Buongiorno! Oggi vi parlo di un romanzo pubblicato in Selfpublishing, dal titolo Grida il mio nome di Chiara Cavini Benedetti. Una storia che mi è piaciuta molto, ma verso la fine un po' meno.
di Chiara Cavini Benedetti Editore: Selfpublishing Pagine: 320 GENERE: Young Adult Prezzo: 2,99€ - 13,42€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2020 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟
Trama:
Sono molte le cose che Noah Davis nasconde.
Il suo passato. I suoi demoni. Le sue cicatrici.
Cicatrici così estese che si sono insinuate sotto la sua pelle, nel tentativo di marchiargli l’anima.
Sono molte le cose che Amber Riley nasconde.
I suoi incubi. Le sue paure. La sua voce.
Una voce che non usa da mesi, e che l’ha imprigionata nel silenzio.
Tutto cambia quando Amber si trasferisce alla Liberty High, una prestigiosa scuola privata nella piccola cittadina di Glenwood. È lì che Amber conosce Noah, il ragazzo dal viso pieno di lividi e dagli occhi cupi come la notte.
Amber dovrebbe stargli alla larga. Lui è pericoloso. È oscuro. Sembra un angelo caduto che porta i segni dell’inferno sulla pelle. Avvicinarsi a Noah sarebbe come giocare con il fuoco, e Amber non può rischiare di bruciarsi, non di nuovo.
Ma quando Noah impara a sentire il silenzio di Amber, all’improvviso l’inferno perde di importanza.
Fino a quando non minaccia di distruggerli entrambi.
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RECENSIONE
Grida il mio nome è un romanzo pubblicato in self che narra una storia non semplice dal punto di vista umano.
La protagonista, Amber, non parla da diverso tempo. Ovviamente il suo è un blocco psicologico dovuto a un evento alquanto tragico: la morte della madre, avvenuta sotto i suoi occhi.
Un episodio che lei rivive ogni notte, svegliandosi poi, gridando a squarciagola.
Ecco, quelli sono gli unici momenti in cui riesce ancora a sentire il suono della sua voce.
Urla che testimoniano il suo immenso dolore racchiuso nel suo cuore e incapace di essere cacciato via.
Amber vive con il padre con cui ha un rapporto stretto, ma non a tal punto da aiutarla a superare questa situazione che, evidentemente, le sta distruggendo la vita.
Non è una ragazza come tutte le altre, e anche quando frequenterà una scuola con nuove persone da conoscere, si troverà a confrontarsi con gente che non capisce qual è il suo vero problema.
Amber non è così per una scelta, o per una sua volontà, purtroppo ci sono traumi che ci fanno perdere il controllo di noi stessi, e uscirne non è così semplice, sembra addirittura impossibile.
La sua solitudine, fatta principalmente di silenzio, incontrerà quella di Noah, un ragazzo che sembra apparentemente un violento e con un comportamento pieno di rabbia repressa.
Noah è attratto subito dalla diversità di Amber e, a suo modo, tenta di avvicinarla.
Lei non si fida di lui, anche perchè il ragazzo ha spesso il volto pieno di lividi e di ferite. Nessuno sa esattamente cosa faccia e perchè qualcosa o qualcuno lo riduca in quello stato.
Non ci troviamo di fronte a una trama che spicca per originalità.
Abbiamo il classico “apparente” cattivo ragazzo, che si contrappone a una protagonista fragile, diversa dalle altre, ma con un grande carattere.
Amber non ha bisogno di essere difesa da nessuno, anche se può sembrare il contrario. È determinata, sa cosa vuole, e quando comincia a conoscere meglio Noah, scopre un lato di lui che credeva non esistere: la dolcezza e il senso di protezione che lui vuole donarle fin dal loro primo incontro.
I loro scambi di battute sono ironici, si punzecchiano a vicenda perchè è chiara la chimica che corre tra i loro corpi, e stuzzicarsi di continuo diventa un modo per conoscersi, per diventare sempre più intimi, ancor prima di un bacio o di una carezza.
Sono due ragazzi che hanno esperienze traumatiche alle spalle. E Noah vive anche un presente abbastanza difficile che lo rende distaccato e guardingo nei confronti degli altri. Non si lascia andare facilmente, però, quando comprende che Amber è proprio come lui, non riesce a starle lontano perchè il suo primo istinto è quello di difenderla.
Gli argomenti trattati dall’autrice sono seri e meritano considerazione. L’assenza della voce da parte di Amber come rifiuto a vivere o come punizione per essere sopravvissuta a sua madre e per non essere stata in grado di aiutarla, sono un argomento toccante e profondo. Tutto trattato con rispetto. Non ho notato superficialità o assenza di emotività, anzi.
La prima parte del libro è stata la migliore. Mi sono appassionata alla loro storia, mi sono sentita davvero coinvolta.
Ho preso subito a cuore la situazione di Amber perchè volevo capirne di più, volevo entrare nella sua testa e nella sua anima. Anche per Noah è stato lo stesso. Volevo vedere come l’autrice avrebbe sviluppato la loro relazione, come sarebbe cresciuto il loro rapporto. Come due anime distrutte si sarebbe avvicinate fino a fondersi.
Devo ammettere che l’inizio mi è piaciuto molto di più della fine. Dalla metà del libro in poi, c’è stato un forte rallentamento. I pensieri della protagonista, a volte, sempre gli stessi, hanno occupato gran parte delle pagine, diventando ripetitivi e inutili ai fini della storia.
Anche Noah ha perso un po’ del suo fascino, nonostante rimanga un bellissimo personaggio maschile, ovviamente, lo dico riferendomi a questo genere di storia.
Così, verso la fine della lettura, ho perso gran parte del mio entusiasmo. Probabilmente sono io a essere troppo esigente perchè ho notato un banalizzarsi della storia, che ha cominciato a muoversi versi lidi più scontati e meno inaspettati.
Parliamo sempre di un romance, quindi il finale è perfettamente in linea con le esigenze di questo genere.
In ogni caso è una lettura che consiglio a tutti. Bella, profonda, che non manca di riflessioni, e con un lieto fine auspicabile.
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