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martedì 17 novembre 2020

Recensione: PER TUTTO IL TUO AMORE di Laura Pellegrini

Buongiorno! Oggi torno a parlarvi di uno dei romanzi vincitori del concorso letterario IoScrittore 2020. Il romanzo storico di Laura Pellegrini, Per tutto il tuo amore, è stata una lettura bella e delicata. Una storia che ha colpito nel segno.


per tutto il tuo amore
di Laura Pellegrini

Editore: IoScrittore
Pagine: 222
GENERE: Romanzo Storico
Prezzo: 3,99€ - 15,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2020
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟

Trama:
Toscana, agosto 1944. È bella Luce, anche se non lo sa e non se ne cura, troppo presa a sopravvivere alla guerra e alle privazioni economiche. I suoi ventuno anni si consumano tra la cura del padre malato, la fatica della vita contadina e il terrore dei tedeschi, mostri senza volto che possono nascondersi dovunque, come le dice Manfredi, il suo amico d’infanzia che ora la guarda con occhi diversi, occhi pieni di amore. Ma Luce non sa cosa sia l’amore. O forse ne ha paura. Poi, un giorno, il destino si diverte a mescolare le carte e la ragazza s’imbatte davvero in un tedesco, uno di quei lupi nascosti nell’ombra dei boschi dove lei è cresciuta. Il soldato è ferito, bisognoso di aiuto; curandolo, a poco a poco, Luce scopre che anche lui è fatto di carne, lacrime e paure come lei. E ha dentro la sua stessa sete di vita. Mentre Manfredi entra nella Resistenza, pronto a morire per la libertà, Luce ospita di nascosto «il nemico» e se ne sente sempre più attratta… Una profonda storia d’amore e di guerra, di passione e dolore, segnata da un finale imprevedibile e potente e da una protagonista intensa e unica, che rimane a lungo nel cuore del lettore.

RECENSIONE

Per tutto il tuo amore è un romanzo storico ambientato in un periodo molto difficile, tragico, quello della seconda guerra mondiale. L’ambientazione è italiana, la Toscana, un piccolo paese dove vive Luce insieme al padre molto malato e al suo migliore amico, di nome Manfredi. 
La loro vita non è semplice, soprattutto dal momento in cui Manfredi, grande amico dei due fratelli di Luce, morti in guerra, decide di far parte dei partigiani e quindi di essere uno degli esponenti più importanti della Resistenza. 

Luce viene tenuta all’oscuro di tutto questo anche perché l’uomo è profondamente innamorato di lei e sogna che quando la guerra sarà finita, potrà finalmente sposarla e costruire una famiglia con lei. Si conoscono sin da piccoli, e hanno vissuto un’infanzia come se fossero fratelli, fino a quando non hanno cominciato a crescere entrambi e inevitabilmente si sono allontanati perché consci di non essere realmente legati da un rapporto familiare ma soltanto da una profonda e sincera amicizia. Divenuti un uomo e una donna, sopravvivono contrastando la fame e la miseria e aiutandosi l’un con l’altro. – Doveva combattere per lei, solo per lei.

Luce è una ragazza onesta, laboriosa, che non ha paura di nulla, che manda avanti la casa, e cura il padre malato, Duccio, ormai in punto di morte. Molto legata alla madre Fiorenza, che ormai non c’è più, vive le sue giornate mescolando la fatica quotidiana per andare avanti con i ricordi di un’infanzia felice. Nella sua vita non c’è l’amore, o almeno, non ancora. Le sue preoccupazioni sono rivolte al padre, alla migliore amica Lietta, e a Manfredi che vede sempre più preso da un progetto di cui lei non sa quasi nulla. Fino a quando non incontra per puro caso Heinrich, un tedesco.  Quell'uomo aveva stampato sul viso un odio antico e un dolore strano che gli incupiva i tratti.

Incontra il nemico, colui che è ricercato per essere ammazzato dai partigiani così come tutti i soldati tedeschi che si aggirano per le terre pronti a uccidere. C’è una guerra e c’è una lotta estenuante portata avanti fino all’ultimo sangue in cui nessuno ha intenzione di risparmiarsi. Il primo è proprio Manfredi che si ritrova, senza volerlo, a essere capo di quegli uomini che magari non hanno mai combattuto in vita loro, ma che adesso vogliono a tutti i costi opporsi al predominio e al saccheggio tedesco, combattendo come degli eroi. Manfredi ha paura anche se lo nasconde. Ha paura per Luce perché teme di non poter coronare il suo sogno d’amore insieme a lei. Purtroppo la donna non è innamorata di lui e non lo sarebbe nemmeno se non incontrasse il soldato tedesco. 

Un bacio che non era un bacio. 
Un bacio che era altro, era tutto.

