Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Night + Day Feltrinelli, oggi vi parlo di Inferno di Maria Antonietta Capasso.
Inferno di Maria Antonietta Capasso Editore: Night + Day Feltrinelli Pagine: 330 GENERE: Mafia Romance Prezzo: 2,99€ - 14,90€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2025 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟
Trama:
Dante, figlio di Elia Santacroce, uno dei potenti capi mafiosi che dominano la città di New York, torna da un lungo soggiorno a Firenze, dove è stato mandato dal padre per allontanarlo dal fratello gemello con cui ha un rapporto conflittuale. Al suo ritorno incontra di nuovo Beatrice, detta Triss, di cui era innamorato già ai tempi del liceo, e che ora però è fidanzata con Simon De Gregorio, figlio di un altro capo mafia. Il loro è un matrimonio combinato per unire le loro famiglie nella lotta contro i Santacroce.
Tra i due, tuttavia, nasce una relazione perversa, intrisa di erotismo e segreti, di dominio e sottomissione. Entrambi si rendono conto però che per poter vivere la loro storia d’amore dovranno affrontare la cosca, un pericoloso nemico che attenta alla loro serenità, ma soprattutto alla loro vita.
Una vicenda intensa e tormentata, ambientata in un mondo in cui le fiamme dell’inferno sono alimentate tanto dall’odio quanto dalla passione. Una storia da leggere d’un fiato, con una scrittura infuocata e sicura e una trama imprevedibile e ritmata.
Perché l’amore non perdona. Non fa sconti, non ha pietà.
Perché l’amore è il peggior inferno che potessi concepire e disegnare.
Per tutti e due.
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RECENSIONE
Inferno di Maria Antonietta Capasso è un Mafia Romance serio e centrato, che si basa nientemeno che sul retelling della Divina Commedia di Dante. Questo libro è il primo di una trilogia e racconta la storia della famiglia Santacroce, ovviamente una famiglia mafiosa composta da un padre arcigno, violento, arrogante e bugiardo fino alle ossa e due figli: Dante e Samael. Poi c'è un terzo figlio, adottato, Virgil, sì proprio quello che porta il nome del poeta dell'Eneide, ma di lui l'autrice parlerà nel secondo romanzo della trilogia.
In questo libro il protagonista è Dante, un uomo che anni addietro amava leggere, scriveva poesie, sì un po' come Dante Alighieri, altrimenti, perdonatemi, che retelling sarebbe?
Comunque, quando era un ragazzino veniva preso in giro un po' da tutti, sempre con i libri in mano, con lo sguardo perso nel mondo dei sogni, incapace addirittura di difendersi dagli attacchi dei compagni al contrario di Samael, (la tastiera mi sbaglia sempre il nome, ma pecchè?), il fratello che bullizzava tutta la scuola, che passava da una ragazza all'altra e che non si preoccupava di ottenere con la forza e con la violenza tutto ciò che desiderava.
Ovviamente i due fratelli desideravano la stessa ragazza: Beatrice Accardi.
Anche lei figlia di un boss associato ai Santacroce; una ragazza bellissima e irraggiungibile. Il primo a mettere le mani su di lei è proprio Samael, per poco non si spinge oltre, tentando persino di abusare di lei e quando Dante, per puro caso, assiste da lontano a questo incontro, prende fischi per fiaschi, immagina che Beatrice sia caduta nelle braccia del fratello, che abbia scelto lui e da quel momento in poi, comincia a odiarla.
Il romanzo ci racconta queste scene attraverso dei brevi flashback che ci permettono di capire che tipo di rapporti intercorrevano tra i due fratelli e Beatrice.
La storia invece si concentra principalmente sul presente e sull'allontanamento senza motivo di Samael dalla gestione del potere della famiglia e dal ritorno dopo anni e anni di lontananza di Dante.
Dante che non si è mai occupato degli affari mafiosi, torna a casa perché il padre e Virgil lo costringono a prendersi le sue responsabilità, ma lui non ha mai ucciso un uomo e non ha mai fatto il boss in senso stretto. Diciamo pure che ha passato gli ultimi anni della sua vita a Firenze innamorato perso di una donna di nome Gemma e avvolto dai fumosi piaceri della droga.
Ebbene, sì, Dante è un tossico, nel vero senso della parola.
L'incontro con Beatrice, dopo tanti anni, scombussolerà a tal punto la sua esistenza da farlo cambiare totalmente. Non sarà più l'uomo tranquillo e arrendevole, ma si trasformerà presto in un capo degno della famiglia Santacroce. Del resto, sangue non mente. – "Uccidere può dare la stessa dipendenza della droga?"
