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lunedì 25 novembre 2024

Recensione: UNA TEMPESTA DI TÈ di Hafsah Faizal

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Mondadori, Una tempesta di tè di Hafsah Faizal.

una tempesta di TÈ

di Hafsah Faizal
Editore: Mondadori
Pagine: 448
GENERE: Fantasy Romance/Gothic
Prezzo: 12,99€ - 21,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Arthie Casimir, orfana originaria di Ceylan, colonia di Ettenia, è nota in tutta White Roaring per essere una brillante mente criminale e, allo stesso tempo, un'abile collezionista dei segreti dei potenti con cui entra in contatto. È una tempesta in una bottiglia, piccola e ribollente e pronta a distruggere tutto ciò che si trovi sul suo cammino. La vita nella città l'ha affilata come una lama e ha fatto altrettanto con il suo ingegno. Dopo anni di lavoro e sacrificio, proprio nella capitale del Paese ha aperto e gestisce lo Spindrift, una sala da tè prestigiosa che, non appena cala la notte, si trasforma in una casa del sangue illegale, frequentata dalle creature più temute dalla società: i vampiri. Ma quando sul suo locale si allunga l'ombra di una grave minaccia, Arthie è costretta a stringere un'insolita alleanza con un giovane misterioso. In cambio del suo aiuto, però, dovrà compiere un colpo difficile, che non potrà mettere a segno da sola. Chiamati a raccolta alcuni dei soggetti più abili ma anche meno raccomandabili della città, Arthie elabora un piano per portare a termine la sua missione, del tutto ignara che non tutti i membri della sua squadra di reietti sono dalla sua parte. Non solo. A mano a mano che emerge la verità dietro il colpo assegnatole, Arthie si ritrova al centro di una cospirazione destinata a sconvolgere il mondo per come lo conosce. Primo capitolo di una dilogia oscura, ricca d'azione e carica di emozioni forti, il romanzo è un concentrato delle caratteristiche più originali e distintive di Hafsah Faizal.

RECENSIONE

Una tempesta di tè di Hafsah Faizal è un romanzo oscuro, magnetico e ricco di tensione, capace di intrecciare un’ambientazione realistica, personaggi complessi e temi profondamente attuali. Primo capitolo di una dilogia, il libro esplora il desiderio di vendetta e la lotta per il potere in un mondo ostile, dominato dal colonialismo, dalla disuguaglianza sociale e dall’emarginazione. 

White Roaring è il centro del romanzo, una capitale gotica e opprimente, divisa tra l’opulenza delle classi dominanti e i bassifondi dove si rifugiano gli emarginati. Ogni angolo della città, dai vicoli bui alle residenze aristocratiche, è permeato da un’atmosfera di decadenza e pericolo. Lo Spindrift, la sala da tè di Arthie, ne è il perfetto simbolo: di giorno un luogo di raffinatezza, di notte un covo di vampiri e segreti, specchio delle contraddizioni di una società che si fonda sull’ipocrisia e sullo sfruttamento. 

L’ambientazione riflette il colonialismo che ha devastato le terre d’origine di Arthie. Ceylan, l’isola che le è stata strappata, rappresenta il passato saccheggiato e il dolore collettivo delle colonie, trasformate in risorse da sfruttare per arricchire un impero insensibile. Questo mondo è costruito con dettagli ricchi e significativi, evocando un’atmosfera cupa ma vivida, dove ogni spazio racconta una storia di disuguaglianza e resistenza. 

Arthie è un personaggio straordinariamente sfaccettato. La sua identità di orfana, immigrata e donna in un mondo patriarcale e colonialista la rende un simbolo di resistenza. È mossa da una rabbia latente e da una determinazione che rasenta l’ossessione. Il suo desiderio di vendetta non è solo personale, ma collettivo: ogni sua azione è un colpo contro un sistema che ha distrutto la sua terra e il suo popolo. Tuttavia, questa furia la isola, impedendole di creare legami autentici, rendendola diffidente anche verso i suoi alleati più fedeli. 

Jin è il contrappunto di Arthie, un personaggio più leggero in apparenza, ma altrettanto segnato dalle difficoltà della vita. Nato da genitori immigrati, rappresenta il tentativo di trovare un equilibrio tra due mondi che non lo accettano pienamente. La sua lealtà verso Arthie è incrollabile, ma il loro rapporto è segnato da tensioni sottili, che derivano dalle loro diverse visioni del mondo: dove Arthie vede conflitto, Jin cerca compromesso. 

Matteo è un personaggio ambiguo e affascinante. Vampiro e artista, vive ai margini di entrambe le società a cui appartiene. Il suo interesse per Arthie è tanto sincero quanto strumentale, e la loro interazione è carica di tensioni emotive e attrazioni inespresse. Matteo incarna il dualismo tra privilegio e emarginazione, essendo al contempo un aristocratico e un mostro. 

La banda di Arthie rappresenta una comunità di reietti che ha trovato un rifugio nello Spindrift. Ogni membro porta con sé il peso di un passato doloroso, creando una dinamica di solidarietà e sopravvivenza. Tuttavia, la fiducia reciproca è fragile, minacciata dalla pressione esterna e dalle incertezze interne. 

Il colonialismo è il fulcro tematico del romanzo, incarnato nella distruzione di Ceylan e nella lotta di Arthie per reclamare ciò che le è stato tolto. L'autrice esplora le conseguenze psicologiche e sociali di questa oppressione, mostrando come il trauma del colonialismo non sia solo economico, ma anche culturale e identitario. Arthie usa il sistema dei coloni contro di loro, sfruttando i loro segreti e le loro regole per costruire il suo potere. La sua vendetta, però, solleva una domanda fondamentale: può davvero guarire il trauma attraverso la distruzione? 

Il potere è una questione di informazioni e manipolazioni. Arthie si muove in un mondo in cui il sapere è l’unica valuta che conta, e usa ogni segreto per consolidare la sua posizione. Questo tema solleva riflessioni sul rapporto tra verità e controllo, e su come il potere venga sempre esercitato a discapito dei più vulnerabili. 

I personaggi principali vivono ai margini di una società che li disprezza o li ignora. Arthie, Jin e persino Matteo combattono contro un sistema che li vede come strumenti, mai come persone. Tuttavia, la loro emarginazione diventa anche una forza, una base per costruire una comunità alternativa e sovvertire le gerarchie dominanti. Arthie sfida apertamente il patriarcato con la sua indipendenza e la sua astuzia. Non solo rifiuta i ruoli imposti alle donne, ma li ribalta a suo favore, dimostrando che la forza non sta nella conformità, ma nella capacità di reinventare se stessi. 

Hafsah Faizal crea un romanzo che non è solo una storia di avventura, ma un’esplorazione di temi complessi e attuali. La sua scrittura, ricca di immagini evocative e dialoghi taglienti, cattura l’essenza di un mondo in bilico tra rovina e speranza. Arthie è un’eroina difficile da amare ma impossibile da ignorare: la sua determinazione e il suo coraggio la rendono una figura potente, ma la sua incapacità di lasciarsi andare alle emozioni la rende tragicamente umana. 

Il romanzo invita a riflettere su come il potere possa corrompere, su come la vendetta possa consumare e su come la comunità possa offrire una via d’uscita da un sistema oppressivo. L’equilibrio tra azione e introspezione rende Una tempesta di tè una lettura che si imprime nella mente, capace di soddisfare sia chi cerca l’intrattenimento sia chi vuole interrogarsi su questioni più profonde. 
Con Arthie Casimir, ci si chiede: cosa siamo disposti a sacrificare per ottenere giustizia? E il prezzo vale sempre la pena?

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