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martedì 15 ottobre 2024

Recensione: LA LUCE IN OGNI COSA di Katya Balen

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Einaudi Ragazzi, oggi vi parlo di La luce in ogni cosa di Katya Balen.

la luce in ogni cosa

di Katya Balen
Editore: Einaudi Ragazzi
Pagine: 304
GENERE: Narrativa per ragazzi
Prezzo: 14,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Tom, il cui padre è scomparso da quasi due anni, è un ragazzino tranquillo e molto timido. Zofia è l’opposto: dentro di lei c’è una tempesta impetuosa che le fa desiderare di combattere il mondo intero per ottenere ciò che vuole. E ciò che desidera di più è che il fifone Tom esca dalla sua vita. Anche Tom odia Zofia, rumorosa e imprevedibile, ma è costretto a trasferirsi a casa sua perché sua madre e il padre di Zofia si amano e stanno per avere un bambino… Un libro di narrativa per bambini e bambine dai 10 anni, di Katya Balen, autrice di "Ottobre, Ottobre". Una storia che tocca le corde più profonde del cuore umano e ci ricorda che anche nelle tempeste più oscure possiamo trovare la forza per emergere, infondendo una sensazione di speranza e consapevolezza. Età di lettura: da 10 anni.

RECENSIONE

Ogni tanto ci imbattiamo in storie che scuotono nel profondo, che smuovono qualcosa di universale e personale allo stesso tempo, e La luce in ogni cosa di Katya Balen è proprio una di quelle storie. 

Zofia è una ragazzina che sembra incarnare il mare stesso: forte, selvaggia, imprevedibile. Ma sotto quella superficie ribollente si nascondono emozioni che solo un mare calmo come quello di Tom può aiutare a comprendere. 

Katya Balen ci porta dentro una storia di famiglie spezzate, ricomposte e incastrate in modi spesso dolorosi, mostrandoci come due anime opposte, Zofia e Tom, si trovino a navigare la tempesta emotiva dell'essere improvvisamente costretti a convivere. Zofia è travolgente, carica di rabbia, gelosia e un'inquietudine che la fa vacillare. È difficile non empatizzare con lei, nonostante i suoi comportamenti spesso aspri e ingiusti nei confronti di Tom. Ma chi di noi non ha mai sentito quel tipo di rabbia che non riusciamo a esprimere correttamente, che ci avvelena ma è frutto della paura di perdere qualcosa di caro? 

Tom, al contrario, è il rifugio della tranquillità. Il suo desiderio di pace, la sua timidezza, il suo mondo fatto di silenzi e carta piegata in meravigliose gru origami lo rendono un personaggio tenero e fragile. La sua sofferenza per il passato, quel buio che tenta di tenere lontano con le luci, è palpabile. Eppure, è proprio la forza di Tom che sorprende, una forza che emerge nella sua capacità di resistere, di sperare che un futuro più luminoso sia possibile. 

L’autrice è brava nel creare due personaggi che sono l’uno l’antitesi dell’altro, ma che proprio attraverso il loro contrasto ci mostrano quanto i sentimenti umani siano complessi e intrecciati. Ci insegna che non esiste un solo modo di affrontare il dolore, la perdita o la paura del cambiamento, ma che ognuno ha la sua strada, che è valida quanto quella degli altri. 

E il mare, onnipresente in questa storia, diventa un personaggio esso stesso. È il luogo dove Zofia trova pace, il riflesso delle sue emozioni tumultuose, ma è anche il simbolo di cambiamento e adattamento. Le onde che si infrangono sono l’immagine perfetta per rappresentare le tempeste interiori dei protagonisti, e la loro capacità di superarle. 

Il tema della famiglia è centrale: cosa significa essere una famiglia? È un legame di sangue o si costruisce giorno dopo giorno, con l’accettazione e la comprensione reciproca? Zofia e Tom dovranno rispondere a queste domande, e noi con loro. È una storia di ricostruzione, di perdono, di trovare un equilibrio tra chi eravamo e chi possiamo diventare. 

Le dinamiche tra Zofia, suo padre Marek e Tom sono realistiche, intense, e piene di quelle sfumature che rendono le relazioni familiari così complesse. Marek, con la sua calma e il suo amore incondizionato, è il pilastro su cui Zofia può appoggiarsi, ma anche Tom, con la sua silenziosa saggezza, trova in lui un porto sicuro. Infine, mi ha colpito come Balen riesca a bilanciare il dolore e la speranza. 

C'è un filo sottile che lega ogni pagina, che ci ricorda che la vita non è mai semplice, ma che esistono momenti di bellezza, di comprensione, che ci fanno andare avanti. E quando Zofia e Tom finalmente iniziano a vedere l'uno nell'altro qualcosa di più, qualcosa di umano e vulnerabile, il lettore non può fare a meno di sentirsi sollevato, come se anche noi stessimo trovando un po' di pace in mezzo alla tempesta. 

Questo libro è un gioiello di delicatezza e intensità, una lettura che ci invita a riflettere su quanto siamo disposti ad accogliere gli altri, a capire che ogni cuore porta con sé le sue ferite, ma che con amore, pazienza e comprensione, anche le onde più agitate possono trovare il loro equilibrio.

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