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martedì 16 luglio 2019

✎ Recensione ➱ LE FURIE di Janet Hobhouse

Buongiorno! Grazie a Neri Pozza, oggi vi parlo di un romanzo intenso e bruciante, un'autobiografia scritta da Janet Hobhouse, dal titolo Le furie, dedicata a tutta la sua vita, alle donne che ne hanno fatto parte, agli uomini e soprattutto alle emozioni. 

Le furie
di Janet Hobhouse

Editore: Neri Pozza
Pagine: 399
GENERE: Romanzo
Prezzo: 9,99 € - 18,00 
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: Giugno 2019
Link d'acquisto: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟/2 

Trama:
Pubblicato postumo, «Le furie» ripercorre una vita vissuta con indomito furore fino alla tragica e prematura morte dell'autrice. Nata e cresciuta in una famiglia di «sirene», in cui ogni membro di sesso femminile sembra essere spuntato per partenogenesi, e in cui gli uomini sono relegati a «semplici, precarie comparse», la protagonista conduce un'esistenza imperniata sul rapporto conflittuale con una madre giovane, bellissima, fragile e amorevole, eppure al contempo malevola, instabile ed egoista. A questo legame indissolubile e tormentato si aggiungono via via altri affetti: quello per la bisnonna Mirabel, detta Angel, la grande nutrice, colei che districava e risolveva ogni problema e che aveva dato il via al matriarcato della famiglia; l'affetto per Emma, la nonna bohémienne, la ribelle fuggita di casa con il suo professore di arte; per la prozia Shrimp, vissuta nel disprezzo di sé e trincerata dietro un'ostinata solitudine e, infine, per la zia Constance, donna dalla bellezza inconsueta, da tutti conosciuta come «la piú bella ragazza di New York». Al tempo stesso angeli e gorgoni, le donne protagoniste di queste furibonde pagine si rivelano nella duplice natura di creature dolcissime e crudeli, benevole e sprezzanti: delle vere e proprie furie.

RECENSIONE

Le furie è un romanzo potente, come è potente la piccola introduzione scritta da Philip Roth a questa storia che ripercorre un’intera esistenza senza dimenticare nulla. È un’opera autobiografica, scritta con la carne e con il sangue, dalla penna dell’autrice che dopo anni intensi di vita, decide di raccontare di sé e di tutto ciò che l’ha segnata dopo aver scoperto di avere una malattia che la porterà prematuramente alla morte.

La prima parte è dedicata a un racconto di una donna per le donne, le donne della sua famiglia, le furie. Un’intensa narrazione che ci fa conoscere da vicino l’animo femminile nei suoi lati più luminosi e in quelli più bui.

Spesso si resta a bocca aperta davanti all’intensità delle vicende raccontate perché un’esplosione di emozioni s’innesca, bruciando tutto. 
"Avevo ricevuto una buona mano di carte e ne avevo gettate via troppe."
Dopo la presentazione delle sue antenate, la protagonista racconta di sé e della sua vita, soprattutto del rapporto complicato con la madre. Un libro pieno di sensazioni, di aspetti da condividere, di pensieri su cui riflettere e con cui confrontarsi.
Poi si arriva all’amore. Il racconto degli uomini che ha conosciuto e dei legami che ha stretto, in modo particolare con uno scrittore famoso dietro cui si cela forse lo stesso Philip Roth.

Il rapporto con i genitori è intenso, significativo ma anche devastante. Con il padre non riesce ad esternare i suoi sentimenti e sarà un legame che non riuscirà mai più a recuperare.
Una vita, la sua, fatta di viaggi e di scoperte, portando però dentro di sé una costante forma di nostalgia che le impedisce di trovare la felicità.
Non la troverà mai.
"Il fragilissimo mondo delle donne e dell'intimità: cipria, rossetto, disperazione e dignità."
Lo stile dell’autrice è dettagliato, preciso, meticoloso, non permette al lettore di sfuggire alle atmosfere perfette che crea con la sua penna.
Una scrittura ricca, densa, pregnante, che dà voce ai sentimenti senza censurarli.

