Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Renoir Comics, oggi vi parlo di Alice nel paese delle meraviglie di David Chauvel e Xavier Collette.
alice nel paese delle meraviglie di David Chauvel e Xavier Collette Editore: RenoirComics Pagine: 72 GENERE: Graphic Novel Prezzo: 14,90€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2019 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
Un coniglio bianco che corre, una ragazzina curiosa che lo insegue e cade in un profondo buco, un mondo straordinario dove ogni logica è illogica, personaggi bizzarri come lo Stregatto o la Regina di cuori... Chi non li conosce? Da riscoprire in questo adattamento a fumetti con tavole oniriche disegnate e colorate da uno degli illustratori del gioco Dixit.
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RECENSIONE
Eh, sì, avete davanti una fan sfegatata di tutto ciò che riguarda Alice nel paese delle meraviglie. Non solo della storia, ma anche dei gadget, delle illustrazioni, di tutto ciò che riguarda questo fantastico mondo, sulla cui creazione, ahimè, non mancano molti lati oscuri e perversi.
Ma non è il momento giusto per parlare della genesi di una delle fiabe più incredibili mai state scritte, perchè oggi parliamo della straordinaria graphic novel di Alice nel paese delle meraviglie firmata da David Chauvel e illustrata da Xavier Collette.
Un’opera che spicca per la sua capacità di reinterpretare il classico di Lewis Carroll attraverso un linguaggio visivo e narrativo nuovo, pur mantenendo intatta la magia dell’originale.
David Chauvel si dimostra un narratore abile nel trasportare i lettori attraverso i meandri del Paese delle Meraviglie, riuscendo a bilanciare fedeltà al testo originale e libertà creativa. La struttura episodica della storia, con le sue transizioni improvvise tra scene e personaggi, viene rispettata, ma l’autore la arricchisce con una fluidità narrativa che rende l’esperienza più coesa rispetto al caos frammentato dell’opera di Carroll.
Adotta una scrittura che cattura l’essenza del nonsense e dell’assurdo, mantenendo vivi i giochi di parole e i dialoghi paradossali che rendono il testo tanto iconico. Tuttavia, il fumetto introduce anche un’intensità emozionale nuova, scavando più a fondo nelle reazioni di Alice. La protagonista non si limita ad essere una bambina curiosa e meravigliata, ma mostra sfumature più profonde: è confusa, intimorita, talvolta sopraffatta dal mondo in cui è precipitata. La narrazione sottolinea il suo percorso di crescita, facendola evolvere da semplice spettatrice degli eventi a protagonista consapevole, pur rimanendo intrappolata in un contesto in cui le regole non esistono.
Ogni incontro con i personaggi iconici, dal Cappellaio Matto alla Regina di Cuori, è reso con una cura particolare, trasformandoli in figure ancora più enigmatiche e ricche di simbolismi. L’autore non si limita a riproporre le loro stravaganze, ma le carica di una sfumatura ambigua: il Paese delle Meraviglie diventa una metafora del subconscio, e i suoi abitanti, riflessi di paure, desideri e dubbi dell’animo umano.
Le illustrazioni di Xavier Collette sono un colpo al cuore. Dimenticatevi l’Alice bionda, con il vestito blu della vostra infanzia, qui Alice è scura, ha i capelli corti e gli occhi viola. Oh, my Gosh. In definitiva molto Dark, cupa, con lo sguardo sempre attento e per lo più allarmato, perde, diciamoci la verità, quella vaghezza e superficialità che tanto la caratterizza, per esempio, nella fiaba della Disney. Alice è una ragazzina come tante, vestita di scuro, che si ritrova in un modo quasi nero, dai toni grigi, violacei, azzurrini, con personaggi, che tendono al bianco, al rosso, o al viola, e che hanno espressioni piuttosto sconnesse, cattive o addirittura folli.
I colori creano un’atmosfera che oscilla tra sogno e incubo, catturando perfettamente il senso di meraviglia e disorientamento che Carroll ha voluto trasmettere.
Ogni tavola è un’opera d’arte: dettagli intricati, giochi di prospettiva e composizioni dinamiche trascinano il lettore dentro il mondo di Alice, come se il confine tra il reale e l’immaginario si dissolvesse davanti ai suoi occhi.
Se la narrazione si muove fedelmente nel solco tracciato da Carroll, i temi emergono con una forza rinnovata grazie all’interpretazione visiva e all’approfondimento emotivo. Alice nel Paese delle Meraviglie di Chauvel e Collette esplora con maggiore intensità le domande esistenziali che il classico suggeriva solo tra le righe.
L’identità è uno dei temi centrali. Alice si trova continuamente sfidata da un mondo che cerca di ridefinirla, da personaggi che la interrogano su chi sia e da trasformazioni fisiche che la destabilizzano. Questa ricerca di sé assume nel fumetto una connotazione più cupa e profonda, enfatizzando il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, con tutte le sue incertezze e i suoi conflitti interiori.
Il tempo è un altro elemento cruciale. Simboleggiato dall’ossessione del Bianconiglio e dall’orologio del Cappellaio Matto, il tempo nel Paese delle Meraviglie sembra scorrere in modo irregolare o addirittura fermarsi. Questo crea un’atmosfera di inquietudine, una sensazione di essere intrappolati in un limbo dove passato e futuro perdono significato. Nel fumetto, questa tensione temporale è ulteriormente amplificata dalla narrazione visiva, che alterna scene frenetiche a momenti di sospensione quasi surreale.
Infine, il tema della realtà contro l’illusione attraversa l’intera opera. Il Paese delle Meraviglie è un luogo in cui le regole della logica non si applicano, e Alice deve costantemente mettere in discussione ciò che vede e ciò che sente. Questa esplorazione dell’assurdo si riflette nell’atmosfera del fumetto, che combina immagini oniriche e dettagli realistici per immergere il lettore in un mondo al confine tra il sogno e l’incubo.
Il fumetto è una celebrazione dell’arte visiva e letteraria, perfetto per chi ama perdersi in mondi fantastici che non si lasciano ridurre a una semplice spiegazione. Ideale per i fan del classico di Carroll, ma anche per chi vuole esplorare una versione del Paese delle Meraviglie che combina tradizione e modernità. È una rappresentazione senz’altro moderna che poco a che vedere con i toni illusori a cui siamo abituati. È una rievocazione dell’originale, perchè tanto è impossibile distaccarsi da essa, ma al contempo, è anche una sorta di piccola e grande rivoluzione; un modo per gridare e sottolineare la propria voce attraverso 72 pagine che catturano occhi e cuore fino alla fine.
È davvero facile immergersi completamente nella storia, ed essere avvolti da questa tonalità cupa, a volte persino funerea, che però brilla assolutamente di luce propria. Una luce che vi inchioderà al libro appena aprirete la prima pagina.
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