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sabato 31 ottobre 2015

L'odore acido di quei giorni di Paolo Grugni Recensione

Buon sabato cari lettori! Il romanzo che vi propongo oggi è una storia che riguarda in primis la nostra politica e gli avvenimenti che toccarono l’Italia in un determinato periodo storico. In più c’è un indagine in corso ed un serial killer che deve essere catturato. Un romanzo politico, storico ed un noir scritto da Paolo Grugni e intitolato L’odore acido di quei giorni.



Titolo: L'odore acido di quei giorni
Autore: Paolo Grugni
Editore: Laurana
Pagine: 284
Genere: Romanzo
Prezzo: € 16,50
Uscita: 2011

TRAMA


Alessandro Bellezza si sveglia tutte le mattine prima dell'alba e percorre per ore la zona tra Persiceto e San Giacomo del Martignone. Il suo mestiere è recuperare dall'asfalto i cadaveri degli animali ammazzati dagli automobilisti ed evitare ulteriori incidenti in una delle tratte più pericolose dell'Emilia. Un mestiere bizzarro. Un tempo però Bellezza era un chirurgo. Poi, suo malgrado, è stato coinvolto dalle Brigate Rosse in un fatto di sangue e ha perso tutto, compresi moglie e figli. Ora vorrebbe solo starsene tranquillo, ma la sera del 15 dicembre 1976, rientrando a casa, ai margini della strada trova una donna apparentemente morta. La raccoglie. E scopre che non è morta. Comincia così la vicenda serrata di "L'odore acido di quei giorni", che porta Bellezza all'inseguimento di un assassino che sembra nascondersi tra le file di Ordine Nuovo. Sullo sfondo c'è l'Italia raccontata da Radio Alice, in cui gli studenti universitari si scontrano con le forze dell'ordine, scoppiano le bombe e la politica perde progressivamente di vista la gente. Paolo Grugni torna al marzo bolognese del 1977 e ci porta con sé. In un atto d'amore per un'idea di paese che avrebbe potuto essere, ma poi non è stato. Alla scoperta di verità che avrebbero dovuto rimanere celate che troveranno compimento vent'anni dopo.

Paolo Grugni (Milano, 1962), germanista, oltre a Darkland, ha pubblicato sette romanzi: Let It Be (Mondadori, 2004), Mondoserpente (Alacrán, 2006), Aiutami (Barbera, 2009), Italian Sharia (Perdisa Pop, 2010), L’odore acido di quei giorni (Laurana, 2012), La geografia delle piogge (Laurana, 2013), L'Antiesorcista (Novecento, 2015).





L’odore acido di quei giorni è un romanzo politico prima di tutto. Una storia nella quale c’è una veridicità storica agghiacciante, senza sconti o mezze misure, né scorciatoie  o gallerie buie. L’autore tenta e riesce a fondere un mix di elementi di tale portata storica e politica da rendere la sua narrazione una vera e propria indagine sulla nostra Italia. 

Il momento sul quale punta i riflettori sono gli anni di piombo, il periodo compreso il 1976 e il 1977 a Bologna quando una vera e propria guerra non dichiarata si svolgeva nelle strade e si ripercuoteva in tutta la nazione, mentre si tentava di tenere chiuse le bocche di tutti. La trama politica viene impreziosita da una venatura di pura fiction, rappresentata dall’atmosfera noir che si respira nel romanzo e che dona quel tocco in più all’intera struttura, permettendo al lettore, anche quello più all’oscuro di tali avvenimenti, di avvicinarsi con curiosità e coinvolgimento ai fatti narrati. Fatti che ci sono talmente vicini da renderci spesso ciechi di fronte all’evidenza.

Ma Paolo Grugni, ancora una volta con il suo stile diretto, scarno, efficiente, ci sbatte in faccia la verità e pretende altrettanta verità da parte nostra, quella della nostra coscienza che non può e non deve nascondersi di fronte a tali espressioni di condanna o di arrendevolezza.

Due sono i temi principali: la politica e l’animalismo, così cari all’autore. Alessandro Bellezza, il protagonista, è un ex chirurgo che ha dovuto abbandonare la propria carriera perché troppo vicino alle brigate rosse e quindi continuamente sospettato di un suo ipotetico coinvolgimento ma mai effettivamente arrestato.

