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giovedì 23 marzo 2023

Recensione: MANESKIN. ITALIAN ROCK 2.0 di Patrizia De Rossi

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Diarkos, oggi vi parlo di Maneskin. Italian Rock 2.0 di Patrizia De Rossi.

maneskin. italian rock 2.0

di Patrizia De Rossi
Editore: Diarkos 
Pagine: 87
GENERE: Biografia
Prezzo: 9,99€ - 16,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2022
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
La sfolgorante storia di Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan, da giovani e talentuosi musicisti come tanti a gruppo rock italiano più conosciuto e amato al mondo, tornati sotto i riflettori di XFactor come ospiti d’onore a soli quattro anni dal loro esordio, sullo stesso palco, nel 2017. Protagonisti indiscussi della scena musicale di ultima generazione, capaci di offrire al pubblico esibizioni spettacolari, in questo libro il racconto della loro eccezionale carriera e dei loro incredibili successi, con le voci di chi li ha conosciuti sui banchi di scuola o nei concerti improvvisati il sabato pomeriggio a via del Corso, a Roma, quando ancora non erano le superstar che oggi conosciamo.

RECENSIONE

Maneskin. Italian Rock 2.0 di Patrizia De Rossi è un libro che racconta la storia della band rock che ha scalato le classifiche internazionali con la sua musica innovativa e al di sopra delle righe

Ricordo ancora quando li vidi per la prima volta mentre guardavo X Factor. Correva l’anno 2017, arrivarono in finale e persero. Ma stiamo parlando della loro prima apparizione televisiva, anche perché la loro carriera inizia molto tempo prima. 

La band fu fondata da Victoria e Thomas, basso e chitarra, ai tempi della scuola, in un secondo momento si aggiunse Damiano, e poi il batterista, Ethan. I ragazzi, uniti dalla passione per la musica iniziano a suonare, anche se all’inizio ci sono delle scaramucce che riguardano proprio la voce del gruppo, ossia Damiano, accusato di avere una voce troppo particolare e quindi allontanato dalla band. In un secondo momento, verrà, naturalmente ripreso, e da allora, i ragazzi non si lasceranno più. 

Oltre a cantare per la strada e nei locali, i Maneskin si esibiscono in vari contest musicali proprio nella capitale e vengono immediatamente adocchiati da alcuni personaggi interessanti dell’ambiente. Il salto di qualità, avviene solo con X Factor, dove arrivano al grande pubblico, seppur, la loro sia una mancata vittoria. Ma probabilmente, la gente non era ancora pronta ad assorbire e ad apprezzare il loro sound, prediligendo, in quell’occasione, un cantate vicino alla lirica, Lorenzo Licitra, che ha vinto per poi scomparire subito dalla scena musicale.

I Maneskin suonavano insieme da poco tempo, non avevano nemmeno una pagina Facebook e non erano di certo all’avanguardia digitalmente come lo sono i gruppi del momento. La loro ascesa è stata più difficile e controversa perché è stato necessario più tempo affinché venissero compresi. Il brano con cui si presentarono al talent di Sky è Chosen, con il quale volevano mostrarsi per quello che erano, come a dire: “noi siamo noi e se non ci conoscete è un problema vostro, ma presto scoprirete chi siamo.” A quell’epoca avevano ancora tra i sedici e i diciotto anni. 
Qualcuno li ha definiti “quattro anime bellissime” e ognuno di loro ha un talento speciale che, nell’insieme, li rende unici. 

Nel corso degli anni si sono imposti per il loro anticonformismo, per quell’aria da ribelli, e per il non proporsi mai come una band definita, classificabile, anzi hanno sempre cercato di realizzare canzoni che spaziassero e cogliessero aspetti ed emozioni non riconducibili a un genere prestabilito. La svolta definitiva, come tutti sappiamo, arriva con la vittoria di Sanremo, nel 2021. E con la vittoria all’Eurovision Song Contest 2021. 

Da quel momento in poi, la loro non sarà più una scommessa, ma una grande conferma che li condurrà in giro per il mondo, attraversando l’Atlantico e sbarcando negli Stati Uniti con tutta la fama che li precede. Insomma, non proprio una cosa da poco. Conquistano anche l’America con la loro sfrontatezza e incoscienza, con spontaneità e forza. Con tutto quel coraggio che si può avere solo a vent’anni, quando non pensi a quanto vali, ma ad andare avanti solo se hai un obiettivo ben piantato davanti a te. 

E i Maneskin ce l’hanno, quell’obiettivo, lo dimostrano con ogni loro canzone e con i fan, che giorno dopo giorno, aumentano e impazziscono per la loro musica. Un elemento è fondamentale per il loro successo, qualcosa a cui nessuno pensa: l’amicizia che li lega. Un’amicizia che li ha resi quelli che sono oggi e che non li ha mai separati. Ricordo ancora quando parteciparono a X Factor e il loro giudice era Manuel Agnelli. In molti dicevano che avrebbero dovuto cambiare batterista perché Ethan non era così bravo, non era al livello degli altri membri del gruppo e quindi sarebbe stato un elemento denigratorio in un futuro prossimo. 

Già allora, i Maneskin dimostrarono la loro coesione, rifiutando qualsiasi tipo di cambiamento nella loro squadra e andando avanti così com’erano. E sembra proprio che, con il senno di poi, sia stata la scelta giusta. Non hanno mai smesso di credere in loro stessi, ma ciò che è ancora più eccezionale, è che hanno sempre creduto l’uno nell’altro. 

Chi li conosce per davvero e li segue da vicino, sa che sono arroganti solo sul palco, mentre dietro le quinte sono molto umili, lavorano sodo e ricordano sempre da dove vengono, apprezzando, per questo, ancora di più il presente che hanno conquistato con le fatiche. 

Così come il loro look, di cui è artefice Victoria, che mescola glam rock, pop anni settanta, con elementi burlesque e sprizzi di trasgressione, anche l’anima dei Maneskin è un tripudio di emozioni molto diverse tra loro, ma mai uguali a se stesse. 

Quindi prepariamoci al meglio. Perché la band rock più famosa del momento è italiana, e non smetterà di sorprendere, o scandalizzare, ma mai deludere. 
Potrei metterci la mano sul fuoco.

1 commento:

  1. Il libro e orribbile alla fine ci Sono pagine vuote e le cose scritte Sono sbagliate e non ostante questo Costa anche molto e il libro piu delusivo Che ho mai acquistato.

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