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mercoledì 26 ottobre 2016

La morbidezza degli spigoli di Keith Stuart Recensione

Buongiorno cari lettori! Grazie alla Corbaccio, oggi vi parlo di un romanzo sull'autismo. La storia di Alex e Sam, un padre e suo figlio è quella raccontata da Keith Stuart in La morbidezza degli spigoli. L'autore ripercorre gli aspetti più significativi della sua vita e di suo figlio, appunto, autistico. Una lettura vera e toccante.




Titolo: La morbidezza degli spigoli
Autore: Keith Stuart
Editore: Corbaccio
Genere: Romanzo autismo
Pagine: 416
Prezzo: 18,60
Uscita: Settembre 2016
Sam, un ragazzino di otto anni, è sempre stato diverso: bellissimo, sorprendente e autistico. Per amore suo e della sua famiglia, il papà Alex ha sempre cercato un modo per intendersi con Sam, ma lo sforzo, quotidiano e sfibrante, porta a una crisi matrimoniale che sembra irreversibile. Alex decide di allontanarsi dalla moglie e va ad abitare a casa di Dan, il suo migliore amico felicemente scapolo ed eterno adolescente, e da una scomodissima branda per gli ospiti medita su come fare per riconquistare moglie e figlio. Mentre Alex naviga a vista nella sua nuova vita da single fra segreti di famiglia rimasti a lungo sepolti e gli impegni di padre part-time, Sam incomincia a giocare a Minecraft, rivelando uno spazio inatteso in cui padre e figlio riescono a intendersi. «La morbidezza degli spigoli», basato sull’esperienza vera dell’autore, è un romanzo commovente, divertente e profondo sulla forza della differenza e su un figlio molto molto speciale.


La morbidezza degli spigoli è la storia di un padre e di un figlio che non comunicano. Perché? Sam è autistico e Alex è un genitore che sta guardando la sua famiglia sgretolarsi giorno dopo giorno.

Costretto ad abbandonare la casa coniugale, la moglie e il piccolo Sam, si rifugia a casa dell’amico Dan, l’eterno fanciullo che vive felicemente e liberamente da single.

La storia di questo romanzo parte da un’esperienza reale che riguarda l’autore, Keith Stuart, giornalista del The Guardian, che si occupa della pagina del giornale dedicata ai videogiochi.
Quattro anni fa proprio a suo figlio è stato diagnosticato l’autismo ed è con uno stile non pesante ma scorrevole e leggero, che l’autore racconta il suo punto di vista attraverso gli occhi di Alex.
Cover originale

Una famiglia con i suoi problemi, con due genitori che, come quasi tutti, fanno i salti mortali per far quadrare tutto. Ma poi c’è Sam, questo bambino che sembra magico, così bello, coì apparentemente perfetto che però per la società che lo circonda ha un grande difetto: l’autismo.

Il suo modo di comunicare, la sua percezione del mondo, la sua visione della realtà è in netto contrasto con il codice sociale, con il linguaggio che tutti siamo abituati ad usare. Allora come si fa a comunicare con una creatura simile?
Il tempo avanza trascinandosi, il rumore si affievolisce in una fossa ghiacciata di paura: è una sensazione che conoscono tutti i genitori. Una sensazione devastante, così potente da darti la nausea: la paura terribile di perdere un figlio.
Alex scopre che Minecraft, un famosissimo videogioco, è un mezzo altamente rilevante per trovare un sentiero sul quale basare la sua comunicazione con Sam. Il mondo del videogioco è pieno di regole, di schemi e per Sam è più controllabile, in altre parole, quella creatura così affascinante e misteriosa diventa in qualche modo raggiungibile.

Alex è un personaggio solido per quanto riguarda la descrizione che l’autore ci propone ma in lui convivono due anime separate: quella ancora legata all’infanzia e alla fanciullezza e quella che lo vede preda di doveri genitoriali che non sempre riesce ad incarnare. Fare il genitore è molto difficile soprattutto quando tuo figlio è un bambino così speciale.

