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giovedì 5 dicembre 2024

Recensione: IMOGEN, E BASTA di Becky Albertalli

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Mondadori, oggi vi parlo di Imogen, e basta di Becky Albertalli.

Imogen, e basta

di Becky Albertalli
Editore: Mondadori
Pagine: 363
GENERE: Young Adult, Queer, LGBTQ+
Prezzo: 9,99€ - 19,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Imogen Scott è un'eterosessuale convinta, ma anche la più grande alleata della comunità queer nel mondo. Non ha mai perso un incontro dell'Alleanza Pride. Ed è aggiornatissima sulle discussioni social più recenti a tema queer. Di certo molto più della sorella minore, che pure appartiene alla comunità. Anche le sue due migliori amiche sono queer: Gretchen, compagna di liceo, e Lili che, da quando è approdata al campus universitario, ha abbracciato una vita nuova ed elettrizzante insieme a un gruppo fighissimo di amici, queer ovviamente. Imogen non potrebbe esserne più felice e, adesso che sta per andare a trovarla, non vede l'ora di dimostrarle una volta di più il suo appoggio incondizionato. A costo di distorcere la verità... un pochino. Appena mette piede nel campus universitario, infatti, Imogen scopre che l'amica ha raccontato a tutto il suo gruppo che al liceo loro due stavano insieme. Ovviamente nessuno può immaginare che Imogen sia etero, men che meno la migliore amica di Lili, Tessa. E, ovviamente, più Imogen passa del tempo con Tessa, più inizia a insinuarsi nella sua mente (e nel suo cuore) un dubbio: non è che la verità sia diversa da quella che si è sempre raccontata?

RECENSIONE

Imogen, e basta di Becky Albertalli, autrice acclamata per i suoi romanzi YA inclusivi e umani, è una storia che mescola introspezione, leggerezza e riflessioni profonde sull’identità personale e collettiva.

Imogen è una ragazza che si presenta come un'alleata perfetta della comunità queer: appassionata, informata e presente. Ma dietro questa sicurezza esteriore, la protagonista cela un’incertezza profonda sulla propria identità e il proprio ruolo. La bugia raccontata da Lili, che fa passare Imogen per la sua ex ragazza queer, diventa il punto di partenza per un viaggio di scoperta personale. Per la prima volta, Imogen si trova costretta a confrontarsi con la possibilità che le etichette che ha sempre accettato senza metterle in discussione possano non descrivere davvero chi è.

Il percorso di Imogen è raccontato con grande empatia. La sua goffaggine, i dubbi e la costante paura di non essere “abbastanza” sono tratti che la rendono incredibilmente reale. La sua vulnerabilità è il cuore pulsante del romanzo, che mostra come la scoperta di sé sia spesso un processo lento, fatto di piccoli passi e momenti di epifania. L’autrice dipinge il campus universitario come un luogo di esplorazione, ma anche di confronto e pressione sociale. La comunità queer che circonda Lili è vibrante e affiatata, piena di personaggi che sembrano incarnare la sicurezza e l’autenticità. 

Tuttavia, questa perfezione apparente mette in evidenza la vulnerabilità sia di Lili che di Imogen. La pressione che Lili sente per dimostrare la propria "queerness" riflette un tema importante: anche gli spazi inclusivi possono diventare esclusivi quando si basano su standard rigidi. Questa tensione è palpabile e dà al romanzo un tocco di realismo: non esiste una comunità ideale, e perfino i luoghi sicuri possono nascondere aspettative che alimentano insicurezze. 

Imogen, pur essendo eterosessuale (o almeno così crede), sente di non avere un posto definito in questo ambiente. Il suo timore di “invadere” uno spazio non suo rappresenta una riflessione attuale sul ruolo degli alleati e sulla sottile linea tra supporto e appropriazione. La relazione tra Imogen e Lili è complessa. Da un lato, c’è la profonda connessione di due persone cresciute insieme, dall’altro, la bugia di Lili introduce un elemento di frattura. La necessità di Lili di sentirsi legittimata nella sua identità queer la spinge a raccontare una storia che coinvolge Imogen, ma senza il suo consenso. Questo tradimento sottile mette in evidenza le difficoltà dell’amicizia, soprattutto quando si intreccia con questioni di identità e accettazione. Tuttavia, il legame tra le due ragazze emerge più forte, dimostrando come la sincerità e la comprensione possano superare le difficoltà. 

La relazione tra Imogen e Tessa è delicata e piena di sottintesi. Tessa, con il suo fascino rilassato e la sua sicurezza, rappresenta per Imogen una sfida e un’ispirazione. I momenti tra loro sono pieni di tensione emotiva e riflettono il modo in cui l’attrazione può far emergere domande profonde sulla propria identità. La loro dinamica è costruita con una dolcezza che rende il romanzo non solo una storia di crescita personale, ma anche una tenera storia d’amore. 

Uno degli aspetti più importanti di Imogen, e basta è la sua capacità di rappresentare l’identità come un percorso e non come una destinazione. L’autrice sottolinea che scoprire chi siamo non è un processo lineare né immediato. Il romanzo celebra la fluidità dell’identità e invita a considerare che non c’è un solo modo di essere autentici. Imogen rappresenta molti dei dubbi che gli alleati della comunità queer possono avere: è giusto occupare uno spazio destinato ad altri? Si sta facendo abbastanza? Si rischia di fare danni?  

Attraverso Lili, il romanzo affronta il tema della pressione che deriva dal bisogno di “performare” la propria identità. Questo aspetto è particolarmente rilevante nella comunità queer, dove le aspettative su come ci si dovrebbe comportare o apparire possono essere oppressivi tanto quanto lo sono le norme eteronormative. 

L’autrice utilizza uno stile fresco e colloquiale, che riesce a bilanciare leggerezza e profondità. I dialoghi brillanti e i messaggi di testo inseriti nella narrazione contribuiscono a creare un ritmo vivace e moderno. Tuttavia, non mancano momenti di introspezione che danno al romanzo un peso emotivo significativo. 

Imogen, e basta è molto più di una semplice storia YA. È un romanzo che parla di identità, appartenenza e relazioni in modo autentico e inclusivo. Becky Albertalli riesce a catturare la complessità delle dinamiche sociali e personali con una sensibilità che rende questa storia non solo per i giovani lettori, ma per chiunque sia interessato alle sfide della crescita e dell’autenticità. 

Questo libro invita a riflettere su quanto siamo pronti a mettere in discussione le nostre certezze e ad abbracciare la fluidità del nostro essere. È una lettura necessaria, che offre conforto e speranza, ricordandoci che il percorso per scoprire chi siamo davvero è un viaggio che vale sempre la pena intraprendere.

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