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giovedì 17 marzo 2022

Recensione: GLI ALTRI AMERICANI di Laila Lalami

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Ponte Alle Grazie, oggi vi parlo di Gli altri americani, un noir scritto da Laila Lalami. 

gli altri americani

di Laila Lalami
Editore: Ponte Alle Grazie
Pagine: 380
GENERE: Noir
Prezzo: 10,99€ - 19,80
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2022
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟 ½

Trama:
È una tranquilla sera di primavera a Desert Hot Springs, nel deserto californiano del Mojave. Driss Guerraoui, sessantenne immigrato marocchino di prima generazione, abbassa la serranda del suo ristorante e si incammina verso casa quando un’auto in corsa lo investe, uccidendolo. Una morte occasionale, una morte come tante .Eppure Nora, la figlia prediletta di Driss, ne è certa: non è stato un incidente. Nora convince la detective Coleman a non chiudere il caso, ma la comunità non aiuta, e l’unico testimone dell’incidente è un irregolare messicano, Efraín, che non intende parlare per paura di essere rimpatriato. Non sostengono Nora neppure sua madre Maryam e sua sorella Selma: la ragazza si ritrova sola a sciogliere molti nodi che pensava di essersi lasciata alle spalle. E così una cittadina di provincia si confronta con le sue ipocrisie, la famiglia di Driss si ritrova faccia a faccia con i suoi segreti, e l’amore, caotico e imprevedibile, attecchisce e rinasce. Con una rara capacità di parlarci di noi e dell’oggi, Gli altri americani è allo stesso tempo una saga familiare, un noir mozzafiato, un romanzo di grande valore politico, una memorabile storia d’amore.

RECENSIONE

Gli altri americani è un romanzo che si snoda su diversi sentieri popolati da vari punti di vista che portano il lettore a contatto con realtà molto diverse tra loro e che fanno riflettere. 
È un noir, nel senso classico, c’è un reato e di conseguenza la ricerca del colpevole, ma è anche tante cose insieme. 

L’autrice, afroamericana, ambienta questa storia in California, nel deserto del Mojave. 
Un uomo, immigrato marocchino, Driss, una sera come tante, chiude il suo negozio e dopo qualche minuto, viene investito da un’auto. 
Tutto fa pensare a un incidente. 

La sua famiglia, formata da una moglie e due figlie femmine, accolgono la notizia in modo contrastante. La moglie e la figlia Salma accettano di buon grado la decisione della polizia di considerare la tragedia come un incidente stradale di cui non si conosce il colpevole. 
Poi, c’è Nora, musicista Jazz, che non accetta questa versione. È lei quella più legata al padre. È convinta che sia stato ucciso e farà di tutto per scoprire la verità. 

La vicenda è raccontata attraverso il punto di vista di Nora, di Driss, del commissario Coleman, e di altri personaggi, più o meno importanti nello svolgimento della trama. 
In particolare, Jeremy, veterano di guerra, amico del liceo di Nora, che si trova coinvolto nella vicenda e che si avvicina alla sua vecchia amica prima per il lutto, ma poi per una forte attrazione che porterà i due a vivere il loro legame con passione e determinazione. 

 
Tutto quello che ho visto è un uomo che cade a terra.

È evidente che a una storia dalle sfumature poliziesche, si avvicina uno stile preciso e diretto, costruito con capitoli brevi che fanno passare il lettore da una dimensione psicologica a un’altra. 
Mentre ti stai abituando alla voce narrante di un personaggio, il capitolo dopo, ti spiazza, perchè è la voce di un altro protagonista a emergere, facendoti capire poco o niente di quello che è realmente accaduto. Perdi la concentrazione perchè vieni indirizzato verso fatti esterni.

Nora si chiede se suo padre abbia sofferto. Quanto tempo sia rimasto vivo mentre era abbandonato sull’asfalto senza che nessuno lo aiutasse. Ovviamente, la dimensione del dolore è ampiamente descritta all’inizio con una serie di domande che non avranno mai una risposta e che alimentano una flebile speranza in dirittura di arrivo. 

Il problema che ho riscontrato nella lettura è che ci sono troppi punti di vista e creano un po’ di confusione. Sono consapevole che questa struttura narrativa è una scelta voluta da parte dell’autrice, ma sinceramente, ho trovato alcune voci un po’ fuori dal coro, e abbastanza fuorvianti per l’evoluzione della trama stessa. Inoltre, per taluni personaggi, ci si immerge troppo nel passato, raccontando dettagliatamente e a lungo, fatti ed eventi personali che, a mio parere, fanno perdere l’attenzione del lettore sul fattore principale: incidente o omicidio? 
Ci si chiede, leggendo, chi di loro stia dicendo la verità. Una verità che, in fin dei conti, conoscono davvero pochissime persone. 

 
Mio padre tradiva e io amavo gli uomini che tradivano.

Ambientato dopo i fatti dell’11 settembre, è chiaro che i musulmani subiscono ancora la denigrazione e il sospetto da parte delle autorità americane. 
Il titolo, infatti, significa proprio la volontà di rappresentare i musulmani immigrati come persone che si sentono “altre” all’interno del paese in cui hanno deciso di vivere. Ognuno dei protagonisti di questa storia, colpevole o innocente, subisce la sensazione di estraneità, di sentirsi diverso, in ombra, messo da parte, alienato. 

La storia, che trova un colpevole soltanto alla fine, è scritta con grazia e con rispetto nei confronti di questo senso di emarginazione e di estraneità che porta tutti i personaggi a sentirsi vittime di segreti e di brutalità senza senso. 

Nora scoprirà che suo padre aveva un amante, molto più giovane di lui. E un immigrato clandestino è l’unico testimone di una vicenda che quasi tutti volevano chiudere al più presto per non incorrere in spiacevoli conseguenze. La persona che si dichiarerà colpevole, Anderson, che aveva avuto diverse discussioni con Driss, nasconde un segreto che coincide con una verità scomoda da dichiarare. 

Il finale non mi ha affatto sorpresa, perchè già avevo intuito chi fosse il vero colpevole. 
In linea di massima, è un romanzo che mette molta carne al fuoco, e che lascia alcuni quesiti irrisolti, pur concludendosi in un modo piuttosto banale. 
Ciò che conta, però, non è l’arrivo, bensì il processo che rimane interessante.

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