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martedì 7 luglio 2020

Recensione: LA LA LAND DI DAMIEN CHAZELLE di Simone Tarditi

Buongiorno! Oggi vi parlo di un testo scritto da Simone Tarditi, dedicato a uno dei film di maggiore successo degli ultimi anni: La La Land. Un viaggio all'interno della pellicola, a tu per tu con la storia del regista, Damien Chazelle, tra riflessioni ed emozioni.
la la land di damien chazelle
di Simone Tarditi

Editore: Gremese
Pagine: 144
GENERE: Saggio critico
Prezzo: 19,50 
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2020 
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟

Trama:
Ancor prima del successo internazionale (7 premi ai Golden Globes, 6 Oscar e oltre 400 milioni di dollari al botteghino), La La Land è stato subito accolto come un grande omaggio al cinema classico hollywoodiano. Omaggio reso non da un anziano regista sul viale del tramonto, ma da un cineasta appena trentaduenne che vi ha infuso una multicolore e avvincente modernità. Ragionando su questo film senza rinunciare a gettare uno sguardo ai due lungometraggi precedenti di Chazelle e al successivo First Man, a tema spaziale; il libro offre ai lettori una visione ragionata del suo lavoro e dell’inarginabile cinefilia che lo contraddistingue.

RECENSIONE

La La Land di Damien Chazelle, di Simone Tarditi è un testo incentrato sull’analisi dell’omonimo film e sulla carriera cinematografica del suo regista, Damien Chazelle. Un libro pubblicato da Gremese Editore che si presenta pieno di suggestioni e di riflessioni che accompagnano il lettore all’interno di un mondo che apparentemente conosci, se hai visto il film, ma è come se fosse stato coperto da un sipario, almeno fino a quando non leggi questo libro. 

È una storia d’amore e soprattutto quella di due persone che credono nelle loro passioni e sacrificano qualunque cosa, persino i loro sentimenti, per realizzare il proprio successo. 
L’autore si propone di effettuare una serie di riflessioni che partono proprio dall’individualismo presente nel film, che è uno dei tanti messaggi contenuti nell’intreccio, e che sembra così terribilmente attuale da essere riconosciuto dai più. 

La La Land è un progetto ambizioso, a cui il regista giunge solo dopo diversi anni e dopo aver realizzato due film a suo nome e aver scritto altrettante sceneggiature. Si ripercorre con dettagli e particolari la carriera di Chazelle per porre in evidenza quali sono le linee comuni che legano i film precedenti al suo successo mondiale. 
Infatti, com’è chiaramente spiegato all’interno del libro, entrambi i film che precedono La La Land hanno degli aspetti in comune, che però vengono sviluppati ampiamente soltanto nell’ultima realizzazione. Essi infatti appaiono più semplici e genuini, una sorta di preparazione a ciò che verrà dopo e che consacrerà il regista a livello internazionale. 
La sua carriera procede per piccoli step grazie soprattutto a un pizzico di fortuna, ma anche alla consapevolezza delle proprie capacità e alla bravura nel realizzare ciò che la gente è interessata a vedere. 

In La La Land, i protagonisti sono Seb, un musicista, e Mia, un’aspirante attrice. Si incontrano/scontrano casualmente, inneggiando più all’odio che a una reciproca simpatia e poi torneranno a incontrarsi solo molto dopo. Nessuno dei due è eccelso nella sua arte e questo li rende estremamente credibili, ma soprattutto permette allo spettatore di identificarsi con loro.  
Anche questo è realismo: Stone e Gosling non sono dei fenomeni quando ballano o intonano canzoni, e non lo sono neppure i loro personaggi, eppure – pur consapevoli di ciò – non si fermano e continuano a fare quel che vogliono. 

La La Land è un musical ricco di citazioni cinematografiche che permettono allo spettatore di intraprendere un viaggio in cui non solo conoscerà una storia fatta di amore, di carriera, di successo personale e di superamento dei propri limiti, ma di tuffarsi all'interno del mondo del musical, con le sue vicende e i suoi più grandi rappresentanti di tutti i tempi. Una sorta di visione nella visione, che ha in sé qualcosa di magico, ma anche di realistico perchè il cinema di Chazelle insegna che è solo il bilanciamento tra l’essere realisti e l’avere ambizioni più grandi di sé che può portare ad essere soddisfatti della propria vita. 

Il tema centrale è quello dei sogni, o comunque della realizzazione di ciò che si desidera fare nella propria vita, ecco perchè il titolo del film riprende il soprannome in voga negli anni ’70 di Los Angeles, la città famosa per offrire valide alternative ai più insoddisfatti della propria esistenza. 
Il libro di Simone Tarditi ripercorre ogni momento del film, e ce lo ripropone come se lo stessimo guardando attraverso il suo racconto dotato di uno stile fluido, semplice, ma capace di analizzare con intensità e profondità gli aspetti più importanti della pellicola, sia dal punto di vista critico che emozionale. L’intento del regista appare chiaro: omaggiare quel cinema degli anni ‘30, ‘40 e ‘50 reso celebre da Fred Astaire, Ginger Rogers, Gene Kelly, Leslie Caron e via dicendo.

Seb e Mia vivono la loro storia d’amore ma forse non ci credono fino in fondo, o quantomeno non ci credono quanto invece credono in loro stessi, dandosi la possibilità di diventare ciò che sognano sacrificando i sentimenti. Mia è forse la prima a comprendere che in realtà non lo ama abbastanza, non al punto di sacrificare la propria stabilità per seguire lui. O forse è solo una questione di scelte. Così semplice, eppure dolorosa. Ciò che provano l’uno per l’altra resta comunque autentico, così autentico che – probabilmente lo è ancora e un poco lo sarà per sempre. 
In sintesi: non ha senso sacrificarsi per il proprio partner a discapito della propria felicità. 

Infine c’è un debito fondamentale che questo film ha nei confronti di un altro film eccezionalmente importante: Casablanca. Ed è la riflessione sui tempi andati e sull’importanza di ricordare. 
È un film malinconico, pieno di rimandi a film precedenti, che ti permette di gustare un cinema a pieno respiro e di viaggiare con la mente senza limiti. 

La La Land vince non solo al botteghino ma anche agli Oscar consacrando Chazelle come il più giovane regista della storia a trionfare nella categoria miglior regia. 
La chiave della vittoria? 
Innanzitutto una storia semplice, in cui chiunque può identificarsi. Laddove si parla d’amore, di carriera, di sogni, e di sofferenza, sacrificio e dolore, questi sono temi che interessano a chiunque perchè invitano all’immedesimazione e al conseguente successo. Due persone che si sono amate, che forse continuano ad amarsi e che si allontanano. Ma soprattutto, il film è un omaggio e uno studio, un approfondimento nei confronti di tante altre pellicole che lo rendono unico nel suo genere. Un insieme di musica, di storie, di grandi attori, di interpretazioni che hanno fatto la storia del cinema e di conseguenza anche la nostra. 

Ecco perchè se la forza di La La Land è il passato, attraverso l’esaltazione del ricordo e della memoria, fatta di vecchi film, vecchio jazz e vecchi amori, il futuro lo renderà – il fantasma di un cinema che fu ma che forse può ancora essere.

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