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mercoledì 24 marzo 2021

Recensione: MUSA E GETTA di Rita Armeni & altro

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Ponte alle Grazie, sono felice di parlarvi di Musa e getta, un'antologia di racconti incentrati su sedici muse dimenticate, scritti da altrettante sedici scrittrici che hanno dato voce ai pensieri, alle emozioni e alle storie di queste donne fondamentali ma spesso non considerate. 

musa e getta

di Rita Armeni & altro
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 380
GENERE: Antologia
Prezzo: 9,90€ - 18,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Sedici scrittrice per sedici grandi donne. In questa sorprendente raccolta, molte fra le più amate e apprezzate scrittrici italiane raccontano altrettante «muse»: donne sfrontate e bellissime o, al contrario, miti e riservate che, per lo spazio di una notte o per l’esistenza intera, hanno stretto relazioni complesse (e pericolose) con uomini di successo. Muse non sempre «gettate» ma per lo più misconosciute – dando così corpo all’odioso detto secondo cui «dietro ogni grande uomo c’è una grande donna» – che tornano dunque, finalmente, al centro del palcoscenico letterario. Le pioniere della psicanalisi e Kate Moss dalle cento copertine, Kiki regina di Montparnasse per una notte e Maria Callas la Divina per sempre, Nadia Krupskaja che lavora a realizzare il socialismo, Rosalind Franklin che scopre la struttura del DNA, le ispiratrici di pittori, musicisti, scrittori, filosofi: spaziando fra epoche e luoghi diversi, destini felici e infelici, Musa e getta giunge al cospetto di leggende viventi, persino sbarcate su Instagram, come Amanda Lear. Sedici autrici di prim’ordine svelano qui altrettante donne meravigliose, offrendo a lettrici e lettori uno sguardo nuovo sul rapporto tra i sessi, l’identità femminile, la lotta per l’emancipazione. Le scrittrici: Ritanna Armeni, Angela Bubba, Maria Grazia Calandrone, Elisa Casseri, Claudia Durastanti, Ilaria Gaspari, Lisa Ginzburg, Chiara Lalli, Cristina Marconi, Lorenza Pieri, Laura Pugno, Veronica Raimo, Tea Ranno, Igiaba Scego, Anna Siccardi, Chiara Tagliaferri. Le muse: Lou Andreas-Salomé, Luisa Baccara, Maria Callas, Pamela Des Barres, Zelda Fitzgerald, Rosalind Franklin, Jeanne Hébuterne, Kiki de Montparnasse, Nadia Krupskaja, Amanda Lear, Alene Lee, Dora Maar, Kate Moss, Regine Olsen, Sabina Spielrein. a cura di Arianna Ninchi e Silvia Siravo.

RECENSIONE

Musa e getta è un testo in cui numerose scrittrici contemporanee danno voce ad altrettante donne che hanno fatto la storia, seppur fin troppo spesso, nel silenzio e nella dimenticanza. Un libro che pone l’attenzione sulla figura femminile e sul suo ruolo fondamentale all’interno della Storia, così come la conosciamo e ci è stata tramandata, ma soprattutto nella vita di alcuni tra i più importanti uomini che hanno fatto l’arte, la politica, la filosofia e tutti gli aspetti della nostra esistenza. 
Sono donne forti, determinate, donne che hanno portato avanti la loro lotta interna ed esterna senza fermarsi davanti a nulla; a volte dovendo sottostare a dei compromessi, ma senza mai snaturare o svendere se stesse. 

Musa e getta, come dice lo stesso titolo, è un omaggio alle donne che sono state muse di grandi uomini, e che per volere o per caso, sono state poi messe da parte, spesso persino dimenticate, nonostante la loro funzione sia stata fondamentale sia per noi e per il percorso che ci ha condotto fino a qui, sia per i loro uomini, che pur non trattandole sempre nel migliore dei modi, hanno sfruttato le loro capacità per arrivare dove sono arrivati. Spesso il loro valore non è stato riconosciuto, e questo testo intende ridare splendore e soprattutto attenzione a protagoniste femminili, perché no, sicuramente controverse e discutibili, riportandogli la loro dignità e importanza. 

