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mercoledì 18 giugno 2025

Recensione: ORGOGLIO E PREMEDITAZIONE di Tirzah Price

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Giunti, oggi vi parlo di Orgoglio e premeditazione di Tirzah Price.

orgoglio e premeditazione

di Tirzah Price
Editore: Giunti
Pagine: 312
GENERE: Regency/Giallo/Retelling
Prezzo: 11,99€ - 18,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2025
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
I personaggi di Orgoglio e pregiudizio catapultati in un giallo in stile Agatha Christie romantico ed emozionante. È una verità universalmente riconosciuta che una giovane donna che desidera una carriera da avvocato debba necessariamente avere un caso per le mani. Quindi, quando la sedicenne Lizzie Bennet sente parlare di uno scabroso omicidio in società, coglie al volo l'opportunità di dimostrare le sue doti cercando di fare giustizia. Solo che l'accusato ha già un avvocato dalla sua parte: il giovane e tenebroso Darcy. Per dimostrare il suo valore, Lizzie è costretta a risolvere l'omicidio prima di Darcy. Ma c'è ancora un assassino in libertà e, man mano che il caso si complica, Lizzie e Darcy potrebbero dover lavorare insieme per evitare di diventare le prossime vittime...

RECENSIONE

Orgoglio e premeditazione di Tirzah Price non è semplicemente un'operazione di rimaneggiamento, non è solo un "mash-up" che innesta un giallo regency sulla struttura classica di Jane Austen. È, piuttosto, una riconfigurazione profonda del DNA narrativo di un capolavoro, un'operazione chirurgica che estrae i temi essenziali di Orgoglio e pregiudizio per reimpiantarli in un terreno fertile di suspense e intrighi legali. Il risultato è un romanzo che si regge sulle proprie gambe, che affascina e stimola la riflessione, dimostrando una conoscenza profonda e un'interpretazione brillante sia dell'opera originale che delle possibilità del genere giallo. 

La forza di questa riscrittura risiede nella sua capacità di trasformare i motori narrativi di Austen. Dove l'originale si muoveva tra le manovre sociali per un matrimonio vantaggioso, l'autrice inietta la tensione di un'indagine per omicidio, elevando la posta in gioco da una questione di felicità personale a una di vita o di morte. È qui che risiede la sua genialità: i celebri "orgoglio e pregiudizio" non sono più solo ostacoli alla comprensione reciproca tra due individui, ma barriere professionali e intellettuali che rischiano di condannare un innocente e lasciare un assassino impunito. 

L'orgoglio di Darcy non è più l'arroganza sociale del gentiluomo, ma la cieca fiducia nell'infallibilità del sistema legale che egli incarna. La sua presunzione deriva dalla certezza che solo le procedure consolidate e i metodi convenzionali possano condurre alla verità. Questo Darcy, impeccabile nel suo ruolo di avvocato difensore, è un bastione dell'ordine, un uomo che trae la sua identità dalla struttura e dalla logica, ma che è destinato a scontrarsi con il caos creativo dell'intuito. D'altro canto, il pregiudizio di Lizzie si sposta dal piano sociale a quello intellettuale. Non è più solo una reazione all'apparente snobismo di Darcy, ma la ferma convinzione che la sua intelligenza non convenzionale, la sua capacità di pensare "fuori dagli schemi", sia intrinsecamente superiore alla metodicità, a suo dire "ottusa", di Darcy. 

Lizzie è la "lupa solitaria" intellettuale, convinta di potersi fare strada da sola, di potersi prendere tutto il merito di un'indagine. Questo suo pregiudizio, alimentato da un'intensa necessità di validazione, la rende impulsiva e a volte avventata, ma anche incredibilmente efficace. La dinamica tra questi due archetipi, l'ordine contro il caos, la regola contro l'eccezione, il legale contro il giusto, è il vero motore del romanzo. La loro crescita personale non è più solo una questione di felicità privata, ma un requisito fondamentale per l'ottenimento della giustizia pubblica. 

