Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice La nave di Teseo, oggi vi parlo di Il mio mostro adorato di Caleb Carr.
Il mio mostro adorato di Caleb Carr Editore: La nave di Teseo Pagine: 498 GENERE: Memoir/Romanzo autobiografico Prezzo: 11,99€ - 22,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2025 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
Questa è una storia d’amore. Una storia d’amore vero, puro e disinteressato, quello che per diciassette anni ha unito Caleb Carr e Masha, una gatta delle foreste siberiane. Fin da bambino l’autore, figlio di due giornalisti alcolizzati parte della Beat Generation, ha trovato nella compagnia dei gatti una via di fuga dal caos e dalla violenza che regnava in casa. Da sempre i suoi compagni più fedeli non erano umani, ma felini, adottati o salvati dalla strada. Crescendo le cose non sono cambiate molto e Carr ha condiviso lunghi tratti di vita con gatti che sono stati per lui amici onesti e leali, motivo di gioia e riflessione, ispiratori e complici. Ma anche causa di paure e dolore, come quando la sua amata e anziana Soki scompare nel bosco che circonda la grande e solitaria casa che l’autore si è fatto costruire alle pendici dei monti Taconic, al confine tra lo stato di New York e il Vermont. Ed è proprio in un rifugio per gatti del Vermont che Caleb incontra Masha, una splendida e giovane gatta delle foreste siberiane, dal carattere forte e di spiccata intelligenza e sensibilità. Masha era stata crudelmente abbandonata, e già da mesi era ospite del rifugio dove aveva respinto tutti i potenziali nuovi padroni ed era diventata il cruccio e il terrore delle operatrici. Con Caleb, però, nasce subito una sintonia e Masha lo sceglie, perché: “la verità è che non siamo noi a scegliere loro, sono loro che scelgono noi.” Per i diciassette anni successivi i due sono stati inseparabili, uniti da un legame che con il tempo si è fatto sempre più forte e saldo. Masha aveva reso la casa e le foreste circostanti il suo indisputato dominio e, quando le accadeva qualcosa, solo Caleb poteva aiutarla. D’altra parte, quando era Caleb a soffrire, nel corpo o nell’anima, era Masha a sapere cosa fare per alleviare i suoi dolori. Profondo, toccante e commovente, Il mio mostro adorato è il racconto di un legame in grado di travalicare ogni confine, una storia d’amore e accudimento reciproco che tocca il cuore.
|
RECENSIONE
Il mio mostro adorato di Caleb Carr è la storia di un uomo e del suo gatto. Sembrerebbe soltanto questo, è invece è qualcosa di molto più forte che trascende i limiti dell'esperienza personale per raccontarci un legame che diventa simbolo di ciò che può nascere tra un animo sensibile e un animo che anche se all'apparenza solo "animale" è capace di grande comprensione, ascolto e condivisione. È un'immersione profonda, a tratti dolorosa ma immensamente luminosa, nell'anima di due esseri feriti che si trovano, si scelgono e si salvano a vicenda. Preparatevi a mettere in discussione tutto ciò che credevate di sapere sull'amore, la lealtà e la comunicazione, perché dopo aver conosciuto Masha, il mondo non vi sembrerà più lo stesso.
Per comprendere la profondità di questo memoir, è essenziale capire chi è Caleb Carr. L'autore si mette a nudo con una sincerità disarmante, raccontando un'infanzia segnata dal caos e dalla violenza di genitori alcolizzati, figure di spicco della Beat Generation. In un mondo di adulti inaffidabili e chiassosi, i gatti diventano il suo unico rifugio, i suoi compagni silenziosi e leali. Carr non impara ad amare i gatti; piuttosto, riconosce in loro un'affinità primordiale, una sorta di eco di una vita precedente, come suggerisce teneramente con il disegno del "bimbo-gatto" che fece a cinque anni.
Questo legame viscerale lo accompagna per tutta la vita, un filo rosso che lo tiene ancorato a una forma di affetto puro mentre i suoi rapporti con gli esseri umani rimangono complessi e difficili.
Quando incontra Masha, Carr è un uomo che porta cicatrici profonde, non solo emotive ma anche fisiche, segnato da malattie croniche e dal dolore per la recente, misteriosa scomparsa della sua gatta Soki. Non cerca un animale domestico; cerca un'anima affine, un altro essere che possa comprendere il linguaggio del silenzio, del dolore e della resilienza.
