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venerdì 31 maggio 2024

Recensione: I CACCIATORI DI LIBRI NASCOSTI di Alan Hlad

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Piemme, oggi vi parlo di I cacciatori di libri nascosti di Alan Hlad, un romanzo basato su una storia vera!

I CAcciatori di libri nascosti

di Alan Hlad
Editore: Piemme
Pagine: 416
GENERE: Romanzo storico
Prezzo: 10,99€ - 20,90 
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
È il 1942, e le sorti della guerra che sta scuotendo il mondo sono incerte. In quei giorni concitati, il presidente Roosevelt prende una decisione coraggiosa, dando il via a una missione che resterà unica nella Storia: un gruppo di bibliotecari viene inviato in Europa con il compito di salvare quel che resta di giornali, manoscritti, libri custoditi nelle biblioteche delle città neutrali. Prima che sia troppo tardi, e che la follia nazista il distrugga per sempre. Maria Alves, bibliotecaria della Public Library di New York e unica donna al suo interno esperta di microfilm, è tra i prescelti: con il prezioso aiuto di un libraio ebreo che si porta dietro un pericoloso segreto, trasmetterà a Londra informazioni vitali apprese dai giornali del Reich, entrando così in una rete di intrighi che la porterà molto vicina a Hitler e al suo entourage. Ma quando i venti della Storia soffiano così potenti, e le vite sono in bilico, ogni scelta diventa cruciale. Sarà pronta Maria a rischiare tutto? E quanto dovrà sacrificare di sé stessa? Un romanzo emozionante, che racconta il coraggio di una donna e il suo amore per i libri, ma anche la grande Storia che guida i destini dei singoli.

RECENSIONE

I cacciatori di libri nascosti di Alan Hlad è un romanzo storico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. Attenzione, però, non affronta la guerra dal solito punto di vista, ma cerca di raccontare un aspetto meno sfruttato e che probabilmente quasi nessuno conosce. 

Siamo in America e il presidente Roosevelt prende una decisione che non è mai stata presa prima: inviare un gruppo di bibliotecari, di gente che ama i libri, ed è anche esperta di notizie e di microfilm, nei paesi neutrali in modo da raccogliere giornali, notiziari, libri e mettere le mani su più informazioni possibili al fine di stanare i nemici.  – “Il 22 dicembre 1941 – due settimane dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor, il presidente Roosevelt firmò un ordine esecutivo per creare la Commissione interdipartimentale per l’acquisizione di pubblicazioni straniere, un gruppo composto da bibliotecari ed esperti di microfilm.” 

L’autore, come si evince già dalle prime pagine, sceglie di raccontare questa storia, una storia senza dubbio di guerra, senza concentrare l’attenzione sulla Germania, bensì sul Portogallo, in particolare su Lisbona.


La protagonista, Maria Alves, è ispirata a una vera agente di nome Adele Kibre, che operava a Stoccolma. Lavora presso la biblioteca di New York e viene scelta proprio per incaricarsi di questo fardello: un compito non facile che però le conferisce nuova energia, perché si sente responsabile di qualcosa per cui prova una profonda e innata passione. I suoi amati libri.  – “L’obiettivo degli agenti bibliotecari era acquisire giornali, libri e periodici per le agenzie di intelligence americane. Dislocati in città europee neutrali, come Lisbona e Stoccolma, si presentavano come funzionari americani incaricati di raccogliere materiale per la biblioteca del Congresso, che stava cercando di proteggere i libri durante la crisi mondiale.” 

Quando raggiunge il Portogallo, conosce il proprietario di una libreria, Tiago. Tra i due c’è subito attrazione e questo elemento rende ancora più difficile la gestione del filone narrativo principale: la guerra. L’amore è un elemento fondamentale, anche se all’inizio si tratta ovviamente di semplice amicizia. Ma basta un semplice sguardo per cambiare totalmente il modo di vedere il mondo dei due personaggi. Maria, però, è determinata e intende portare a termine il suo incarico. 

Ho trovato molto affascinante la descrizione di questa missione all’apparenza così innocente e se vogliamo anche particolarmente misteriosa; ha un sex appeal che rende la lettura coinvolgente con una dose particolare di profumo di carta stampata e di viaggi allo scopo di cambiare le sorti del mondo. Un viaggio che Maria compie mettendo in gioco tutta se stessa. Caspita, è un personaggio che di certo non si risparmia anche quando potrebbe farlo, anche quando diventa una vera e propria spia perché decide di fare il doppio gioco vendendo informazioni sbagliate a un banchiere svizzero e a un finanziere tedesco e nel frattempo cerca di aiutare il suo paese. 

Quello che più mi ha scioccato è stato leggere la prima frase del primo capitolo: “Il giorno in cui i bibliotecari furono arruolati per la guerra…” 
Cioè, vi rendete conto, dei bibliotecari che fanno la guerra? 
Dedica all'inizio del romanzo:

AI BIBLIOTECARI CHE SONO ANDATI IN GUERRA.

Tiago è un uomo con un cuore grande. Aiuta gli ebrei a scappare e a mettersi in salvo in modo clandestino. Usa la maggior parte dei soldi che guadagna con la libreria per aiutare queste persone e Rosa, una donna che per anni ha lavorato per un avvocato corrotto, ha messo a disposizione la sua abilità a contraffare documenti per creare carte false e permettere a tante persone di imbarcarsi su navi per l’America e l’Inghilterra. Una coppia che all’apparenza fa delle cose chiaramente illegali, ma che grande speranza viene dalle loro mani e dal loro coraggio. Tiago, senza ricevere nulla in cambio, ogni giorno mette in pericolo la propria vita. 

Commoventi le lettere che scambia con i nonni che si trovano in un territorio controllato dai tedeschi, la Francia, e che vivono pur nel sacrificio coltivando il loro vigneto e facendo i complimenti al nipote per tutta la sua determinazione.  – “Siamo orgogliosi di te e spesso pensiamo agli uomini e alle donne che stai aiutando a imbarcarsi verso una nuova vita. ” 

L’autore, alla fine del libro, ci tiene a chiarire di aver fatto tante ricerche storiche, dice di essersi commosso di fronte alle storie dei profughi ebrei in fuga dalla persecuzione nazista. Durante la guerra, Lisbona era considerata l’ultima porta per lasciare l’Europa. Si calcola che un milione di profughi si rifugiarono laggiù per procurarsi un passaggio in nave verso gli Stati Uniti, il Canada o l’America latina. Le stime sul numero degli ebrei variano da sessantamila a centinaia di migliaia. Nel libro immagina che Tiago e Rosa siano gli ideatori di un canale segreto che fornisce documenti falsi ai fuggitivi. Intrigante, non vi pare?

Il libro è bello, ma vi assicuro che lo sono anche le ultime pagine che hanno un finale dal sapore finemente romantico. L’abbraccio tra Tiago e Maria, nonostante tutto, segna la fine di un percorso, in cui tanti pericoli li hanno tenuti lontani, ma anche l’inizio di una nuova vita. 

La guerra è un’ombra che resterà per sempre anche quando sembra che sia passata. E oggi più che mai possiamo sentirlo sulla nostra pelle. L’autore si augura di aver omaggiato nel modo giusto tutti gli uomini, le donne e i bambini che hanno perso la vita durante la guerra. 
E io sono sicura che lo abbia fatto. 
Con rispetto, amore, e speranza. 
E regalandoci una storia di immenso coraggio e tanta generosità. 
Le sue parole: “È stato un privilegio scrivere questo libro.” 
Le mie: “Lo è stato anche per me, leggerlo.”

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