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giovedì 2 gennaio 2025

Recensione: ULTIMA NOTTE A TREMOR di Mikel Santiago

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Nord, oggi vi parlo di Ultima notte a Tremor di Mikel Santiago.

ultima notte a tremor

di Mikel Santiago
Editore: Nord
Pagine:  372
GENERE: Thriller Psicologico
Prezzo: 9,99€ - 20.00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Peter Harper ha bisogno di una pausa. Dal dolore del divorzio, dall’insoddisfazione di una carriera arrivata a un punto morto. Perciò decide di passare l’estate in un villaggio isolato sulla costa irlandese, dove le giornate scorrono lente e la sera ci si addormenta ascoltando le onde che s’infrangono sulle scogliere. Lontano da ogni preoccupazione, Peter piano piano si rilassa, stringe amicizia con una coppia di vicini e inizia una relazione con Judie, anche lei americana in vacanza. Poi, una notte, scoppia un temporale e Peter viene colpito da un fulmine. Si risveglia in ospedale ore dopo, con un mal di testa martellante e una sensazione che non provava da quand’era bambino: un senso di pericolo imminente. Tante volte sua madre gli aveva detto che lui aveva il dono d’intuire prima degli altri cosa stava per succedere, che doveva fidarsi del suo istinto. Peter non aveva mai creduto a quelle storie, ma adesso non sa più cosa pensare. Perché, non appena chiude gli occhi, lo tormentano incubi in cui Judie viene rapita e uccisa, perché strane ombre sembrano muoversi appena fuori del suo campo visivo e perché persino i suoi amici si comportano in maniera sospetta, come se avessero qualcosa da nascondere. Possibile che stia impazzendo? O quelle sono davvero premonizioni? Peter deve saperlo, anche a costo di scoprire una verità che va oltre ogni più cupa immaginazione…

RECENSIONE

Ultima notte a Tremor di Mikel Santiago è un thriller psicologico che ha come caratteristica principale il clima cupo, pauroso e inquietante tipico di quelle storie che ti stanno con il fiato sul collo. Mikel Santiago crea una narrazione che oscilla tra realtà e immaginazione, tra il razionale e il soprannaturale. 

Peter Harper, un compositore in crisi personale e creativa, cerca rifugio sulle coste irlandesi di Tremor Beach. È la natura selvaggia e ostile a dominare le prime pagine e a diventare protagonista quanto gli esseri umani. La tempesta, simbolicamente battezzata "Lucifero", segna l’inizio del viaggio oscuro e destabilizzante di Peter. L’incidente con il fulmine non è solo un punto di svolta narrativo, ma anche il catalizzatore che trascina il protagonista in una spirale di incubi, premonizioni e sospetti. Questo evento, descritto con un’intensità quasi cinematografica, destabilizza la percezione del lettore, lasciandolo incerto su cosa sia reale e cosa frutto della mente tormentata di Peter. 

La vulnerabilità emotiva, dovuta al divorzio e al fallimento creativo, rende Peter profondamente umano. La sua voce interiore e i ricordi d’infanzia, legati al "sesto senso" della madre, aggiungono uno strato di complessità che sfida il lettore a interpretare le sue visioni come segnali autentici o proiezioni di una mente in crisi. I vicini di Peter incarnano l’ambiguità morale che pervade il romanzo. Apparentemente solidali e accoglienti, nascondono segreti che emergono lentamente. Leo, con la sua personalità carismatica, e Marie, enigmatica e riservata, fungono da specchi per le paure e le insicurezze di Peter. Judie rappresenta una nota di speranza e umanità nella vita di Peter. Tuttavia, il suo ruolo nella trama si complica man mano che diventa il fulcro delle premonizioni del protagonista. La sua figura è al contempo ancorata alla realtà e intrappolata nella spirale di paranoia di Peter. La coppia degli O’Rourke, con la loro curiosità invadente, rappresenta la dinamica sociale di una piccola comunità. La loro superficialità e il loro atteggiamento inquisitorio aggiungono tensione, evidenziando l’isolamento emotivo di Peter. 

