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lunedì 7 ottobre 2024

Recensione: IL MINISTERO DEL TEMPO di Kaliane Bradley

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Mondadori, oggi vi parlo di Il ministero del tempo di Kaliane Bradley.

Il ministero del tempo

di Kaliane Bradley
Editore: Mondadori
Pagine: 368
GENERE: Fantascienza
Prezzo: 11,99€ - 20,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
CI SONO DIVERSI MODI PER RACCONTARE UNA STORIA. UN UOMO INCONTRA UNA DONNA. IL PASSATO INCONTRA IL FUTURO. L'INIZIO INCONTRA LA FINE. Nella Londra di un futuro prossimo, un'impiegata pubblica viene coinvolta in un misterioso progetto governativo che raccoglie "espatriati" da epoche diverse con il fine di testare i limiti del viaggio nel tempo sugli esseri umani. Il suo compito è quello di fare da "ponte", ovvero agevolare l'adattamento del soggetto che le viene affidato. Il suo espatriato è noto come "1847": si tratta di Graham Gore, un ufficiale di Marina che nel 1847 partecipò alla famosa - e sfortunata - spedizione artica guidata da sir John Franklin. I "ponti" sono istruiti a non sovraccaricare gli espatriati di troppe informazioni perché l'obiettivo principale dell'esperimento è vedere se siano in grado di adattarsi con successo a un'epoca storica diversa, e se la transizione provochi in loro un cambiamento significativo. Inizialmente disorientato, Graham Gore si trova a vivere con il suo "ponte" - una donna single abituata a cavarsela da sola -, e a confrontarsi con oggetti e concetti misteriosi quali "lavatrice", "Spotify" e il "crollo dell'Impero Britannico". Tuttavia, Gore è ricettivo e si adatta rapidamente, e, nel corso di una lunga e afosa estate, lui e la donna passano dall'imbarazzo all'amicizia a un'appassionata relazione sentimentale. Ma quando emergono le vere intenzioni del progetto che li ha uniti, i due protagonisti devono fare i conti con le loro scelte e il loro futuro. Accolto all'uscita con enorme entusiasmo da critica e pubblico, Il ministero del tempo è un romanzo unico e originale, dove i generi letterari si mescolano giocosamente dando origine a un'avventura ironica, avvincente, a tratti spaventosa, e a quella che è stata definita all'unanimità "la più bella storia d'amore dell'anno"

RECENSIONE

Vi piace la fantascienza mescolata a vicende umane particolarmente sentite e coinvolgenti? Se sì, Il ministero del tempo di Kaliane Bradley è il romanzo che fa per voi. Una storia che mescola realtà improbabili e incontri sconvolgenti esplorando con convinzione e perspicacia, le relazioni interpersonali e i limiti della tecnologia, con un pizzico di romance che non guasta mai.

La protagonista è un’impiegata senza nome, che lavora in un futuro prossimo, a cui viene dato l’incarico di agevolare l’adattamento di un uomo, proveniente dal passato, Graham Gore, nel contesto della Londra contemporanea. Già la trama mi ha fatto drizzare le antenne. Ero troppo curiosa di leggerlo. 

L’autrice sviluppa una narrazione che sfida i tradizionali confini tra i generi, creando una storia che fonde il mistero del viaggio nel tempo con una riflessione sui rapporti umani e sul senso di dislocazione culturale. L’idea di “espatriare” individui da epoche storiche diverse mette in luce il divario esistenziale che i personaggi si trovano ad affrontare, evidenziando non solo il contrasto tra passato e presente, ma anche tra l’intimità delle esperienze personali e le forze impersonali della scienza e della burocrazia. 

La storia d’amore si sviluppa molto lentamente ed è descritta con toni delicati ma intrisi di tensione emotiva. Graham Gore, ex ufficiale della Marina, attraversa una transizione che è allo stesso tempo culturale e psicologica. Il suo iniziale disorientamento, costretto a confrontarsi con oggetti e concetti moderni come la lavatrice o Spotify, si trasforma in una lenta e profonda comprensione di un mondo che ha perso le sue certezze imperiali. Il tema del declino dell’Impero Britannico viene affrontato in maniera sottile, quasi come un'eco lontana che riflette la fragilità delle grandi narrazioni storiche di cui l’uomo era parte. 

Forte interesse in me ha suscitato il modo in cui l’autrice ha descritto la psicologia dei personaggi. Il rapporto tra Graham e la sua "guida", una donna che vive in un’epoca che non gli appartiene, è descritto con un ritmo lento e riflessivo. La loro relazione passa dall'imbarazzo iniziale a una profonda intimità, che però viene sempre minacciata dalla natura segreta e manipolativa del progetto di cui fanno parte. 

Lo stile è ironico, il tono talvolta leggero. Ciò rende più sopportabili i momenti davvero cupi e introspettivi che attraversano le pagine. La Londra del futuro appare come un luogo familiare ma allo stesso tempo alieno, riflettendo la condizione dei protagonisti che si muovono in una realtà che non possono mai del tutto comprendere o controllare. 

La protagonista femminile rappresenta una donna moderna, indipendente e solitaria, abituata a muoversi in un mondo burocratico e governato da regole rigide. Nonostante ciò, mi è apparsa come frammentata: la sua identità è sospesa tra il senso del dovere e una profonda solitudine, accentuata dal suo ruolo di "ponte" tra il passato e il presente. È abituata a mantenere un controllo emotivo rigoroso, ma l’arrivo di Graham nella sua vita la costringe a confrontarsi con desideri e vulnerabilità che aveva messo da parte. Il suo atteggiamento evolve durante tutta la lettura: all’inizio è fredda, distaccata e osserva Graham con un senso di estraneità, ma col tempo cede a un crescente coinvolgimento emotivo, culminando nella relazione sentimentale tra i due. 

