdità e la bellezza della vita umana. 

La scrittura, semplice ma carica di significato, riesce a trasmettere emozioni profonde senza mai risultare pesante. La forza del romanzo risiede nella sua capacità di offrire una prospettiva consolatoria sulla morte. Elsewhere non nega il dolore della perdita, ma suggerisce che ogni fine è anche un inizio. Attraverso il suo viaggio, Liz impara a trovare gioia nella nuova vita che si è aperta davanti a lei, anche se questa non è quella che aveva pianificato. 

Il romanzo ci ricorda che, anche nei momenti più difficili, ci sono opportunità per crescere, amare e scoprire nuove parti di noi stessi. Elsewhere è molto più di una storia sull’aldilà; è una riflessione profonda e ispiratrice sul senso della vita stessa. Con la sua immaginazione "stramba" e la sua scrittura evocativa, Gabrielle Zevin ci invita a guardare alla morte non come a una fine, ma come a una trasformazione. È un libro che ci spinge a vivere il presente con maggiore intensità, a coltivare l’amore e a trovare bellezza nei cambiamenti inevitabili.

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