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lunedì 8 maggio 2023

Recensione: MAKTUB. DESTINO di Paulo Coelho

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice La nave di Teseo, oggi vi parlo dell'ultimo libro di Paulo Coelho, dal titolo Maktub. Destino.

maktub. destino

di Paulo Coelho
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 192
GENERE: Narrativa contemporanea
Prezzo: 16,00
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Oggi sarebbe bello fare qualcosa fuori dell’ordinario. Potremmo, per esempio, ballare per strada mentre andiamo al lavoro. Guardare dritto negli occhi uno sconosciuto e parlare di amore a prima vista. Suggerire al nostro capo un’idea che può sembrare ridicola, ma nella quale crediamo. Oppure comprare uno strumento che avremmo sempre desiderato suonare, senza averne mai il coraggio. I guerrieri della luce si permettono giorni come questo. Oggi potremmo piangere per le vecchie parole che sono rimaste bloccate in gola. Potremmo chiamare qualcuno a cui abbiamo giurato di non parlare mai più (ma di cui vorremmo tanto sentire un messaggio nella segreteria telefonica). Oggi può essere considerato un giorno estraneo al copione che scriviamo ogni mattina. Oggi sarà ammessa e perdonata qualsiasi trasgressione. Oggi è il giorno in cui dobbiamo affrontare con gioia la vita.” A più di 25 anni dal successo mondiale del Manuale del guerriero della luce, Paulo Coelho accompagna i lettori in un nuovo cammino con la forza delle parole e del pensiero. Un invito a scoprire la vita da nuovi punti di vista, a cercare se stessi per immaginare e realizzare il proprio, luminoso, destino.

RECENSIONE

Maktub è l’ultimo libro di Paulo Coelho, ed è un insieme di piccoli racconti dove emergono frasi significative su vari temi, da quello religioso a quello personale. 
È un libro che tutti dovrebbero avere accanto al proprio letto. Basta aprire una pagina, una qualsiasi, e subito, con frasi molto semplici e dirette, si viene catapultati all’interno di mondi paralleli dove ci sono maestri o viandanti, donne o sovrani, che stanno vivendo una situazione particolare, dalla quale, l’autore trae sempre un insegnamento. 

Non sono vere e proprie morali, da poter risultare fastidiose, bensì, sembrano più che altro consigli, dispensati per vivere meglio sia con se stessi che con gli altri. Consigli per accettare il mondo, oppure per cambiarlo, laddove sia possibile. Consigli che non sono ammonimenti, anche se a volte possono sembrarlo, bensì, espressioni che provano a darti conforto, a farti trovare quella luce, che non è detto che debba essere collegata necessariamente alla luce divina, quindi a Dio o alla religione, bensì, a un’illuminazione che parte dall’interiorità dell’individuo e che gli permette di trovare la propria strada, anche quando tutto sembra caduto nel buio. 

L’autore ci parla spesso di momenti in cui cambiare, a quel punto la maggior parte di noi siamo tentati di pensare alle nostre sconfitte oppure di basarci esclusivamente sulle nostre esperienze. Per far sì che il cambiamento abbia davvero origine, dobbiamo considerare entrambe le cose. 
Spesso ci chiediamo che cosa farne della nostra vita, beh, non dovremmo mai mercanteggiare le opportunità che ci vengono offerte e soprattutto capire che se siamo ancora vivi è perché non siamo ancora arrivati dove dobbiamo arrivare. 

Il miglior modo di affrontare la vita è quello dei bambini. Loro piangono appena nati perché non si vergognano di mostrare le loro emozioni. Dovremmo tornare a essere così, spontanei e senza alcun timore, perché proprio come i bambini smetteremo di piangere appena qualcosa catturerà la nostra attenzione e ci distrarrà. 

Ci sono racconti che esaltano il coraggio, la voglia di vivere, l’Arte in tutte le sue forme, l’amore di Dio che premia gli impavidi. Altri in cui si dimostra come sia importante non denigrare le scelte degli altri per dimostrare che le nostre hanno ragione. Insomma, bisogna contare solo sui propri passi per mostrare la verità. 

C’è una frase che mi ha colpito in modo particolare: “Quanto agli invidiosi e agli sconfitti, potranno causarti danno solo se sarai tu a dargli questo potere.” Beh, per molto tempo mi sono lasciata distruggere da questi soggetti e solo da poco ho capito che possono avvalersi di una qualche credibilità nei nostri riguardi solo se siamo noi a permetterglielo. 

Sbagliare non è considerato un limite ma bensì un’opportunità. Infatti la costante paura di cadere in errore non fa altro che rinchiuderci in un castello costruito sulla mediocrità. Se ci scrolliamo di dosso questa paura, e accettiamo la possibilità di sbagliare, conquisteremo qualcosa che non ha prezzo: la libertà. Vivere senza paura godendo di ciò che abbiamo di più prezioso: il libero arbitrio. 

Maktub, che in arabo significa È scritto, riguarda il destino, ma non il destino di ognuno di noi, bensì il destino del mondo, il destino della vita nella sua accezione più generale e più completa. 
Bisogna vivere con gioia la nostra esistenza. Se spesso crediamo che la vita o il mondo siano noiosi, non è vero. È una grande falsità. La vita, essendo in continua evoluzione, è un piccolo grande miracolo, che cambia continuamente, che non è mai uguale a se stessa. 

Quindi, se crediamo che il mondo sia noioso, se pensiamo di essere stanchi di vivere, non stiamo guardando il mondo, ma stiamo guardando noi stessi. 
Perchè il tedio non sta nel mondo, ma nel modo in cui vediamo il mondo. 
Teniamolo bene a mente. 
C’è sempre un tesoro in serbo per noi. 
Da qualche parte. 
Che ci sta aspettando.

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