Tremor Beach non è solo un’ambientazione, ma un personaggio a sé. La piccola comunità irlandese, con le sue dinamiche di vicinato e i suoi segreti, crea un microcosmo dove ogni gesto, ogni parola, sembra carico di significati nascosti. Il contrasto tra il paesaggio naturale, vasto e tempestoso, e l’intimità claustrofobica delle relazioni umane è un elemento che amplifica la tensione narrativa. L’autore utilizza un linguaggio che mescola descrizioni evocative e introspezione psicologica. Le scene della tempesta, in particolare, sono dipinte con una tale precisione che il lettore può quasi sentire il vento e vedere le onde che si infrangono. 

La narrazione in prima persona permette di vivere il dramma interiore di Peter, rendendo ogni sua percezione immediata e coinvolgente. Il ritmo alterna momenti di calma apparente a improvvisi picchi di tensione, mantenendo il lettore costantemente in bilico. Questa alternanza di introspezione e azione non solo sostiene la suspense, ma approfondisce il viaggio emotivo di Peter, rendendolo tangibile e autentico. Mikel Santiago mescola abilmente elementi di thriller psicologico e mistero soprannaturale, creando un’atmosfera che ricorda i romanzi gotici moderni. Il confine tra la mente e il paranormale è volutamente sfumato, lasciando al lettore il compito di interpretare gli eventi. 

Gli incubi e le visioni di Peter diventano una lente attraverso cui esplorare i temi della percezione, della paura e della fiducia. La suspense è costruita gradualmente, attraverso piccoli dettagli inquietanti che si accumulano fino a culminare in momenti di pura tensione. Il lettore è costantemente trascinato tra la voglia di scoprire la verità e il timore di ciò che potrebbe emergere. Un esempio emblematico è l’incidente del fulmine, un momento che trasforma il banale in straordinario, lasciando il lettore con il fiato sospeso. Ogni scena successiva, dagli incubi di Peter alle interazioni con i vicini, è carica di ambiguità e di un senso di pericolo imminente, che culmina in una rivelazione finale tanto scioccante quanto soddisfacente. 

La domanda centrale del romanzo è quanto possiamo fidarci delle nostre percezioni. Peter lotta per discernere tra realtà e immaginazione, e questa battaglia riflette il conflitto universale tra razionalità e istinto. Le relazioni di Peter con i vicini e con Judie esplorano il fragile equilibrio tra fiducia e sospetto. La tensione cresce man mano che il protagonista scopre che nessuno è completamente onesto, nemmeno lui stesso. 
La crisi personale di Peter è al centro della narrazione. Il romanzo mostra come il dolore, il rimpianto e la solitudine possano distorcere la percezione della realtà, spingendoci a confrontarci con le nostre paure più profonde.  

Mikel Santiago, con Ultima notte a Tremor, non offre soltanto un viaggio nel mistero, ma invita il lettore a un confronto intimo con le fragilità della percezione umana. Questo romanzo non si limita a intrattenere: esplora i confini tra razionalità e istinto, tra ciò che possiamo controllare e ciò che sfugge alla nostra comprensione. La sua forza sta nel modo in cui trasforma il quotidiano in un teatro di tensioni psicologiche, facendoci riflettere su come affrontiamo le nostre paure più profonde e i segreti che scegliamo di nascondere, anche a noi stessi. 

Non è solo un thriller, è un’esperienza che continua a riecheggiare dopo l’ultima pagina, costringendo il lettore a chiedersi: quanto possiamo davvero fidarci del nostro mondo e di chi ci sta accanto? 
Ultima notte a Tremor non chiude con risposte definitive, ma con una porta lasciata socchiusa, che invita a esplorare cosa si nasconde nel buio oltre la soglia. Una storia che non si dimentica facilmente e che si rivela, alla fine, tanto inquietante quanto umana.

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