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martedì 5 novembre 2019

Recensione: IO SONO LA BESTIA di Andrea Donaera

Buongiorno, lettori! Grazie alla NNEditore, oggi vi parlo di un romanzo straordinario, forte, intenso, fatto di parole che ti opprimono e ti incatenano alla storia. Io sono la bestia di Andrea Donaera è un insieme di parole, di voci, di immagini che ti racchiudono il cuore in un pugno e lo stritolano.
io sono la bestia
di Andrea Donaera

Editore: NNEditore 
Pagine: 274
GENERE: Romanzo
Prezzo: 7,99 € – 13,60 
Formato: eBook – Cartaceo
Data d'uscita: 2019
Link d'acquisto: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Mimì è folle di dolore: il figlio Michele, quindici anni, si è tolto la vita. Si dice che sia colpa di Nicole, la compagna di scuola, che ha rifiutato ridendo il suo regalo, un quaderno di poesie.Mimì non è un padre come gli altri. È un boss della Sacra, e per quel gesto vuole vendetta: così prende Nicole e la rinchiude in una casa sperduta nella campagna salentina. Il guardiano della casa, Veli, rivede in Nicole la ragazza che ama: Arianna, la figlia maggiore di Mimì. Anche Arianna ama Veli. O forse lo amava, prima che la morte del fratello bruciasse tutto e tutti come un incendio. Tra Veli e Nicole fiorisce un legame fatto di racconti e silenzi, ma anche di sfida e ferocia.In una narrazione a più voci, animata da una lingua che impasta prosa, poesia e musica, Io sono la bestia racconta storie d’amore anomale, brutali, interrotte. Ma Andrea Donaera racconta soprattutto un destino di violenza scolpito nella pietra del linguaggio, che esplode travolgendo l’innocenza di personaggi e luoghi.

RECENSIONE

Esiste una magia che si crea con le parole. A volte questa magia è luminosa, divertente, gioiosa, stupefacente perchè ci fa ridere, sognare, persino desiderare di far parte di quel mondo raccontato.
E poi esiste un tipo di magia oscura, buia, fredda e inospitale, viscerale e ossuta, piena di spigoli e di ombre. È la magia che racconta delle cose brutte, di quelle che nessuno vuole conoscere, di fatti reali o inventati che ci fanno male.

Io sono la bestia è uno di questi. Una copertina viola, che richiama inevitabilmente al lutto e al dolore. Uno sguardo affamato di qualcuno che incarna un dolore così grande da essere inestirpabile. Ma anche un fascino inquieto, qualcosa di sensualmente sbagliato che ci invita a entrare in quel mondo.
In punta di piedi. 

Nella testa, Mimì, sempre di più, la parola BASTA.

Mimì è il protagonista di un romanzo che parte con una morte che è difficile raccontare: quella di un figlio. Mimì è un boss e non accetta che questa morte gli abbia portato via il figlio più piccolo, Michele, che si è ucciso in nome di un amore non corrisposto.

La vicenda si muove attraverso la voce di diversi personaggi, perchè questo è anche un romanzo corale, un tripudio di voci che si scavalcano, che si aggrediscono e che cercano di prevalere l’una sull’altra. Ma tra tutte è sempre la voce di Mimì che squarcia l’attenzione di chi legge e lo conduce nei meandri della sua mente bacata, dove tutto ha una logica a dir poco terribile.

Un romanzo che racconta gli orrori e gli errori di una famiglia. 
Di un ragazzino che ha scritto parole d’amore per la sua compagna di scuola, Nicole, e che lei rifiuta. 
Michele è in sovrappeso, non è un ragazzino bellissimo e viene inevitabilmente scartato, ma Mimì non ci sta.
E allora la sua valvola di sfogo diventa la piccola Nicole che per suo ordine subirà un destino ineluttabile.

Ma chi soffre di questa morte?
C’è anche Arianna, sorella più grande di Michele che da quando ha saputo che il fratello è morto, non si alza più dal letto.
C’è Marta, madre e moglie, donna odiata e disprezzata da Mimì che la considera come se fosse niente.
Poi c’è Vali, innamorato di Arianna, destinato a una sorte fin troppo simile alla piccola Nicole.
Poi ci sono Carmine e Vincenzo, le braccia e la voce di Mimì.
Coloro che eseguono e disfano il suo volere.

E Mimì pensa che li ammazza tutti.

Io sono la bestia è un romanzo che scorre veloce, che non ti lascia il tempo di pensare, di capire, perchè riesci solo a sentire atmosfere pesanti, oppressive come la cantilena delle parole di Mimì che si ripetono come se fossero una litania.

Uno stile unico, che scatta in avanti senza curarsi di ciò che lascia indietro. Un linguaggio violento, crudo, terreno, che incarna perfettamente una realtà criminale come quella che il romanzo racconta.
Mimì vuole la sua vendetta e la ottiene.

Ci si muove un po’ incuriositi e un po’ impauriti tra scene di abusi sessuali, di sangue e di violenza, ci si muove tremando, stringendo gli occhi e trattenendo il groppo in gola, perchè ciò che si legge, lo si vede proprio davanti agli occhi.

È terribile: il dentro, il nascosto, il vero.

Un autore, Andrea Donaera, al suo esordio, che stupisce e atterrisce con un'opera che era nata come rappresentazione teatrale, poi diventata un racconto e infine un romanzo pubblicato dalla NNEditore.
Insomma una storia che racconta di una bestia multiforme, con più voci e con molteplici intenzioni.
La bestia della criminalità, la bestia dell’abuso, la bestia della vendetta, la bestia della morte. La bestia della famiglia nella famiglia.

Tutti temono Mimì, o meglio, temevano. Da quando gli è morto il figlio anche lui è diventato improvvisamente umano. 
E adesso? 
Chi pagherà la colpa di un bambino che si è suicidato?
Chi morirà per placare il dolore di un padre che non perdona?
E se fosse il figlio, braccato e umiliato, ucciso, morto e sepolto, a non perdonare?
La vendetta puoi  anche prendertela. 
Ma a volte, solo a volte, ti si ritorce contro.

Io sono la bestia di Andrea Donaera è un insieme di parole, di voci, di immagini che ti racchiudono il cuore in un pugno e lo stritolano. 
E ti lasciano lì a soffocare.

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