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giovedì 8 luglio 2021

Recensione: IL BUIO NON FA PAURA di Pier Lorenzo Pisano

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la Casa Editrice NNEditore, oggi vi parlo di un romanzo breve, dalla trama molto accattivante per chi, come me, ama certi tipi di atmosfere, un po' oniriche e oscure. Il buio non fa paura di Pier Lorenzo Pisano è il libro che fa per voi se amate quello che ho appena detto!

il buio non fa paura

di Pier Lorenzo Pisano
Editore: NNEditore
Pagine: 176
GENERE: Mistery/Thriller
Prezzo: 7,99€ - 16,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Gabriele ha due fratelli, e vive con la mamma e il papà in un piccolo paese di montagna. I tre ragazzini crescono spensierati tra giochi e corse nei campi quando, una sera, la madre va nella stalla a prendere il latte per Gabriele e viene inghiottita dal buio. I bambini si trovano così ad affrontare la sua assenza e lo strazio del padre, mentre in paese circola voce che di notte una bestia terribile sta uccidendo gli animali. Una sera Gabriele segue il padre e gli uomini nella caccia al mostro, e si trova improvvisamente da solo, al buio nel bosco, noché una spaventosa creatura d’ombre gli si avvicina, lo raccoglie e lo abbraccia. Da quel momento Gabriele dovrà lottare per salvare quella creatura contro un mondo di adulti che non può ascoltarlo, e che nell’odio trova la sua dimensione di comunità.

RECENSIONE

Il buio non fa paura è un romanzo molto particolare, sia per lo stile di scrittura che per il tema trattato. L’autore scrive come se fosse tutto un grande sogno, un anfratto onirico in cui i protagonisti si gettano a capofitto perché non possono fare altrimenti. 

Tre fratellini e due genitori che vivono nell’aperta campagna. Quando la loro madre muore, si trovano tutti spiazzati e ognuno prova a elaborare il lutto a modo proprio. 
Il padre si sfoga tagliando la legna, mentre i tre piccoli, di età diverse, si coalizzano nella loro infanzia sprovveduta e cercano di venirne fuori prendendo con sé la tragedia che sta avvenendo in paese e trasformandola in qualcosa di bello. 

Non è questo che fanno le fiabe? 
Elaborano la realtà, anche quella più spiacevole, per coltivare speranza e per dare una nuova prospettiva alla vita, laddove quest’ultima impone risvolti senza dubbio drammatici. 
I piccoli che ormai condividono tutto, solitudine, affetto e giochi, scoprono che in paese stanno avvenendo delitti inspiegabili. Gli uomini si mobilitano, con i loro fucili, armandosi di violenza, per acciuffare la bestia che sembrare fare razzia di animali. 
Questa bestia appare proprio quando la madre dei tre fratelli muore. 
Una coincidenza? 
Matteo e Giulio, insieme a Gabriele, che è il protagonista, si convincono, proprio grazie a quest’ultimo, che la bestia sia la loro madre. 

 
Questa notte non vuole finire e il sole non tornerà più.

È un horror? No, ma sicuramente è un romanzo pieno di buio e di inquietudine. Il bosco è uno dei protagonisti, insieme alla ricerca costante di una speranza che prende le sembianze di una bestia alta quanto un albero e con le braccia grandi e scure. 
Una bestia che quando incontra per la prima volta Gabriele, non gli fa del male, ma a modo suo, lo abbraccia. Un abbraccio fatto di notte e di oscurità. Un abbraccio in cui il piccolo cerca l’affetto e la presenza della madre. 

Nel frattempo, le voci in paese girano, la bestia deve essere uccisa. 
Come farà Gabriele a proteggere sua madre, anche se adesso è un mostro? 
Il buio non fa paura è una storia non originale, ma che riesce a coinvolgere per il ritmo narrativo che non è mai noioso, e per la caratterizzazione dei fratellini, a cui non puoi non affezionarti. Non ci sono dialoghi, è un tipo di scrittura visionaria, dove la metafora e l’immaginazione costituiscono i punti di forza, e a volte fai un po’ fatica a non perderti nel bosco e a restare ancorato al discorso principale. 

Non credo che l’autore volesse spaventare con questa storia, anche perché l’unico elemento che può inquietare è il fatto che i piccoli considerino questa bestia la loro madre. 
Ma è davvero così? 
La storia si presenterebbe come paranormale, laddove fossimo pronti ad ammettere che quella creatura nera è la loro madre scomparsa. 
Io ci ho visto qualcosa di diverso. 
Un altrove poco esplorato incastrato tra i sogni e i deliri di un bambino che, semplicemente, non vuole perdere la propria mamma. 
MAMMA.
Non esiste parola più bella, anche laddove questa parola venga scambiata con quella di mostro. Ma un bambino che ne sa? La sua sete di affetto va oltre qualsiasi congettura, non bada al giusto o sbagliato, per lui realtà e fantasia non sono separate, ma si compenetrano e si aiutano l’un l’altra. 

 
È la cosa più bella del mondo pensare che mamma è ancora viva e ha bisogno di lui.

Il finale è totalmente aperto, quindi l’enigma non si risolve, e io mi sono fatta una mia idea in proposito. Credo che l’intuizione della bestia assimilata all’amore materno, sia solo un modo per elaborare il lutto. Attraverso gli occhi dei bambini, la loro madre è ancora presente e non la perdono come invece sarebbero costretti a fare se accettassero la morte. 
Poiché si arriva alla fine e non si sa quale sia la verità, a me piace credere così. Che sia tutto un grande sogno, o una metafora. Oltre al buio, al bosco, alla morte, l’unico desiderio che ti resta dentro a fine lettura, è che i piccoli abbiano la loro madre, anche se di lei sono rimaste soltanto le ombre. 

È una storia breve, che però ti lascia addosso sensazioni tenere. A dispetto dell’argomento un po’ triste, non ho avuto sensazioni negative, è come se avessi vissuto addosso la voglia disperata di questa famiglia di non separarsi mai, a dispetto delle circostanze. 
Un romanzo che consiglio prima di tutto a chi ama le atmosfere tra sogno e realtà, a chi piace leggere le fiabe, anche quelle un po’ nere, e a chi crede che anche nell’ombra possa celarsi un’anima pura, ancora capace di provare affetto.

2 commenti:

  1. Interessante! Mi ispira moltissimo ma mi inquieta allo stesso tempo xD

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    1. Anche io pensavo che mi avrebbe fatto provare sensazioni negative e invece, nonostante l'atmosfera, io ho provato solo tanta tenerezza. :-)

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