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martedì 3 ottobre 2023

Recensione: Stuck di Marilena Barbagallo

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Salani, oggi vi parlo di Stuck di Marilena Barbagallo.

stuck

di Marilena Barbagallo
Editore: Salani
Pagine: 512
GENERE: Dark Romance
tropes: Criminal/Second Chance/Hate to love
Prezzo: 10,99€ - 16,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Si torna sempre a casa. Red Oak Manor è la nostra. Dylan non sa quando è nato. Ancora in fasce, è stato abbandonato davanti al cancello di Red Oak Manor. Era una domenica d’autunno, perciò lo hanno chiamato Sunday. L’unico colore che i suoi occhi riescono a scorgere è il grigio delle mura dell’orfanotrofio, ma c’è stato un tempo in cui una ragazzina è riuscita a renderlo felice. È bastato uno sguardo a legarlo per sempre a lei. Nonostante sapesse di aver conosciuto l’amore, Dylan le ha riservato il peggio di sé: rabbia e gelosia. Poi, pur di proteggerla dal suo peggior nemico, l’ha lasciata andare per sempre. Eppure, ci sono sentimenti destinati a non spegnersi mai. Lo sa bene Arya Torres, oggi attrice di successo, da sempre il tormento di Dylan. Lui non sopporta di vederla sulle copertine delle riviste e in quei dannati film, lei di non avere sue notizie. Il giorno in cui si rincontrano a Los Angeles, durante un party, niente sembra essere cambiato. Lei ha ancora bisogno di essere la sua farfalla. Lui di incastrarla nella sua ragnatela. Ma per un criminale non c’è spazio nel mondo scintillante di una star di Hollywood.

RECENSIONE

Stuck è il secondo volume della Red Oak Manor Collection. È un romanzo certamente più affine ai miei gusti, ma da cui mi aspettavo di più. 
Chiariamoci subito. 
L’inizio mi è piaciuto molto, anzi, la prima parte è quella che preferisco, ossia quella che si concentra sul passato dei due protagonisti: Arya e Dylan. Entrambi si sono conosciuti nell’orfanotrofio. Lei che arriva da una famiglia in difficoltà, che ha che fare con abusi e violenza, e lui che è un po’ il leader del gruppo di ragazzini del maniero. 

Dylan è affascinante, ma anche molto rude e brutale. Non ha belle maniere e appena vede Arya s’invaghisce subito di lei, pur sapendo che non può farla entrare nel suo mondo, perchè è marcio. Infatti apparentemente il maniero sembra un luogo sicuro e pulito, ma il proprietario, il vecchio Sherman, già apparso nel primo volume, è un uomo viscido e perverso. 

Dylan lavora per lui, smercia droga e si occupa dei malaffari del suo capo. Purtroppo non è soltanto una questione di soldi. Tra Sherman e Dylan scorre un rapporto malato, di vittima e carnefice. Sherman usa atteggiamenti molto poco ortodossi nei suoi confronti, rendendolo schiavo delle sue scelte e delle sue decisioni. Usa la violenza, il ricatto, lo scambio, pur di tenere Dylan ancora legato a sè. 

Quando era piccolo, Dylan credette a una promessa che Sherman gli fece: un giorno lo avrebbe adottato regalandogli la vera famiglia che tanto desiderava. Proprio a causa di quella promessa, Dylan rimane legato a Sherman per lunghi anni. Quando Arya appare e si relaziona a lui, i due ragazzi s’innamorano e Sherman percepisce la loro relazione come un pericolo. 

Da questo momento in poi, scattano una serie di vicende e colpi di scena che non sempre mi sono piaciuti. La storia è strutturata tra passato a presente. Nel mentre Dylan e Arya s’incontrano di nuovo nell’oggi, altri capitoli ci spiegano che cosa è successo tra di loro nel passato e il motivo per il quale si sono allontanati. 

Arya è diventata un’attrice famosa, mentre Dylan è rimasto lo stesso di sempre: fuori e dentro la galera. La storia ha sfumature dark e criminal che ho apprezzato. Alcuni risvolti, i segreti e le bugie che fluttuano tra i personaggi lo rendono anche un thriller appena accennato. 

Il problema, per me, sta nella lunghezza del testo. Le scene del passato le ho apprezzate tutte. In particolare, l’incontro tra Dylan e Arya nel bagno del maniero, dove ho percepito proprio sulla pelle il loro coinvolgimento, l’attrazione e l’evidente empatia che scorre tra di loro e che li incastra alla perfezione. Con questo voglio dire che l’autrice è riuscita a conquistarmi completamente quando mi ha raccontato di come il sentimento forte tra i due protagonisti è cresciuto nel passato. Questo coinvolgimento è venuto a mancare nel presente. 

Se nel passato, Arya mi era apparsa forte ma dolce, nel presente si è rivelata vuota e stupida. Soprattutto quando decide di discutere in continuazione con Dylan per motivi assolutamente futili che mi hanno reso antipatici entrambi. Dylan, d’altro canto, è il personaggio che amo nei romanzi per come è stato descritto nel passato. 

Nel presente, anche lui perde molto del suo fascino ai miei occhi, apparendomi troppo estremo e ridicolo. In altre parole, discussioni che potevano essere evitate e che mi hanno dato la sensazione di essere messe lì solo per allungare il brodo. La sensazione che ho avuto è che Dylan e Arya fossero più maturi nel passato, quindi quando erano due ragazzini, che nel presente, quando sono ormai adulti. 

Stuck è pieno di belle frasi. Alcune da sottolineare perchè evidenziano il rapporto viscerale tra Dylan e Arya. Un rapporto salvifico, di dipendenza totale, di appartenenza senza se e senza ma. Ma ci sono stati motivi che mi sono apparsi poco credibili anche nell’evoluzione del loro rapporto e nella conseguente separazione. 

Nonostante ciò, ho passato momenti davvero intensi leggendolo e mi sono appassionata alla loro storia. Non è un romanzo facile, e non è romantico nel senso comune del termine. I due protagonisti sono dei sopravvissuti. Hanno subito e subiscono ancora abusi e violenze. E ne sono venuti fuori a modo loro. 

Questo solo per spiegarvi che è un libro tosto e va letto con le dovute avvertenze. 
Anche se il finale ti scivola in gola come l’acqua fresca. 
Tranne a me. 
Io mi ci stavo strozzando.

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