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lunedì 8 luglio 2024

Recensione: L'AMORE È UN FIUME di Carla Madeira

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fazi, oggi vi parlo di un libro senz'altro turbolento e tormentato, L'amore è un fiume di Carla Madeira.

l'amore È un fiume

di Carla Madeira
Editore: Fazi
Pagine: 180
GENERE: Narrativa straniera
Prezzo: 9,99€ - 18,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Il romanzo che in Brasile è sulla bocca di tutti e che ha trasformato la sua autrice nel nuovo fenomeno della letteratura brasiliana: un libro dalla forza travolgente, in grado di rapire il lettore, spiazzarlo e commuoverlo. Venâncio e Dalva, marito e moglie, si amano di un amore totale. La loro è un’unione inestricabile di anima e corpo; amano parlarsi, toccarsi, guardarsi, abbandonarsi completamente l’uno all’altra. Lui e lei, lei e lui. Fino al giorno in cui la tragedia irrompe nella loro vita incrinando questa simbiosi perfetta. Nelle crepe di un amore che all’improvviso sembra svanito si insinua Lucy, prostituta orgogliosa che invade le loro esistenze a testa alta. È la più desiderata della città, desiderata da tutti ma non da Venâncio, che inizialmente non la degna di uno sguardo. E si sa, non esiste miccia più potente dell’indifferenza: il disinteresse di Venâncio accende Lucy di una passione irrefrenabile. La giovane farà di tutto per averlo, ma solo il giorno in cui, per puro caso, compierà un gesto che gli ricorda la moglie, riuscirà a farlo suo. E ogni cosa cambierà per sempre. Perché l’amore, come un fiume, è inarrestabile, e il suo flusso ininterrotto plasma le vicende dei protagonisti assumendo le forme più inaspettate. Amore, odio, perdono: L’amore è un fiume è un romanzo esplosivo, traboccante di vita e sensualità, un inno all’amore vissuto liberamente e una condanna esplicita della doppia morale patriarcale. Con una scrittura magistrale, che è al contempo densa e delicata, lirica e carnale, Carla Madeira al suo romanzo d’esordio dimostra un’abilità che soltanto i grandi scrittori possiedono.

RECENSIONE

L'amore è un fiume di Carla Madeira è stato un vero e proprio caso editoriale in Brasile. Una storia che racconta di un amore tra una coppia di coniugi che sembrava avessero una vita perfetta. Ma quanto mi piace scoprire tutte le crepe che si nascondono dietro agli specchi intonsi? 

E qui, di crepe, ferite, distruzioni, tormenti, chiamateli come vi pare, ce ne sono tanti, a cominciare da un unico e incancellabile gesto folle che porta il protagonista, Venancio, a perdere la moglie Dalva. Perde la sua fiducia e dopo anni in cui erano la coppia perfetta per tutti e avevano costruito una famiglia all’apparenza inossidabile, un feroce gesto di gelosia, rovina tutto per sempre. I due continuano a vivere insieme, ma ormai sono due estranei. 

Entrambi si trascinano nella loro vita senza alcuna emozione. Dalva esce la mattina e torna la sera, si muove come un automa, vive senza vivere e sembra esistere in una realtà in cui non intende condividere più nulla con il marito. – “Con il dolore, il silenzo. Denso, acido. Stagnante. Un silenzio da polvere di vetro, che scarnifica dentro. Dalva smise di rivolgersi a Vanancio. Non lo guardava più, non lo considerava più un essere vivente, ignorava la sua presenza. Non reagiva. Nemmeno quando lui pianse, nemmeno quando smise di mangiare, di lavarsi, né quando giurò di uccidersi, o quando la minacciò spavaldamente, quando le sputò in faccia, la soggiogò con la promessa di altre botte giurando di ammazzarla, schiacciato a morte da quello che non poteva essere cancellato. Lei, niente. La scongiurò, sincero, derelitto, ma lei neanche uno sguardo, nessun perdono possibile.” 