“Per tutti divenni il chirurgo rosso, colui che operava i terroristi e fiancheggiava le Brigate rosse.”

Il suo è un rintanarsi dalla società, una fuga non dichiarata verso una vita silenziosa ed in disparte dove come lavoro, si occupa di raccattare dal ciglio della strada le carcasse degli animali morti. Un lavoro che lascia perplessi e che mette in moto una serie lunga di domande. La morte, il sangue, la lotta sono gli elementi che saltano subito all’occhio, evidenziati ancora di più dalle descrizioni puntuali ed efficaci dei luoghi e dei tempi narrativi. 

Spazi innevati, dove il biancore, le bufere, il richiamo di un senso del dovere mistificato e abbandonato, si riflettono in quella neve che tutto copre, e affonda nel silenzio della vergogna e dell’inefficienza.

I personaggi di Grugni sono sempre un po’ outsider ma mai inetti, sono pronti all’azione, complice quella solidità che li rende forti e pronti ad affrontare anche un serial killer, come in questo caso, dichiarato appartenente ai neofascisti. Bellezza trova quello che crede un cadavere sotto la neve e lo conduce con sé a casa per poi scoprire che si tratta di una donna e che soprattutto è ancora viva. Con ella stabilirà un rapporto piuttosto inquietante, complice qualche bugia di troppo e che lo condurrà a prendere parte effettivamente a quell’indagine che sta mettendo a soqquadro l’interno paese. Più di cinque donne, in varie zone d’Italia, sono state uccise, accoltellate all’inguine. 

Il fatto apparentemente dissociato dagli accadimenti storici italiani, si rivelerà essere altamente collegato agli eventi che stanno sconvolgendo l’Italia. L’atmosfera che fa da sottofondo fornendo realismo è la voce di Radio Alice, la melodia di quella Italia che poi verrà repressa.

“Una radio che mi aveva conquistato sin dalla prima messa in onda, dieci mesi prima. Telefoni aperti e chiunque poteva intervenire in diretta per raccontare a caldo gli avvenimenti. Un mezzo di opposizione culturale che aveva compreso come lo scontro tra capitale, classe operaia e nuovi soggetti sociali si sarebbe spostato sul terreno dell’informazione.”

Bellezza è un uomo che ha avuto problemi con l’alcool, abbandonato dalla moglie e dai figli ma sincero e pronto a combattere per un ideale.

Mentre Radio Alice ci insegna che suono ha la storia, assistiamo ad avvenimenti tragici e terrificanti in cui si avvicendano senza alcuna logica e senza nessun rispetto: rivendicazioni, assalti, omicidi politici,  servizi segreti, terrorismo, morte e sangue. 

Polvere e carne saltata al vento in un’atmosfera che appare a volte surreale per la determinazione e la sottigliezza con cui l’autore descrive senza timore e senza paura. Le piazze sono l’eco di giorni di fuoco e miseria, scontri senza futuro, luoghi che si tingono di bianco e di rosso, sporcati di nero.

In un sfondo recriminatorio, represso, al limite dell’umanità e della sopportazione, dove sconvolgimenti ti prendono per i capelli e ti conducono verso l’ignoto e verso un disastro sconosciuto di cui gli effetti si vedranno soltanto in seguito, emerge una consapevolezza che rende il romanzo una storia che avvince e che convince, per precisione e per riconoscenza. Le paure, le ferite, le contraddizioni, le passioni e le indecenze di un’epoca che ha prospettato il fantasma di una democrazia pronta a crollare sotto il peso del doppio gioco e della vergogna.

L’indagine poliziesca, chiaramente inventata dall’autore, si accompagna con fedeltà e saggezza alla politica denudata e alla storia divenuta finalmente sfacciata.
Gli anni di piombo sono gli anni delle rappresaglie, delle sovversioni, dei fraintendimenti, degli inganni  e dei segreti.

L’odore acido è la puzza della guerra infernale che si respira nelle città, anche in quelle che apparentemente non prendono parte a niente. L’odore riverbera nei luoghi più lontani, la guerra senza nome e senza riconoscimenti si consuma negli angoli e nelle piazze, inventando esistenze e progettando cadaveri che esalano vite che hanno lo stesso odore degli animali morti sui cigli delle strade.

