Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Uovonero, oggi vi parlo di Le degenerate di J. Albert Mann.
le degenerate di J. Albert Mann Editore: Uovonero Pagine: 344 GENERE: Romanzo Prezzo: 16,00€ Formato: eBook - Cartaceo Data d'uscita: 2024 LINK D'ACQUISTO: ❤︎ VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟
Trama:
London è una giovane immigrata italiana, orfana, incinta e abbandonata: tanto basta, nell'America del 1928, per convincere la polizia a consegnarla alle cure della Scuola del Massachusetts per Deboli di Mente. Qui London incontra molte ragazze con cui ha in comune una cosa sola: essere considerata una reietta della società. Una "ritardata" da rinchiudere, classificare e dimenticare. Una degenerata senza speranza. Tra le grigie mura dell'Istituto conoscerà la dolce ma astuta Rose, che ha la sindrome di Down ed è capace di grandi sogni, sua sorella Maxine, che divide il suo grande cuore tra la passione per la musica e un amore inconfessabile; Alice, afroamericana abbandonata perché nata col piede equino. London non ha alcuna intenzione di far crescere suo figlio all'ombra delle sbarre, sotto lo sguardo gelido dell'infermiera capo, la crudele Mrs. Ragno, e tra le angherie delle altre ragazze incattivite dalla disumanità dell'Istituto. Ma non si può scappare da sole. Se vuole farcela, London dovrà accendere la ribellione nell'animo di Rose, Maxine e Alice. Riuscirà a convincerle che può esistere uno spazio per loro, nel mondo là fuori?
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RECENSIONE
Le degenerate di J. Albert Mann è un romanzo storico che illumina una delle pagine più oscure della storia americana: l'internamento forzato di giovani donne in istituti per deboli di mente negli anni '20 del XX secolo.
Attraverso le vicende di quattro protagoniste, London, Alice, Maxine e Rose, l’autrice ci conduce in un viaggio emozionale che mette in luce la brutalità delle pratiche eugenetiche dell'epoca e la resilienza dello spirito umano.
Ambientato nel 1928, il romanzo segue le vite di quattro ragazze rinchiuse nella Scuola del Massachusetts per Deboli di Mente. London, una giovane immigrata italiana, viene internata perché incinta fuori dal matrimonio; Alice, afroamericana con un piede equino, è abbandonata dal fratello; Maxine e sua sorella Rose, quest'ultima affetta da sindrome di Down, sono state mandate lì dalla madre. Queste giovani, etichettate come "degenerate" dalla società, formano un legame profondo nel tentativo di sopravvivere in un ambiente ostile.
Il romanzo affronta il tema dell'emarginazione, della discriminazione e della lotta per la dignità. Le protagoniste rappresentano categorie sociali considerate "inadatte" o "imperfette" secondo gli standard dell'epoca, offrendo una critica potente alle pratiche eugenetiche che miravano a "purificare" la società eliminando le diversità. Questa tematica risuona ancora oggi, invitandoci a riflettere sulle forme moderne di discriminazione e sull'importanza dell'inclusione.
L’autrice adotta una prosa evocativa e diretta, alternando i punti di vista delle quattro protagoniste per offrire una visione completa delle loro esperienze. Questa scelta stilistica permette al lettore di entrare in empatia con ciascuna di loro, comprendendo le loro paure, speranze e sogni infranti. La scrittura è arricchita da descrizioni vivide che catturano l'atmosfera claustrofobica dell'istituto e la brutalità delle condizioni in cui le ragazze sono costrette a vivere.
Uno degli aspetti più potenti del romanzo è la capacità dell'autrice di umanizzare le protagoniste, andando oltre le etichette che la società ha imposto loro. Ad esempio, Rose, nonostante la sua condizione, è descritta come una persona capace di grandi sogni e affetti profondi, sfidando gli stereotipi associati alla sindrome di Down. Questa rappresentazione sottolinea l'importanza di vedere oltre le apparenze e riconoscere l'umanità in ogni individuo.
La scelta di utilizzare termini oggi considerati offensivi, come "ritardata" o "imbecille", può risultare disturbante, ma serve a contestualizzare l'epoca e a evidenziare la disumanizzazione subita da queste giovani.
Le degenerate non è solo una finestra sul passato, ma anche un monito per il presente. Le questioni affrontate nel romanzo, come la discriminazione basata su genere, razza e disabilità, sono ancora rilevanti oggi. La storia ci ricorda quanto sia fondamentale promuovere una cultura dell'inclusione e del rispetto per le diversità, evitando di ripetere gli errori del passato.
J. Albert Mann offre una narrazione toccante e profondamente umana che invita alla riflessione.
È un romanzo che commuove e provoca, spingendo il lettore a interrogarsi sulle proprie percezioni e pregiudizi. È una lettura che può rivelarsi sorprendente per chi è pronto a mettere in discussione le proprie certezze, come ad esempio, se siamo davvero così tolleranti o aperti di mente come crediamo.
Leggendo si capisce chiaramente, anche in modo fin troppo crudo e diretto, la pericolosità delle conseguenze della discriminazione e l'importanza della resilienza umana.
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