La lettura è piena di colpi di scena, sia Beatrice che Dante nascondono tanti segreti, e anche le loro famiglie; nessuno è innocente e nessuno cerca la redenzione, anzi, i personaggi sembrano tutti propensi a inseguire la loro forma di piacere, quella che più preferiscono, a cominciare dalla stessa Beatrice che dovrebbe incarnare una figura ingenua e pura, e invece si lascia immediatamente conquistare nel corpo e nell'anima dall'oscurità di Dante cadendo nella sua trappola.
L'uomo escogita un piano per vendicarsi di lei, ma come spesso accade in questo genere di storie, quella volontà di calcolo si trasformerà in un'arma a doppio taglio che lo porterà sull'orlo del precipizio.
Lui sarà davvero pronto a gettarsi?
Beatrice non gli renderà facile comandare, ma allo stesso tempo è l'unica che riesce a tenerlo lontano dalla droga, in qualche modo è come se lo guarisse dai suoi demoni. – "Io ero il suo giocattolo. Lui, la mia condanna eterna."
Onestamente mi aspettavo qualcosa di diverso. Non amo molto i Mafia Romance, preferisco i Dark Romance, perché i Mafia spesso mi sembrano uno la copia dell'altro, la maggior parte con matrimoni di convenienza come trama principale e con protagonisti maschili che hanno più o meno tutti le stesse caratteristiche proprio perché sono boss o figli di boss. Dante è leggermente diverso, forse perché la sua figura s'ispira inevitabilmente a quella di Dante Alighieri.
Secondo me l'idea dell'autrice era fantastica, però manca qualcosa.
Sì, Dante, come dicevo prima, è diverso dal tipico protagonista di un Mafia Romance, ma non è abbastanza secondo me. C'è qualcosa che non ha, qualcosa di magnetico che dovrebbe renderlo indimenticabile.
Nonostante ciò, la storia è scritta bene, ci sono molti personaggi, l'intreccio è pieno di suspense ed è l'ideale per chi ama il mistero e per chi vive di suspense una pagina sì e l'altra pure. Non è un romanzo che ti lascia il tempo di pensare, succedono cose una dietro l'altra e il rapporto tra Dante e Beatrice si evolve piano piano, svelando i caratteri reali di entrambi.
Lei sicuramente è un libro aperto ma lui sa il fatto suo e quell'oscurità che lo contraddistingue fin dall'inizio non sparirà nemmeno alla fine.
Certo che, siamo onesti, l'idea di partenza è molto pretenziosa. Sfido chiunque a scrivere un retelling della Divina Commedia, eddai.
Però, ripeto, ringraziando Dio ci sono autrici che si lanciano anche in progetti che all'apparenza sembrano impraticabili; magari c'era bisogno di più esperienza nella scrittura, nella costruzione dei personaggi, nell'intensità della loro psicologia, oppure manca qualcosa di originale nella trama, oltre al retelling stesso che sicuramente è di alto livello. È come se l'idea di partenza fosse talmente esagerata che poi ti aspetti che l'evoluzione della trama e la costruzione dei personaggi sia allo stesso livello, è qui è venuto meno qualcosa.
In poche parole, detto chiaramente, se tu autrice scegli di scrivere un retelling della Divina Commedia, cosa che credo nessuno abbia MAI fatto, allora pensa anche a una storia che non vada a pizzicare, per non dire riportare, le stesse dinamiche di altri mille Mafia Romance; cerca di offrire un intreccio diverso, con personaggi che escono dagli stereotipi del genere e che ci insegnano qualcosa di nuovo, terribilmente NUOVO e indimenticabile. Ovviamente questa è la mia umile opinione, eh.
Detto questo, la scrittura è molto passionale; più o meno nello stesso periodo ho letto anche l'altro libro pubblicato dalla collana Romance della Feltrinelli, e con molta onestà devo ammettere che non mi è piaciuto quanto questo.
Non c'è niente da fare, chi nasce quadro, non muore tondo.
Io sono fatta per leggere queste storie torbide, inquinate, conturbanti, moralmente sbagliate, soprattutto quando lo stile in cui vengono scritte è così simile al mio, alla mia visione di raccontare una storia.
Maria Antonietta Capasso è brava con le parole, nel costruire frasi, nell'appiccare incendi emotivi e fisici; rende la lettura piacevole, tormentata, coinvolgente a dispetto di molte altre autrici che sembra stiano scrivendo una lista della spesa. (Ops, sorry, not sorry.)
Il Mafia Romance è un genere pieno di cliché, e anche qui ne ho trovati diversi, come è giusto che sia, forse. Nel complesso mi è piaciuto, si è fatto leggere e dico subito che il personaggio che mi ha incuriosito di più è stato certamente Samael.
Che il suo libro, l'ultimo della trilogia, sarà quello giusto?
Continuate a seguirmi per scoprirlo!
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