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lunedì 6 maggio 2024

Recensione: ANIME INSAZIABILI di Kevin Jared Hosein

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice NNEditore, oggi vi parlo di un romanzo bellissimo dal titolo Anime insaziabili di Kevin Jared Hosein.
anime insaziabili

di Kevin Jared Hosein
Editore: NNEditore
Pagine: 416
GENERE: Romanzo storico
Prezzo: 9,99€ - 20,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Trinidad, Caraibi, anni Quaranta. Dalton e Marlee Changoor vivono nel lusso nella loro villa in collina, mentre in una baracca fatiscente e isolata abitano Hans, sua moglie Shweta e il figlio Krishna, insieme ad altre famiglie. Shweta e le donne passano le giornate a cucinare e a prendersi cura dei figli, affidandoli alle divinità induiste per proteggerli dagli spiriti. Krishna e gli altri ragazzini vivono avventure nei campi, si scontrano con i ragazzi della città e sognano un futuro migliore. Quando Dalton scompare nel nulla, la bella Marlee si sente minacciata e offre un lauto compenso a Hans per assumerlo come guardiano notturno. Hans accetta, convinto che quei soldi cambieranno le sorti della sua famiglia. Ma tra lui e Marlee nasce un amore che sconvolge le loro vite. Shweta e Krishna reagiscono con grande dignità, ma il destino incombe come un fantasma tornato a tormentarli dall’aldilà. Intenso e travolgente, "Anime insaziabili" è un romanzo d’avventura che parla d’amore e destino in un tempo e in un luogo dove la vita sembra dominata da vendetta e crudeltà. Come in una tragedia classica, Hosein racconta i conflitti tra leggi umane e religiose, tra sentimenti e doveri, ma soprattutto la ricerca della felicità, quel confine labile tra oscurità e luce, verso cui spiegare le ali.

RECENSIONE

Anime insaziabili è un romanzo che parla direttamente all’istinto e già quando leggi il titolo ti accorgi che c’è qualcosa di molto potente che brucia sotto la cenere, qualcosa che non si è ancora spento. 

Anni quaranta. Isola dei Caraibi. Hans e Shweta, induisti, vivono con il loro figlio Krishna in una baracca, “un luogo di vite inferiori.” Faticano ad andare avanti, condividono gli spazi comuni con altre famiglie e il tempo è scandito dal lavoro domestico, dalle preghiere e dagli affanni. Hans lavora presso la tenuta di Dalton, un uomo che all’improvviso scompare. 

C’è la moglie, Marlee, che si occupa di tutto. La donna, bella e irraggiungibile, con un passato discutibile all’interno di un bordello, raccoglie sulla sua persona miriade di voci, tutte negative che la dipingono come una femmina senza scrupoli, dedita al piacere e cresciuta in mezzo agli uomini ricchi. Non è un segreto che lo stesso Dalton l’abbia quasi salvata da una situazione pericolosa e l’abbia sposata condannandola, però, a una vita isolata, in cui lui è ossessionato dal fantasma della madre e dal dipinto di una dea che venera molto di più di sua moglie. Per lui Marlee è di una bellezza classica e gotica, tenebrosa e angelica, come se a ogni passo dovesse essere esaltata da un cantico. Lui, al contrario, ha un viso allampanato e unto, e il suo fisico somiglia a quello di uno spaventapasseri che scatena l’ilarità dei bambini. 

Dalton non parla mai. È una presenza oscura perchè scomparso; una notte non è più tornato a casa e nessuno sa che fine abbia fatto. Marlee, all’inizio sconvolta, lentamente comincia a familiarizzare con quell’assenza. Immagina che cosa possa essere successo e attraverso i suoi occhi, impariamo a conoscere il marito, un uomo mentalmente instabile, che aveva paranoie e ossessioni, che la trattava come se fosse rinchiusa in una gabbia e di cui tutti avevano timore. Usava la pistola contro i ragazzini e prendeva le sue decisioni lasciandosi influenzare dai segnali che gli arrivavano dal fantasma della madre. 