“Non può essere solo questo. Credo ci sia altro. Tu degli animali ami anche la morte.”

L’odore acido di quei giorni è uno studio fatto di storie e di certezze. Certezze mai perfette, sempre un po’ in bilico ma esposte senza filtri né scusanti. L’autore omaggia un momento storico sul quale c’è sempre stata poca chiarezza e lo fa a modo suo, un modo molto lineare e scandito da un tempo che prende sottobraccio la memoria per spolverarla e ridarle la vita. Quella vera.


venerdì 30 ottobre 2015

Nuove uscite Nord, Piemme e Atmosphere Libri: Le bugie degli altri, Il bacio delle tenebre, Quintetto, il suono della morte!

Il secondo post di oggi è dedicato a tre segnalazioni di Nord, Piemme e Atmosphere Libri. Tre generi diversi che escono nelle librerie proprio in questi giorni. 

Date un’occhiata a cover e trame!



22 Ottobre 2015
16,90 euro - 406 pagine


TRAMA

"Non ce la faccio". Quando supera il nastro giallo della polizia, Molly Anderson cerca di prepararsi a ciò che si troverà davanti agli occhi: il corpo di un bambino appena nato, abbandonato nei boschi che circondano la cittadina di Ridergale, nel New Jersey. "Non ce la faccio", si ripete, cercando di scacciare dalla mente le immagini di una tragedia che continua a tormentarla. Tuttavia il suo ruolo di giornalista le impone di mettere da parte i sentimenti personali e osservare i fatti con freddo distacco. Non accade spesso che Ridergale sia coinvolta in un caso di cronaca nera, e questa è l'occasione che lei aspettava da tempo. Perciò si getta a capofitto nel lavoro e, durante le ricerche, s'imbatte in un articolo di vent'anni prima, riguardante un ragazzo morto nel luogo esatto in cui è stato scoperto il neonato. Convinta che non si tratti di una coincidenza, Molly decide di indagare, tuttavia ben presto si renderà conto che riportare alla luce quella vecchia storia è come spargere sale su una ferita aperta nel cuore della cittadina. Perché lei non è l'unica a convivere con un passato doloroso. E alcuni  nascondono segreti molto pericolosi...  


AUTORE

Dopo aver frequentato il Vassar College, Kimberly McCreight si è laureata in Legge presso la Pennsylvania University. Prima di lasciare la professione e diventare scrittrice a tempo pieno, ha lavorato per diversi anni negli studi legali più importanti di New York. Come testimoniano le innumerevoli recensioni entusiastiche, con La verità di Amelia si è imposta come una delle esordienti più apprezzate dell’anno. Vive a Brooklyn con il marito e le due figlie. Il suo sito èwww.kimberlymccreight.com.



Ottobre 2015

22,00 euro - 700 pagine


TRAMA


Quando la giovane studiosa di alchimia Diana Bishop ritrovò nella biblioteca Bodleiana di Oxford un manoscritto rimasto nascosto da secoli, la sua vita cambiò completamente: non solo perché il potere di quel manoscritto le permise di accettare la sua vera natura di strega, ma anche perché grazie a esso conobbe Matthew Clairmont, vampiro, professore di genetica appassionato di Darwin. Da allora, in un viaggio attraverso un mondo popolato di umani ma anche di creature ultraterrene, hanno condiviso un grande amore proibito, e insieme hanno tentato di scoprire i segreti celati nel manoscritto da cui tutto ebbe inizio. Oggi sono tornati: pronti ad affrontare una nuova minaccia, quella dell’estinzione della loro specie. Sempre più incombente, soprattutto ora che alcune pagine del codice Ashmole 782, in cui è contenuto il segreto della loro sopravvivenza, sono scomparse. Tra dimore cariche di segreti, e antiche e misteriose biblioteche, Diana e Matthew continueranno la loro battaglia. Potere, passione, amore, appartenenza, passato e presente: i temi che i fan di Deborah Harkness hanno amato ci sono tutti in questo trionfale ritorno, terzo capitolo della Trilogia delle Anime, in cui finalmente verità antiche quanto le streghe stesse saranno svelate.


