Ultime recensioni

mercoledì 26 settembre 2018

✎ Recensione ➱ FORSE LA FELICITÀ di Egidio Mariella

Buongiorno cari lettori! Oggi ho il piacere di parlarvi di un romanzo, Forse la felicità di Egidio Mariella, che mi ha fatto sentire decisamente meno sola. Cosa intendo? È una storia che racconta la vita di due ragazzi di trent'anni e che riflette alla perfezione le difficoltà e le delusioni della nostra epoca. Ma soprattutto ci spinge a riflettere su un concetto fondamentale: la felicità. Voi la cercate o semplicemente non ci pensate?

forse la felicitÀ
di Egidio Mariella

Editore: Selfpublishing
Pagine: 273
GENERE: Romanzo
Prezzo: 6,99 € - 1,99 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: 2018
Link d'acquisto: ❤︎

Trama:
Non c'è spazio per i sogni, lo sa bene Alessio, che ha smesso di credere in qualunque cosa. Non c'è tempo per arrendersi, lo sa bene Luca, che al destino non intende concedere alcuna libertà. Sullo sfondo della loro amicizia si apre uno scontro che sembra non avere né vinti né vincitori, mentre sui ricordi sparsi nella loro casa di periferia si accumula, senza sosta, quel sottile strato di polvere, all'apparenza innocuo, ma in realtà destinato a soffocare anche ogni loro desiderio. Eppure i sogni non muoiono mai. A volte, semplicemente, passano di mano.

RECENSIONE


Forse la felicità è un romanzo che non ti aspetti, decisamente. Qualcosa con cui non hai fatto i conti nel momento in cui inizi la lettura, ma che poi ti travolge come un fiume in piena senza darti nessuna possibilità di tirarti indietro. So che queste parole appaiono poco chiare, ma in realtà sono semplici, tanto quanto la bravura dell’autore nel riuscire a creare una storia dove persone come me, che hanno superato i trent’anni, si ritrovano dentro al romanzo come se quelle parole fossero la loro stessa pelle, incollata bene addosso.

Alessio e Luca sono i protagonisti. Due vecchi amici, quasi due fratelli che si conoscono da una vita e che hanno condiviso tutto. Ciò che li differenzia subito però, è l’abissale diversità caratteriale che li mette sin dall’inizio l’uno di fronte all’altro.
Parliamo di due persone che vivono la loro vita e assistiamo, attraverso una serie di dialoghi e di confronti, all’interpretazione della loro visione esistenziale che li pone inevitabilmente agli antipodi.

Alessio è quello cinico, pragmatico, terreno e disilluso. Si è lasciato da poco con Sara, il grande amore della sua vita, e ha capito quanto nella vita conti più l’aspetto materiale che quello affettivo. Sara lo ha lasciato – nonostante l’amore – per trasferirsi in Inghilterra, abbandonando Milano e il suo fidanzato. Una scelta ponderata che ha incarnato perfettamente il suo sogno fin da bambina, e purtroppo, lo stesso Alessio ne è uscito sconfitto, perché si sa, contro i sogni, nessuna realtà può vincere. E in questo caso, Alessio rappresenta per Sara la realtà, ciò che già conosce, che ha già vissuto, qualcosa che in qualche modo la frena e che la obbliga in una dimensione che la opprime. Lei sceglie il distacco, la lontananza, il lavoro, la vita che le dà emozioni alle quali non può e non deve rinunciare.
In poche parole: l’amore non basta.

Questa frase vi è familiare? Bene, scoprirete quanto sia familiare ad Alessio da questo momento in poi e come la rottura con Sara condizioni la sua visione esistenziale avvicinandolo molto di più a una solitudine ricercata e piuttosto sterile.
Luca invece è il sognatore per eccellenza. Colui che crede nell’amore e che non comprende l’atteggiamento duro e crudo di Alessio. 
A volte ho l’impressione che parli da sconfitto, sai? Sconfitto dalla vita, intendo. Senza assumertene la responsabilità, oltretutto. A ogni modo, qualunque cosa tu dica non mi interessa e non potrà mai cambiare ciò che penso dell’amore. Anzi, se è davvero così difficile come dici, chi ci prova ha solo un gran coraggio. Se tu non ne hai, non è colpa di nessuno. 
Tutto il romanzo è incentrato sugli scambi tra i due protagonisti e attraverso i loro pensieri, il lettore riflette sulle argomentazioni serie e profonde che vengono fuori.
Ovviamente la colonna portante è il discorso sulla felicità. Questa maledetta felicità che tutti cerchiamo e che nessuno trova, almeno non a lungo quanto vorrebbe.
Ma esiste?
Forse.

Questa è l’idea che l’autore vuole regalarci e su cui ci spinge a riflettere ponendo in auge due personalità così contrastanti che però ci aiutano a capire i pregi e i difetti dei nostri comportamenti. Perché bene o male, noi siamo un po’ Alessio e un po’ Luca. Nonostante la loro evidente opposizione, è impossibile schierarsi da una parte o dall’altra, perché hanno ragione entrambi.

E poiché noi siamo fatti di mente ma soprattutto di cuore, la nostra anima ha bisogno di sognare pur restando con i piedi per terra.

È questo il giusto equilibrio che l’autore ci suggerisce di raggiungere. La sua storia è piacevole per chi ha compiuto i trent’anni e si rivede nelle delusioni e nelle incertezze di una generazione che nell’epoca moderna si ritrova con un nulla di fatto in mano.

In passato, a questa età, i giovani erano sposati, avevano dei figli, una casa e un lavoro. Insomma erano figli perfetti di quella società che li aveva cresciuti a propria immagine e somiglianza.
Oggi sono pochi i giovani che possono vantarsi di avere tutto questo. La maggior parte è ancora a casa con i propri genitori, senza un lavoro fisso e con lo spirito immotivato perché neppure più i sentimenti sono in grado di salvarti dal baratro.
La parola chiave di oggi è l’incertezza.

Ecco perché il titolo di questo romanzo riporta una parola molto importante, sulla quale, anche senza volerlo, si concentra tutta la storia: il forse.
Forse è l’incertezza dell’oggi e soprattutto del domani.
Forse è l’incertezza dei sentimenti e della stessa vita.
Forse è ancor di più l’invito a non cercare necessariamente di essere felici. Nessuno sa se la felicità esista. Smettiamo di chiedercelo, perché se ce lo chiediamo, se la cerchiamo, come dice uno dei protagonisti, vuol dire che non lo siamo. Felici.

There is no way to happiness,
the happiness is the way.
Non c’è una strada per la felicità, la felicità è la strada.


Non c’è una via da seguire, un modo per essere felice. La felicità è già dentro di noi, basta semplicemente vivere.

3 commenti: