Ultime recensioni

venerdì 23 ottobre 2015

Il canto del ribelle di Joanne Harris Recensione

Dopo diversi anni ho letto nuovamente Joanne Harris, avendo tra le mani, grazie alla Garzanti, il suo ultimo libro, Il canto del ribelle, dedicato a Loki, il personaggio più contrastato della mitologia norrena. Grazie al suo stile e alla sua creatività narrativa la Harris ha creato una figura che rispecchia le tradizioni ma che riesce finalmente ad esprimere la sua. Nonostante abbia apprezzato la maggior parte degli elementi del romanzo, altri mi hanno un po’ deluso.


Leggete perché e ditemi cosa ne pensate!




Titolo: Il canto del ribelle
Autore: Joanne Harris
Editore: Garzanti
Pagine: 320
Genere: Fantasy
Prezzo: € 16, 90
Uscita: Ottobre 2015


TRAMA

Per Loki, il dio delle fiamme, intelligente, affascinante, ingannatore, spiritoso, l’accoglienza ad Asgard non e' delle migliori. Nella citta' dorata che s’innalza nel cielo in fondo al Ponte dell’Arcobaleno, dove vivono le donne e gli uomini che si sono proclamati dei, tutti diffidano di lui, che ha nelle vene il sangue dei demoni. Malgrado la protezione di Odino, Loki ad Asgard continua a non essere amato: quello e' il regno della perfezione, dell’ordine, della legge imposta. Entrare definitivamente nella schiera delle divinita' piu' importanti, per lui e' impossibile: non solo gli viene impedito, e' la sua stessa natura ribelle a impedirglielo. Ma arriva il momento della sua riscossa. Il mondo delle divinita' e' agli sgoccioli, una profezia ne ha proclamato la fine imminente. E Loki potra' mettere le sue capacita' al servizio di Asgard e dei suoi abitanti. E' lui che si adopera, con la sua astuzia, per trarre in salvo Thor e compagni. Ma gli dei sono capricciosi, volubili e di certo non piu' leali di Loki. Adesso e' giunta per lui l’ora di decidere da che parte stare, chi difendere e contro chi muovere battaglia. E di scoprire se i suoi poteri e la sua astuzia possono davvero salvarlo dalla fine che minaccia i Mondi e le creature, umane e divine, che li abitano. Joanne Harris ci porta nelle atmosfere piene di fascino della mitologia nordica: le divinita' buone e cattive, i popoli in lotta tra loro, le forze oscure, le citta' fantastiche e le battaglie sanguinose. Protagonista assoluto e' Loki, il dio temuto ed esiliato da tutti che cerca il suo riscatto: e' lui a raccontarci la sua versione dei fatti, secondo una prospettiva diversa da quella che abbiamo conosciuto sin qui. Preparatevi a scoprire Odino, Thor e le altre divinita' norrene come non li avete mai conosciuti.

Joanne Harris e' nata, da padre inglese e madre francese, nello Yorkshire, dove attualmente vive. Si e' laureata al St Catharine’s College di Cambridge, dove ha studiato francese e tedesco medievale e moderno, e ha insegnato francese nelle scuole secondarie di Leeds. I suoi libri sono tutti editi in Italia da Garzanti. Dopo Chocolat, il suo romanzo d’esordio apparso nel 1998, tradotto in tutto il mondo, da cui nel 2001 è stato tratto l’omonimo film, ha pubblicato Vino, patate e mele rosse (1999), Cinque quarti d’arancia (2000), La spiaggia rubata (2002), La donna alata (2003), Profumi, giochi e cuori infranti (2004), Il fante di cuori e la dama di picche (2005), La scuola dei desideri (2006), Le scarpe rosse (2007), Le parole segrete (2008), Il seme del male (2009), Il ragazzo con gli occhi blu (2010), Il giardino delle pesche e delle rose (2012), Le parole di luce (2013) e Un gatto, un cappello e un nastro (2014). E' anche autrice, con Fran Warde, di Il libro di cucina di Joanne Harris (2003), Al mercato con Joanne Harris. Nuove ricette dalla cucina di «Chocolat» (2007) e Il piccolo libro di «Chocolat» (2014).





