Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Einaudi, oggi vi parlo di Strani disegni di Uketsu.
strani disegni di Uketsu Editore: Einaudi Pagine: 248 GENERE: Thriller/Horror/Psicologico Prezzo: 11,99€ - 18,50€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2025 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟
Trama:
Cosa lega un blog le cui illustrazioni nascondono una scena spaventosa, lo scarabocchio di un bambino che contiene un oscuro messaggio e uno schizzo fatto dalla vittima di un omicidio nei suoi ultimi istanti di vita? Un romanzo con una trama inquietante, unica, dove solo una serie di immagini, da comporre e interpretare, permette di scoprire l’identità di un assassino. Tradotto in tutto il mondo, scritto da un autore che cela il proprio volto dietro una maschera bianca, “Strani disegni” ha rinnovato il crime contemporaneo e ridefinito i confini dell’inquietudine.
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RECENSIONE
Strani disegni di Uketsu è un romanzo che è difficile definire, appartiene al genere thriller e horror, ma li reinventa attraverso una sofisticata analisi simbolica e psicologica che diventa materia terrificante del romanzo stesso. Uketsu, figura misteriosa che cela la propria identità dietro una maschera bianca, costruisce un'opera che non è semplicemente lettura, ma una vera e propria esperienza sensoriale e intellettuale, in cui il lettore è chiamato a partecipare attivamente alla decodifica di messaggi nascosti e significati incuneati nelle caverne dell'animo umano.
La trama ruota intorno a una serie di disegni apparentemente innocenti che, analizzati più attentamente, svelano segreti raccapriccianti. Questi disegni, come quello realizzato da Yuki raffigurante il figlio vestito da Babbo Natale, che in realtà nasconde l'immagine cruenta di un parto cesareo finito in tragedia, o l'albero appuntito disegnato dalla bambina "A" che simboleggia la sua aggressività repressa, sono esempi lampanti di come Uketsu utilizzi magistralmente l'elemento visivo per trasformare semplici illustrazioni in puzzle viscerali e profondamente disturbanti.
L'orrore evocato da questi disegni nasce non dal sovrannaturale, bensì dalla rappresentazione cruda e impietosa della realtà umana, dei suoi traumi nascosti, delle violenze silenziose e delle pulsioni inconfessabili che si annidano nelle pieghe più oscure della coscienza. L'autore sfrutta l'ambiguità delle immagini per trascinare il lettore in un vortice emotivo e psicologico, mettendo a nudo verità inquietanti che giacciono sotto la superficie apparente della normalità.
Al centro della narrazione, Sasaki Shūhei e il misterioso blog di Nanashino Ren diventano simboli di una ricerca affannosa della verità, dove ogni scoperta porta a una rivelazione sempre più macabra e dolorosa. Uketsu scandaglia con precisione chirurgica le dinamiche familiari, il trauma della perdita e il potere devastante dei segreti taciuti, mostrando come il vero orrore risieda nelle relazioni umane malate e nelle violenze silenziose che si consumano nell'indifferenza quotidiana.
La figura di Yuki è emblematica: il suo talento artistico, usato per nascondere messaggi di morte e premonizioni inquietanti, è un grido disperato di dolore e colpa che trascende il confine tra vittima e carnefice. L'autore riesce a renderla profondamente tragica e ambigua, lasciando il lettore nell'incertezza morale riguardo alle sue azioni e al significato ultimo del suo gesto. Questo dualismo morale costituisce uno dei punti più interessanti del romanzo, che non offre risposte semplici ma spinge a interrogarsi profondamente sulle motivazioni e le responsabilità individuali.
Anche il piccolo Yūta e la psicologa Hagio Tomiko rappresentano facce diverse dello stesso specchio oscuro: l'innocenza violata e l'analisi clinica si intrecciano in un gioco perverso di verità e menzogna, mostrando quanto sia labile il confine tra sanità e follia. I disegni dei bambini, le loro fantasie macabre e le loro visioni del mondo diventano il veicolo privilegiato per indagare il trauma e il subconscio, richiamando teorie psicologiche freudiane e junghiane in una narrazione che è al tempo stesso un thriller e un trattato psicologico sul simbolismo e sulla repressione dei traumi.
Uketsu rivoluziona il genere horror e thriller grazie a una scrittura che gioca costantemente con la percezione del lettore. Lo stile, apparentemente semplice e diretto, cela infatti un intento più sofisticato e complesso: attraverso la sovrapposizione di immagini e simboli, il testo si trasforma in un'opera d'arte concettuale, un gioco intellettuale che sfida continuamente chi legge a decifrare i dettagli nascosti.
Questa unicità stilistica, che unisce narrazione visiva e scrittura testuale, posiziona Uketsu non solo come innovatore del genere, ma come un vero e proprio artista della tensione emotiva e psicologica.
Il romanzo riflette anche criticamente sul concetto stesso di genere narrativo: non più confini rigidi tra thriller, horror e romanzo psicologico, ma una fusione sapiente e disturbante che apre nuove strade narrative e stimola una riflessione sulla natura stessa della paura, intesa non come reazione istintiva a elementi esterni sovrannaturali, bensì come una realtà interiore e personale, radicata nei traumi e nelle colpe nascoste.
Strani Disegni è un romanzo informe. Nonostante sia fatto di parole e di immagini, di forme d'arte che s'intersecano e di un autore che si fa vedere solo se non ha un volto umano da mostrare, non ha una forma definita.
È vago, anche se delineato da disegni precisi; è muto anche se è pieno di parole.
È vago e muto perché non ci parla in un modo tradizionale e nemmeno in modo perfetto; non parla al nostro cervello e nemmeno al nostro cuore.
È un romanzo atipico, e pericolosamente NUOVO.
Un romanzo che parla, senza arrancare nemmeno un istante, direttamente al trauma che ci portiamo dentro.
Un tu per tu che se inizi a leggere, non puoi evitare.
Un tu per tu che quando hai finito di leggerlo, non sai se vuoi scaraventare il libro da qualche parte per non vederlo più, oppure ricominciare tutto daccapo.
Il più presto possibile.
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