Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice NeriPozza, oggi vi parlo di Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco.
di spalle a questo mondo di Wanda Marasco Editore: NeriPozza Pagine: 443 GENERE: Romanzo storico Prezzo: 9,99€ - 20,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2025 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
e è vero che ogni esistenza viene al mondo per incarnare un dramma, quello di Ferdinando Palasciano e di sua moglie Olga Pavlova Vavilova è tra i più dolenti e irriducibili: è il dramma dell’imperfezione. Fin da bambino Ferdinando ha odiato la morte al punto da fare della salvezza la sua ossessione di medico. Ma una vocazione così grande, scontrandosi con le iniquità subite, non può che fallire e trovare casa nella follia. Olga, nella sua infanzia a Rostov, ha dovuto misurarsi proprio con l’alienazione materna, quintessenza di Storia e fragilità. Unico scampo da essa la fuga, frenata da una radice nascosta sotto la neve e dalla zoppia, che diventa destino e comunione con l’imperfetto. Ma si può vivere a un passo dall’ideale? Ferdinando, dal buio della sua ratio opacizzata, continuerà a salvare asini e pupi; mentre Olga, pur guarita dalla scienza e dall’amore di Ferdinando, tornerà a claudicare. Voi non credete che quando ci spezziamo è per sempre? La domanda che Olga rivolge al pittore Edoardo Dalbono è sintesi di una irreparabilità e di una caduta che restano perenni.
In questo romanzo fatto di luci e ombre, in cui la storia individuale è sapientemente innestata in quella collettiva, Wanda Marasco raggiunge il culmine assoluto di un affondo nell’umano che da Il genio dell’abbandono non smette di abbagliare e di sorprendere. Ogni frase, ogni parola è sapienza e cura. E la cura – come scrive l’autrice – è quasi tutto.
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RECENSIONE
Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco è la storia lirica e disperata di Ferdinando Palasciano, medico napoletano e rivoluzionario, realmente esistito, e del suo amore tormentato per Olga de Vavilov. Lui ha pagato un prezzo altissimo: quello della verità in una società che non ama chi sfida le sue regole. Un romanzo che brucia, che sussurra e grida, che si fa carne e spirito, memoria e oblio.
Ferdinando Palasciano è un uomo che non si arrende. Lotta per un’idea, per un principio, per la scienza, per il diritto alla cura, ma soprattutto per una giustizia che il suo tempo non è pronto ad accogliere. Il suo destino è segnato da una tensione tragica: il mondo lo rifiuta, lo isola, lo annienta. Ma chi è, davvero, Palasciano? Un martire della verità, un folle che non ha saputo adeguarsi, o un uomo che ha amato troppo il suo ideale?
L'autrice non risponde, lascia che sia il lettore a decidere, ma ci offre una prosa ipnotica e vibrante che ci avvolge nella sua disfatta.
La sua caduta è una lenta discesa nell’isolamento, fino all’internamento in manicomio: "Sono solo un uomo che ha osato vedere e non ha potuto chiudere gli occhi. Ma si può sopravvivere alla verità?"
Ferdinando non trova risposta, e noi con lui.
Se Ferdinando è il fuoco della ribellione, Olga è il vento che soffia tra le rovine. La sua figura è di una complessità straordinaria: ama suo marito, ma ne teme la furia autodistruttiva; lo ammira, ma sa che non può salvarlo. La sua decisione di farlo internare è una condanna o un atto d’amore? —"Urlava che ero morta e ho deciso. L’ho fatto internare quella mattina del 2 novembre perché la sua infelicità stava per diventare delitto. Ho avuto paura." Olga vive in questa sospensione, tra il senso di colpa e il bisogno di proteggersi. Una donna che non trova riscatto, che sopravvive al marito ma non alla sua ombra.
L’autrice scrive con una prosa talmente lirica che sfiora l’incantamento. Ogni frase è un sussulto, ogni parola è un colpo di scalpello nella pietra della memoria. Lo stile è musicale, cadenzato, quasi teatrale, con ripetizioni ossessive che amplificano il senso di disperazione. Il flusso narrativo è spezzato, visionario, denso di immagini potenti: "Liberarsi del corpo. Darlo a un giardino. Avere tra le mani gli ultimi fili del destino." Non c’è linearità, non c’è ordine: c’è la confusione della mente umana, la vertigine del ricordo, il dolore che si trasforma in mito.
La storia di Ferdinando Palasciano non è solo una vicenda del passato. Parla di tutti coloro che hanno osato sfidare il potere, che hanno preferito la verità alla convenienza, che sono stati isolati, derisi, distrutti. Parla della difficoltà di amare chi è troppo grande per questo mondo, dell’inevitabile solitudine di chi non si piega. Oggi, più che mai, il romanzo ci ricorda che la storia dimentica, che i giusti vengono riconosciuti solo quando non possono più disturbare.
Di spalle a questo mondo è un requiem per un uomo che ha osato troppo, e per una donna che ha dovuto sopportare troppo. Un romanzo che chiede al lettore di guardare la storia non solo con gli occhi, ma con il cuore.
Di sentire, di capire, di non dimenticare.
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