Il canto del ribelle è la seconda lettura dell’autrice Joanne Harris che ho il piacere di fare, avendo precedentemente letto Chocolat ed essendone stata conquistata. Il suo ultimo romanzo è dedicato ad uno dei personaggi più controversi ma la cui storia aveva evidentemente bisogno di una bella strigliata, dando finalmente all’eroe bersagliato, la possibilità di raccontarsi dal suo punto di vista. Loki è il protagonista de Il canto ribelle e la sua musica è piena di fascino e forza attrattiva. La figura del dio norreno è stata sempre bistrattata e non considerata mai centrale per tutte le vicissitudini della mitologia norrena, ma la Harris porta un vento nuovo e pieno di echi che impreziosiscono vistosamente la versione di Loki.

Il romanzo parte dal principio, da quando i mondi nascono e Loki, figlio del Caos, stabilisce un patto con Odino per abbandonare la sua vecchia realtà e accorrere in aiuto degli dei norreni e salvare il loro universo.
Loki è un personaggio pieno di baldanza, arroganza e tanta presunzione. Si definisce un demone, diretto discendente e rappresentate del fuoco e quindi della purezza e della follia di un elemento che evidentemente non ha regole né alcun limite. Odino è consapevole dei rischi che corre ammettendo Loki nel suo regno e soprattutto adottandolo e portandolo ad Asgard, patria dorata e ricca di tutti gli dei che ben conosciamo.

Ma anche lo stesso Loki rischierà molte volte la vita perché, nonostante la sua astuzia e la sua furbizia riusciranno in varie occasioni a risolvere più di un problema, allo stesso modo e con la stessa facilità lo condurranno verso il baratro, sul punto di precipitare non tanto per colpa della sfortuna ma per l’odio ed il disprezzo degli altri dei. In quel mondo completamente diverso dal suo, che è fatto solo di caos e follia, qui invece regolato da leggi morali e fisiche, i protagonisti di quella terra sconfinata e meravigliosa tanto quanto terribile e vendicativa, cercano di ostacolarlo in tutti i modi perché immediatamente percepiscono in lui il suo più grande difetto: l’inganno.

Loki è meglio conosciuto come il dio dell’inganno. Ha tanti nomi ed infinite rappresentazioni e l’autrice non si discosta mai da esse, attenendosi in tutti i  modi alle linee tradizionali e culturali della storia e del mito, donando però al suo personaggio preferito, una voce sinuosa e sensuale, una parlantina veloce ed affabile, capace di imbrogliare e convincere chi si trova di fronte a lui a proprio piacimento.

“Certo le signore mi facevano gli occhi dolci. Un cattivo ragazzo è sempre seducente, e ho sempre avuto la parlantina facile.”

Joanne Harris ha dimostrato anche nei suoi libri precedenti, di adorare il mito di Loki ed è per questo che ha deciso di scrivere un intero romanzo nel quale è proprio il personaggio più attaccato e temuto a raccontare la sua versione della storia.
Il canto del ribelle è un romanzo basato sul racconto. La Harris racconta di Loki e Loki ci racconta del suo mondo. E’ una valida prova letteraria che affonda le proprie radici nella mitologia, nella leggenda  e nell’originalità di un autrice che qualsiasi cosa tocca, la tinge di magia. Dunque, il valore delle parole è estremamente importante ed è proprio quel senso che emerge chiaramente dalla lettura e rende prezioso ogni passo che conduce il lettore verso la scoperta di una realtà di cui si è discusso tanto ma che non smette mai di sorprendere.

“Un racconto può far battere più forte il cuore, far crollare muri, scalare montagne – ehi, una storia può addirittura resuscitare i morti. Ed è per questo che il Re delle Storie ha finito per essere il Re degli dei: perché solo l’ampiezza di una pagina separa lo scrivere la storia dal fare la storia.”

La potenza della narrazione è la metafora che si raccoglie nel libro e che sperimenta il valore delle frasi e della possibilità di creare mondi e intrappolare credi e fedi soltanto parlando.
Loki è descritto egregiamente, ho amato molto i termini usati dall’autrice, l’amore che ella prova per questo dio così attaccato e messo da parte e che lei erge ad un vero signore dell’inganno e della vendetta. Loki è come il fuoco e come tale è e resterà sempre indomabile.

“In ogni caso, il Fuoco è difficile da controllare: volatile, imprevedibile. Non sto cercando di giustificarmi ma essere agitato fa parte di me. Surt avrebbe dovuto saperlo; anche Odino. Entrambi hanno avuto ciò che dovevano aspettarsi.”

Loki è irritante, arrogante, altezzoso, incontrollato, e molto ma molto curioso.
Dal suo aspetto e dalle cose che dice è davvero difficile fidarsi eppure la sua figura è avvolta dal mistero e dalla segretezza. E’ impossibile comprenderlo fino in fondo e si sa che ciò che resta incompreso conserva sempre un fascino inspiegabile.