AUTORE


Specializzata in storia, in particolare nella storia della scienza e della magia in Europa tra il 1400 e il 1700, è docente di Storia Europea alla University of Southern California, a Los Angeles. Il libro della vita e della morte, suo fortunatissimo esordio letterario e primo volume della Trilogia delle Anime, è stato al primo posto della classifica del New York Times, ed è pubblicato in più di 30 paesi. A esso è seguito L’ombra della notte, altrettanto fortunato. La BBC sta sviluppando l'adattamento per la serie televisiva.



Ottobre 2015

 19,00 euro - 548 pagine


TRAMA


Ritirandosi su una tranquilla isola privata nell'arcipelago di Stoccolma, le musiciste del“Furioso pensavano di registrare con calma l’ultimo quartetto d’archi del compositore svedese Stenhammar. Ma quando Louise Armstahl si ferisce a una mano e chiama il suo amico Raoul Liebeskind, che vive a New York, per sostituirla, l’equilibrio che esisteva in precedenza, si spezza. Ognuna delle musiciste ha avuto una storia con questo carismatico violinista, adorato dalle donne. Vecchi intrighi riappaiono come un nuovo intreccio, alimentato dall'appassionata musica da camera che conduce i cinque protagonisti a un esito fatale: un omicidio. Il delicato compito di risolvere il caso è affidato al commissario Ebba Schröder della polizia criminale che scoprirà i segreti di oscuri motivi e il peso della colpa nei confronti della vittima di ciascuna delle donne.


AUTORE

E’ nata in Svezia nel 1965 e cresciuta tra Roma e Lund. Ha lavorato come direttore d’orchestra e ha seguito studi di composizione musicale che consiste essenzialmente di opera e musica da camera.
E’ anche traduttrice editoriale dall’italiano. Quintetto, il suono della morte (titolo originale Furioso) è il suo primo romanzo tradotto in diverse lingue.

Nuova uscita Tea: Comfort Food di Jamie Oliver e HastagComfortFoodITA su Instagram!







Jamie Oliver torna in libreria il 29 ottobre 2015 con COMFORT FOOD

E parte il contest on line #ComfortFoodITA





In occasione dell’uscita di Comfort food, il nuovo libro di Jamie Oliver - uno degli chef più conosciuti, apprezzati e letti al mondo - TEA e Jamie Magazine  lanciano il contest #ComfortFoodITA.

L’intento e’ condividere e diffondere il concetto che ispira il libro: quello della felicita’ in tavola.

Come spiega Jamie Oliver nell’introduzione:

«Quando mangiate cio' che vi scalda il cuore vi sentite protetti, soddisfatti, emozionati, amati e perche' no inebriati! E' lo stesso effetto che vi fa un lungo abbraccio affettuoso, o un attacco di solletico che vi lascia senza fiato. Questi piatti evocano le stagioni, i ricordi d’infanzia, cio' che mangiavate a scuola, le gite con i nonni, il vostro primo cibo take-away, il primo appuntamento.»


Con il contest #ComfortFoodITA, TEA e Jamie Magazine invitano tutti a cucinare e fotografare il proprio piatto della felicita’ e a postarlo su Instagram con l’hashtag #ComfortFoodITA entro la mezzanotte del 3 novembre 2015.


Le 5 foto più belle saranno pubblicate su ilLibraio.it e sul numero di dicembre di Jamie Magazine, edizione italiana della rivista ufficiale di Jamie Oliver.


La rete si e’ gia’ mobilitata, grazie ai foodblogger sensibili al tema della cucina come viaggio emozionale.


Sono partner ufficiali di #ComfortFoodITA: Andante con gusto, Con le mani in pasta,  Fitu Faetu,  L'ennesimo blog di cucina,   Simona's Kitchen.


Questi foodblogger stanno già fotografando, postando, twittando e condividendo la loro ricetta della felicita’.


Che si tratti di un piatto della nostalgia o del buonumore, di un piacere proibito o di una coccola, condividiamo subito il nostro piatto della felicita’!



giovedì 29 ottobre 2015

Le lacrime degli dei di Andrea Gelain Recensione

Buon  giovedì cari lettori! E’ tempo di una recensione dedicata ad un romanzo difficile da inserire in un genere narrativo definito ma non per questo di minore valore, anzi. Le lacrime degli dei di Andrea Gelain, è un romanzo tra il giallo, l’avventura e lo storico con un pizzico di ironia e di sano romanticismo che rendono la storia altamente apprezzabile. Una storia che non mi aspettavo articolata così bene e che ho apprezzato per molti motivi.



