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giovedì 12 agosto 2021

Recensione: X di Valentina Mira

Buongiorno! Oggi vi parlo di un libro che tratta un argomento spinoso e non adatto a tutti: lo stupro. Non voglio essere brutale, ma è bene chiamare le cose con il proprio nome senza nascondersi. Fandango ha pubblicato questo libro di Valentina Mira, X, che racconta la propria esperienza in prima persona e che potete trovare attualmente disponibile nel catalogo Kindle Unlimited di Amazon. Non perdetelo!

X

di Valentina Mira
Editore: Fandango
Pagine: 176
GENERE: Romanzo Autobiografico/Denuncia
Prezzo: 2,99€ - 15,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2021
LINK D'ACQUISTO: ❤︎ 
VOTO: /

Trama:
X è un romanzo e una lettera. Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello che ne è stato di lei e quello che non ha avuto il coraggio di dirgli in passato. Torna all'estate del 2010, l'estate della sua maturità. Una festa, alcool e musica nelle casse. La musica l'ha messa G., amico di tutti e amico di Valentina. Quella notte G. diventa uno stupratore. Valentina non lo denuncerà mai, come, il novanta per cento delle donne violentate, quel danno resta taciuto per anni. X racconta il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, con una forza e una

RECENSIONE

X di Valentina Mira non è un libro di cui è semplice parlare, è anche difficile dire che mi è piaciuto, per quanto possa piacerti un libro dove si racconta di uno stupro, questo sia chiaro a tutti. 
Ovviamente mi riferisco allo stile dell’autrice, al modo semplice e immediato con cui racconta i fatti prima e dopo l’evento cruciale. Una vita, quella di Valentina, che è normale, somigliante a quella di tante di noi. Una famiglia composta da due genitori che le vogliono bene. La madre, molto protettiva, così tanto da averle inculcato che il sesso è comunque sempre sbagliato quando lo si fa prima e fuori dal matrimonio. 

In questa affermazione che fa crescere la protagonista con una sorta di senso di colpa millenario, mi sono riconosciuta anche io, poiché mia madre si è sempre comportata esattamente come la madre di Valentina, provando a inculcarmi le stesse identiche cose. E non perché fosse cattolica e andasse tutte le domeniche a messa, come accade per la madre dell’autrice, ma perché per la mia, di mamma, è sempre stata solo una questione di rispetto verso se stessa. In altre parole, se io andavo a letto con qualcuno prima del matrimonio, mancavo di rispetto a lei. 

 
Ma tu lo sai cos’è uno stupro?

È chiaro quanto la nostra educazione possa influenzare il nostro modo di pensare a tal punto che i nostri genitori non si rendono nemmeno conto di quello che ci fanno e come ci trasformano. Per molti di loro siamo solo dei prodotti che vanno educati secondo delle regole, e guai, a non rispettarle, perdi di dignità e di rispetto, come è accaduto a me. 

Ritornando a Valentina Mira, lei ha un rapporto stretto con il padre e con il fratello. Un fratello, credetemi che fino a un certo punto ho apprezzato per come lo ha descritto la protagonista. Ma quando è avvenuto lo stupro, in una serata qualunque, di una festa qualunque, quel fratello è diventato l’oggetto di tutta la mia rabbia, commiserazione e sfiducia. 

G. Il fascista, il teppista, quello che crede di poter fare tutto a chiunque, l’idolo del fratello di Valentina, è anche colui che la stuprerà. È lo stesso ragazzo che in precedenza l’ha baciata e verso cui Valentina prova attrazione ma anche repulsione perché non condivide i comportamenti di questo tizio che sembra il padrone del mondo e tratta male gli altri. Insomma, dai suoi racconti, capiamo che la incuriosisce come tutti quelli che si comportano da leader, ma allo stesso tempo lei percepisce che c’è qualcosa che non va, pur non sospettando minimamente quello che poi accadrà. 
Il fratello di lei, dal canto suo, ne è completamente ammaliato. 

 
I nostri corpi diventano propaganda.

Ecco perché quando quella sera, mentre Valentina è ubriaca e G. crede che lei ci voglia stare al di là dei suoi no, tutto precipita come se già fosse stato scritto da qualche parte. Valentina reagisce come può, e se non urla ma si immobilizza per la paura e per quel senso di straniamento che la porta a isolarsi completamente dal momento e dall’azione che sta avvenendo, non significa che le sia piaciuto o che fosse consenziente. 
Il suo No vale tanto quanto i calci e i pugni di qualcun altro. Questo G. non lo ha ben chiaro e purtroppo nemmeno suo fratello. 