Lui, d’altro canto, comincia a frequentare il bordello della città. Due scelte completamente diverse che non fanno altro che allontanarli sempre di più se non fosse per un terzo personaggio, una donna di nome Lucy, che è la prostituta più ambita della città, quella più desiderata. La storia di Lucy è molto forte, in realtà tutto il romanzo lo è, quindi, se siete moralmente ineccepibili o pensate di esserlo, lasciate perdere questo romanzo che per buona parte della lettura non fa altro che provocare. – “Se ne dicono tante sul matrimonio. Di come distrugge l’amore, di quanto ci renda distanti dall’altro tenendocelo tropo a portata.” 

All’inizio le storie della coppia si prefigurano agli antipodi. Dalva è nata e cresciuta in una famiglia tranquilla, amata dalla madre e senza particolari traumi. Venancio, invece, ha affrontato l’educazione di un padre violento, cinico, che lo ha reso un uomo che fin troppo spesso si ritrova al bordo di un abisso. Lucy ha perso i genitori molto presto e ha dimostrato con altrettanta freddezza e voracità quello che voleva diventare: una prostituta. – “Aveva i suoi capricci, Lucy, non accettava la compassione di nessuno, respingeva con sadismo le buone cristiane sempre pronte a offrire un po’ di benevolenza.” 

Il punto di forza di questo romanzo sono sicuramente le figure femminili. Dalva è una donna forte, ma lo è anche Lucy che a differenza della solita storia in cui le donne sono costrette a prostituirsi, esprime la propria decisone assolutamente autonoma di averlo fatto perché le piace. Questo atteggiamento è già di per sé provocatorio e potrebbe far storcere il naso a molti. Non a me, naturalmente, che ho trovato pane per i miei denti nella rappresentazione di tre personaggi molto diversi tra loro ma che mi hanno ampiamente soddisfatta. 

PRATICO IL PIACERE, IO, NON IL DOLORE.

Lucy desidera Venancio, ma lui la rifiuta. È l’unico uomo che non la vuole. Per lei, dunque, diventa una sfida personale e vuole conquistarlo a tutti i costi. Arriverà persino a fare del male a Dalva pur di raggiungere il proprio scopo. E il momento arriva, quando con un gesto molto particolare da parte di Lucy, Venancio, all’improvviso, si accorge di desiderarla, e dunque, scoppia la passione. Non si tratta di un’attrazione solo carnale, in quel gesto, l’uomo vede qualcosa che ha perso nel suo rapporto con Dalva e ha l’illusione di poterlo recuperare. 

L’amore è un fiume non è solo il titolo di questo romanzo, ma è l’essenza di questa storia che esprime una concezione di questo sentimento proprio come se fosse un fiume in piena ed è così che bisogna viverlo, ma attenzione. Non sempre il fiume è impetuoso, quindi, a volte, è necessario anche lasciarsi andare, non combattere le correnti oppure farsi trasportare quando l’acqua è più calma. – "A volte i cambiamenti avvengono velocemente. Una lama affilata ci ghigliottina le mani e le redini ci sfuggono del tutto. È quello che crediamo, finché non ci rendiamo conto che le redini non c’erano mai state. La vita non si lascia montare da nessuno. Fingiamo di poter scegliere, di poter governare il destino.” 

Lo stile dell’autrice coinvolge, e mi ha scosso molto spesso. È ruvido, a volte poetico, e spesso crudele come alcune azioni dei suoi personaggi. È stata brava nel riuscire ad assecondare i sentimenti più feroci e a dare voce a quelle emozioni spesso negate, dietro cui molti di noi si nascondono fingendo di non provarle. In realtà, questa storia è pregna di un forte realismo e anche se in alcuni momenti può sembrare esagerata, soprattutto nel personaggio di Lucy, è necessario cogliere il vero significato che sta dietro a ogni azione perché al cuore non si comanda. E spesso la passione è solo un mezzo per raggiungere anche il cuore più ostinato. 

Un viaggio all’interno dei sentimenti, che ti fa toccare con mano cosa è capace di fare anche l’animo umano più disastrato, oscuro, pungolato da desideri che spesso non hanno nome. I protagonisti di questa storia si fanno male, tanto male, ma sono anche capacI di risalire dal baratro e di capire che laddove l’amore non arriva, può arrivarci il perdono che diventa dimostrazione che il dolore può anche guarire i cuori più perduti con una rinnovata forza rigenerativa molto simile alla generosità e alla condivisione.

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