Titolo: Le lacrime degli dei
Autore: Andrea Gelain
Editore: Pintore
Pagine: 272
Genere: Romanzo
Prezzo: € 16,50
Uscita: 2011

TRAMA

Andrea, dopo le molte disavventure narrate ne "L'ultimo sogno", si è rifatto una vita e progetta addirittura di sposarsi con Patrizia. Ma durante una breve vacanza trascorsa in compagnia dell'inseparabile Giorgio l'ombra del passato torna a oscurare l'orizzonte, e la serenità ritrovata si trasforma in incubo. Comincia così la caccia a un favoloso tesoro, una misteriosa parure di diamanti, legata a un'appassionante storia d'amore e di morte. Un nuovo incontro, ancora una volta con una ragazza dell'Europa dell'Est, si rivela provvidenziale. Ma Andrea non riesce a togliersi il dubbio che la bella Irina e il suo sinistro cugino Oleg facciano il doppiogioco. Da Roma a Pietroburgo, risalendo nel tempo fino al 1802, seguiremo le vicende dei protagonisti, sempre chiedendoci se il ritrovamento del tesoro perduto basterà a metterli al riparo da un uomo che non sa rinunciare alla vendetta.

Andrea Gelain è nato nel 1971 a Torino. Prima di dedicarsi alla scrittura ha esercitato la professione di pubblicitario. Ha viaggiato molto nei paesi dell’Est, dove sono ambientati in parte i suoi romanzi. Il romanzo del suo esordio, L’ultimo sogno, ha piacevolmente sorpreso il pubblico. Con questo secondo episodio, l'autore ha intenzione di stupirlo con una storia emozionante, in cui il protagonista si muove fra l'Italia e l'Europa dell'Est, fra il presente e l'epoca degli Zar.




Le lacrime degli dei è la seconda avventura dell’eroe creato ad arte da Andrea Gelain, la cui vita è stata già una volta sconvolta, in modo rocambolesco, nel precedente lavoro dell’autore, intitolato L’ultimo sogno. Ritroviamo dunque il medesimo attore narrativo, Andrea per l’appunto, coinvolto in una nuova e misteriosa situazione, piena di coincidenze e di rimandi a quella precedente che però non impedisce la chiara e scorrevole fruizione del testo, anche se non si è letto il romanzo precedente, come nel mio caso.

Andrea, alterego dell’autore, è un agente pubblicitario e facciamo subito la sua conoscenza nelle prime pagine, durante un avvenimento molto importante: il suo matrimonio. E’ solo un attimo però, perché ben presto l’autore decide di farci fare un salto indietro nel tempo, ad un anno prima, spiegandoci attraverso la voce narrante del suo protagonista, quali sono stati gli avvenimenti che lo hanno condotto a vivere quel giorno così meraviglioso ma anche insperato, soprattutto col senno di poi, e considerando gli ostacoli e i rischi mortali che Andrea ha dovuto affrontare.

Nella sua vita normale e di fidanzato quasi modello, irrompono due elementi che lo conducono direttamente verso uno sconvolgimento capace di alterare tutti gli equilibri, gettandolo in un turbine di segreti e misteri dal quale non uscirà facilmente. Grazie all’amico Giorgio e per puro caso, si trova coinvolto nella sparizione di una parure di gioielli considerata leggendaria, di un valore assolutamente inestimabile e come se non bastasse, contemporaneamente, si finge un’altra persona, per aiutare l’amico Oscar e conquistare Irina, una giovane donna straniera che s’innamora di lui semplicemente leggendo le sue lunghe lettere e le sue parole da profondo conoscitore del cuore e dell’animo umano.

“Si guardava attorno in cerca del misterioso autore di tante lettere e quando incrociò il mio sguardo, restammo con gli occhi negli occhi, finchè un sorriso non illuminò prima il suo viso e subito dopo il mio. Mi aveva riconosciuto. Non potevo più fuggire.”

Sin dall’inizio non ho avuto dubbi: il romanzo è bello e soprattutto ben scritto. L’autore mostra la padronanza necessaria nel creare una storia che non mostra debolezze, né la sua andatura narrativa compie passi falsi. 