Il problema è che lo incontra e da allora tutto cambia. Se lo ritrova nella stalla, con una gamba ferita e uno sguardo carico d’odio. Le prime interazioni tra loro non sono gentili né molto romantiche. Lui è un soldato, ha ucciso e continuerà ad uccidere. Nonostante Luce sappia poco della guerra, è perfettamente cosciente che ha difronte un nemico. La scelta dovrebbe essere spontanea e naturale. Dovrebbe avvertire Manfredi e farlo uccidere, ma qualcosa nel viso dell’uomo la trattiene. Heinrich è bello, affascinante, nonostante i suoi modi le facciano paura. Nelle sue espressioni e nei suoi occhi stanchi e addolorati riconosce una sofferenza che non le permette di fargli del male. Si prende cura di lui, nonostante lui tenti di violentarla, allucinato e delirante, proprio una delle prime volte che si vedono. 

Dopo, l’uomo, acquista lentamente la sua umanità. Le promette che non la toccherà mai più e insieme inizieranno una sorta di convivenza che metterà in pericolo la vita di entrambi. E così, Luce vive due vite parallele. Da un lato si mostra gentile, affabile, battagliera e testarda con Manfredi, mentre quando è da sola con il il soldato, sente il cuore sciogliersi, le gambe cedere e si sente profondamente attratta da quell’uomo che è sbagliato per lei. Lui cerca di rifiutarla, ci prova in tutti i modi per non metterla in pericolo, ma al cuore non si comanda ed entrambi cedono all’attrazione e poi all’amore. 

Desiderava viverle nel petto 
più che starle tra le gambe.

Un amore, che sin dalle prime pagine, si avverte come qualcosa di tragico. Il contesto lo rende quasi invivibile. Ho provato una sensazione di angoscia mentre leggevo, alternata alle emozioni più belle che sono derivate dalla lettura delle pagine più romantiche scritte dall’autrice. Un romanticismo dolce, a volte anche eccessivamente mieloso, direi quasi angelico, in un contesto in cui è l’inferno a farla da padrone. Un inferno di sangue, di cadaveri, di morte e di errori da cui non si può tornare indietro. Lo stile è pulito, armonioso, poetico, consono al periodo storico che viene raccontato. Quando è necessario, però, diventa brutale, realistico e diretto. Sono i sentimenti, quali odio, invidia, gelosia, amore, passione, desiderio, amicizia, solitudine, abbandono, a farla da padrone. I sentimenti, in una vasta gamma di rappresentazioni che diventano i protagonisti di questa storia. Emozioni che si possono condividere o meno, ma che lasciano il segno in ogni caso. 

La storia d’amore e di guerra tra Luce ed Heinrich scalda e commuove. Lo stile delicato ma passionale dell’autrice permette al lettore di entrare nel vivo della storia e di rispettarla dall’inizio alla fine. Un po’ di amaro in bocca nel leggere certe scene e nell’arrivare a certe consapevolezze, soprattutto considerando un finale che non è idilliaco, ma nel complesso questo romanzo è un inno all’amore e al vivere le emozioni fino in fondo a dispetto di tutte le brutture e le incongruenze della vita. Un po’ di mal di stomaco c’è stato nel leggere di certe cose, nell’accettare l’inevitabile distacco tra i due innamorati e la presa di coscienza che a volte la morte vince anche senza uccidere. Vince l’odio e vince il senso di responsabilità, come un matrimonio combinato, che diventano inevitabili a fronte di una situazione così sconvolgente. 

 L'amore che non muore mai, 
neppure dopo la morte.

È un romanzo che trasporta e che travolge. Questo è un aspetto secondo fondamentale quando si legge qualcosa. Vieni coinvolto da capo a piedi ed è franco riconoscere che in alcuni momenti ho sentito quelle emozioni come fossero mie. Luce è un personaggio con cui non puoi non andare d’accordo, una figlia, una sorella a cui cominci a tenere già dalle prime pagine. Manfredi, nonostante sia l’altro, quello che lei non ama, non puoi non prendere le sue parti, ammirarlo. Heinrich, infine, dovrebbe essere il cattivo, ma proprio quello non è. È un povero cristo come tutti gli altri, che impari ad amare lentamente al ritmo del suo cuore che lentamente si spoglia di tutti i suoi segreti. – Sarebbe rimasto con lei sempre, pure senza più un corpo, pure fatto solo di aria e di speranze. Sarebbe rimasto con lei per tutta la vita.

Non vado matta per i romanzi storici, ma questo è qualcosa di diverso. Una storia che ti lascia un’impronta addosso che paradossalmente, nonostante la difficoltà del tema trattato, è capace di donarti qualcosa di dolce e di delicato che rende più accettabile quello che hai intorno.

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