Buon martedì
cari lettori! La recensione di oggi è dedicata al romanzo di Thomas Hardy, Via dalla pazza folla, che molti
di voi forse avranno sentito in occasione dell’uscita del film da qualche
settimana nelle sale. Ho già visionato anche quello, quindi prossimamente ci
sarà un mio articolo che prenderà in esame il libro dal punto di vista del
film. Quindi stay tuned!
Intanto
ringrazio la Garzanti per la copia e
vi invito a leggere la recensione!
Titolo: Via dalla pazza folla
Autore: Thomas Hardy
Editore: Garzanti
Pagine: 476
Genere: Narrativa
Prezzo: € 9,90
Uscita: Settembre 2015
TRAMA
Hardy è un
meraviglioso creatore di figure femminili, e Batsceba, la protagonista di Via
dalla pazza folla, è la prima e la più incantevole di esse. Irrequieta e
indipendente, intelligente e svagata al tempo stesso, crede di raggiungere una
completa autonomia quando eredita un magnifico podere e un'antica casa
signorile. Ma la bella forestiera finisce col trovarsi contesa fra tre
pretendenti: lo sfortunato, ma forte e sereno Oak, suo lavorante e fattore; il
ricco fittavolo Boldwood, grave e austero; lo spregiudicato sergente Troy. È
quest'ultimo ad avere la meglio sulle prime, ma alla fine sarà Oak con la sua
cieca e malcompresa devozione a salvare le sorti della padrona e del piccolo
mondo bucolico di Watherbury dai rovesci della sorte. Affascinante ballata
rurale e primo grande romanzo di Hardy, Via dalla pazza folla (1874) è insieme
il punto di passaggio fra la maniera idillica degli esordi e la visione tragica
della maturità.
Thomas Hardy
(1840-1928) scrittore e poeta inglese, dopo gli studi di architettura esordì
come narratore con Sotto l'albero del verde bosco (1872). Tra i suoi romanzi:
Via dalla pazza folla (1874); Tess dei d'Urbevilles (1891); Jude l'oscuro
(1896).
“Una cosa farò in questa vita, una
sola cosa di sicuro e cioè amarvi e sospirarvi,
e continuare a desiderarvi, finchè non muoia.”
Via dalla pazza folla è un
libro dalle molteplici sfumature. E’ ovviamente un classico scritto da Thomas Hardy e ristampato dalla Garzanti in occasione dell’uscita del
film. Una storia ambientata in un paesaggio rurale di grande impatto bucolico,
con intense descrizioni di luoghi ed apparizioni, lunghe pagine dedicate alla
narrazione di un carattere o piuttosto
di una predisposizione lungi dalla frettolosità con cui oggi i romanzieri
moderni liquidano con rapidità la descrizione dei loro personaggi.
Immensa e profonda visione di una
dimensione naturale e rurale incastrata perfettamente tra cielo e terra, una
campagna grande ed incontaminata, antica e quasi leggendaria dove è la fatica,
il rumore del vento tra gli alberi, il sudore e il lavoro a rendere degno un
uomo della propria esistenza.
Hardy racconta di un amore
spropositato, un amore grande di un uomo per una donna, al di là della stessa
capacità umana di comprendere tale devozione assoluta, un così lacerante
sentimento in grado di superare le barriere del tempo, degli anni che passano,
delle delusioni pur di restare ancora àncorato a quella passione che alla lunga
apparirà sopita e tenuta buona ma mai sedata.
Batsceba è la protagonista, la donna incriminata, colei
che con la sua bellezza ribelle e anche un po’ sfacciata, i suoi riccioli
castani ed indomabili, i suoi abiti sensuali e il suo sorriso leggero ed
intrigante, conquista il cuore di tre uomini, mettendo alla prova il destino e
misurando la sua capacità e voglia di amare tre personalità completamente
diverse tra loro ma ai suoi occhi ugualmente irresistibili e in momenti
diversi, perché no, soprattutto convenienti.
Gabriel Oak è l’uomo che la amerà per primo,
colui che non la dimenticherà, che raggiunto all’inizio un certo grado di agiatezza,
si ritroverà poi povero ed in cerca di lavoro e dopo un incontro non proprio
felice per entrambi, sarà costretto a lavorare proprio per Batsceba, per quella
donna che precedentemente aveva rifiutato il suo amore, la sua protezione ed il
suo appoggio.