Ritanna Armeni ci parla di Nadia Krupskaja, moglie di Lenin. La sua vita e le sue difficoltà attraverso la penna e la voce di un’altra donna che ne mette a nudo le speranze e le debolezze, quella voglia di lottare e quell’amore totalizzante per Lenin. Perché prima di tutto è proprio di sentimento che si parla, in tutte le storie. Un sentimento, che in questo caso, è sinonimo di lotta politica, di moralità, di credo nell’essere umano di cui Nadia si è innamorata. La sua è onestà intellettuale ma soprattutto fede nell’uomo che ha scelto di sposare, Lenin, nonostante lui scelga un’altra donna che sarà la sua amante fino alla sua morte. Il tradimento e la consapevolezza di non essere la donna da lui amata, non fermano Nadia, che continua ad accudirlo, soprattutto negli ultimi anni prima della morte. Continua a fare la moglie fino alla fine, ma quando, verrà messa con le spalle al muro da Stalin a causa del testamento di Lenin, dovrà fare una scelta molto difficile. E per la prima volta disobbedirà al volere del marito, nonostante lo abbia sempre rispettato in tutto, e prenderà le difese di se stessa. 

Angela Bubba ci racconta l’amore speciale tra Maria Callas e Pier Paolo Pasolini. Un amore che nasce come un’amicizia, pieno di forza, di emozioni, di un’energia strepitosa. Maria è una donna assoluta. La si ama e la si deve amare a tutto tondo e Pasolini si sente fortunato nel conoscerla e nell’avere un legame profondo con questa donna che è straordinaria. L’affetto che li lega va oltre la distinzione di sesso e di genere, è qualcosa che li fa essere l’uno la forza dell’altro, e li aiuta a interpretare in modo divino quell’arte che diventa la più potente espressione del cinema di Pasolini e della voce della Callas. 

Maria Grazia Calandrone ci dipinge una Amanda Lear piena di passione e di allegria. Leggere le sue battute mi ha fatto sorridere più volte e mi ha trasmesso una grande voglia di vivere. Amanda è un personaggio enigmatico, chi non la conosce? Uomo o donna, che importa? Lei è sempre stata quello che gli altri volevano che fosse. Ha sempre giocato su questo mistero e non si è mai tirata indietro davanti alle offese e alle critiche. Il suo rapporto con il pittore Dalì è stato folle, perché entrambi erano due folli alle prese con la follia. Discutono di arte, di paura, di amore, di possesso, di desideri, di tutta la vita in tutte le sue manifestazioni. Amanda è una bomba che continua a esplodere, è energia pura, sogno, sgomento, intelligenza ma sopratutto verità. Un viaggio incredibile il suo, in cui arte, passione e istinto si mescolano per dare vita a una delle relazioni più assurde di tutta la Storia. 

Elisa Casseri ci racconta di una donna che non conoscevo, Pamela des Barres, la regina delle groupies. Colei che vive libera, che parla liberamente e che salta da un letto a un altro in relazione alla rock band che supporta. Una figura anch’ella fuori dal tempo, decisamente eterna, in cui si combina forza d’animo, ribellione, menefreghismo, tanto sesso e rock’n roll. L’esempio di come una donna sia pronta a vivere a pieno tutto quello che le offre la vita, senza timore di essere giudicata, alla perenne ricerca della felicità. 

Claudia Durastanti ci spiega la vita di Alene Lee, la musa di Jack Kerouac. Un amore, il loro, finito male perché Alene è stata soltanto sfruttata e mai riconosciuta per quello che era e per ciò che rappresentava all’epoca e per l’autore stesso. Una donna molto intelligente ingabbiata in un rapporto difficile e tormentato che purtroppo, a dispetto di ogni aspettativa, l’ha vista venire fuori da sconfitta. 

