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mercoledì 16 ottobre 2024

Recensione: LA GANG DEI SOGNI di Luca Di Fulvio

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice HarperCollins, oggi vi parlo di La gang dei sogni di Luca Di Fulvio.

la gang dei sogni

di Luca Di Fulvio
Editore: HarperCollins
Pagine: 688
GENERE: Romanzo storico
Prezzo: 9,99€ - 19,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
È il 1909. Concetta, detta Cetta, e il suo figlioletto di soli sei mesi, Natale, sono ammassati su un piroscafo diretto a New York insieme a centinaia di altri migranti come loro. Scappano dalla Calabria, da un’Italia che ormai è, sì, unita, ma in cui i privilegi e i soprusi di ricchi e potenti segnano una frattura ancora troppo profonda tra loro e chi appartiene soltanto al padrone e ai campi. Ora però Cetta guarda fuori dall’oblò sporco della nave e sogna l’America. Appena sbarcati all’ufficio immigrazione di Ellis Island, nessuno capisce la lingua di Cetta e così Natale diventa Christmas. Un nuovo battesimo per una nuova vita e l’inizio di una nuova storia, fatta di speranza, di coraggio, di opportunità. E di sogni. Perché tra le strade strette e maleodoranti del ghetto italiano, nel Lower East Side, Christmas si farà un nome, sopravvivrà alle scaramucce delle gang locali, salverà la vita di una ricca e bellissima ragazza e si innamorerà di lei. Ma è un dono speciale, un dono consegnatogli alla nascita insieme al nome, che lo porterà a fondare la prima radio indipendente nella New York scintillante e luminosa degli anni Venti e a cambiare la sua vita per sempre. La gang dei sogni è un romanzo ruggente come gli anni in cui è ambientato, una storia di riscatto in cui il sogno e la fantasia vincono sulla rabbia e la disperazione. Uscito in Italia nel 2008, il romanzo di Luca Di Fulvio ha, come i suoi protagonisti, trovato fortuna fuori dai nostri confini: è stato tradotto in dodici paesi, ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, ed è diventato uno dei romanzi italiani di maggior successo di sempre. A un anno di distanza dalla precoce scomparsa del suo autore, torna in libreria per trasportare i lettori in un viaggio indimenticabile nel tempo e nello spazio e per ricordarci quanto la forza di un sogno possa cambiare il nostro destino.

RECENSIONE

La gang dei sogni di Luca di Fulvio racconta di un’epopea umana che ci trascina nei primi decenni del XX secolo, attraverso le storie di immigrati italiani a New York. È un libro che non solo racconta, ma vive e respira con l’intensità delle vite al margine, delle persone in cerca di riscatto in un mondo crudele e complesso. 

Cetta, una protagonista spezzata dal destino e dalle circostanze, incarna la forza di un amore che va oltre il sacrificio. Sin dal prologo, l’orrore del gesto di sua madre, che la segrega fisicamente per proteggerla dalle insidie degli uomini, racconta il crudo realismo del tempo: la donna era proprietà, prima dei padroni, poi degli uomini della famiglia. È qui che la storia tocca profondamente, perché la brutalità di questa protezione, quella corda che la deforma, diventa il simbolo del doppio vincolo tra oppressione e amore, tra salvezza e dannazione. 

Cetta, nonostante tutto, mantiene un cuore indomito, ed è proprio attraverso il suo coraggio che la storia si snoda fino alla nuova speranza: l’America. L’America che accoglie gli immigrati come lei è una terra di contraddizioni. È promessa di libertà e al contempo un luogo dove i più forti schiacciano i deboli, dove la sopravvivenza è una guerra quotidiana. 

L’autore descrive con cupezza il Lower East Side, un crogiolo di razze e culture, in cui però gli echi di differenza, odio e sospetto si fanno sentire. Italiani, ebrei, irlandesi, sono tutti alla ricerca di una vita migliore, ma spesso il sogno si scontra con la realtà di povertà e violenza. Natale, il figlio di Cetta, incarna questo sogno spezzato e poi ricostruito. La sua crescita è una lotta continua, ma sempre segnata da quella luce di speranza che la madre gli ha trasmesso. La sua determinazione a farsi strada, a emergere da quel destino di miseria che sembrava già scritto per lui, diventa il vero cuore del romanzo. Il ragazzo è l’emblema del riscatto e della lotta per un’identità in un mondo che tende a schiacciare chi si differenzia. E poi c’è la questione del sogno americano. 

