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lunedì 24 aprile 2023

Recensione: LA CASA DELL'UVA FRAGOLA di Pier Vittorio Buffa

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Piemme, oggi vi parlo di un romanzo storico di Pier Vittorio Buffa, dal titolo La casa dell'uva fragola.

la casa dell'uva fragola

di Pier Vittorio Buffa
Editore: Piemme
Pagine: 266
GENERE: Romanzo storico
Prezzo: 9,99€ - 18,90
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Tra Varese e il lago Maggiore, a Castello Cabiaglio, che una volta si chiamava soltanto Cabiaglio, c'è un grande portone verde, il portone della Casa dell'uva fragola. Ernesta, Francesca ed Ezechiella sono le donne che hanno vissuto nelle sue stanze e nel suo giardino. Quadri, mobili, fiori, alberi raccontano le loro storie. Quella di Francesca innamorata di un uomo che è stato al fianco di Garibaldi. Quella di Ezechiella che sposa Giovanni per amore, anche se forse non lo ha mai confessato nemmeno a se stessa, mette al mondo sette figli e guarda Ernesto, il suo primogenito, partire volontario per la Grande Guerra. E, prima di tutte, Ernesta, forte e volitiva, che nella casa ha lasciato un'impronta che durerà nei secoli. La Casa dell'uva fragola, dove tutto sembra iniziare e tutto finire, ha molto da narrare e molte nuove vite da veder sbocciare. Per salvare quella dimora e i tanti ricordi che contiene, si sarà disposti a tutto. Pier Vittorio Buffa racconta la storia di una famiglia tra le guerre d'Indipendenza e la Seconda guerra mondiale, con intensità e precisione. Da un lato la vita al fronte, vista con lo sguardo disincantato di chi di guerra ha già scritto e studiato tanto, dall'altro la lunga attesa di chi resta a casa, scruta la porta aspettando notizie, trema per l'arrivo del postino. Di chi ha, comunque, un disperato bisogno di amore. Poi le feste e la mondanità, le nascite e i matrimoni che si alternano a scelte decisive e coraggiose, a momenti drammatici che segneranno per sempre la famiglia. Mentre la pianta dell'uva fragola è sempre lì, con la sua vitalità, i suoi colori, i suoi profumi.

RECENSIONE

La casa dell’uva fragola esiste realmente e si trova vicino Varese. La famiglia Porrani è realmente esistita e l’autore prende spunto da vicende storicamente documentate per scrivere questo romanzo, a cui aggiunge anche personaggi ed eventi romanzati. 

La famiglia è il fulcro dei sentimenti, il luogo immaginario, fonte di un caldo abbraccio che culla i suoi membri fin dalla nascita. Una vera famiglia non ti abbandona mai, nemmeno in tempo di guerra, nemmeno quando devi partire come soldato e affrontare il sangue e la morte. 
La famiglia è la protagonista di questa storia fin dai primi del novecento quando Giovan Battista Porrani ed Ernesta Leoni diedero vita alla discendenza che ha visto l’avvicendarsi di uomini e donne, figli e figlie, mariti e mogli, nipoti e conoscenti, tutti membri di cui conosciamo le storie fin nei minimi dettagli. 

Isidoro Folchi è il postino che ogni giorno ha il compito gravoso di portare le lettere degli uomini che stanno facendo la guerra. Anche suo figlio Mario è partito e anche lui sta affrontando il dolore e il sacrificio in nome della patria. Isidoro consegna le lettere anche a casa dell’uva fragola, anche alla Pia, sorella di Ernesto, che ha il nome della vecchia bisnonna, e che è al fronte a combattere. Pia è innamorata in segreto di Mario, suo amico d’infanzia, da quando lui è partito, i due si scambiano lettere che danno speranza alla giovane donna. Perchè lui le dice che le manca tanto e Pia vede finalmente uno spiraglio per la realizzazione della sua felicità. – Pia mi manchi tanto, sogno le nostre passeggiate.

La guerra non perdona. C’è chi sopravvive e chi deve fare i conti con quello che la guerra strappa via, senza alcun rispetto. Agostino, il fidanzato di Lina, sorella di Pia, perde una gamba ed è costretto a tornare dal fronte. La donna decide che resterà al suo fianco anche se non sono ancora sposati, e che sarà forte per lui, anzi, per due, e che non lo abbandonerà mai. Abbandonare una persona che sta affrontando una prova difficile vuole dire tradirlo. 

Questo romanzo è la storia della guerra, dell’Italia, di una famiglia che è sempre stata unita, anche quando gli uomini sono lentamente venuti a mancare e sono rimaste solo le donne che hanno dovuto fronteggiare la solitudine, le difficoltà economiche e l’allontanamento dalla casa dell’uva fragola che rappresenta l’anima della loro famiglia. 

L’autore è meticoloso nel descrivere gli eventi storici, e riesce a mescolarli molto bene con le vicende private della famiglia. Sembra sì, di leggere un romanzo storico, ma c’è una volontà intrinseca di raccontare di uomini coraggiosi, che mettono sempre loro stessi al secondo posto e che amano la loro Italia e la loro famiglia prima di loro stessi. Amano le loro donne, anche se per alcune di esse, come Pia, ci sarà una delusione da fronteggiare, che solo all’apparenza la renderà debole, ma che poi, le permetterà, anche grazie all’aiuto delle altre donne della famiglia di rialzarsi e di trovare una nuova speranza nel cuore e innamorarsi di nuovo. Il suo amato Mario sparirà all’improvviso, non le scriverà più lettere e non verrà più a trovarla. Solo al ritorno dalla guerra, Pia scoprirà che il ragazzo si è fidanzato con un’altra donna. 

Eh, sì, la guerra è morte, ma anche amore. E questo romanzo è una dedica all’amore di queste donne che sono le assolute protagoniste che amano con tutta la loro forza e che non temono di soffrire. Sono dure, determinate, a volte anche disilluse, ma pronte ad aiutarsi e a sostenersi in nome della famiglia che è ciò che di più sacro ci possa essere. 

Se pensate che un romanzo storico sia pesante e difficoltoso da leggere, soprattutto perché affronta un argomento spinoso come quello della prima guerra mondiale, vi sbagliate, perché questo è scorrevole e profondo proprio grazie allo stile dell’autore che non lo rende astruso, bensì appetibile anche per chi non è avvezzo a leggere questi testi. 

È un romanzo puro e pulito, ha il sapore delle pagine ingiallite fatte di storia e di lacrime, di qualcosa di perduto che può essere conservato solo nel cuore di chi crede ancora. 
Di chi crede che nella famiglia tutto è possibile, perché è il luogo in cui ci sentiamo più al sicuro e dal quale possiamo sempre tornare. 
Il sapore della resistenza alla guerra, ai mostri delle armi, alle distruzioni di chi soccombe, ai rumori delle grida dei corpi che portano incise addosso le cicatrici della tragedia, vengono attutiti dalle voci delle persone a noi care, dalle loro parole, dai loro profumi che fungono da coperte calde durante le notti fredde al fronte. 

Questo è quello che questo romanzo ti lascia addosso: la sensazione che se hai una famiglia alle spalle o al tuo fianco, hai un muro altissimo dietro il quale puoi nasconderti e anche se la vita ti trova e ti piega, tu sai che non ti spezzerà mai, perché ci sarà sempre chi sarà pronto a raccogliere i tuoi pezzi. 
A rimetterli insieme e a non farti sentire mai fuori posto. 
Perchè la famiglia è il luogo in cui la tua anima tronerà sempre. 
Anche se fa male. 
Anche se non tutte le famiglie sono fatte per proteggerti.

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