E poi arriva lei, Masha. Non è una gatta qualunque. È una creatura magnifica, una gatta delle foreste siberiane con "due occhi enormi come non ne avevo mai visti" e uno spirito indomito. Anche lei è una reduce. Abbandonata crudelmente in un appartamento, è sopravvissuta alla fame e alla solitudine prima di finire in un rifugio dove la sua diffidenza e la sua forza l'hanno resa il "terrore delle operatrici".
Masha non viene adottata; è lei che sceglie. In quell'uomo ferito che la osserva attraverso la grata, riconosce qualcosa che nessun altro aveva visto. "La verità è che non siamo noi a scegliere loro, sono loro che scelgono noi," scrive Carr, e in questa frase è racchiusa l'essenza del loro incontro.
Masha è un concentrato di intelligenza selvatica, coraggio e una sorprendente capacità di empatia. Non è un animale addomesticato nel senso classico del termine; la sua lealtà non si compra con il cibo, ma si guadagna con il rispetto e la comprensione. Diventa la regina indiscussa della casa e dei boschi circostanti, una protettrice vigile e una compagna incredibilmente percettiva.
Il rapporto simbiotico tra Caleb e Masha è un bonding felino che trascende la semplice compagnia per diventare una forma di accudimento reciproco, una lotta condivisa contro i demoni del passato e i dolori del presente.
Masha dimostra una capacità quasi soprannaturale di percepire il malessere di Carr. Quando l'autore è a terra, devastato dal dolore cronico della sua neuropatia o dalla pancreatite, lei è lì. Non si limita a stargli vicino; lo osserva con "vera e propria preoccupazione", gli si accoccola sul petto, gli posa una zampa sulla guancia, comunicandogli con ogni fibra del suo essere: "Sono qui, non sei solo". In un mondo che lo ha spesso ferito, Masha diventa il suo porto sicuro, l'unica creatura di cui si fida incondizionatamente.
A sua volta, Carr offre a Masha qualcosa che non aveva mai avuto: un regno sicuro e la libertà di essere se stessa. Comprende il suo trauma della reclusione e le garantisce sempre una via d'uscita, trasformando il semplice atto di aprire una porta in un patto di fiducia incrollabile. Le permette di esprimere il suo lato selvatico, di cacciare, di difendere il suo territorio, persino di affrontare nemici mortali come un orso e una martora pescatrice, in episodi che lasciano il lettore con il fiato sospeso. Carr non cerca di possedere Masha, ma di comprenderla e onorarla, imparando a dialogare con lei attraverso un linguaggio fatto di suoni, sguardi e gesti.
Questa storia incredibile è anche un potente manifesto contro la visione dell'animale come semplice "oggetto" o "proprietà". Masha emerge come un individuo complesso, con una memoria, emozioni, una personalità definita e una sorprendente intelligenza. Carr ci mostra che gli animali non solo provano sentimenti, ma sono in grado di percepire i nostri, leggendo i segnali chimici ed emotivi che emaniamo e rispondendo con un'empatia che spesso supera quella umana.
Sia l'uomo che la gatta sono segnati da traumi profondi. La loro storia è un percorso di guarigione che non cancella le cicatrici, ma insegna a conviverci trovando forza l'uno nell'altra. È un messaggio potente sulla resilienza e sulla capacità dell'amore di lenire anche le ferite più antiche.
Il patto che i due stringono – "Non morirò prima di te" – è il culmine del loro legame. È un giuramento contro la solitudine e la paura della perdita, un modo per affrontare insieme l'inevitabilità della fine. Il libro esplora l'invecchiamento e la malattia con una delicatezza straziante, mostrandoci come l'amore si trasformi in cura, pazienza e, infine, nell'atto supremo di lasciare andare.
Questo romanzo è un'esperienza emotiva molto forte soprattutto per chi ama un animale e sa cosa significa prendersene cura. È una lettura che secondo me deve essere fatta da chi ama gli animali, ma SOPRATTUTTO da chi non l'ha mai fatto o da chi non ci crede. È una storia che vi farà sorridere, provare paura per le avventure di Masha e, inevitabilmente, piangere. Piangerete non solo per la tristezza, ma per la bellezza travolgente di un amore così puro e incondizionato.
Caleb Carr ci ha donato una storia nella quale tante e tante persone possono ritrovarsi, anche io in parte l'ho fatto.
E credo che questo libro sia un bellissimo esempio di rispetto e amore incondizionato sotto forma di testamento eterno che mostra come le anime gemelle non sempre camminino su due gambe e che, a volte, il nostro mostro adorato è l'unico in grado di ricomporre i pezzi del nostro cuore che la vita ha fatto a pezzi.
- ACQUISTA LA TUA COPIA -
Nessun commento:
Posta un commento