Ultime recensioni

lunedì 12 giugno 2023

Recensione: Raudo e i cuori nel caffè di Giovanni Anzaldo

Buongiorno! Grazie alla proposta di lettura delle gentilissima casa editrice Solferino, oggi vi parlo di un romanzo di Giovanni Anzaldo, dal titolo Raudo e i cuori nel caffè. Sono certa che vi sorprenderà!

raudo e i cuori nel caffè

di Giovanni Anzaldo
Editore: Solferino
Pagine: 304
GENERE: Narrativa contemporanea
Prezzo: 11,99€ - 18,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Ennio è un cantautore con una sola canzone: Il cane dell’appartamento, un brano ispirato a Raudo, il suo poco attraente amico a quattro zampe. Lo ha adottato insieme a V., suo grande e unico amore, che però ora lo ha lasciato per rifarsi una vita e non una qualunque: è diventata un’attrice di cinema, con nuovi amici e, forse, un nuovo fidanzato. Per Ennio non c’è altro da fare che sforzarsi di dimenticarla ma il suo temperamento malinconico non aiuta, e Torino disseminata di ricordi ancora meno: i pezzi della sua relazione finita se li ritrova sparsi nei bar, nei cinema, nei teatri, sui marciapiedi e persino tra le maglie del tappeto del salotto. Perseguitato da scene struggenti del passato, rampognato da Sandrino, il suo vicino di casa ex scassinatore e improbabile mentore, corteggiato ma non abbastanza da Lea, graziosa ristoratrice vegana, Ennio vede un’unica via di salvezza: scrivere un’altra hit che lo renda famoso e lanciarsi in una carriera da trapper. Potrebbe essere il modo per riconquistare V. Oppure potrebbe essere la ricetta del disastro. A rendere indimenticabili Ennio, il suo difettoso cane Raudo e le loro mille disavventure non è solo il ritmo inarrestabile della narrazione o il fascino di una Torino ricca di atmosfera: è sentire, a ogni pagina, che la loro storia appartiene pienamente a chi la legge. Perché questa commedia romantica dolce- amara, divertente e vera ha il sapore delle nostre giornate più memorabili, degli amori che abbiamo attraversato e perduto, della speranza e della dolcezza di quelli che iniziano.

RECENSIONE

Ennio è il protagonista di questo libro scritto da Giovanni Anzaldo, e racconta della fine di una storia d’amore. La sua, insomma, quella di Ennio con una donna che si chiama V. 
Le prime pagine sono dedicate al racconto del loro primo incontro, all’interno di un cinema mentre lei era con le sue amiche. Un caffè, ecco ciò che li ha uniti la prima volta. Ennio si è subito sentito come uno stalker perché è partito in quarta con la mente e con il cuore a rincorrere questa ragazza sconosciuta che subito gli ha dato filo da torcere. 

È un po’ così per tutti, non è vero? Alzi la mano chi non ha buttato il sangue per farsi notare, sperando che il partner di turno si invaghisse di noi allo stesso modo in cui noi eravamo perdutamente innamorati di lui o lei. E poi, com’è andata a finire? Non sempre ci siamo riusciti oppure quando è accaduto, la storia comunque è finita, magari per colpa sua. 

È quello che succede a Ennio. V. lo lascia perché s’innamora di un altro e Ennio torna a comporre canzoni d’amore nella speranza di diventare famoso. Raudo è il suo cane cieco e zoppo che ha adottato insieme a V. Ecco perché ogni volta che lo guarda si ricorda di quel grande amore che aveva pensato di vivere e che poi è volato via come una nuvola di fumo appena V. si è messa con un altro

È complicato superare la fine di una storia. Ennio ce lo dimostra raccontandoci come procede la sua vita e come le persone che gli sono intorno diventano testimoni del suo disagio interiore. Sandrino, il suo vicino di casa, ad esempio, è insopportabile perché continua a consigliarlo e a suggerirgli come deve comportarsi per andare avanti. Ma l’unica soluzione che Ennio riesce a trovare per ricominciare a vivere è scrivere una nuova canzone sperando che diventi una Hit di successo permettendogli di dimostrare alla sua ex che lui vale qualcosa. 