Se per Cetta l’America è il luogo dove tutto può migliorare, per Natale, rappresenta la battaglia per farsi spazio in un sistema che non lascia scampo ai deboli. In questo, l’autore ci regala una riflessione attualissima. A più di un secolo di distanza, le dinamiche di inclusione ed esclusione, la ricerca di una casa lontano dalla propria patria, non sono poi così diverse. I ruoli oggi si sono invertiti, ma la lotta degli immigrati per essere visti come persone, per sfuggire agli stereotipi e alla ghettizzazione, è sempre viva. 

I personaggi, vibranti e tridimensionali, ci accompagnano in questa esplorazione. Ruth e Natale, con il loro legame profondo, sono l’esempio perfetto dell’amore che nasce e si sviluppa nonostante le difficoltà. Anche i personaggi minori, come Sal, aggiungono colore e densità alla trama, rappresentando diverse facce dell’esperienza migratoria. 

Uno dei punti più interessanti del libro è la sua capacità di intrecciare grandi temi come l’identità, il sacrificio, la lotta di classe, con storie personali intense e toccanti. L’opera diventa un mosaico di voci, una testimonianza della storia degli immigrati italiani, che si riflette ancora oggi nelle sfide che affrontano i nuovi migranti. 

Uno dei momenti più toccanti è quello che vede Cetta protagonista del suo arrivo in America. Dopo un viaggio lungo e massacrante, in condizioni precarie, lei e suo figlio Natale sbarcano a Ellis Island, il primo punto di contatto per milioni di immigrati. Il sogno americano sembra all’orizzonte, ma l’accoglienza è tutt’altro che calorosa. Cetta si trova ad affrontare non solo le barriere linguistiche e culturali, ma anche l’umiliazione di essere considerata una persona di seconda classe, solo perché è povera e straniera. Questo è un momento cruciale perché rappresenta l'inizio della vera lotta della donna, una lotta per la dignità e per costruire un futuro migliore per Natale, che diventa Christmas in segno di un nuovo inizio. La trasformazione del nome da Natale a Christmas è simbolica: indica l’idea di reinventarsi, di abbracciare una nuova identità, eppure porta con sé anche il peso di essere una seconda nascita in un mondo che ancora li considera intrusi. 

Natale, ormai adolescente, entra in contatto con il mondo criminale. Questo episodio segna una svolta significativa nel romanzo, poiché si trova di fronte alla tentazione di scegliere la via più facile: quella della criminalità, dell’illusione di potere e ricchezza che dominava le strade del Lower East Side. L'influenza di Sal, un boss locale che vede in lui un giovane promettente, è fortissima. Questo confronto tra la realtà dura della strada e i valori che Cetta ha cercato di trasmettergli è uno dei temi fondamentali del libro. Natale, con tutta la sua voglia di riscatto, si ritrova in bilico tra seguire le orme di Sal, o rimanere fedele al sogno di una vita onesta e migliore. 

L’incontro tra lui e Ruth segna l’inizio di una relazione profonda e toccante. Ruth, una giovane ebrea che proviene da un background altrettanto difficile, rappresenta per il ragazzo un punto di riferimento emotivo. Il loro legame è costruito sulla condivisione di esperienze di emarginazione e dolore, ma anche sul sogno comune di un futuro migliore. Questo rapporto, che cresce con il tempo, diventa una delle forze motrici della trama, spingendo Natale a cercare un riscatto non solo per se stesso, ma anche per coloro che ama. Ruth incarna la bellezza della resilienza, una figura che, pur soffrendo, non si arrende mai completamente alla brutalità del mondo che la circonda. L’amore tra loro è una fiammella che brucia in mezzo alla violenza e alla miseria, ed è un faro di speranza che li guida. 

Uno dei momenti più significativi è il climax che vede il ragazzo confrontarsi con le sue scelte e con il passato di sua madre. L'autore costruisce questo passaggio, intrecciando la storia di Cetta con quella del figlio, portando alla luce segreti e verità che hanno plasmato la loro vita. Il confronto tra il passato di violenza e sopruso di Cetta, e la realtà che Natale cerca di cambiare, diventa una sorta di redenzione per entrambi. Cetta ha sacrificato tutto per evitare che suo figlio subisse lo stesso destino che era stato imposto a lei, e quando Natale capisce il vero significato di quel sacrificio, c’è una maturazione profonda che si compie. 

L’ambiente del Lower East Side è brutale e crudo, e il potere di questa storia risiede nella sua intensità emotiva. Il romanzo mantiene un ritmo serrato, che trascina il lettore dalla prima all’ultima pagina, con un finale che rimette tutto al proprio posto, regalando una conclusione soddisfacente e ricca di speranza. 

La gang dei sogni è un romanzo potente che consiglio a chiunque voglia immergersi in una storia di sacrificio, lotta e amore. E più di tutto, è una riflessione sulla resistenza dell’animo umano, sulla capacità di sognare e cercare un futuro migliore anche quando tutto sembra perduto.

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