Le lacrime degli dei, anche se il titolo può trarre in inganno, facendo presupporre una trama più pesante e sontuosa, magari anche noiosa per certi versi, si discosta immediatamente da tutto ciò, evidenziando prima di tutto un linguaggio scorrevole, pulito, chiaro ma soprattutto uno svolgimento dei fatti capace di coniugare più aspetti, mescolandoli con parsimonia e creando un effetto di consistenza e di fluidità. 

In altre parole ci troviamo di fronte ad un romanzo che abbraccia più generi narrativi, dal giallo all’avventura, con un pizzico di commedia e di storico. Insomma c’è tutto e questo non vuol dire che sia realizzato in maniera sommaria o poco approfondita ma il contrario. La storia coinvolge e non ti permette di dissociarti, ti prende proprio perché non ti dà in nessun caso il tempo di distrarti o di fermarti a pensare. E’ un romanzo avventuroso e movimentato, ma anche poetico, romantico, pieno di sentimenti. Lo stile dell’autore è preciso, puntuale, magico in alcuni casi e si adatta perfettamente ad ogni momento narrato.

Andrea sarà perseguitato perché incolpato della morte di una donna e allo stesso tempo dovrà fronteggiare un ricatto che lo vedrà alle prese con una ricerca estenuante e impossibile: trovare la parure di gioielli di Tatiana sulla quale aleggia una leggenda che mette addirittura in dubbio la sua reale esistenza.

“Si tratta di un diadema e di una collana molto antichi, li chiamano il tesoro di Tatiana. ()  Alcuni sostengono che quel diamante era uno dei più grandi e preziosi che siano mai stati trovati, ma molti credono che il diadema e la collana da esso ottenuti siano solo una leggenda.”

L’ambientazione si muove tra Torino, Roma e San Pietroburgo e non mancano le presenze mafiose come quelle poco raccomandabili, inscenando attimi di vera suspense e paura. La mafia russa rappresentata dai fratelli Kritz ritorna direttamente dal passato di Andrea e lo coinvolge in una nuova e terrificante avventura, senza lasciargli alcuna possibilità di scampo. 

Andrea, nonostante sia un uomo normale con una vita normale, affronta situazioni pazzesche, combatte, protegge, difende, mettendo sempre a rischio la sua vita con coraggio e follia. Insomma non si tira indietro in nessun caso, anche quando potrebbe farlo, se ne frega della morte e accorre in aiuto soprattutto delle fanciulle, delle quali subisce il fascino in modo incredibile. Nonostante sia fidanzato con Patrizia, non disdegna più di un’avventura, dimenticandosi la sua compagna al punto da innamorarsi alla fine di Irina, complice anche le pazzesche avventure che i due affronteranno e che inevitabilmente li uniranno verso un destino comune.

Andrea Gelain è un appassionato di sentimenti, di storia, un paroliere di emozioni e di passioni carnali. Il suo eroe ama le belle donne, cade inesorabilmente nella loro trappola magica con tutto se stesso, senza mai risparmiarsi. Lo stesso fa con le situazioni che decide sempre di affrontare con orgoglio e dignità. E’ un eroe atipico e romantico, un cavaliere moderno, sensibile  al sacrificio e ad un bel paio di gambe, in lotta costante con brutti ceffi e gente che vuole eliminarlo eppure in grado di cavarsela sempre, un po’ per  fortuna, un po’ per capacità.

Mi è piaciuto il modo in cui l’autore ha costruito il suo personaggio, complesso ed articolato in linea con la storia. Intrigante e avvincente, disperso nel mare della passione mentre cerca di barcamenarsi tra due, tre e più donne e contemporaneamente in fuga dai mafiosi che vogliono vederlo morto. Su tutto questo aleggia indisturbato il fantasma dei gioielli di Tatiana, capaci di pennellare gli eventi con misticità e fiaba.

Il ritmo è serrato e non abbassa mai la guardia, gli eventi si susseguono accompagnati da descrizioni particolareggiate degli ambienti, dei luoghi e dei personaggi. Più di tutto mi ha colpito l’aria di “bellezza” che si respira durante la lettura. L’alone trasparente e profumato dell’arte che si può raccogliere come piccole gocce tra le righe delle pagine. Il concetto ed il senso di bello, artistico e magico si fondono insieme dando vita ad un romanzo particolare e speciale. Questo senso eleva la storia a qualcosa di superiore, complice il libro, con le sua pagine odorose e setose, di una consistenza scivolosa e pregnante.