Quando lei glielo racconterà, lui prenderà la situazione sotto gamba, dicendole che non sono affari suoi perché in realtà non intende sentirsi complice. Dopo la confessione di uno stupro, nemmeno un abbraccio da quel fratello tanto amato. Nemmeno una parola di conforto. Il nulla, perché se fai qualcosa, allora diventi parte di quel qualcosa che evidentemente ti fa schifo. 
Come si sente Valentina? Non può parlarne con nessuno, perché, è assurdo da dire, sembra che nessuno sia disposto davvero ad ascoltarla. 
La madre che considera il sesso un errore a priori, probabilmente non farebbe alcuna differenza se sua figlia ha fatto l’amore o è stata stuprata. 

 
Sul lenzuolo bianco c’è qualcosa che non dimenticherai mai.

Il fratello non vuole entrarci, non pensa che siano affari suoi, improvvisamente sua sorella non è più così importante. Non fa parte delle sue priorità al contrario di G., con il quale continuerà a essere amico e con cui compirà anche qualcosa di delinquenziale. 
E dunque cosa significa X? Essa è l’incognita alla quale va incontro l’autrice decidendo di scrivere questa storia. Con il coraggio e la forza di una donna stuprata e non considerata, proverà a risolvere l’equazione che la vede vittima in un mondo dove gli uomini che si portano a letto tante donne sono dei fighi. Mentre una donna che va a letto con tanti uomini è una poco di buono. 

Perché la parola STUPRO fa così tanta paura? Se ci pensate dà anche un po’ fastidio. Forse perché ha un suono stridente quando la pronunciamo, il suono di qualcosa che si lacera. Forse perché al suo interno contiene la parola TU, quasi a indicare un dito puntato contro se stessi o l’altro, aizzando la luce di un riflettore addosso che nessuno vuole. 

Valentina si chiede se in quel momento in cui il suo corpo ha opposto resistenza al corpo forte del suo stupratore, avesse reagito diversamente. Se avesse messo da parte gli insegnamenti della madre per i quali non bisogna mai usare la violenza, forse allora avrebbe affrontato G. in modo diverso, il sangue lo avrebbe fatto uscire a lui. E così, la violenza non è sempre sbagliata. La violenza difende. La violenza, a volte, ti salva. 
E l’apice dello schifo credo si raggiunga quando la nostra Valentina decide di denunciare lo stupro e il carabiniere prima di tutto le consiglia di avere delle prove concrete, e poi dopo un po’ ci prova anche. Ma davvero? 

 
Nel momento in cui decido di proteggerti da questo incubo, smetto di proteggere entrambe.

Lo stupro è un tabu. È vero, ma lo è per gli uomini perché se tu non ne parli, loro possono continuare a stuprare all’infinito. Lo stesso equivale per il femminismo. Molti uomini accusano la donna di aver voluto la parità dei sessi e questi sono i risultati. Ti costringono a mostrarti libera perché altrimenti a che cosa serve il femminismo se poi ti comporti come una suora. 
Beh, sono d’accordo con Valentina. Non userò mai la mia libertà per fare qualcosa che vuole un uomo. 

E per concludere una recensione che recensione non è, perché un libro del genere non va recensito, né valutato, riprendo una frase del testo: “Se la società deve stuprarmi, che almeno mi rimanga l’impressione del consenso. Che almeno io tenti di rovesciare nella mia testa la violenza. Niente mi può impedire di fingermi altrove.” 
E dunque, questa è la nostra società di merda. 
Benvenuti nel mondo che non cambierà mai. 
Può soltanto peggiorare. 
Dove il tanto famigerato Lato Oscuro puzza di lattice e libero arbitrio dimenticato sullo scaffale delle speranze infrante.

11 commenti:

  1. Antonietta, come ho detto poco fa su Facebook, non mi esprimo che è meglio.
    Ma, nel ringraziarti di nuovo per questa recensione-non recensione che urla giustizia da tutte le parti, credo davvero anche io che ormai non esista più limite al peggio. Il mondo, la società, possono soltanto peggiorare, purtroppo. E' triste dirlo, ammetterlo, ma non spetta a noi l'arduo compito di dettare le regole. E' questa società, questo mondo malato a farlo.
    GRAZIE. 🖤

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    1. Cara Fede, sono d'accordo con te, in tutto, e lo sai <3 Grazie a te per come sei. Sei speciale :*

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    2. Cara Antonietta, non immagini quanto sia di estremo conforto per me sapere che in questa società sempre più alla deriva, esista qualcuno come te, uno spirito affine, che ha così tanto dentro ma così tanto ma che può solo essere accolto e compreso e abbracciato stretto stretto stretto solo da chi nella vita ne ha passate davvero tante e sa, SA, che sapore e gusto abbia il DOLORE, quel tipo di dolore che a volte ti fa venire una grande voglia di metterti a urlare a squarciagola per dire BASTA. Ma temo che nemmeno in quel caso il mondo si fermi per ascoltarti. Grazie a te per come sei. Sei speciale anche tu, anima meravigliosa. 🤗 Ti prego, non dimenticarlo mai. 💞

