Ultime recensioni

giovedì 11 novembre 2021

Recensione: LUCIFERO E LA BAMBINA di Ethel Mannin

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con Agenzia Alcatraz, oggi vi parlo di un libro che mi ha conquistata: Lucifero e la bambina di Ethel Mannin, un'autrice poco tradotta in Italia che ha scritto questo libro inserendo all'interno importanti tematiche di attualità. Una storia coinvolgente e piena di riflessioni. 

lucifero e la bambina

di Ethel Mannin
Editore: Agenzia Alcatraz
Pagine: 448
GENERE: Horror/Soprannaturale
Prezzo: 16,00
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Inghilterra, 1931. Jenny Flower, una bambina di nemmeno sette anni che vive in un quartiere popolare nella zona portuale di Londra, durante una gita in campagna incontra un Oscuro Straniero che porta sul capo delle strane corna. È il primo di agosto, la festa di Lammas, nella tradizione uno dei quattro sabba maggiori in cui le streghe si incontrano per celebrare i propri rituali – e pare che la stessa Jenny, nata nel giorno di Hallowe'en, discenda proprio da una stirpe di streghe. Grazie all'incontro con lo Straniero, la bambina scopre delle nuove prospettive che vanno oltre l'umile casa in cui vive, la scuola e una madre opprimente che non è mai stata in grado di capirla. Nel mondo enigmatico e proibito che le si apre davanti, sentirà di avere più potere su se stessa… e forse anche sugli altri.

RECENSIONE

Lucifero e la bambina è un romanzo straordinario, difficilmente leggerete qualcosa di simile se consideriamo l’epoca in cui fu prodotto, il 1945, e la storia della sua autrice Ethel Mannin, donna antifascista, pacifista, femminista, chiaramente bisessuale e agnostica. 

Fermatevi subito se pensate che questo libro sia un semplice racconto fantastico e soprannaturale. È vero, venne bandito in Irlanda perché chiaramente contro il Cattolicesimo imperante, ma se lo si legge con consapevolezza e caparbietà, ci si rende conto che non si tratta soltanto di qualcosa di religioso o di scandaloso, ma di estremamente correlato alla realtà, quella dell’epoca e anche quella di oggi. 

Jenny è una bambina molto vivace che scompare durante una gita nel bosco perché incontra uno strano personaggio, forse un viandante o un marinaio, che porta sul capo un paio di corna. Uno straniero, come lo definisce lei, che le parla chiamandola “strega” e si rapporta come se la conoscesse da tempo. 
Jenny è affascinata da questo individuo che rappresenta tutto ciò che le è stato da sempre vietato. La donna con cui vive, e suo marito, sono due persone conservatrici, assuefatte alla loro vita banale, che l’accusano di avere il sangue cattivo e di essere condannata alla malvagità e all’inettitudine. 

 
Se credi in Dio, devi credere anche nel Diavolo.

Jenny non lo sa, ma la sua vera madre, Nelly Flower, è quella che considera sua zia. Una donna dai facili costumi, che voleva abortire pur di non avere una figlia, e che ha avuto Jenny senza conoscere l’identità del padre. La nostra protagonista vive un’infanzia assai difficile. La sua madre adottiva la picchia, usa la forza fisica per annientare la sua vitalità e la sua curiosità considerata fuori misura. 
Ma per fortuna c’è lo Straniero, colui che le dice di chiamarsi Lucifero e che per la prima volta le è apparso durante la notte di Halloween e che continuerà a presentarsi da lei soltanto durante le festività pagane. 

Ciò che subito mi ha catturato è stato lo stile dell’autrice, avvolgente, fluido, descrittivo quanto basta senza mai apparire noioso. E poi, naturalmente, le atmosfere, il bosco, la casa della strega, gli incantesimi, questa presenza misteriosa e affascinante dello Straniero. Ti chiedi continuamente se lui sia davvero il Diavolo o un semplice uomo. 
L’autrice è stata brava nel coinvolgere il lettore e farlo immergere completamente nell’atmosfera onirica di questo racconto. 

Jenny maturerà entrando in contatto con l’oscuro straniero e con tutto quello che rappresenta agli occhi della società: il proibito. Imparerà a valutare diversamente ciò che la circonda, il modo sbagliato e opprimente con cui è stata cresciuta. Quella dimensione del terrore in cui i suoi genitori adottivi l’hanno gettata pur di reprimere la sua forza e la sua intelligenza al di sopra di qualsiasi costrizione. 

Non c’è alcun dubbio che Jenny sia molto più in là di tutti i suoi coetanei, ed è questo che fa più paura. La presenza di Lucifero nasce dal bisogno di permettere alla bambina di affrontare le proprie incertezze e quei limiti grossolani e conservatori che le vengono imposti dall’esterno. Prendere piena coscienza delle proprie capacità e non lasciarsi sopraffare. 
Il libro è denso di denunce: la condizione della donna, la psicologia infantile, il ruolo della religione, la lotta di classe, il rapporto dell’uomo con la natura. 

 
Per farmi tornare devo essere evocato o, se preferisci, devo essere desiderato.

Non nascondo che ci sono riti pagani all’interno del libro, la stessa Jenny sembra essere la diretta discendente di una dinastia di streghe, ma ciò che conta sono i messaggi subliminali che ritroviamo tra le righe e che saltano all’occhio nella loro veridicità e crudezza. 
Il fatto stesso che le streghe fossero minacciate e la stessa Jenny fosse definita una strega in senso dispregiativo, denota la volontà di denunciare questo comportamento oppressivo e denigrante nei confronti di certe donne. 

Una protagonista completa e ricca di spunti in un libro che si affaccia sul baratro e ti ci getta dentro senza alcun rimorso. Lucifero, portatore di Luce, secondo il significato letterale del termine, è un’importante allegoria di tutto un sistema che vede minare le proprie basi da un’autrice che espone chiaramente tutte le sue ideologie creando un’opera devastante per l’epoca. E ancora attuale. 

Jenny, nel suo percorso formativo e spirituale, rifiuta i dogmi, rifiuta le madri che le sono state imposte nella menzogna e nell’indifferenza, e alla fine sceglie il Padre, questa figura luciferiana, carnale o metafisica, che la trascinerà con sé all’inferno. Un inferno che ha poco di quello dantesco: è bensì la città di Londra sotto i bombardamenti dei nazisti. 
Al lettore resta la scelta di decidere cosa sia stato, e cosa ne sarà di questa storia. E ricordatevi: “Questo sconosciuto non era un nemico, era un portatore di cose nuove.”

2 commenti:

  1. Interessante! Sembra molto avanti come temi rispetto all'anno in cui è stato scritto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È quello il suo punto di forza. Sinceramente mi ha sorpreso molto, in positivo!

      Elimina