La vita della protagonista è una vita fragile, sempre alla ricerca costante di un equilibrio che tarderà ad arrivare. E non solo, ella cerca l’amore, cerca un abbraccio, cerca un corpo a cui aggrapparsi senza riuscirci.
Cerca invano l’abito giusto da indossare, quello che rifletta davvero se stessa, ma si ritroverà a indossare soltanto maschere che la faranno sentire in gabbia.
"Avevo amato ed ero stata amata, e alla fine e cioè ora, era l'unica cosa che contava."
Le furie è un racconto magnetico che attrae e coinvolge facendoti sentire parte di un vissuto tragico e pieno di lacrime, ma a volte persino bello.
Lei, sua madre, suo marito, suo padre, i suoi amanti in un turbine di scene che evidenziano il grande desiderio di essere amata, sempre e comunque. Di non restare sola.
Ciò che non ho apprezzato molto è stato l'eccessivo dilungarsi in particolari e dettagli che hanno rallentato la lettura e lo stile un po' troppo consistente e poco scorrevole.

Non è una lettura facile perché parla della vita.
La vita non è facile, è piena di esperienze tragiche a volte, ma proprio per questo va raccontata.
In modo immediato, ricco, spesso sfrontato, intenso e senza paura.
Così Janet Hobhouse non si tira indietro.
La sua storia è la Storia.
Quella che potrebbe essere di ciascuno di noi.

E nonostante i sensi di colpa, gli inganni, le delusioni, la sua storia è una grande dichiarazione d’amore alla vita, a chi l’ha amata e alle persone che lei ha amato. E soprattutto a noi lettori a cui è dedicata questa opera.
Perché in ognuno di noi c’è la bellezza di una furia.  
Per non dimenticarlo.


5 commenti:

  1. Pur non conoscendo il libro in questione non posso fare a meno di apprezzare la sua recensione.

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  2. Wow, Antonietta! Ma come fai a scrivere così bene?! Perché ti assicuro che chi ti legge lo sente a pelle che anche tu scrivi con la carne e con il sangue, non solo questa autrice. E con l'anima, aggiungo io. Ma del resto, è sempre stato così. Tu sei sempre stata così. Non ti sei mai risparmiata nel dare tutta te stessa per parlare di un libro. A differenza di tutte le schifezze e le banalità così assurde e cattive ma cattive cattive che scrivono su Amazon e che sono andata a leggermi proprio ieri, incuriosita di vedere opinioni diverse su alcuni libri che intendo leggere. Dopo qualche minuto ho dovuto chiudere perché davvero non ne potevo più di tutta quella cattiveria. Ma quanto è cattiva certa gente?! Non riesco proprio a capire chi osanna Amazon, è un ambiente così freddo, inospitale, che fa davvero voglia di scappare a gambe levate.
    Ma poi basta entrare qui, in questo bellissimo mondo tutto tuo per sentire le Emozioni di chi scrive con la carne, con il sangue e con l'anima. E direi che questo libro rientri decisamente nelle mie corde e nella mia lista sempre più lunga.
    "Ella cerca l'amore, cerca un abbraccio, cerca un corpo a cui aggrapparsi senza riuscirci." Quanto mi suonano familiari queste parole...
    E, Antonietta?
    Meriteresti un applauso da standing ovation per quello che hai scritto alla fine. Quanta verità.
    Un abbraccio forte forte <3<3<3

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    Risposte
    1. Cara Federica, anche tu scrivi così! :-)
      Sai che non smetto mai di ripetertelo quanto il tuo modo di scrivere racconti in modo forte e coinvolgente le emozioni. Il tuo cuore batte attraverso ogni parola che scegli, e si sente, te lo posso assicurare! <3
      Per quanto riguarda Amazon, hai ragione, le recensioni che ci sono, fanno venire i brividi. C'è una cattiveria, una superficialità e soprattutto la volontà (che poi non so spiegarmi il perchè) di offendere chi scrive.
      E Amazon, permettendo a tutti di scrivere e di lasciare la propria opinione, dà la possibilità a chiunque di dire quello che vuole, senza alcun rispetto.
      Ti abbraccio forte dolce Fede <3<3<3

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