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giovedì 19 agosto 2021

Recensione: FABBRICANTE DI LACRIME di Erin Doom

Buongiorno! Oggi vi parlo di Fabbricante di lacrime di Erin Doom, pubblicato dalla Salani. Un romanzo che ha avuto un percorso straordinario, ma su cui nutrivo tanti dubbi, anche perchè di solito le storie che piacciono a tutti, a me non piacciono mai! E infatti...

fabbricante di lacrime

di Erin Doom
Editore: Salani
Pagine: 643
GENERE:Romanzo Young Adult
Prezzo: 2,99€ - 15,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟 

Trama:
Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi chela tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.

RECENSIONE

Fabbricante di lacrime è una di quelle storie controverse, davanti alle quali davvero non so cosa pensare. Un libro che è nato su Wattpad, poi è approdato su Amazon, e infine la casa editrice Salani ha deciso di pubblicarlo riconoscendone probabilmente il valore e l’enorme caos che si è scatenato intorno a questa storia tra recensioni e un vociare continuo. 
Ormai le CE pubblicano solo i libri i cui autori self hanno già un seguito consistente, e, a quanto pare, non fanno nemmeno tanto editing, e questo lo dico facendo riferimento a questa storia che avrebbe dovuto essere limata e tagliata in più punti. 

Da dove parto? Beh, inizio col dire che Nica e Rigel sono due protagonisti tipici di queste storie romantiche e un po’ dark. Certo l’inizio non è dei più incoraggianti. Un orfanotrofio, un luogo di abusi e di torture e due bambini che crescono insieme fino a quando, da adolescenti, vengono adottati dalla stessa famiglia. Una famiglia che sembra un sogno, almeno per Nica. Lei è felice di avere un padre e una madre, ma di altro avviso sembra essere Rigel, il taciturno, bellissimo ragazzo dai modi bruschi e dal pugno facile, che continua a trattarla male senza un vero motivo. 

Tra scene di grande intensità emotiva, scontri violenti, discussioni e attimi di pace, i due si avvicinano sempre di più fino al momento in cui Nica scoprirà cosa si cela dietro gli occhi sempre tristi di Rigel e cosa esattamente scatena così violentemente la sua rabbia. 

 
Si era accorto troppo tardi di amarla di un amore infame.

Ok, posso anche fermarmi qui. Un’idea credo di avervela data, giusto? Ora passiamo alle perplessità. Tante. 
Nica è un personaggio insapore. Si comporta come una bambina per tutto il romanzo, almeno, questa è stata la mia impressione. Per buona parte del libro, dobbiamo sorbirci la descrizione di Rigel, e tutte le connotazioni fisiche e caratteriali del caso, ogni santissima volta che lo incontra. E questo già mi ha fatto cadere le braccia. In più c’è stata una parola, per l’esattezza un verbo, che l’autrice ripete in continuazione: mordere. Nella fattispecie, si riferisce al modo di guardare di Rigel verso Nica, oppure al fatto che lui le ha sempre “morso” la vita. 

Vabbè. Ho odiato questa parola per quante volte è stata ripetuta senza un valido motivo. Ha fatto apparire la protagonista un po’ estemporanea, incapace di avere un pensiero proprio, con questa mania assurda di salvare gli animali, anche gli insetti più pericolosi, finendo sempre per essere ferita. 
Ho capito che l’autrice vuole rendere il personaggio puro e incontaminato, spingere fino all’inverosimile sulla sua bontà. Ma voglio dire: buoni, sì, ma proprio fessi, no, eh. E Nica mi ha dato l’idea di essere un po’ fessa. 

Passiamo allo stile. Bello, sicuramente, molto ma molto poetico, al limite dell’accettabile, a tal punto, che spesso mi sono chiesta se alcune metafore, (l’autrice ne fa un abuso), fossero plausibili e non scadessero, invece, nell’assurdo e nella petulanza. 
Esempio: Nel tramonto i suoi capelli neri avevano i riflessi del veleno. Ok. Ok. Ok. Bella la poesia e tutto quanto. Ma qualcuno mi sa dire esattamente il veleno che riflesso ha? No, solo per sapere, perché nella mia ignoranza, ho sempre visto il colore del veleno di varie tonalità, (verde, viola, rosso). Il veleno non ha un colore preciso. Indi, i suoi riflessi che colore hanno? Chi lo sa, batta un colpo. 

