Buongiorno! Oggi vi parlo di Il problema è che ti amo di Jennifer L. Armentrout, edito Nord. Un libro che, nonostante le aspettative, mi ha colpito molto.
di Jennifer L. Armentrout Editore: Nord Pagine: 390 GENERE: Young Adult Prezzo: 5,99€ - 12,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2016 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟
Trama:
Da quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall’affetto dei nuovi genitori adottivi, Mallory Dodge ha cercato di superare i traumi del passato, di convincersi di non avere più bisogno di essere invisibile, ma le cicatrici dell’anima bruciano ancora e non le permettono di dimenticare. Ecco perché dover frequentare l’ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarà costretta a uscire dal guscio, la terrorizza. Tuttavia è proprio a scuola che accade l’inaspettato: tra i suoi nuovi compagni c’è Rider Stark, l’unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un’occasione l’ha protetta dalla violenza del padre affidatario. Rider però è cambiato: ha un atteggiamento arrogante, una pessima reputazione e pare che sia invischiato in una rete di cattive compagnie. Anche se, dietro quella maschera da sbruffone, Mallory riconosce ancora il suo eroe d’un tempo… un eroe per di più molto affascinante. Eppure gli anni trascorsi lontano da Mallory hanno segnato profondamente Rider, che ben presto si troverà davvero nei guai. E Mallory sarà la sola a poter fare la differenza. Ma riuscirà a far sentire la propria voce e a battersi per il ragazzo che ama, o la paura la farà tacere per sempre?
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RECENSIONE
Il problema è che ti amo è un romanzo Young Adult, ambientato all’ultimo anno di liceo, che affronta temi importanti come l’abuso su minori.
Mallory è una ragazza che da quattro anni ha difficoltà a parlare, nonostante la sua brutta infanzia sia stata messa da parte dopo l’adozione di una coppia di medici che le ha regalato una vita migliore.
Deve frequentare l’ultimo anno in una scuola pubblica e non sa che incontrerà Rider, il ragazzino con cui è cresciuta e che la difendeva sempre dagli atteggiamenti violenti del patrigno.
Rider e Mallory erano profondamente legati, ma dopo un incendio in cui lei è rimasta ustionata, sono stati separati e non si sono più rivisiti.
Fino a questo momento.
Per Mallory, rivedere Rider è un tuffo al cuore. Si scopre innamorata di lui, anche se il vecchio amico non è come lei lo ricordava.
Adesso sembra avere una ragazza e ha un atteggiamento molto più strafottente ed aggressivo rispetto al passato.
Il motivo è presto chiaro.
Sia Rider che Mallory sono due sopravvissuti che il mondo esterno, la società banale e refrattaria, troppo concentrata su se stessa e sulle apparenze, non comprende. Ecco perché entrambi sono due incompresi.
Rider è ignorato perché è un ragazzino in affido che ha passato la sua vita vivendo in una famiglia e poi in un’altra. Mentre Mallory non parla, quindi è considerata una stupida.
Due emarginati che lottano contro la cecità di chi li circonda. E, ovviamente, il liceo è il simbolo di questo atteggiamento che li vede continuamente defraudati della loro dignità, e costretti continuamente a dimostrare il loro valore soltanto perché il loro destino è stato peggiore di tutti quanti gli altri.
Entrambi cercano di affermare se stessi e desiderano potersi mostrare per quello che sono senza la paura dei pregiudizi della gente.
Rider è molto affettuoso con Mallory. Nonostante gli anni passati, quando la rivede, non riesce a stargli lontano. È un bellissimo personaggio, di certo, non uno di quelli che mi fanno impazzire, ma ne riconosco la purezza e l’onestà d’animo. È un vero eroe. Lo era quando era un bambino e lo è anche adesso, pronto a prendersi cura di Mallory anche da adulto.
Mallory è una ragazza molto forte. Ha subito tanto nella sua vita e quando ritrova Rider, una parte di se stessa ritorna al proprio posto. È innamorata persa di lui, ma dovrà lottare e aspettare perché il destino non è clemente con lei e la metterà di fronte a nuove sfide per difendere il suo amore.
Non è una storia originale.
Sia chiaro.
Ma ciò che mi ha colpito tanto è la parte dei ringraziamenti. L’autrice sostiene di aver raccontato una storia vera e di aver usato alcuni nomi che appartengono a delle persone REALI, come Mallory, la cui vicenda viene messa su carta e non inventata.
Ecco. Mi sono commossa un po’.
Proprio io che adoro altre letture, decisamente più crude e cattive.
Ma a questo punto, mi rendo conto, che le storie ti prendono il cuore quando meno te lo aspetti.
Questa è una storia pulita anche se è sporcata delle peggiori violenze che possano esistere. Ma in qualche modo, il riscatto dei protagonisti ti risolleva l’animo anche se sai, come dice la stessa autrice, che queste vicende esistono per davvero.
Purtroppo.
E, probabilmente, esisteranno sempre.
Perciò, ricordate: “Quando sei vero, non puoi essere brutto, se non per quelli che non capiscono.”
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