Marlee decide che può andare avanti da sola e ne approfitta per lasciarsi aiutare dai tre uomini che si occupano della tenuta. Hans è quello che preferisce. – "Hans era il più vistoso dei tre. Marlee spesso si perdeva a fissarlo. Era in forma. muscoloso nei punti giusti. Ne era infatuata." Un uomo selvatico, maldestro, ma con un grande cuore. Bello come può esserlo il sole cocente e lei ha una grande voglia di bruciarsi. Non è stata con nessun uomo al di fuori del marito e Hans diventa per lei una forma di salvezza. L’inquietudine per la scomparsa di Dalton aumenta quando le arrivano dei messaggi minatori. Ben presto scoprirà il colpevole, ma ormai sarà troppo tardi, perchè lei e Hans si saranno già avvicinati in modo irreparabile. – "Non lasciarti ingannare dai sogni. È questo il tuo posto nel mondo. E non esiste nessun altro mondo oltre a questo. Non esiste nessun altro corpo oltre a quello che gli dèi ti hanno assegnato. E non esiste nessun'altra vita oltre a quella a cui sei destinato."

Le atmosfere sono pregne di cupezza, di sacro e angoscioso. Lo stile dell’autore è capace di avvolgerti in una dimensione parallela in cui è difficile comprendere quale sia il confine tra il delirio e il reale. Marlee è un personaggio perfettamente riuscito, si lamenta dell’instabilità del marito, ma lei si comporta come se fosse una incantatrice che usa le sue doti sensuali e la sua posizione per tramortire chiunque tenti di ostacolarla. Se ne accorge molto presto Shweta quando perde Hans che si sente sempre più coinvolto dalla donna ricca. Il piccolo Krishna cresce azzuffandosi con i ragazzi di città e condividendo con il cugino Tarak e con due gemelli figli di un noto criminale della zona, segreti e misteri. Nessuno sa che fine abbia fatto Dalton, ma c’è qualcuno vicino a Krishna che ne sa molto più degli altri. – "Ogni Dio infrange le sue regole."

Leggendo questa storia ho avuto la sensazione di camminare trascinandomi tra le terre arse dal sole, piene di polvere, dove la gola si secca. Un camminare lento che mi ha permesso di ascoltare e di vedere da vicino cosa accadeva a queste persone macchiate dalla sofferenza, chiuse nella loro gabbia fatta di desideri e di speranze vane. 

Shweta ha perso una figlia e da allora non riesce più a giacere con suo marito senza vivere un incubo. Krishna è innamorato di una ragazza, Lata, che lo preferisce al bulletto di città. Marlee si dispera per la perdita di quel marito che le ha donato un futuro, ma non perchè lo ami ma soltanto perchè se hanno fatto del male a lui, potrebbero farne anche a lei. È una donna avida, fredda, calcolatrice. È un ombra che si preme sulla vita di tutti gli altri e li costringe alla resa. 

È amore quello che prova per Hans? No, è solo voglia di sopraffazione, dimostrazione di potere, perchè è un animo vanesio. Ha sposato Dalton pur sapendo che sarebbe diventata la sua bambola, il suo manichino da travestire per farlo giocare. L’effetto che fa Marlee su Hans? "Ammalato e ammaliato." Un amore torbido, mescolato all’amarezza di una vita che non sembra più avere luce; come qualcosa di stantio di cui si riconosce l’odore di vecchio e stanco, pur in un corpo ancora giovane. 
I personaggi di questo libro vivono in due mondi differenti. I ricchi che diventano tale grazie all’ossessività, alla crudeltà, alla ferocia e all’avidità. E i poveri, che vengono degradati, insultati, sfruttati, malmenati, derisi, a volte, persino cancellati. – "Loro possono toccarti, ma tu devi imparare a non sentirlo."

Anime insaziabili è una lettura che spazia tra il dentro e il fuori. Tra luoghi che non conosci ma che vedi attraverso il racconto, e il dentro che racchiudi in te stesso e che viene provocato da ciò che leggi. Toccare corde sensibili dell’animo umano è una dote, e lo è anche affascinare. Questo libro affascina perché racconta di una realtà lontana ma che ti benedice e di maledice come una strega nera, i cui gesti sono dettati dall’umore gracchiante e dal suo sguardo che penetra il velo dell’umano. 

Se qualcuno ha tentato di sognare, di migliorare, come ha fatto Shweta, Hans, Krishna, Tarak, i gemelli, Lata, il destino li ha rimessi al loro posto. I sogni sono ombre di noi stessi, la vita vera è nel corpo e nella mente di chi si rende conto che ci sarà sempre qualcuno a dettar legge, a inquietarci e ammaliarci con la sua vaghezza, e noi, piccole anime mortali, al cospetto di esseri belli come Dei e più intelligenti, ci lasceremo prendere dall’ignoto e perderemo tutto. 
Nel mentre, tutto tace nel silenzio che divora.

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