 
Il suo petto era un muro rovente di carne e muscoli.

E con questo ci colleghiamo a uno degli aspetti che mi hanno dato più fastidio: l’auto celebrazione e il narcisismo narrativo. Ho trovato un’esasperazione nel raccontare la storia, abbellendola di termini, di parole, e soprattutto di ripetizioni, come se l’autrice stesse celebrando se stessa, volesse, in un delirio narcisistico, dimostrare quanto è brava a scrivere, piuttosto che concentrarsi sulla fluidità della storia e su quanto, davvero, l’uso di un certo linguaggio pesante e ridondante, possa appesantire l’intero romanzo. 
L’ho trovata molto più concentrata su se stessa che sulla pura e semplice passione di voler raccontare qualcosa. In altre parole, Erin Doom ha complicato una storia che poteva essere molto più fruibile usando uno stile fuori luogo e fuori contesto. 

Rigel. Il vero protagonista della storia. È lui il fallimento del romanzo. Non parla mai in prima persona, non conosciamo i suoi pensieri se non attraverso gli occhi di Nica, o alcuni capitoli narrati in terza persona. 
Accidenti! Che delusione! Lui che aveva tutte le carte in regola per essere la punta di diamante, diventa un fantasma, un’ombra di quello che poteva essere e che non è stato. Incarna perfettamente ciò che non va di tutto il romanzo: un potenziale sprecato che nemmeno la pubblicazione con una vera casa editrice è riuscito a evitare. 

Rigel è un ragazzo che ha molti problemi, senza dubbio. Ha un passato difficile, ma di lui non ho ben compreso il motivo per cui tratta male Nica. Cioè alla fine, viene spiegato, ma è una spiegazione che non regge. Ciò significa che l’autrice voleva inserire il classico hate to love, cioè la storiella che i due protagonisti prima si odiano e poi finiscono per amarsi, ma le ragioni dell’odio non reggono affatto. 
Tra l’altro, uno dei libri più tristi che io abbia letto. Scenari tragici uno dietro l’altro, senza un minimo di senso, soltanto per rendere la reunion finale più spettacolare. 

 
Ti vesti da mostro per tenere lontano il mondo.

Infine, la leggenda del Fabbricante di lacrime. Ok, bella anche questa, ma mi picchiate se vi dico che non l’ho capita? 
Voglio dire. Il fabbricante è lui. Ah, no, aspetta poi diventa lei. Ma alla fine, questo fabbricante può essere chiunque. Quindi è tutti e nessuno. Ma chi è per davvero? 
Questo solo per dire che una formidabile leggenda si trasforma alla fine in una storiella senza senso, che mi ha lasciato alquanto perplessa. 

Un’ultima considerazione a chi spera di essere pubblicato da una CE. Questo romanzo doveva essere ridimensionato. Decine di pagine inutili, ripetitive, pesanti, logorroiche. Lo ripeterò all’infinito, per buona parte sembra un esercizio di stile da parte dell’autrice che si vanta allo specchio di quanto sappia scrivere. Ma anche no. Anche no. Doveva essere sfoltito, velocizzato, e soprattutto conferito più spazio all’unico che poteva far spiccare il volo alla storia: Rigel. 

Mettete da parte le speranze, le CE di oggi vi prendono e vi pubblicano senza disturbarsi nemmeno di leggervi, probabilmente. È questo il primo pensiero che ho fatto quando ho iniziato a leggere Fabbricante di lacrime. 
Costa, pubblicato dalla Salani, ma che diamine, mi aspettavo il top dei top, e non una versione “luxury” della medesima storia, trama e copertina venduta su Amazon in self. 

Lo consiglio? Non saprei. Nonostante tutto, non riesco a bocciarlo. Forse perché racconta di una fiaba, e nonostante io abbia l’anima dark, il mio cuore è sempre quello di una bambina che amava le favole. E di questa, tutto si può dire, tranne che non sia una fiaba con un travagliato happy ending tradizionale.
Quindi, appello a tutte le lettrici romantiche, amanti del fiabesco, che si sentono spericolate tanto da aggiungere un po’ di pepe oscuro alle loro favole: è questo il romanzo per voi.