Graham, d'altro canto, è un uomo del XIX secolo, strappato dalla sua epoca e catapultato in un mondo che non riconosce. La sua mente è lacerata tra il senso di disorientamento, il trauma dell’abbandono del suo passato e l’inevitabile adattamento alla modernità. L’iniziale confusione si trasforma lentamente in accettazione, ma ciò che emerge è una profonda tristezza e una perdita di identità. La sua difficoltà nel comprendere concetti come la tecnologia moderna o il crollo dell'Impero Britannico è simbolica di una più grande crisi esistenziale. Anche se si adatta molto velocemente alla nuova realtà, ciò non avviene senza sofferenza. L’uomo appresenta una mente che si piega alla necessità del cambiamento, pur mantenendo una distanza critica e dolorosa nei confronti del nuovo mondo. 

La Londra ipermoderna, sembra un mostro pronto a divorare chiunque. Una realtà dove la tecnologia ha soppiantato molti dei rapporti interpersonali e dove le convenzioni sociali sono state profondamente trasformate. La condizione di single dell’impiegata, percepita nel romanzo come del tutto normale, rappresenta una delle molte libertà sociali conquistate dalle donne nel XXI secolo. Tuttavia, questa apparente libertà è accompagnata da un senso di isolamento sociale, evidenziato dal fatto che la protagonista non sembra avere relazioni significative al di fuori del suo lavoro. 

Lui, invece, proviene da un altro secolo, e porta con sé un insieme di valori e aspettative sociali completamente diverse. È abituato a una struttura sociale rigidamente gerarchica, dominata dai valori patriarcali e imperialisti dell’epoca vittoriana. La sua difficoltà a comprendere il concetto di "coinquilina", per esempio, mostra quanto i rapporti sociali siano cambiati: mentre nel suo tempo la convivenza tra uomo e donna al di fuori del matrimonio sarebbe stata scandalosa, nel XXI secolo è considerata del tutto accettabile. Tuttavia, l’uomo non riesce a scrollarsi di dosso le sue radici sociali: continua a percepire la relazione con la protagonista attraverso un filtro di norme vittoriane, rivelando il suo disagio nel confrontarsi con una società che non riconosce. 

L’intero progetto governativo che rende possibile il trasferimento di persone dal passato al presente è intriso di dilemmi morali. Gli "espatriati" vengono prelevati da epoche in cui sarebbero inevitabilmente morti, eppure il loro trasferimento solleva domande sul diritto di intervenire in questo modo nelle vite altrui. La donna stessa, pur essendo parte del sistema, inizia a mettere in dubbio le motivazioni e le conseguenze di questo esperimento. Qual è il costo umano di tali manipolazioni temporali? Questi espatriati sono trattati come cavie o come individui degni di rispetto e autonomia? 

Graham, in particolare, diventa il simbolo di questo dilemma morale. Strappato dalla sua linea temporale, si ritrova in una situazione di impotenza e, a tratti, di sfruttamento. La sua capacità di adattarsi non cancella il fatto che il suo libero arbitrio è stato compromesso, e la sua relazione con la protagonista si sviluppa sullo sfondo di questa dinamica di potere diseguale. Anche l’evolversi del loro amore è carico di implicazioni morali: la protagonista si rende conto che la loro relazione potrebbe essere una conseguenza distorta delle circostanze straordinarie in cui si trovano, piuttosto che un sentimento autentico e libero. 

L’incontro iniziale tra i due è segnato da un forte senso di estraneità. L’uomo è attratto ma allo stesso tempo sospettoso. Abituato ad altro, si trova di fronte a una donna che incarna la modernità: indipendente, single, capace di vivere e lavorare in un mondo che non rispetta le gerarchie patriarcali che lui conosce. Per lui, rappresenta un enigma da cui è molto intrigato. Lei, invece, è divisa tra il senso del dovere e la curiosità per quell’uomo così distante e diverso. E anche quando la relazione diventerà sia fisica che sentimentale, metterà comunque in dubbio i sentimenti di lui non credendo nella sua sincerità. 

Entrambi sono vulnerabili. Graham, nonostante il suo atteggiamento riservato e rigido, mostra momenti di fragilità emotiva, specialmente quando si rende conto di essere completamente tagliato fuori dalla sua epoca e dai suoi legami familiari e sociali. La sua relazione con la donna diventa un’ancora di salvezza in un mondo che non comprende. Allo stesso tempo, la donna si rende conto che, nonostante il potere che detiene su di lui, anche lei è vulnerabile: la solitudine e il desiderio di connessione la portano a coinvolgersi in una relazione che potrebbe non essere destinata a durare. 

La loro relazione è carica di tensione, di desideri inespressi e di dubbi. Sono consapevoli che il loro legame è costruito su una menzogna, quella del progetto governativo che li ha uniti, e su una serie di compromessi personali. Si chiedono se il loro amore è autentico o se sia una conseguenza delle circostanze straordinarie che li hanno legati. L’uomo non può fare a meno di vedere in lei il motivo per cui si trova incastrato in una vita che non ha scelto. 

Il ministero del tempo è una delle storie più originali che abbia letto. Sorprende e coinvolge per la profondità dei temi che affronta senza mai sfociare nel banale. L’identità e la memoria e soprattutto il tempo sono argomenti che incidono su chiunque e fanno riflettere tanto. Al di là delle sue premesse fantascientifiche, è un romanzo che rimane saldamente ancorato alle emozioni umane più autentiche. Proprio quello che piace a me.

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