La Elizabeth "Lizzie" Bennet di Tirzah Price è una figura che cattura immediatamente l'attenzione per la sua audacia e la sua modernità, pur rimanendo saldamente ancorata all'epoca Regency. La sua analisi psicologica rivela una donna mossa da una necessità quasi ossessiva di validazione intellettuale e professionale. Non è il matrimonio il suo scopo primario, ma la brama di dimostrare il proprio valore, di affermarsi come investigatrice e, idealmente, come avvocato, in un mondo che le nega per partito preso tali ambizioni. Ogni sua azione è filtrata da questo desiderio, trasformando la sua "premeditazione" nel giudicare gli altri non in un mero difetto di carattere, ma in un meccanismo di difesa e di affermazione in un ambiente ostile. Il suo conflitto interno tra ambizione razionale e frustrazione emotiva è palpabile. L'intelligenza acuta si scontra con l'impulsività, soprattutto quando si sente sottovalutata. Il suo percorso la porta a comprendere il valore della collaborazione, un'evoluzione cruciale per una "lupa solitaria" che inizialmente credeva di poter fare tutto da sé. Imparare a chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di forza che apre la strada a una visione del mondo meno rigida e più completa. 

Socialmente, Lizzie è una radicale. La sua ambizione di intraprendere una professione maschile è un atto sovversivo, una dichiarazione di guerra alle rigide norme dell'epoca. Subisce la condiscendenza maschile e la perplessità femminile, eppure, invece di conformarsi, manipola astutamente le regole sociali. Il suo status di "giovane donna innocua" le consente di accedere a salotti e conversazioni precluse a un investigatore uomo, usando il pretesto delle visite sociali per interrogare testimoni. La sua stessa esistenza sociale è un atto di ribellione costante, un'affermazione del diritto di una donna ad avere una mente e una carriera. Lizzie è guidata da un incrollabile senso di giustizia, che però spesso entra in conflitto con la legge formale. La sua etica è teleologica: il fine, ovvero la verità e la salvezza di un innocente, giustifica i mezzi, anche se questi implicano mentire, introdursi di nascosto o infrangere le convenzioni. Questo la pone in una "zona grigia", e il suo scontro con Darcy diventa anche uno scontro tra la sua etica del "giusto" e l'etica del "legale" di Darcy. La sua evoluzione morale la porta a integrare il rispetto per il processo e le procedure, comprendendo che l'integrità non risiede solo nel risultato, ma anche nel percorso intrapreso. 

Darcy in questa rilettura è l'incarnazione dell'ordine, del dovere e del controllo, un uomo la cui identità è saldamente ancorata alla struttura e alla reputazione. La sua analisi psicologica rivela un individuo che si prefigge non solo di vincere la causa per il suo cliente, Mr. Bingley, ma di farlo secondo le regole, preservando il prestigio del suo studio legale e del sistema giudiziario. Il suo conflitto interno è la vera chiave della sua trasformazione. Il suo mondo ordinato viene sconvolto dall'irriverenza e dai metodi non ortodossi di Lizzie. La sua rigidità metodologica si scontra con l'innegabile efficacia del "caos" di Lizzie. L'orgoglio professionale è messo a dura prova da un'intelligenza femminile che sfida le sue convinzioni più radicate. A livello personale, la sua iniziale riprovazione per l'"improprietà" di Lizzie si trasforma lentamente in un'ammirazione crescente per la sua mente e il suo coraggio. Darcy, il rigido difensore dello status quo, impara che legge e giustizia non sono sempre la stessa cosa. Perde parte della sua inflessibilità, imparando ad apprezzare il pensiero laterale e a fidarsi di qualcuno al di fuori del suo sistema controllato, riconoscendo che il valore di una persona trascende il genere e l'adesione alle convenzioni. 

Socialmente, Darcy è all'apice della piramide. Uomo, ricco, di buona famiglia e con una professione rispettata, incarna il patriarcato e l'establishment. La sua pressione sociale è quella di mantenere e accrescere il suo status, la sua arroganza deriva dalla certezza della sua superiorità sociale e professionale. Ma il rapporto con Lizzie lo costringe a guardare oltre le gerarchie, a interagire su un piano puramente intellettuale, un'esperienza nuova e destabilizzante. La sua moralità è inizialmente deontologica, basata sul dovere e sul rispetto delle regole. Per lui, la giustizia si ottiene attraverso il sistema, non aggirandolo. Il suo dilemma morale sorge quando comprende che il suo approccio "corretto" potrebbe non essere sufficiente. Deve scegliere tra rimanere fedele ai suoi principi procedurali o abbracciare i metodi più ambigui di Lizzie per raggiungere la vera giustizia. La sua evoluzione morale lo porta a comprendere che a volte le regole possono essere un ostacolo alla verità e che l'etica di una situazione richiede flessibilità, passando da una moralità basata sulla legge a una più profonda concezione di giustizia, influenzato direttamente dall'esempio di Lizzie. 

Orgoglio e Premeditazione non si limita a un cambio di genere; opera una ricontestualizzazione tematica che arricchisce e modernizza i concetti classici di Austen. Il passaggio da un conflitto sentimentale a uno professionale alza la posta in gioco in modo significativo. I difetti dei protagonisti non sono più solo ostacoli alla felicità privata, ma minacciano la libertà di un innocente. Questa trasformazione lega intrinsecamente la crescita personale dei personaggi alla risoluzione del mistero, rendendola un requisito per la giustizia. Il matrimonio non è più il fulcro narrativo, né una necessità economica o sociale per Lizzie. L'amore emerge non da balli e convenevoli, ma dalla stima intellettuale e dal rispetto guadagnato sul campo, in un contesto di comune passione per la giustizia. Il "lieto fine" non è solo trovare un marito, ma anche e soprattutto ricevere "un'offerta che non può rifiutare", che sottintende sia una proposta matrimoniale che un'opportunità professionale, ponendo le due cose sullo stesso piano di importanza. L'autrice propone un modello di relazione in cui l'unione romantica è il coronamento di percorsi individuali di affermazione, non lo scopo della vita di una donna. Se Lizzie Bennet in Austen era un'eroina proto-femminista per la sua autonomia intellettuale, in Price il tema diventa esplicito e centrale. L'ambizione di Lizzie non è più astratta, ma si concretizza in un obiettivo di carriera ben definito: diventare avvocato. 

Il romanzo denuncia apertamente le barriere legali e sociali che impediscono alle donne di accedere alle professioni, trasformando la sua lotta non in una mera opposizione a un pretendente indesiderato, ma in una sfida all'intero sistema patriarcale. Il romanzo di Price risponde alla domanda: "Cosa sarebbe successo se una mente brillante come quella di Lizzie avesse potuto aspirare a qualcosa di più del matrimonio?", celebrando la tenacia necessaria per sfidare le limitazioni di genere. Classe e reputazione, pur rimanendo vitali, vengono abilmente riutilizzate come strumenti nel contesto del giallo. L'alta classe di Darcy gli conferisce accesso e autorità, mentre la posizione sociale inferiore di Lizzie diventa un vantaggio paradossale: il suo essere donna la rende "innocua" e "invisibile", permettendole di indagare senza destare sospetti. Questa rilettura mostra come le strutture sociali non solo definiscano le relazioni personali, ma influenzino anche la ricerca della verità, sottolineando come la giustizia non sia cieca, ma pesantemente influenzata dai pregiudizi sociali. 

L'introduzione del crimine aggiunge un livello di gravità morale assente in Austen. La giustizia non è più solo un concetto sociale, ma diventa letterale, legale e mortale. Il romanzo opera una netta distinzione tra verità (chi è il vero assassino), giustizia (salvare un innocente) e legge (il sistema di regole). Questa tensione tra etica personale e sistema legale è il cuore del conflitto filosofico del libro, costringendo il lettore a interrogarsi sulla moralità di infrangere la legge per servire una giustizia più alta. 

Orgoglio e Premeditazione è un romanzo che coinvolge e stimola la mente, sia per gli amanti del giallo che per i fan di Jane Austen. Tirzah Price non solo rispetta l'essenza dei personaggi originali, ma li arricchisce e li adatta a una nuova narrazione, dimostrando una notevole abilità nel bilanciare fedeltà e innovazione. È una lettura che lascia il segno, non solo per la sua trama avvincente, ma per la sua capacità di farci riflettere su temi universali come la giustizia, il pregiudizio e il ruolo della donna in una società ancora troppo ancorata a schemi maschili. 

Un libro che, come i suoi protagonisti, supera i pregiudizi iniziali per rivelare una profondità e un valore inaspettati. Altamente consigliato a chiunque desideri un'esperienza di lettura che sia al contempo familiare e sorprendentemente fresca.

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