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sabato 20 luglio 2024

Recensione: LE OMBRE BIANCHE di Dominique Fortier

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Alterego, oggi vi parlo di Le ombre bianche di Dominique Fortier.

le ombre bianche

di Dominique Fortier
Editore: Alterego
Pagine: 244
GENERE: Narrativa
Prezzo: 18,00
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Come si misura una vita? Può misurarsi in poesie, allo stesso modo in cui si contano le sillabe in un alessandrino? Cosa rimane di noi quando non ci siamo più? Quando Emily Dickinson morì nel 1886, lasciò centinaia di testi scarabocchiati su ritagli di carta, che la sorella Lavinia scoprì con stupore. Ne affidò la pubblicazione a Mabel Loomis Todd, l’amante del fratello. Senza queste due donne e senza il contributo di Susan Gilbert Dickinson, cognata e amica intima di Emily, il mondo non avrebbe mai conosciuto questa formidabile opera fantasma, senza dubbio l’impresa poetica più singolare della storia della letteratura americana. Le ombre bianche riprende da dove si era interrotto Le città di carta, raccontando la storia improbabile – quasi miracolosa – di come un libro sia nato anni dopo la morte della sua autrice. In queste pagine sensibili e luminose, Dominique Fortier esplora, attraverso la poesia della Dickinson, il misterioso potere che i libri esercitano sulle nostre vite e sonda la natura fragile ma necessaria della letteratura.

RECENSIONE

Le ombre bianche di Dominique Fortier è un libro dedicato a Emily Dickinson e alle sue poesie. Quando la poetessa americana è morta nel 1886, la famiglia e in particolare la sorella Lavinia, hanno trovato tutti i suoi scritti raccolti in modo disordinato e sparsi un po’ qui e po’ lì. 
Non c’è un ordine e non c’è nemmeno organizzazione, anzi, Emily voleva che dopo la sua morte, tutti i suoi scritti venissero bruciati, ma la famiglia non ci sta. 

La sorella, insieme all’aiuto dell’amante del fratello, Mabel, riesce a contattare un editore che però pone regole molto ferree riguardo la pubblicazione perché alcune poesie sono addirittura incomprensibili. L’autrice, con il solito tono tenero e delicato, continua il racconto della vita di Emily iniziato in Le città di carta, mostrandoci cosa avviene dopo la sua scomparsa e come la famiglia decide di comportarsi in relazione alle sue opere. 

Spesso mentre leggevo ho provato i brividi perché ciò che accaduto alle sue poesie è straordinario seppure la stessa Emily non si rendesse conto dell’importanza che avevano. I temi dell’amore, della natura, delle sofferenze, dell’incapacità di rapportarsi al mondo eppure di comprenderlo in un modo tanto profondo da stare male, sono gli aspetti principali di questa lettura che ti mostra l’animo di un’artista dopo che ha vissuto, rendendo ancora più incalcolabile il valore di tutto ciò che ci ha lasciato. 

Gli ultimi anni della sua vita li passa chiusa nella sua stanza. Non che Emily, in precedenza abbia fatto molto di più, ma gli ultimi tempi sono caratterizzati da un’ossessione per la solitudine che la porta a concentrarsi su una fitta rete di corrispondenze e sulla scrittura di versi che non vuole pubblicare. 

Ciò che emerge è la volontà di parlare del quotidiano, quindi di semplici eventi di tutti i giorni, caricandoli, però di un significato più profondo, palpabile, quasi immaginifico che pur nella sua apparente innocenza e imperturbabilità, ti si attacca addosso e diventa una seconda pelle perché sai che comunque è tutto vero. In modo terribile, quasi straziante, irrevocabile. 

Come è irrevocabile la certezza che tutte le sue poesie siano state poi raccolte in un unico libro e sono diventate un patrimonio inestimabile per l’intero mondo che se non fosse stato per la sorella e la cognata di Emily, non avrebbe mai visto la luce. 

Eppure oggi sono tutte qui, quelle poesie. E noi ne possiamo parlare. Ancora e ancora. Possiamo studiarle, comprenderle, impararle a memoria, persino imitarle. E possiamo usarle, come ha fatto l’autrice, per rendere omaggio a quella che oggi è considerata colei che ha dato vita alla poesia americana. 

Una semplice donna che non aveva niente della grandezza nell’aspetto fisico, nello sguardo o nella bellezza. Sembrava minuta, ingenua e indifesa. Forse persino insignificante per chi la guardava dall'esterno, ma dentro di lei batteva un cuore nostalgico e denso di profumi e di emozioni, pieno di pallore e candore, innocente e sensuale, magico e mistico. 
Un cuore in grado di contenere un universo intero sul punto di scoppiare.
Un cuore folgorante.

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