33 commenti:

  1. Eccomi qui. Ero proprio curiosa di leggere questa recensione perché incredibilmente attratta dalla copertina. 🤗
    A proposito del colore del veleno, Antonietta, prima di andare avanti nella lettura, sapevo anche io che può essere viola, rosso, verde, e non necessariamente nero. Ma il modo in cui lo hai detto, mi hai fatto morire dal ridere! 😂🤣🤣
    Mi ritrovo eccome nelle tue parole, in tutto, e in merito alle CE, sinceramente non so che dire. In questo caso specifico, un testo nato self, non dovrebbe essere sottoposto a un accurato editing? Mah. Comunque, nella mia ignoranza e da quel che vedo in giro, moltissimi autori con CE, dopo 1 o 2 libri, diventano autori self. Non lo so, sono ignorante in materia di pubblicazioni e contratti con CE. Certo che la cosa è proprio triste, ma forse, e ripeto forse, è uno dei tantissimi limiti che abbiamo in Italia. Magari in altri Paesi non è così.

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    1. Cara Fede, come te anche a me la copertina piaceva e devo dirti anche il titolo, molto diverso dal solito.
      Mi fa tanto piacere averti fatto ridere! :*******
      Anche io ho notato dei passaggi strani e inspiegabili da CE a self e viceversa. In ogni caso, con queso romanzo sono rimasta davvero a bocca aperta, perchè poi la storia è carina, niente da dire, però, secondo il mio modesto parere, essendo poi finta nelle mani di una grande CE, poteva essere di gran lunga, migliorata. Ma proprio tanto.
      Ti abbraccio :*

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    2. Oh, non immagini quanto sia salutare per me ridere, specie in un momento così particolare come questo. 🥰🤗 Ci credo eccome su quello che dici, e a questo proposito, non so davvero che dire, non capisco perché a volte le grandi CE non facciano il lavoro che dovrebbero. Forse per mancanza di tempo, non lo so.
      Ti abbraccio anche io 😘

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    3. Ciao! ho deciso di leggerlo dopo averne tanto sentito parlare, piccola premessa, lo leggo in ebook, sono non vedente dalla nascita, dunque leggo tramite screen reader o se preferite sintesi vocale, oppure display braille in entrambi i casi, sorbirsi tutta sta miriade di pagine superflue come dici perchè sì, condivido ogni tua parola e anche io ho molto sorriso e riso per la tua sagace ironia che ho adorato e se posso, aggiungo anche un che palle! confesso che, ero in cerca di qualche recensione con spoiler, per poterla chiudere qui, sono al sedicesimo capitolo, non mi piace mollare i libri ma, con questo ne avrei molta voglia, moltissima!

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    4. Ho letto il libro saltando diverse pagine perché le descrizioni di Rigel erano talmente tante e piuttosto ripetitive che non riuscivo a continuare nella lettura.La trama poteva anche essere interessante perché toccava temi profondi e impegnativi ma mancava di mordente,di suspence.Capitoli interi per raccontare l unione sessuale dei protagonisti,più volte interrotti SUL PIÙ BELLO.Personaggi inseriti nel racconto senza che lo stesso ne traesse beneficio.Insomma non mi è piaciuto,nonostante la capacità dell autrice.PECCATO.

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  2. L'avevo visto in giro senza però essermi informata sulla trama perché a primo impatto non mi ispirava troppo e devo dire che ci ho azzeccato ^^' dalla tua recensione sembra un titolo di cui si può fare facilmente a meno! Comunque odio l'andazzo che stanno prendendo le CE di pubblicare solo roba con un seguito e magari scartare cose invece varrebbe molto di più la pena pubblicare!

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    1. D'accordissimo con te. Ormai molte CE fanno questo ragionamento, e a conti fatti, è impossibile, poi, per il lettore capire quale storia davvero sia meritevole, al di là di un seguito o meno.