Oak è un personaggio a tutto
tondo, descritto fin nei minimi particolari da Hardy, e appare come un uomo con
la U maiuscola, uno di quelli forti, consistenti, di poche parole, votato
esclusivamente all’azione. Un uomo che non perde tempo, sicuro di sé e dei suoi
sentimenti, capace e molto intelligente nel proprio lavoro come nella gestione
dei rapporti sociali. Un po’ orso ma con un grande cuore, capace persino di
perdonare il rifiuto della sua amata a tal punto da continuare a proteggerla ed
aiutarla nel silenzio e nella solitudine senza mai legarsi a nessun’altra. Un
compendio di qualità e di serietà ma soprattutto di onestà inarrivabili che la
spregiudicata ed indipendente Batscheba all’inizio non riesce proprio a
cogliere e le ci vorranno diversi anni e porte sbattute in faccia per rendersi
conto che Oak è l’unico uomo per lei.
Insomma la nostra eroina darà filo
da torcere al suo primo innamorato pensando di sposare prima il solitario e
maturo Boldwood che impazzirà
totalmente per lei e poi il farfallone e disonesto sergente Troy che l’avrà tutta per sé, riuscendo
addirittura a sposarla ma ahimè con l’inganno.
Ho amato molto il modo di
raccontare dell’autore, certo il linguaggio è abbastanza antico in linea con i
tempi in cui fu scritto, ma la capacità di Hardy è di usare le parole e creare
davvero visioni, con poco o nulla. Egli riesce davvero a donarti personaggi
completi, spogliati e denudati fin nel profondo del loro animo e nello stesso
tempo riempire le descrizioni di colori, profumi e sapori palpabili e tangibili
al di fuori di un semplice libro.
Batsceba è la vanità in persona,
è sì coraggiosa, determinata e forte come donna, ma è anche assolutamente testarda.
Ella sbaglierà una volta e sbaglierà ancora ma non per questo cercherà di redimere
i suoi comportamenti avventati e molto spesso privi di logica. Il suo rapporto
con Oak sarà caratterizzato dalla discussione, dall’ironia e da una sorta di
punzecchiamento costante che nasconderà sempre il sottile piacere di lei nel
riconoscere costantemente l’affetto e la passione che quell’uomo eternamente le
riserva.
“Ecco, ora basta”, disse lei, però
senza sottrarla. “Ma ritengo che stiate pensando che vi piacerebbe baciarla,
no? Potete farlo, se volete.”
“Non stavo proprio pensando a
nulla del genere”, disse Gabriele con semplicità: “ma lo farò.”
“No, che non lo farete!” Essa
ritirò bruscamente la mano. Gabriele si sentì colpevole di un’altra mancanza.
“E ora cercate di sapere il mio
nome,” gli disse civettuola; e si allontanò.
Batsceba è di una bellezza rossa
ed inquietante, un turbine di possessione ma anche di ribellione e di
incapacità di sottostare a qualsiasi giudizio, critica, opinione. Ella soffre
qualsiasi costrizione ed agisce soltanto in nome del suo istinto e delle voglie
e dei desideri che lo animano. Più volte Oak dovrà salvarla e salvare le sue
proprietà e lei continuerà fino all’ultimo a negargli quell’affetto e quel riconoscimento
necessario a favore di un legame che a sua insaputa l’ha costretta a quell’uomo
molto più di quanto ella stessa abbia mai voluto ammettere.
“Vi è una loquacità che non dice
nulla, ed era quella di Batscheba; e vi è un silenzio che dice molto: era
quello di Gabriele.”
I due non possono essere più
diversi di come sono, la calma di Oak contro l’istintività di Batsceba, l’amore
eterno di lui e la frivolezza di lei eppure i loro mondi sentimentali sono
prima o poi destinati a coincidere.
Lo stile di Hardy è caldo ma anche
rigoroso. L’ambientazione ti coinvolge e ti estranea dal resto, percepisci i
colori e i suoni di quel mondo e ogni sua verità. Sicuramente non è una lettura
leggera, la profondità delle motivazioni delle azioni e dei pensieri può
rallentare la lettura ma più vai avanti, più comprendi che hai davanti un romanzo completo, al quale
davvero non manca nulla sia nella forma che nel contenuto.
C’è una maturazione nel cammino
che vede la donna come protagonista e un meritato riconoscimento del ruolo e
dell’anima piena e protettiva dell’uomo che fin dall’inizio cattura tutta l’attenzione
per la sua completezza e avvedutezza. Oak è accomodante ma mai sottomesso. Egli s'inchina davanti a quell'amore che prova ma mai s'inginocchia. E' sottile ma evidente la differenza tra l'essere completamente annientati da quel sentimento fino a renderti schiavo e invece il comportamento sempre dignitoso ma soprattutto superiore, consapevole, oggettivamente concreto di Oak che l'ama e l'amerà sempre ma non è lì per essere piegato nè calpestato dai capricci della donna.
