Ultime recensioni

martedì 6 agosto 2024

Recensione: LA DONNA CHE DIPINGEVA IL VENTO di Giulia Dal Mas

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Tre60, oggi vi parlo di La donna che dipingeva il vento di Giulia Dal Mas.

la donna che dipingeva il vento

di Giulia Dal Mas
Editore: Tre60
Pagine: 434
GENERE: Romanzo storico
Prezzo: 8,99€ - 18,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Svezia, oggi. Lena ha trentacinque anni e lavora come ortopedico in una clinica di Stoccolma. Quando muore l'amato nonno, con cui aveva vissuto dalla perdita dei genitori, nella sua casa al mare trova un dipinto della bisnonna, Eva Peterson, pittrice di fama internazionale. Affascinata dallo splendido paesaggio montano raffigurato nel dipinto e ferita dal tradimento del compagno con cui sognava di costruire una famiglia, Lena decide di scoprire che cosa avesse ispirato la bisnonna e di partire. Cavalese, maggio 1914. Dopo un lungo viaggio dalla Svezia, Eva giunge in Trentino: il padre, esperto di alberi, ha ricevuto dalla Magnifica Comunità della Val di Fiemme l’incarico di curare la foresta dei violini, gravemente danneggiata da un incendio. Abilissima a dipingere, Eva si innamora dei paesaggi delle Dolomiti e viene accolta con calore dalla famiglia Sieff, a cominciare da Andreas, figlio del proprietario della tenuta che la ospita. Scure nubi di guerra, però, si stanno addensando nei cieli, costringendo molti giovani di quella terra di confine a schierarsi dalla parte dell’Impero austriaco o da quella dell’Italia. E sullo sfondo dei grandi cambiamenti portati dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Eva sarà costretta a fare una scelta che cambierà per sempre la sua vita e quella delle persone che ama… In un viaggio sulle orme del passato, tra gli abeti rossi e le suggestive cime del Trentino, Giulia Dal Mas ci racconta la storia di un antico amore, di una grande famiglia spezzata dalla guerra e di due donne, legate dal destino, che hanno saputo rimettere in discussione la propria vita.

RECENSIONE

La donna che dipingeva il vento di Giulia Dal Mas è un romanzo delicato e struggente, una storia piena di memorie e di ricordi che non si cancellano mai. Un racconto che si snoda su due fasce temporali diverse e che mette in relazione due donne grazie al potere dell’arte e della pittura. 

Siamo nel 1914. Eva, una donna di origini svedesi, si trasferisce in Trentino dove ha ricevuto l’incarico dalla Magnifica Comunità di Val di Fiemme di curare la foresta dei violini, danneggiata a causa di un incendio. Eva adora suo padre Jonas e proprio lui le ha trasmesso l’amore per gli alberi e anche la capacità di prendersene cura come un sentimento indelebile che custodisce nel cuore e che è pari al suo istinto. 

Ama gli alberi perché ha imparato a conoscerli grazie al padre e se n’è innamorata dopo averlo visto chino su un tronco mentre accarezza una crepa di un abete rosso. La Val di Fiemme è piena di abeti rossi ed Eva è catturata dalla bellezza, dagli odori e dai colori di questa foresta che sembra magica e la conduce a esplorare la sua fantasia e la sua capacità immaginifica. Eva è anche una pittrice, adora la pittura e le piace dipingere paesaggi. 

Quel luogo è perfetto per donarle l’ispirazione di cui ha bisogno e per aprirle il cuore e la mente a nuove prospettive artistiche. È proprio la pittura che le permette di dare forma al suo mondo, e renderlo reale attraverso i colori e i pennelli. 

Ci trasferiamo nell’oggi, dove Lena, la seconda protagonista femminile di questo romanzo, è un medico che subisce profondamente la morte del nonno a cui era molto legata. Ha vissuto con lui da quando ha perso i suoi genitori e quella perdita si rivela più pesante del previsto. Nella casa al mare trova un dipinto della bisnonna, Eva. Soggiogata dai colori e dalle emozioni che quel paesaggio le trasmette, decide di andare alla ricerca della sua storia passata e di scoprire le sue origini. 

Il passato e il presente di queste due donne si intreccia e il viaggio diventa la metafora per capire di più di se stessi, sia dentro che fuori la propria esistenza. Lena ha una vita che non le piace, una relazione amorosa che ha distrutto le basi della sua fiducia negli uomini e comincia anche a traballare la capacità di credere in se stessa. Il viaggio alla scoperta di ciò che si cela dietro quel quadro, è un modo per riappropriarsi della sua identità. 

Spesso, non ci rendiamo conto, ma perdiamo il contatto più autentico con noi stessi. Questo può dipendere dallo stress quotidiano, dalla freneticità della vita, dalle sfide a cui siamo continuamente sottoposti oppure dai grandi o piccoli dolori che dobbiamo affrontare. Capita che in alcuni momenti questi dolori siano insormontabili e allora cominciamo a perdere coraggio e determinazione. E partiamo alla ricerca di nuove basi su cui solidificare la nostra coscienza. 

Abbiamo bisogno di un aiuto che arriva dalle nostre origini per ritrovarci. Ed Eva, dal passato, riuscirà ad aiutare Lena dandoci un meraviglioso esempio di forza femminile e di resilienza. Lena deve affrontare un percorso di crescita e di maturazione che forse non ha mai fatto prima nella sua vita e adesso è arrivato il momento. Il dolore e la delusione che prova sono solo dei trampolini di lancio per immergerla in un viaggio che la condurrà verso luoghi estranei ma decisamente ricchi di significati per la storia di se stessa. 

Eva è un bellissimo esempio di forza e un modello a cui ispirarsi sia perché è una donna ma anche perché ha vissuto in un’epoca di guerra ed è un artista che diventerà come un faro per Lena. Una luce in fondo al tunnel, che seppur da lontano, aiuterà a capire tutto quello che c’è da capire. Lena è una donna intelligente, caparbia, ha un forte senso del dovere, considerato anche il lavoro che ha scelto, ed è molto severa con se stessa. 

Entrambi sono due esempi di decisione e di ribellione in un certo senso, perché non si fermano e perché sostengono con la loro personalità e la loro storia, la voglia di realizzarsi sia materialmente che spiritualmente come ogni donna dovrebbe fare. 

Questo romanzo è una bellissima storia che parla al femminile, con uno stile raffinato, intenso, mai fuori posto, che delinea un mondo rosa che assume tutte le sfumature più belle, ma che per farlo, ha bisogno di attraversare la tempesta, quella interna ed esterna, e deve superarla per arrivare all’arcobaleno. 
Una sola parola su tutte: poetico.

Nessun commento:

Posta un commento