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  3. eiii sono qua per dare un mio commento personale alla tua recensione che mi ha aiutato moltissimo nel sapere di più di questo libro che a d'oggi ne parlano così tanto considerandolo un libro straziante e pieno di dolore (non a caso si chiama fabbricante di lacrime lol) l'ho letto e devo dire che da persona sensibile e del tutto amante dei libri che sono l'unica parte reale in cui voglio scappare dal mondo reale e immedesimarmi nel personaggio io non ce l'ho fatto con questo,si wow ho pianto per carità perché la trama è troppo triste e immaginarlo solo mi fa venire i brividi ma ci sono come hai detto tu inutile cose e insignificanti parti di cui non ce ne frega niente ce,la leggenda mi è piaciuta a differenza sua perché è unica,mai sentita parlane ma non ne ho capito neanche io chi è alla fine il fabbricante,la loro storia d'amore è insensata,forse la parte d'odio (come hai detto lei) è inspiegabile.

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  4. Già solo il titolo mi spaventa; tutti i dubbi sollevati li condivido; lo assolvo, solo in parte, perché è un libro che leggono le adolescenti al quale piace tanto

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  5. ma per quale età è adatto questo testo ? Grazie

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  6. In completo disaccordo con tutto ciò che stato detto finora , finito da leggere sarò una sognatrice personalmente lo ho trovato Meraviglioso.

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  7. Recensione perfetta. Concordo pienamente sul fatto che il romanzo abbia bisogno di un bel lavoro di editing che lo sfoltisca e lo renda più lineare. L'idea di fondo è bella, ma sviluppata in modo che a volte appare forzata ed artificiale. Non c'è linearità. Metafore e termini pseudo-aulici che, invece di dare poesia al romanzo, lo appesantiscono solo, perchè eccessivi e fuori contesto. Difetti facilmente emendabili, ripeto, con un semplice e fondamentale lavoro di editing.

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  8. Una recensione più azzeccata di così non potevi farla. Hai espresso esattamente tutto quello che penso, compreso il fatto che per quasi 650 pagine ho trovato questo libro logorroico e ripetitivo, ma comunque non riesco a bocciarlo del tutto.

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  9. Quello sterminio di frasi col punto e a capo sono diventate il mio incubo. Le anafore in prosa vanno bene, ma trovarne praticamente in ogni pagina è alquanto sgradevole.
    Personaggi stereotipati, incontri inverosimili in bagno... lo salvo solo perché la fascia d'età dei lettori permette loro di sognare senza curarsi dello stile letterario.
    Per disintossicarmi, subito dopo ho iniziato a leggere "Misery" di Stephen King

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  10. Ho letto la recensione e sono abbastanza combattuta: mia figlia di 12 anni e mezzo mi rompe l'anima per poterlo leggere ma non so se può essere un titolo adatto all'età. Da ciò che hai raccontato, sono piuttosto certa che lo lascerebbe a metà senza finirlo: mia figlia è una sportivona e non ama le descrizioni melense. Non vorrei però che ci fossero descritte situazioni un po' sexy (non so come esprimermi, hai capito, no?) perché non mi farebbe piacere -credo che sarebbe un po' presto e lei mi sembra ancora molto "bimbona". Che dici? Avevo deciso di comprarlo e leggerlo per prima ma la descrizione mi ha provocato un grave caso di orticaria....risparmiamelo, ti prego....
    Annarita

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    1. Buonasera. Navigando in cerca di opinioni su questo libro sono arrivata qua. Ho finito oggi di leggerlo. Premesso che non sono abituata a queste storie"dark"... sinceramente sono rimasta un po' scombussolata da questa vicenda... confermo lo stile ampolloso (sì possono comodamente saltare capoversi senza perdersi nulla) ma quello che mi sconvolge, rischiando di passare x bacchettona, sono proprio le scene sexy...lo ha appena letto mia figlia di 12 anni. L'ho preso xchè lo avevano letto molte sue compagne e quindi pensavo di andare sul sicuro... niente con vocaboli espliciti (a parte qualcuno) ma metafore pindariche a gogò che forse mia figlia manco a colto ma tratta comunque di una passione travolgente tra due diciassettenni. E lei, in questo contesto, vi assicuro che non si tira indietro. Quindi se potessi non lo avrei fatto leggere a questa età. Aspetterei almeno i 16.