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    3. Sai che ti ammiro molto, sei piena di energia, forza, coraggio e affetto. Tu non dimenticarlo mai! :*

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  2. Giusto qualche giorno fa, sulla mia bacheca di Facebook, ho pubblicato la mia recensione-non recensione di Mi si è fermato il cuore di Chamed. Quando hai provato anche tu, sulla tua pelle, questo tipo di DOLORE che ti uccide, e sì, diciamolo pure che ti uccide e non che ti fortifica come piace dire alla società che non ha la minima idea di cosa voglia dire essere stuprata, non riesci proprio a scrivere una recensione di un libro che fondamentalmente parla di stupro e violenze di tutti i generi come soltanto gli esseri umani sanno infliggere ai propri simili. Basta. Mi fermo. 🖤

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    1. L'ho letta adesso, e mi sono anche segnata il titolo perchè non conoscevo quel libro. Grazie per il tuo coraggio e per la tua forza. Non ti sei mai nascosta e sei stata sempre più forte di tutto, nonostante ancora adesso tu combatta.
      Ti abbraccio forte <3

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    2. 💗💖 Con una pioggia torrenziale degna di un temporale estivo nel cuore che non so se e per quanto ancora reggerà a TUTTO, non trovo davvero le parole per ringraziarti, Antonietta. Per le tue parole che strabordano Affetto, Comprensione, Empatia e Sostegno come pochi altri. 💙
      Ti chiedo scusa se l'altro giorno, con un altro acquazzone negli occhi, non mi sono soffermata quanto invece meritava, su quello che hai detto di te e di tua madre. Ti chiedo veramente scusa. Ma voglio che tu sappia che TUTTO il tuo dolore in quelle tue parole che grondano DOLORE DOLORE DOLORE, non mi hanno abbandonato un attimo. Ci ripensavo e ripensavo anche mentre mangiavo, a cena, e mentre leggevo, più tardi. Ci ho ripensato ancora oggi, e mi sono detta che dovevo tornare qui e dirtelo. Che le tue parole, tesoro, non sono affatto passate inosservate. Forse perché, per motivi diversi, tutte e due abbiamo avuto una madre, o almeno parlo per me, che, sebbene in termini materiali non mi abbia mai fatto mancare nulla, non è stata però capace di fare davvero la madre. Quel tipo di madre in grado di insegnarti le cose più importanti, anzi, indispensabili per la tua crescita come persona, come donna, cose come la stima, il rispetto, l'amore e la fiducia nei confronti di te stessa. Io, questa figura materna, non ce l'ho mai avuta. E neppure quella paterna, a dirla tutta. La forza, la determinazione, la tenacia, il rispetto, la stima, il sostegno e la fiducia e il coraggio e l'amore che finalmente posso dire di possedere come qualcosa che posso toccare con le mie mani, me li hanno insegnati i libri. Non mi vergogno di dire che tutto ciò che sono ora è il risultato di quella che sono stata e che sono diventata solo grazie ai LIBRI.
      Questa recensione, insieme a moltissime altre, non so che darei per poterla vedere stampata su quei giornali che tutti o quasi prendono in metropolitana la mattina. Davvero, vorrei che tutti leggessero le tue parole, anima meravigliosa.
      Evviva le donne capaci di chiamare le cose con il loro nome. 💜💜💜
      Un abbraccio forte forte forte di cuore. 😘

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    3. Ci accomunano tante piccole cose, e tutto quello he hai scritto, lo capisco eccome. Non avevo alcun dubbio che la tua sensibilità e dolcezza avrebbe colto le mie parole, e anche tutto il resto che si può leggere tra le righe. Come ben sai, non parlo con facilità di me, nè delle mie esperienze, ma persone come te, pochissime, rarissime, quasi impossibili da trovare oggi, sanno cogliere soprattutto quello che non si dice.
      Quindi ti ringrazio per la stima e la fiducia che nutri verso di me. Ricambiata diecimila volte di più.
      Ti abbraccio forte :*

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  3. Libro che non vedo l'ora di prendere e leggere! E' un titolo che mi fa paura ma che allo stesso tempo mi sembra necessario.
    Recensione appassionante come sempre! :)

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    1. Non è una lettura facile, anche perchè, nel mio caso, in molte cose, proprio di vita quotidiana, mi sono ritrovata a pieno, quindi le esperienze, belle e brutte, sono diventate ancora più tangibili e vicine.
      Grazie! <3

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