Ma non ci sono solo Alex e Sam e il loro particolare rapporto. Attraverso il romanzo si esplorano le condizioni di questi bambini nella nostra realtà quotidiana, spingendo il lettore verso riflessioni mirate e dimostrazioni di quanto la nostra società sia ancora tragicamente impreparata di fronte a quella dimensione di disabilità che, pur non appartenendo a tutti, è comunque parte integrante del mondo in cui viviamo.
Pensavo di aver trovato un luogo sicuro per me e per Sam, ma sbagliavo. E cosa potrei mai fare per lui da qui? Ha bisogno di stabilità, e io non posso crearla con dei blocchi di pietra e scrigni di tesori che esistono soltanto su uno schermo. Di sicuro, non posso dargliela quando non ce l’ho nemmeno io.
Sam è una figura che incanta, è un bambino che appare quasi al di sopra di qualunque definizione, perché l’autismo se ne frega di ciò che è giusto e sbagliato. Un autistico vive in un mondo tutto suo e sembra quasi dotato di una saggezza superiore che lo mette fuori, al riparo dalle nostre ansie e dalle nostre piccole e grandi follie. Ma è nella nostra realtà che vive e non dobbiamo dimenticarlo. Più che curare questi bambini, dovremmo trovare un posto per loro nella nostra socialità, dovremmo insegnargli come inserirsi piuttosto che tacciarli come diversi e tenerli fuori.

La morbidezza degli spigoli è una storia forte, emozionante e commovente. Un viaggio che regala qualcosa di diverso e che lascia intravedere molto altro, se si è disposti a guardare in profondità.

 

7 commenti:

  1. Ciao Antonietta, che recensione delicata quella di oggi e che tema scottante! Credo che una delle insidie di questa malattia sia proprio questo: il fatto che la diagnosi arriva non subito ma dopo tempo e piomba fra capo e collo ai genitori. Ma ciò non toglie l'amore, porta solo delle difficoltà diverse. Penso comunque che ci voglia molto coraggio nel mettersi a nudo così, come uomo e come padre.

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    1. Ciao Virginia, questo è l'ultimo romanzo letto sull'autismo ma in passato ne ho letti diversi perchè è un argomento che mi ha sempre affascinato. Inoltre in modo particolare questo autore lo colora di un pizzico di magia, facendo apparire davvero Sam come un bambino speciale e non un errore e con qualcosa in più e non in meno.
      Hai ragione, ci vuole coraggio, tanta onestà che derivano, secondo me, solo da una cosa: l'amore per il figlio.

      Un abbraccio!

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  2. Ciao Antonietta :-* Hai scritto davvero una recensione meravigliosa, mi piace come affronti questi temi delicati e le parole da te usate portano sempre a fermarti per riflettere..
    Ormai è inutile dirti che questo libro avevo intenzione anche io di leggerlo, l'ho adocchiato proprio qualche giorno fa in libreria e oggi mi ritrovo la tua recensione ^_^
    Un bacione :-**

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    1. Ciao Maria! E' proprio quello che spero di fare ogni volta, portare chi legge a riflettere oppure ad emozionarsi così come mi sono emozionata io. Sarà felicissima di leggere la tua recensione appena lo leggerai. Sono temi importanti e su cui è bello confrontarsi.
      Un abbraccio! :****

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  3. Wow mi è piaciuta tanto la tua recensione! Questo libro sembra molto bello anche se tratta un argomento difficile. Quest'anno ho già letto diversi titoli che parlano di autismo e ognuno lo ha fatto con leggerezza e amore. Credo che mi segnerò anche questo!

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    1. Ciao Alisya, l'argomento è difficile ma come tu stessa hai detto è bello perchè è uno di quei libri che parlando di vita vera, sanno riempirla di emozioni che commuovono e che arrivano a chi legge. Ci sono tante difficoltà ma anche tanto amore. ^___^

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  4. L’argomento è così importante e degno di essere attenzionato da tutti, questa storia è riuscita a penetrarmi nel cuore grazie alle tue parole gemellina <3 Grazie per avermi donato tutte queste emozioni, sono felice di sapere che un tema che tocca corde profonde del cuore umano sia stato affrontato così bene, sia da te che da chi ha scritto questo libro che ovviamente mi segno subito! Grazie per averne parlato gemellina <3 Un grande immenso abbraccione <3

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