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    2. io che lo ho letto a 12. 👁👄👁

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  11. Una noia mortale.
    Pico oltre la meta' del libro ho piantato lì la lettura non potendone più dello stile ampolloso, autoreferenziale, e di personaggi insignificanti.
    Se si vuole scrivere una fiaba occorre avere le qualità per farlo (poesia e capacità di tradurre i sentimenti senza mostrare un virtuosismo esasperato noiosissimo e fuori luogo).
    Da buttare nel fuoco

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  12. Terribile!!!! Il libro più noioso, ridondante e pericoloso che abbia mai letto! Peccato che spopoli fra il pubblico più giovane!!!!

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  13. Ho finito di leggerlo oggi, arrivando alla fine solo per sfida personale. Perché a pag. 150 lo avrei abbandonato. Tre termini che non potrò mai più ascoltare dopo questi giorni di patimento: erratico, rovinato e rotto. Mi sono “rotta” io. Immensamente. Le scatole.

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  14. Vogliamo parlare di quante volte utilizzi il verbo “torreggiare”? Anche io l’ho trovato noioso ed enormemente ripetitivo in certi punti.. addirittura roteavo gli occhi all’ennesima descrizione puntigliosa di Rigel.. Mah..Twilight gli faceva 1000 a zero

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  15. Non lascio mai a metà un libro anche se non mi piace, questo l'ho lasciato a pagina 209, non ce la facevo più, concordo pienamente con la recensione di Antonietta Mirra e poi tutte quelle metafore assurde e ridicole, quando è troppo è troppo!!

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  16. Mi è piaciuto leggere i vari commenti perché pensavo di essere io a non capire l' "intensita" del libro visto il successone che ha avuto. A mia discolpa posso dire che ho iniziato a leggerlo senza sapere di cosa parlasse , cosa che non faccio mai. L'ho trovato di una banalità sconcertante e di pagine e pagine ripetitive. Parole ripetute fino alla nausea....cosa dire di "soffice". L'ho guardato con uno sguardo soffice! Ho sorriso in un modo soffice. Ma si puo'!!! Anch'io non lascio mai un libro a meta' e mi sono sciroppata più di 600 pagine! Ho saputo che è uscito il seguito. Aiuto!!!!

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  17. Concordo con tutti i commenti negativi, a me piace leggere e non nego di aver letto anche libri leggeri e storie d'amore... Ma questo polpettone noioso non è un young adult, non è un romanzo hot, non è divertente né triste, non saprei come classificarlo. Non è adatto alle ragazzine ma sembra scritto da una di loro perché questa autrice che si è data uno pseudonimo straniero solo per vendere, scrive in modo noioso , ridondante e falsamente poetico... La cosa che mi ha fatto sorridere è sentir parlare Nica in prima persona e autocelebrarsi, cosa mai sentita!! Lho finito solo per senso del dovere ma è il primo libro che butterò nonostante abbia la casa piena di libri più o meno belli.

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  18. Sono a pag. 50 e non andrò avanti grazie alla tua recensione che conferma tutte le mie impressioni. Noioso e prevedibile come pochi. Non ho mai letto Moccia, invece mi è venuta voglia di rileggere Cime tempestose e Orgoglio e pregiudizio. Vabbè il romanticismo, ma sempre con logica e stile.

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  19. Lo sto leggendo in questi giorni e sono circa a metà...praticamente hai dato voce ai miei pensieri. In alcuni momenti avrei voglia di scuotere Nica dal suo torpore e chiederle "ma ci sei o ci fai??"...lo finirò sicuramente, ma dire che sia scritto bene, con una buona caratterizzazione dei personaggi...questo no. Parecchio ridondante e ripetitivo. Ogni volta che Nica e Rigel si incontrano/scontrano succede la stessa cosa (lei incalza, ma poi viene sovrastata da lui, poi piange, etc. Sempre. E' possibile?).

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  20. Secondo me invece è un libro bellissimo

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