L’autrice riconferma la sua maestria, la sua eleganza e delicatezza non perdendo mai quella verve capace di rendere la narrazione in più parti ironica e divertente. Non pensate ad un Loki antico e leggendario, pensatelo come un giovane moderno e come tale con un linguaggio essenzialmente improntato sulla battuta e sulla presa in giro. Frasi ad effetto, parole studiate a tavolino per convincere e una preziosa capacità di lasciare un sorriso sulle labbra che rendono la lettura mai banale e noiosa.

E’ pur vero che l’intero romanzo è basato sulla psicologia di Loki, in quanto è attraverso i suoi pensieri che conosciamo tutti gli avvenimenti ed è soltanto di lui che ci possiamo fidare. E qui faccio riferimento all’unica nota negativa che ho trovato nel romanzo. Mi ero immaginata molta più azione e molti più risvolti simili alle grandi saghe fantasy, non a caso sulla copertina è citato il Trono di spade, ma quel tipo di atmosfera qui è assolutamente assente. Come sono assenti quella tipologia di scontri e anche di affermazione dei personaggi.

Mentre Loki è il master and commander dell’intera flotta narrativa, gli altri dèi sono soltanto accennati e la loro immagine ne viene fuori come stereotipata. In altre parole mentre per Loki l’autrice mette in gioco tutto il suo estro e la sua creatività, rendendolo un personaggio magico e comunque apprezzabile nonostante i suoi misfatti e le mille scuse che addebita alla sua demoniaca natura, per gli altri si limita esclusivamente a ciò che sappiamo tutti di essi, ricorrendo quindi facilmente nella stereotipizzazione che fa scadere un po’ il tutto.

Nel complesso Il canto del ribelle si legge con disinvoltura, lo stile è chiaro, pulito, cattura e nello stesso tempo diverte, qualità fondamentali per portare a termine una lettura.
Loki concluderà la propria storia avvallandosi della vendetta e perdendo nel corso del tempo e delle sue esperienze ad Asgard anche il più piccolo barlume di innocenza con il quale, in qualche modo, era entrato in quel mondo. Perché la storia insegna che chi tradisce, il più delle volte è stato tradito per primo.
Questa è la storia di Loki che ha voluto donarci la Harris e davanti alla quale non possiamo non riconoscere la sua poesia, la leggerezza con cui sa raccontare e la passione che emerge da ogni pagina per un personaggio che comunque vada, resterà un ribelle, uno dei più affascinanti ed incontrastati della nostra memoria. 

    

11 commenti:

  1. Adoro la mitologia norrena e il personaggio di Loki, però per qualche motivo questo libro (a scatola chiusa) non mi convince del tutto. Forse sono influenzata dal fatto che l'autrice di solito scrive libri di tutt'altro genere, quindi non riesco a immaginare che possa essere scivolata fluidamente dal suo solito stile a quello adatto per una narrazione simile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Harris scrive parecchie cose di generi diversi, il suo stile però rimane più o meno quello. Certo di suo io ho letto solo Chocolat e questo. Chocolat mi è piaciuto di più, questo di meno forse perchè mi aspettavo qualcosa di diverso, più simile alle saghe fantasy, invece il tutto qui è incentrato sulla psicologia di Loki. Comunque è gradevole e si legge facilmente! ^__^

      Elimina
    2. Vedrò se dargli o meno una possibilità :P

      Elimina
  2. Non è il mio genere perchè non mi piace la mitologia norreana però sembra cmq un bellissimo libro :) So già che se lo leggessi immaginerei i personaggi di Avengers ahaha
    Ps. La copertina merita tantissimo! *^*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La cover è pazzesca, è piaciuta da morire anche a me, subito! <3

      Elimina
  3. Io l'ho appena finito di leggere e l'ho trovato perfetto! Ma tutto il mio blog è ispirato a questa saga quindi è ovvio che rientra nei miei gusti xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere Gaia, e il tuo blog è meraviglioso proprio perchè ispirato a quello! <3

      Elimina
  4. La copertina è bellissima! Però credo proprio che non lo acquisterei perché non rientra proprio nel genere di libri che leggo più frequentemente! Come sempre, bravissima Antonietta, le tue recensioni sono bellissime!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La cover ha fatto impazzire anche me! E anche il titolo devo dire! Grazie, un bacio! <3

      Elimina
  5. devo dire che al primo impatto non mi ispirava per niente, pero leggendo varie recensioni credo che sia un libro ben fatto, e ha una copertina bellissima

    RispondiElimina