E’ una storia adulta, che segue un
percorso ed una crescita, piena di personaggi e di vicende che s’intrecciano e
che stimolano la tua percezione degli eventi spingendoti a cogliere le più
piccole sfumature o cambiamenti per comprendere cosa accadrà ma soprattutto
come avverrà.
Ogniqualvolta mi veniva dato un
elemento in più della personalità di Batsceba pensavo alla protagonista di Via
col vento (non a caso, Via dalla pazza folla), e vi trovavo molte similitudini
nella cocciutaggine, nella passione, in quella impossibilità e sofferenza nel
sottostare a chiunque o a qualsivoglia cosa. Anche il rifiuto di quell’amore
iniziale che per orgoglio non ha mai voluto ammettere e che la conduce verso
scelte sbagliate e assolutamente deleterie per la sua persona e per la sua vita. Le anime dei personaggi
come la sua, sono chiare, doloranti e palpitanti, Hardy è un maestro nella
creazione di caratteri che lasciano il segno e di cui vorresti sapere anche
dopo.
Voglio chiarire che più che la
storia in sé e le vicende amorose che inevitabilmente ne costituiscono l’asse
narrativo, ho amato totalmente l’autore e il modo in cui ha raccontato il cuore
pulsante di ogni carattere, riuscendo a rendere chiaro persino il più eclatante
dei contrasti e la più ribelle delle contraddizioni.
Oltre all’amore e la rabbia, la
delusione e l’incostante magia dei sentimenti che cambiano direzione, l’apparente
passione che tutto conquista, ancora una volta Via dalla pazza folla, mostra a
suo modo come un legame basato sull’intesa mentale, anche se quella fisica è
inizialmente oscurata dall’orgoglio e dalla dignità, può essere molto più forte
di qualsiasi cosa, persino della morte stessa, perché è l’unico ad essere vero
e duraturo ed eterno, oltre qualsiasi attesa, pretesa di salvezza o evanescente
e inconsistente desiderio.
Un senso di malinconico e di
perduto serpeggia docile attraverso tutte le pagine, perché è udibile il
rimpianto di Gabriel di non poter avere Batsceba tutta per sé e la rabbia
costante di guardarla mentre cerca di appartenere ostinatamente a qualcun altro
purchè non sia lui. Questa sensazione perdura durante tutta la lettura e rende
la storia ancora più intrigante.
Non sarà un romanzo moderno, non parlerà di
uomini tatuati o di passati violenti ma sicuramente è una lettura che andrebbe
fatta non solo perché è un classico, ma perché c’è dentro tutto, il fascino di
un idillio amoroso e la tragicità di una visione della vita che sottintende la
consapevolezza del dolore e della sofferenza prima di raggiungere qualsiasi spicchio
di felicità.
Mi incuriosisce :)
RispondiEliminaE' bello, Giulia! :-)
EliminaL'ho visto molto pubblicizzato in giro, se riesco lo leggo ^^
RispondiEliminaFammi sapere! ^^
EliminaLa cover mi piace, un po' meno il fatto che sia scritto in modo piuttosto antico, non so, non sono del tutto convinta
RispondiEliminaBeh in effetti la storia non è velocissima, indugia nelle descrizioni e lo stile potrebbe risultare pesante a chi non piace il genere. A me è piaciuto proprio per quello! :-)
EliminaDeve essere un romanzo molto intenso! :-)))
RispondiEliminaL'intensità non manca! ^^
EliminaIntensa recensione, come il romanzo suppongo. I classici non sono il mio forte, né l'esagerazione nelle descrizioni, però non so resistere alle storie d'amore laceranti!
RispondiEliminaGrazie! Beh è una storia d'amore struggente... intensa appunto! ;-)
EliminaHai un blog veramente carino, in più parli di romanzi e io adoro i libri e stare ore nelle librerie e nelle biblioteche. Verrò spesso a leggerti, ti inserisco tra i preferiti.
RispondiEliminaGrazie! E' un piacere sapere che il mio blog ti piaccia e sono felice che tu mi segua! <3
Eliminaho visto il film e mi è piaciuto molto! se la regola del "il libro è sempre più bello del film", allora è sicuramente da leggere!
RispondiEliminaLeggilo, il film e il libro valgono entrambi la pena! ^__^
EliminaDio, che emozione leggere le tue recensioni ... è come perdersi tra le pagine di un romanzo!! <3
RispondiEliminaGrazie, Federica! Anche tu non scherzi! ;-)
EliminaVorrei capire il titolo perchè via dalla pazza folla. cosa intende l'autore?
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