Ilaria Gaspari ci racconta della musa di Amedeo Modigliani, Jeanne Hebuterne. Questo amore potente e difficile che si conclude con la morte di lui, e poi di lei per suicidio. Insomma, una vera e propria tragedia che mette in luce l’animo sensibile di Jeanne e il tormentato sentimento che ha provato per un uomo al di sopra di ogni regola e di qualsivoglia morale. Per lei fu una sofferenza conclusasi con un atto così estremo, manifestazione di una incapacità di cogliere la bellezza della vita oltre la morte del suo amato. Anche lei, come tutte le muse di questo libero, è stata amata, sfruttata e dimenticata in un modo ingiusto e irrispettoso. 

Liza Ginzburg ci fa conoscere Lou Andreas-Salomè, musa del poeta Rainer Rilke. Il loro legame è arte allo stato puro: è vera poesia vissuta sulla pelle, nel corpo e nell’anima attraverso i versi che lui scrive per lei. 

Chiara Lalli ci narra di Rosalind Franklin, una scienziata determinata e intraprendente, il cui valore umano non viene ancora oggi riconosciuto, nonostante grazie a una foto scattata da lei, Watson e la sua equipe ricevettero il premio Nobel. Lei, che è brava nel suo lavoro e non è la solita donna che non può o non riesce a raggiungere determinati obiettivi, viene relegata a stereotipo, come una qualsiasi ragazzetta senza alcun valore scientifico. Al contrario è una donna che ha cambiato la storia, peccato che nessuno lo sappia. 

Cristina Marconi dona la propria voce e le sue parole a Zelda Sayre Fitzgerald, moglie del grande scrittore con il quale condivide un amore supremo, pieno di passione e di ossessione, ma altrettanto disastroso, corroso dall’alcol, dal senso perenne di insoddisfazione, dall’ambizione che tutto sgretola. Una storia che ha fatto la storia, raccontata nei libri di Scott Fitzgerald e che ha reso lei un’icona indimenticabile ed eterna. 

Lorenza Piera ci parla di Kiko de Montparnasse, una musa nella musa, che ci conduce in un viaggio cruento e spettacolare tanto quanto può essere solo l’arte nella magia di tutte le sue forme. 
Laura pugno è la voce di Sabina Spielrein, donna, paziente, amante, colei che attraverso la psicanalisi ha contribuito alla scissione di pensiero tra Freud e Jung. Una figura sensuale, emblematica, misteriosa, avvolgente. Una creatura che non sembra nemmeno umana capace di ammaliare con il proprio sguardo e la sua storia. Una donna talmente forte da trasformarsi da paziente in medico, cambiando il proprio destino, riuscendo a non soccombere alla storia degli uomini e amando alla follia ciò che l’ha resa così forte, superiore e determinata avanti a chiunque ha voluto sbarrarle la strada. 

Veronica Raimo ci racconta di Regine Olsen e del suo Kierkegaard, mentre Tea Ranno ci racconta di Luisa Baccara e del suo amore per il poeta D’annunzio. Concludono la storia delle muse, Anna Siccardi con il racconto di Dora Maar amante di Picasso, Igiaba Scego che ci parla di Laure, modella fondamentale per la pittura e mai citata, e Chiara Tagliaferri che ci regala un’immagine di Kate Moss diversa e più profonda di quella che conosciamo. 

Musa e getta è un libro che ogni donna dovrebbe leggere, e non solo. In ogni storia c’è tutta la nostra vita, le epoche, le speranze, le mode, e le emozioni che rendono queste figure così potenti e uniche da non poterle più dimenticare. Come volete prenderle? Come esempio, come modello, come uno sguardo fugace ma pregno di significato sul ruolo della donna nelle epoche passate, negli anni addietro, laddove gli uomini hanno sempre avuto il primo posto anche se spesso, quasi sempre, non lo meritavano. 
Questo libro è una rivendicazione di quello che abbiamo perso e che ci hanno fatto perdere nel momento in cui ci hanno tenute nascoste la bellezza e l’importanza di queste donne e del loro operato. È stato un affronto, un’offesa, uno smacco, che questo libro tenta di arginare, raccontando con dolcezza, rispetto e intensità figure femminili che fanno parte di ognuno di noi e che possono renderci migliori.

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