Andrea è un vero e proprio eroe, ha coraggio da vendere, innamorato della vita e pronto ad affrontare qualsiasi avventura. Per lui non esiste risparmio, non esiste evitare il brutto o il male, il suo coinvolgimento è completo e lo stesso pretende dal lettore.

E’ sensibile all’amore, all’attrazione, al vivere in profondità le sensazioni, lasciandosi trasportare nei meandri della passione e dell’istinto primordiale della carnalità. Un personaggio molto umano seppur conservi caratteristiche da eroe e quindi al di fuori del comune. Le descrizioni degli incontri amorosi sono intense e ben si mescolano con l’aria di mistero e di thriller che attraversa il romanzo, aggiungendo e non sottraendo all’atmosfera generale.

“Le dita diventarono labbra e le carezze cambiarono intensità, ma non dolcezza. Non avevo mai provato nulla di simile. Percepivo amore e carne, vulnerabilità, bisogno di affetto e desiderio primordiale, tutto nella stessa donna.”

Egli non è fatto per la normalità ma per una meravigliosa ma rischiosa caccia al tesoro che diventa l’emblema del libro e il simbolo persino dell’amore vissuto nel passato e nel mito come in quello presente, scoppiato tra i due personaggi.

L’autore ha basato tutto sulla suspense e sulla scoperta ma soprattutto sui sentimenti che diventano la guida di tutte le azioni, altrimenti non avrebbe scelto una leggenda simile come base portante di tutta la trama.
Il modo in cui il romanzo è scritto è molto scenografico. Mentre leggevo potevo tranquillamente pensare di assistere ad un film, perché come tale, sarebbe perfetto.

Le lacrime degli dei è una storia avventurosa e piena di mistero ma anche un omaggio all’amore e alla sua visione più pura ed intima. Un omaggio realizzato grazie alla presenza di una leggenda che come una madre premurosa, da lontano, segue gli eventi e i suoi protagonisti, che combattono al fine di ricondurre quel sogno fatto di diamanti e di speranze, al suo legittimo proprietario, nel rispetto dell’amicizia, dell’amore e dell’onestà.

Una narrazione che mette in luce l’animo signorile e romantico dell’autore, impreziosito da una vena di leggerezza ironica che rende la lettura leggera e scanzonata, senza mai distrarre l’attenzione dal vero scopo della storia: “Senza gioia d’amor, che è mai la vita? Un re senza amor, io non lo invidio.”

mercoledì 28 ottobre 2015

Adularia. La trafficante di storie di Alessia Coppola

Il secondo post di oggi è dedicato alla recensione di un racconto breve scritto da Alessia Coppola ed intitolato Adularia, la trafficante di storie. Una storia che mi ha subito conquistato, dolce e delicata, dedicata alla parola ed alla scrittura. Una fiaba non solo per bambini ma adatta a tutti!



Titolo: Adularia
Autore: Alessia Coppola
Editore: Imperium
Pagine: 33
Genere: Fantasy
Prezzo: € 0,99
Uscita: 14 Settembre 2015
Link acquisto


TRAMA


Una gondola bianca si aggira di notte per i canali di Venezia; a bordo Adularia, una bambina che ha un talento eccezionale: rubare le parole.
La bimba si sposta di finestra in finestra e attende che si compia la magia e le parole dei poeti la raggiungano volteggiando. 

Ma un incantesimo la tiene prigioniera.

Un piccolo poeta sarà la chiave per la sua libertà.  
Favola dedicata ai giovani lettori.

