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lunedì 20 maggio 2024

Recensione: SPIETATE PROMESSE di Rebecca Ross

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Fazi, oggi vi parlo di Spietate promesse di Rebecca Ross, secondo e ultimo capitolo della dilogia dedicata alla storia di amore e guerra tra due protagonisti d'eccezione.

spietate promesse

di Rebecca Ross
Editore: Fazi
Pagine: 512
GENERE: Fantasy Romance
Prezzo: 9,99€ - 18,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Mi chiamo Sebastian Lindstrom, e sono il cattivo della storia. Ho deciso di mettermi a nudo, di dire la verità per una volta nella mia ingannevole vita, non importa quanto possa essere oscura. E vi assicuro che è così oscura, che vi ritroverete a vagare per i recessi bui della mia mente, in cerca della maniglia della porta che non c’è. Non scambiatela per una confessione. Non sono in cerca di perdono, e in ogni caso non lo accetterei. I miei peccati mi appartengono. Mi tengono compagnia. Si tratta della vera storia di come l’ho trovata, rapita e poi persa. Era una dolce donzella e aveva già il suo principe azzurro. Ma ogni fiaba ha un cattivo, qualcuno appostato nell’ombra pronto a mandare tutto all’aria. Un mascalzone disposto a mettere il mondo a ferro e fuoco pur di ottenere ciò che vuole. Quello sono io. Il cattivo della storia.

RECENSIONE

Spietate promesse  di Rebecca Ross è il secondo e ultimo romanzo della dilogia dedicata alla storia di amore e di guerra di Iris e Roman. Due personaggi che risultano piacevoli già dal primo libro e che vivono una relazione tormentata e alquanto stramba. 

Un Fantasy che parte con ottime premesse: due divinità, Dacre Enva che si contendono il mondo e due antagonisti, Iris e Roman, che fanno i giornalisti e che commentano le vicende sul campo e che comunicano attraverso delle macchine da scrivere magiche. 

Il primo libro si conclude con un cliffangher da strapparsi i capelli. Iris ritrova suo fratello Forest, ma il ragazzo è totalmente cambiato. Non è più il tipo spensierato di un tempo; del resto la guerra ha cambiato anche lui. Quindi, è molto protettivo e ansioso nei confronti della sorella, ha paura di perderla, insomma è un tantino traumatizzato. E combina un bel guaio. 
Trascina via Iris e lei perde di vista Roman. 

L’uomo viene catturato da Dacre, il Dio nemico, che lo porta nel regno sotterraneo e lo guarisce. Roman sarebbe morto senza il suo intervento, ma c’è un prezzo da pagare. Per guarirlo, gli cancella la memoria, così Roman non ricorda assolutamente nulla. E gli chiede anche qualcosa in cambio. Il giornalista deve scrivere la versione della storia di Dacre, insomma la divinità vuole spiegare al popolo i suoi pensieri e le sue motivazioni. 

All’inizio Roman non sa più da che parte stare, non ricordando niente della guerra, non sa dove sia il giusto e lo sbagliato, ma poi trova un armadio e una strana macchina da scrivere e anche una lettera da parte di una misteriosa Elizabeth e comincia a collegare le cose. Poiché Dacre non sarebbe contento del suo recupero della memoria, Roman si fa furbo e decide di tacere, intanto si mette di nuovo in contatto con Iris e la storia tra i due riprende da dove era rimasta. 
La guerra prende il sopravvento, gli scontri diventato crudeli ed efferati e la storia d’amore tra i protagonisti viene messa un po’ da parte rispetto al primo libro. 

Ciò che ho apprezzato di più è lo stile coinvolgente dell’autrice. È lei che riesce a tenerti incollata alla pagine per la poesia con cui mette in contatto i due protagonisti creando un legame ancora una volta molto inusuale. La trovata della comunicazione attraverso le macchine da scrivere è molto originale e accattivante. Rende la storia un po’ vintage, polverosa e dal sapore antico, e acquista ancora più fascino perché l’amore diventa complicato. 

Per chi ama le storie difficili, questa è perfetta. Non ha una grossa componente fantasy, nel senso che viene detto poco sulla natura delle divinità; poco sulla guerra stessa, anche se, rispetto, al primo, le battaglie acquistano più importanza, ma è sempre l’amore e le relazioni interpersonali a prendere il sopravvento. 

C’è da soffrire un po’ perché per tutto il libro, Iris e Roman si incontrano pochissime volte. La loro presenza fisica era maggiore nel primo, mentre adesso sembra che l’autrice abbia voluto dare più spazio al contorno, ma nonostante ciò quella parte storica e fantasy rimane sempre un po’ sospesa, come se non avesse una vera e propria anima. Manca di convinzione, di mordente, di sostanza. 

Ma poco conta, a essere onesti, perché la forza di questa dilogia romantasy è sicuramente lo stile in cui è scritta – Rebecca Ross potrebbe scrivere qualunque cosa e risulterebbe come un incantesimo che ti ipnotizza, e il rapporto tra Iris e Roman che non hanno punti deboli. Risultano subito convincenti, ben descritti, perfettamente a loro agio nella dinamica principale. 

Una menzione particolare alla bellissima edizione che la Fazi editore ha messo in commercio in occasione dell’uscita del secondo volume, dove oltre al libro, riceverete anche le overlays in tema con la storia e i personaggi principali. (Vedrete finalmente come sono Dacre ed Enva!) 

Insomma, se amate perdervi un po’, trastullarvi nell’altrove, sognando guerre tra divinità potenti e furiose e aspettate con pazienza che qualcuno, da quell’altrove vi scriva, così all’improvviso, prendete il libro, e cominciate a sognare.

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