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martedì 3 marzo 2020

Recensione: LA SUA PERDIZIONE di Isabella Starling

Buongiorno! La sua perdizione di Isabella Starling è il romanzo di cui vi parlo oggi. Il primo che leggo di questa autrice e sarà anche l'ultimo, perchè ho trovato la storia banale, piatta, e priva di emozioni. 

la sua perdizione
di Isabella Starling

Editore: Quixote
Pagine: 247
GENERE: Forbidden Romance 
Prezzo: 3,99 
Formato: eBook
Data d'uscita: 2019 
Link d'acquisto: ❤︎
VOTO: 🌟🌟

Trama:
JACOB:  Non innamorarti di un paziente. Non innamorarti della graziosa, piccola, dolce e spezzata bambolina seduta di fronte a te nel tuo ufficio. Non innamorarti delle sue bugie. Non innamorarti del suo aspetto. Soprattutto, non innamorarti della sua mente deliziosamente distrutta. Ma la vita continua a mettere Alice sulla mia strada, e il suo essere naturalmente sottomessa la rende una preda così facile… Dopo tutto, quelli spezzati sono i più divertenti da sottomettere. ALICE:  Jacob Hawke è solo una semplice cotta. È stato il mio terapista per anni. Ora, mia madre vuole che vada a vivere con lui, mentre lei insegue il lavoro dei suoi sogni in un altro stato. Il signor Hawke ha cercato di rimettermi insieme per così tanto tempo. Forse, avrebbe fatto meglio a spezzarmi fin da subito.

RECENSIONE

La sua perdizione è il primo romanzo di Isabella Starling che leggo e credo proprio che sarà anche l’ultimo.
Avevo già sentito che le sue storie erano piuttosto sbrigative, in taluni casi persino assurde, con uno stile che di certo non brillava.
Facendo sempre di testa mia, ho deciso comunque di leggere qualcosa di suo, avendo conferma che non è assolutamente il mio genere.

Questo romanzo è chiaramente un Forbidden Romance, quindi ci troviamo di fronte a una storia d’amore tra due protagonisti con una sostanziale differenza di età.
Ovviamente lui è molto più grande di lei, è il suo psicologo, e non ha nessuna intenzione di lasciarsi andare a eventuali effusioni con la sua giovane paziente per un motivo fondamentale.

Voglio che gli importi di me.

La madre di Alicia, una ragazza di appena diciotto anni, decide di chiedere al suo psicologo di fiducia presso cui la figlia si reca per delle sedute, di ospitarla per un periodo in cui lei sarà assente.
A essere onesti, già il punto di partenza mi ha fatto storcere il naso. Voglio dire, quale mamma metterebbe la propria figlia nelle mani di uno sconosciuto? Ma soprattutto, non ho mai sentito che una madre chiede a un medico di ospitare la propria figlia perchè lei, nel frattempo, deve fare i suoi porci comodi.

Indi, questo cosa significa? Ovviamente ci troviamo di fronte a una storia che parte già da una base abbastanza incredibile, un po’ troppo assurda, a cui è difficile credere.
Io ho superato l’ostacolo dell’incredulità e ho iniziato a leggere, mettendo da parte le prime perplessità, con la speranza che non ne arrivassero di nuove.
Speranza vana. 

Jacob, il nostro aitante psicologo, è un tipo piuttosto introverso, un po’ troppo burbero, misterioso e solitario, che nonostante il suo carattere difficile, decide di accontentare la sua cliente e di accogliere nella sua casa Alice.
Insomma, è piuttosto coraggioso, non trovate?
Voglio dire, è rischioso mettersi in casa propria una ragazzina appena maggiorenne, eppure lui lo fa.

Con ogni centimetro di distanza che mette tra di noi, lo odio sempre di più.

Già dalle prime pagine, notiamo l’eccessiva attrazione che scorre tra i due. Un’attrazione che non viene nemmeno tanto celata o tenuta a freno.
Il punto di vista alternato, tra lei e lui, ci fa rendere conto dei pensieri piuttosto spinti di Alice, del suo desiderio carnale e assoluto per il bel medico, e dei suoi tentativi di sedurlo.
Dall’altra parte, assistiamo a quanto e come Jacob cerchi di trattenersi, di non accettare il corteggiamento della ragazza e di pensare prima di tutto alla sua sicurezza.
Ovviamente, l’autrice non poteva tirarla per le lunghe e infatti dopo poco, i due cedono, cadendo l’uno tra le braccia dell’altra.

Un romanzo povero di contenuti, una trama che non sembra scritta, ma più che altro accennata soltanto per raccontare scene di sesso per nulla originali né coinvolgenti.
Eh, sì, perchè non l’ho detto, ma Jacob è un dominatore e quando mostrerà alla sua dolce Alice, sua paziente e sua amante, i suoi giochini perversi, e i suoi desideri particolari, la giovane piuttosto che scappare, come lui pensava, mostrerà una curiosità lampante che ovviamente servirà a dare man forte a tutta la vicenda.

Quindi, a questo punto, cosa posso dire?
Poco o nulla, perchè la storia non mi è proprio piaciuta. Ma soprattutto, non mi è piaciuto lo stile con cui è stata scritta. Ormai sapete, che per me lo stile di un autore è fondamentale per coinvolgermi in un romanzo.
Beh, qui, sembra scritto tutto frettolosamente, senza il minimo garbo, con una freddezza che lascia distaccati e per nulla emozionati.

È già una sottomessa e non è 
nemmeno in ginocchio.

Un romanzo praticamente identico a centinaia di altri, che a suo favore non ha nemmeno la bravura dell’autrice, perchè in alcuni momenti sembra una semplice lista della spesa.

D’accordo, il sesso può essere il punto di forza di una storia del genere, ma c’è anche un minimo tentativo di rendere il personaggio di Jacob più complesso di quanto appaia, un tentativo che fallisce miseramente, perchè di lui si capisce poco o niente.
È semplicemente un uomo che comanda, che all’inizio sembra avere tutti quei dubbi, ma che poi si scioglie come neve al sole.

Non c’è angst, non c’è contrasto tra i protagonisti, non c’è una vera sofferenza d’amore, nonostante trame di questo genere offrano milioni di spunti.
Alice è un personaggio povero di attrattiva; non è una ragazzina, è proprio una bambina. I suoi comportamenti mi hanno condotto sulla strada della noia senza farmi minimamente empatizzare con lei. L’ho trovata inconsistente, povera di contenuti, senza fascino.

A dir la verità di romanzi brutti ne ho letti, e questo non posso classificarlo come brutto nel vero senso della parola. È semplicemente povero, privo di verve, piatto e banale proprio come i suoi protagonisti.

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