Alessia Coppola è una blogger, illustratrice e scrittrice pugliese. Dopo aver frequentato il liceo artistico della sua citt à, Brindisi, ha proseguito gli studi presso la Facoltà di Beni Culturali, per poi trasferirmi a quella di filosofia e ancora in sociolo gia con indirizzo criminologia. Durante gli anni dello studio, si è dedicata alla scrittura, pubblicando nel 2005 Pensieri nel Vento , raccolta di poesie edita da Kimerik Edizioni. Nel 2009 è venuta alla luce la se conda raccolta di poesie Canto di Te per Damiano Edizioni. Dal 2009 a oggi ha collaborato attivamente con editori, blog e riviste, come articolista e illustratrice. Nel 2012 è stata la volta di Le Avventure di Billino lo Stregatto pubblicato da Wip Edizioni, una favola moderna per bambini, corredata da illustrazioni. Nel 2014 firma la sceneggiatura del fanmovie The Crow - Shreds of Memories , proiettato in prima nazionale al Cartoomic di Milano 2015. Nel Natale 2014 viene alla luce la raccolta di fiabe Tre gemme nello Scrigno (Balsamo-Ragione Edizioni). Del febbraio del 2015 è Oltre lo Specchio (Edizioni il Ciliegio), raccolta di racconti gotici-horror-steampunk. Sempre per la stessa CE, nel novembre del 2015 verrà pubblicato un breve romanzo Fantasy per l’infanzia, Eleanor e il Principe delle Ninfee. Alice from Wonderland è il suo secondo romanzo per Dunwich Edizioni.



Alessia Coppola in questo breve racconto incentrato sulla figura di Adularia, ci trasporta nel suo mondo, ricco di magia e di originalità. Un mondo che mi ha ricordato immediatamente lo stile e la visionarietà di Maxence Fermine, che per sua stessa ammissione, è uno dei suoi scrittori preferiti. La stessa capacità immaginativa, la stessa importanza data ai sogni ma soprattutto alle parole, in modo così delicato ed elegante da dover essere senz’altro apprezzato.

Una favola che non è solo adatta ai bambini e che non si ferma al semplice intrattenimento ma è come l’apertura di un cancello, l’oltrepassare un confine che conduce verso una dimensione meravigliosa, alla quale è possibile accedere solo tenendo stretta la mano dell’autrice nella tua.

Una realtà immaginaria dove Adularia è una creatura fatta di carta e di inchiostro, capace di trafficare le parole, di rubarle e di inventare nuove storie. Umanità e magia si fondono insieme in un racconto che è perfetto, scivola piano e morbido come una coperta calda ma leggera, accompagnandoti nel mondo dei sogni.

L’universo di Alessia Coppola è pieno di colori ma tenui, di sapori ma appena accennati, di parole, quelle, tante, che sono capaci di rievocare interi movimenti e soprattutto risvegliare anche le emozioni più sopite, quelle che fanno parte della nostra anima più nascosta e protetta.

“Era nata a mezzanotte, sotto la luce lunare. La chiamò Adularia, come la pietra di luna.”

Il nome di questa creatura così indifesa  e fragile mi ha conquistato subito, permettendomi di immaginare, prima di leggere, la sua fantastica esistenza e la sua storia, legata alla magia della parola, a quella del cuore, anche se non priva del lato oscuro della vita.

“C’era un amore segreto e prezioso tra lei e le parole.”

Adularia è una fatina di carta e di inchiostro di cui è impossibile non innamorarsi, un personaggio che appartiene al mondo della scrittura e nel quale dovrebbe riflettersi l’anima di ogni scrittore. Adularia è l’alterego dell’autrice, è il modo in cui il suo animo delicato ha scelto di affacciarsi attraverso la fantasia e la metafora, scegliendo un tono poetico e dolce per raccontare di sé.

“Ah, solo chi sogna può vedermi per ciò che sono. I sognatori, i poeti, loro sì, mi vedono così come mi vedi tu. Ah, e i bambini. Tu sei gli uni e l’altro insieme.”

Mi sono innamorata di questo personaggio e della sua storia, dello stile dell’autrice che racconta in punta di piedi, come se avesse paura quasi di fare del male con le parole, di inquietare, ma al contrario la sua creatività ed originalità saltano all’occhio in modo incondizionato e palese, dunque impossibile da negare.

Il mondo di Adularia è un fantastico viaggio dove c’è una pioggia costante fatta di parole e un cuore pulsante che è quello del sogno. Un piccolo squarcio di bellezza e di fiaba, capace di risollevare l’animo dal peso della quotidianità e delle incertezze. Un momento per volare in un’altra dimensione, guidati da una mano sottile ma solida che è quella dell’autrice, di cui potersi fidare.