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venerdì 12 aprile 2024

Recensione: FEMMINISMO. UNA STORIA PER IMMAGINI di Cathia Jenainati, Judy Groves & Jem Milton

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fandango, oggi vi parlo di Femminismo. Una storia per immagini di  Cathia Jenainati, Judy Groves & Jem Milton


FEMMINISMO. UNA STORIA PER IMMAGINI

di Cathia Jenainati, Judy Groves & Jem Milton
Editore: Fandango
Pagine: 208
GENERE: Documento
Prezzo: 19,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Che cos’è il femminismo? Perché se ne parla ancora e che cosa può dirci su noi stess3, sulle nostre società e sui pregiudizi? Questa storia per immagini esplora la storia del femminismo dai suoi albori, dalla lotta contro l’oppressione sessista fino alle moderne “ondate” del femminismo, dal MeToo al femminismo intersezionale e alle discussioni sui diritti delle donne in Medio Oriente. Al centro di questa carrellata attraverso i tempi moderni e contemporanei, la teoria critica, le azioni di massa e le forze sociali e culturali che hanno influenzato e influenzano ancora oggi l’atteggiamento nei confronti del genere, della vita delle donne e della lotta per l’uguaglianza.

RECENSIONE

Femminismo. Una storia per immagini è scritto da Cathia Jenainati e illustrato da Judy Groves & Jem Milton. Un modo per avvicinarsi al concetto di femminismo e tutto ciò che rappresenta attraverso le immagini e i disegni in bianco e nero. 

Un modo, diverso, di approcciarsi a una storia che affonda le sue radici nel passato, ma davvero tanto lontano, e che solo negli ultimi tempi, grazie al movimento MeToo, ha raggiunto un pubblico più ampio. E allora pare che tutti siano interessati al “femminismo.” Ma tutti sanno cosa significa per davvero? 

Partiamo dalla concezione di femminismo. Nasce con l’intento di abbattere qualsiasi costrizione di qualunque genere, quindi non solo definizioni qualunquiste che riguardano il mondo femminile, ma anche quello di tutti coloro che vengono discriminati, senza fare nessuna differenza. La donna è stata sempre sottovalutata, considerata un oggetto nelle mani dell’uomo, e anche filosofi come Aristotele non si sono risparmiati nel definirla femmina in quanto carente di qualità. 

L’uomo era colui che poteva decidere, controllare e gestire qualunque cosa a livello economico, politico, sociale perchè era dotato della ragione ed era capace di gestire tutte le sue emozioni; al contrario, la donna, secondo l’essenzialismo, era una creatura priva di logica, preda di emozioni e di sentimenti che la rendevano inaffidabile e incapace. Le donne, altresì, erano creature accudenti, quindi emotive, brave a lavare, a curare, a proteggere la loro prole e la loro famiglia, a comprenderla e a interpretare ed esaudire i suoi desideri, senza mai mostrare una vena d’azione che le avrebbe fatte venire fuori dal buco nero dell’inutilità pratica. Indi, il capofamiglia è l’uomo, che è il riflesso del monarca che comanda l’impero, e la donna deve dipendere sempre da una figura maschile alla quale è irrimediabilmente legata. Il patriarcato è storia vecchia e ancora oggi è quasi impossibile da estirpare. 

Nel corso degli anni, dall’Ottocento in poi, ci sono state le “ondate” di femminismo, che hanno avuto illustri rappresentanti, il più delle volte sconosciute. I giovani di oggi conoscono i movimenti femministi moderni, ma le lotte per l’emancipazione e per l’abolizione della discriminazione sessuale esistono da anni, e hanno riguardato vari aspetti della vita sociale, politica ed economica delle donne. Lotta per il diritto di voto, per le pari opportunità nell’istruzione e nel lavoro. Una seconda ondata che riguarda la contraccezione, e una terza ondata che si avvicina al femminismo moderno, alla corrente neoliberale e alla cultura pop. 

Il libro racconta in modo semplice e scorrevole quali grandi esponenti del femminismo, seppur senza essere dichiarate come tali, hanno contribuito alla presa di coscienza delle donne e alla consapevolezza che il passato ci ha intrappolato in definizioni e schemi di cui dobbiamo liberarci. Simone de Beauvoir ha parlato di secondo sesso riferendosi all’incapacità della donna di esprimere se stessa perchè condannata a questo stato di “inferiorità” per motivi biologici, psicologici, economici. Quando una donna nasce, già per il fatto di essere nata, è considerata un maschio castrato. Cioè un maschio mancato. Simone afferma, al contrario, che donna non si nasce, ma si diventa e il suo ruolo deve essere dimostrato nella società come essere attivo e non subire la società mentre gli impone silenzio. 

Un tema molto interessante è quello dei romanzi rosa. Il femminismo radicale considera le storie d’amore come uno strumento per mercificare la donna. Si è sempre pensato che le donne ingabbiate in matrimoni sfavorevoli, traessero forza e avessero una sensazione di potere nel leggere di uomini duri e schivi, trasformati in esseri innamorati dall’eroina di turno. Era un modo per le donne di trovare consolazione e di vedere i loro mariti in un’ottica diversa. La parte più radicale del femminismo condanna i romanzi d’amore, quelli erotici e anche la pornografia perchè mette in evidenza il ruolo di potere dell’uomo e legalizza come un diritto naturale l’uso del corpo della donna per i propri scopi. Una parte più liberale, invece, pone l’accento sul piacere e sul desiderio della donna, e quindi non la considera più come un oggetto ma come un soggetto capace di scegliere e di ottenere potere in base al proprio corpo. 

Questo libro è di facile intuizione, affronta grandi temi che riguardano tutti e lo fa in modo sintetico, mirato, concettuale. Piccoli e grandi concetti che mettono in evidenza la diversità dei pensieri sul femminismo. C’è una riflessione che mi ha colpito in particolare. Bell Hooks sostiene che più che definirsi “Io sono femminista” si dovrebbe dire “Io sostengo il femminismo." Anche perché uno dei principi del femminismo è proprio EVITARE di etichettarsi. Quindi dire di sostenere il femminismo significa in parole povere, affermare di comprendere e di condividere la sua ideologia e le sue convinzioni. 

Ancora oggi, credo che ci siano miliardi di persone in tutto il mondo che non sanno minimamente che cosa sia il femminismo. 
Il vero femminismo. 
Beh, se qualcuno di voi, ha qualche dubbio, e sono certa che ne abbiate più di uno, questo libro vi aiuterà a comprendere ciò che non è semplice, ma sicuramente è comprensibile. 
Basta un po’ di volontà e di impegno.
Così, magari, evitiamo di giudicare a random, senza conoscere ciò di cui stiamo parlando.
Vero?

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