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giovedì 16 novembre 2023

Recensione: LE STREGHE DI MANNINGTREE di A.K. Blakemore

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fazi, oggi vi parlo di Le streghe di Manningtree di A.K. Blakemore. 

le streghe di manningtree

di A.K. Blakemore
Editore: Fazi 
Pagine: 336
GENERE: Romanzo storico
Prezzo: 9,90€ - 18,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Inghilterra, 1643. Il Parlamento combatte contro il re, la guerra civile infuria, il fervore puritano attanaglia il Paese e il terrore della dannazione brucia dietro ogni ombra. A Manningtree, una cittadina della contea dell’Essex privata dei suoi uomini fin dall’inizio della guerra, le donne sono abbandonate a se stesse; soprattutto alcune di loro, che vivono ai margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla lingua affilata. In una casupola sulle colline abita la giovane Rebecca West, figlia della vedova Beldam West, «donnaccia, compagna di bevute, madre»; tra un espediente e l’altro Rebecca trascina faticosamente i suoi giorni, oscurati dallo spettro incombente della miseria e ravvivati soltanto dall’infatuazione per lo scrivano John Edes. Finché, a scombussolare una quotidianità scandita da malelingue e battibecchi, in città non arriva un uomo: Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si mostra fin dal principio molto curioso. Il suo sguardo indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, alle quali comincia a porre strane domande. E quando un bambino viene colto da una misteriosa febbre e inizia a farneticare di congreghe e patti, le domande assumono un tono sempre più incalzante… Le streghe di Manningtree è la storia di una piccola comunità lacerata dalla lenta esplosione del sospetto, in cui il potere degli uomini è sempre più illimitato e la sicurezza delle donne sempre più minata. Il primo romanzo di A.K. Blakemore, premiato in patria come miglior esordio dell’anno, sostenuto da una scrittura magistrale e pervaso di atmosfere vivide, è un libro emozionante e viscerale che ha rivelato un nuovo, straordinario talento.

RECENSIONE

Le streghe di Manningtree è ambientato nel 1643, periodo nel quale in Inghilterra si combattevano le streghe. L’autrice è nota all’estero per le sue raccolte di poesie e questo è il primo romanzo che arriva in Italia. La sua prosa tipicamente poetica racchiude un’evoluzione narrativa e stilistica che abbraccia sia elementi reali che immaginari. 

È ovvio che le fonti sono storiche e che gran parte della storia raccontata s’ispira a quelle faccende del passato che tutti noi conosciamo bene. Donne definite streghe e pertanto perseguitate senza motivo per lungo tempo da uomini che erano testimonianza di crudeltà ed egoismo. Il protagonista del romanzo, Matthew Hopkins, incarna proprio uno di questi. 

Rebecca West è la protagonista, vive insieme a sua madre, è orfana di padre e tenta di portare avanti la famiglia vivendo in un villaggio dove sopravvivono altre donne che fanno di tutto per vivere lontano dai loro uomini che sono impegnati nella guerra civile. Ci sono molte donne che appaiono strambe e che incutono in qualche modo timore, come qualcuno che ha uno strano tremore alle mani. 

Nonostante ciò Rebecca sembra felice di vivere lì e tenta di dare una mano economicamente alla propria famiglia aiutando il segretario del villaggio, John, e imparando a leggere. Prova una grande ammirazione per lui e al contempo ne è profondamente affascinata. L’arrivo di Matthew, ben conosciuto come cacciatore di streghe, sconvolge la vita di tutti. L’uomo si convince che la morte di un bambino sia dovuto alle streghe in combutta con il diavolo e fa incarcerare tutte le donne, tra cui anche Rebecca e la madre. 

La bellezza del libro coincide con il modo di raccontare dell’autrice, con il suo stile delicato ma incisivo e la sua volontà di spiegare cosa si celava davvero dietro le torture e le orribili sevizie che queste donne hanno sopportato senza alcuna ragione plausibile. Parliamo di un romanzo storico molto efficace e sicuramente di grande impatto. 

Non è stato facile leggero ma mi ha ugualmente sorpreso pur conoscendo gran parte degli avvenimenti. Ciò significa che l’autrice ha un dono speciale che riguarda il saper raccontare in modo diverso dagli altri. Riesce a coinvolgerti, a colpirti, e allo stesso tempo anche a spaventarti un po’, nonostante questo genere di paura sia quasi senza motivo, perchè in fondo sono eventi storici che sono accaduti davvero e che dovremmo comunque avere la forza di fronteggiare. La nostra fortuna è che siano capitati secoli fa e non oggi, questa è l’unica differenza. 

La narrazione è complessa e avvincente, capace di lasciarti con il fiato sospeso e di farti sperare per il destino di Rebecca e della sua famiglia. È chiaro che c’è un lavoro di ricerca eccezionale alle spalle ed è la stessa autrice ad ammettere che ha consultato diversi processi reali contro le streghe per realizzare il più verosimilmente possibile i passi più eclatanti del romanzo. 

Una storia che invita a riflettere perchè nonostante se ne sia parlato tanto e per tanto tempo, questi efferati e assurdi omicidi fatti a cielo aperto in nome di una religione priva di compassione e basati sulla considerazione che la donna sia inferiore all’uomo, pertanto preda del male, sono un esempio lampante di come le figure femminili, in determinati periodi storici, siano state devastate. 
A loro, però, non è mai stato chiesto scusa.

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