Intanto la conoscenza con Lea, una ragazza divertente e spigliata che ha un cane di nome Lola, si rivela un piacevole passatempo ma non sembra essere abbastanza perché Ennio, per venirne fuori, ha bisogno di qualcuno che lo trascini via dalla monotonia e dal piangersi addosso, da quella bolla di velenosa solitudine e malsano compiacimento in cui si è conficcato con forza mettendo da parte il suo vero essere. 

Ennio si rende conto lentamente che il suo stare male deriva da una sorta di volontà intrinseca nel privarsi della felicità che dipende soltanto da lui, come se cercasse di punirsi, perché a un certo punto, dopo l’abbandono, crede di non meritare più la felicità. 

Comprende che V. non era la donna adatta a lui, nonostante ne soffra ancora, nonostante la incontri grazie a Raudo, perché comunque continuano a essere legati da questo affetto comune che in qualche modo li tiene presenti l’uno nella vita dell’altro. Ma V. resta ugualmente una donna libera, menefreghista e lui doveva capire che non poteva intrappolarla in un concetto esplicativo di una vita di coppia. Sandrino è la voce della sua coscienza, una coscienza brontolona, fin troppo crudele per la sua veridicità ma necessaria per non nascondersi dietro il dolore e il senso di sconfitta e per andare avanti perché la vita non si ferma. Mai. Per nessuna ragione al mondo. 

Le prova tutte il povero Ennio, si mette anche on line, caricando foto un po’ malmesse e cercando improbabili partner con cui uscire, ma non c’è storia. Come dice Sandrino, V. cerca di mostrarsi gentile perché Ennio le fa pena, quasi quanto Raudo. Lei li ha abbandonati entrambi ed è solo per questo che si sente in colpa, si rende subito conto che Ennio non riesce a mettersi alle spalle la loro storia e sta facendo la figura del vigliacco. Pensa persino di andare da uno psicologo ed è divertente l’analisi, seppur breve che ne fa, di questi nuovi e sedicenti specialisti che non ricevono nemmeno più nel loro studio, ma dispensano consigli e diagnosi dal comodo divano di casa propria, mentre si posizionano davanti al pc e sorridono. Lo fanno anche quelli non ancora laureati e già si sentono mentori di alto spicco, pronti a condannare o sollevare con quattro parole e un video, le vite malmesse di qualche povero sconosciuto. No, Ennio è un personaggio che non si fida molto degli altri e che si guarda intorno circospetto. 

La bravura dell’autore è quella di aver scritto una storia ironica, dove tutti i cliché sono presi e sbattuti al muro per poi piazzargli una bella risata in faccia. Una risata intelligente, però, mi spiego? In tutto c’è un fondo triste di verità, ma insomma, chi se ne frega? 

È un po’ questa l’idea generale che mi sono fatta di tutto il romanzo. Si legge con piacere, è scorrevole, non ha mai un punto morto, i personaggi sono reali e spiccano per personalità e sono incisivi perché sembrano spuntati fuori dalla vita di tutti i giorni. Non c’è chissà quale pretesa da parte dell’autore, non è qui per convincerti della sua bravura, ma più che altro per farti riflettere con un sorriso e accettare il fatto che nella vita si perde. 
Tutti perdiamo. 
La sconfitta fa parte del percorso, non è la fine. 
Ennio che perde V. e forse conquista Lea, dovrà fare i conti anche con un’altra perdita, ma non per questo non sarà più Ennio o si lascerà abbattere dalle circostanze. Anzi, il suo sogno musicale forse sta per avverarsi… e allora? 
Decide di andare avanti. E io so che ce la farà purché non smetta mai di essere se stesso. 
Ennio è Ennio. 
Ennio è uno di noi.

Nessun commento:

Posta un commento