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giovedì 16 maggio 2024

Recensione: ORA AMATI di Robero Emanuelli

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Feltrinelli, oggi vi parlo dell'ultimo romanzo di Roberto Emanuelli, Ora amati.

ora amati

di Roberto Emanuelli
Editore: Feltrinelli
Pagine: 320
GENERE: Narrativa contemporanea
Prezzo: 9,99€ - 19,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Attraverso gli occhi di Clara e Anna, le protagoniste del suo nuovo romanzo, Roberto Emanuelli narra una storia di sofferenza e rinascita, racconta di una relazione che diventa psicologicamente e fisicamente logorante e di un percorso, tortuoso ma irrinunciabile, per riprendersi la propria vita, per tornare a rispettarsi, ad amarsi. A rinascere. E a essere felici. È possibile rinunciare a noi stessi per amore? Quanta fiducia siamo disposti a concedere a chi ci inganna? Possiamo continuare a perdonare chi mostra indifferenza mentre la nostra vita, giorno dopo giorno, va a pezzi? Clara vive a Roma, dove gestisce una libreria. Ama tutto del suo lavoro, crede nel potere dei libri, che non solo ci consentono di scoprire mondi sconosciuti e vivere vite che non sono la nostra, ma possono anche curare. Salvare. Eppure, in questo momento, proprio lei, che spesso consiglia romanzi sicura del loro effetto sulle persone, non riesce a trarne alcun aiuto per sé stessa. La sua vita è una continua altalena da quando, tre anni fa, ha conosciuto Alessandro e ne è diventata l’amante. Ha accettato una relazione costellata di distacchi improvvisi e mezze verità. Una storia che non è quasi mai come vorrebbe. Clara è diventata insicura, perché non si sente mai davvero scelta, a volte stenta addirittura a riconoscersi. Solo la presenza degli amici di sempre riesce a darle un po’ di conforto nei periodi più bui. Anna invece vive a Milano e studia Economia alla Bocconi, per assecondare un desiderio dei genitori più che il proprio. Davanti a sé ha un futuro già scritto: tornerà in Calabria e prendere le redini dell’attività di famiglia. Ma non è questo che Anna vuole e infatti ha la sensazione di vivere una vita che non le appartiene. Mentre la propria famiglia fa finta di non vedere il suo disagio. Quando incontra Francesco, tutto sembra cambiare. La felicità, comincia a pensare, può esistere anche per lei. Francesco, però, si concede per poi ritrarsi, un giorno è presente, quello dopo scompare, lasciando Anna in balia di interrogativi senza risposta e di uno sconforto da cui è difficile riemergere. Anna e Clara: due donne che cercano l’amore per trovare, anche, sé stesse. Due donne che in nome dell’amore corrono invece il rischio di perdere sé stesse. Cosa serve per dire basta, per non esistere solo in funzione di qualcun altro, per tornare, veramente, ad amarsi? Partendo da un’esperienza personale per certi versi simile a quella narrata, Emanuelli ha provato a raccontare una relazione capace di “avvelenare” una vita. Capace di regalare momenti esaltanti, che accecano, ma anche altri di profondo sconforto e perdita di certezze. Lo ha fatto prendendo le distanze dal proprio vissuto e scegliendo due protagoniste femminili a cui ha dato voce. Quelle di Anna e Clara sono due storie individuali e al contempo universali. Attraverso l’esperienza dell’amore, raccontano anche di quel momento, nella vita di ognuno, in cui è necessario fare i conti con sé stessi, confrontarsi con quell’antico dolore che spesso ci fa scegliere le persone sbagliate o ci obbliga al compromesso. Ma è proprio nella ripetizione di quell’errore, di quel copione, quando la sofferenza raggiunge il suo picco massimo, là dove ci sembra non esserci via di scampo, ecco, è proprio lì che scopriamo che in realtà, quella di cui avevamo bisogno, non era una via d’uscita, ma una “via di ingresso”, comprendendo finalmente che la persona da scegliere, in realtà, siamo proprio noi stessi.

RECENSIONE

Ora amati di Roberto Emanuelli è un libro che affronta un tema molto attuale: le relazioni tossiche
La protagonista, Carla, è una donna che ha una storia con un uomo sposato. Alessandro ha una moglie, a detta sua arrogante e fredda, che lo manipola e lo minaccia, (sì, gli piace fare la vittima, è il suo spettacolo migliore piagnucolare e sbattersi come se a casa gli facessero le torture cinesi), e due figli nemmeno adolescenti. 

Carla è proprietaria di una libreria, ama il suo lavoro, i libri sono tutto ciò che ha, insieme al suo gatto di nome Luna e alla casa che non condivide con nessuno. Sappiamo poco della vita passata di Clara; scopriamo a tratti che ha un terrore viscerale per le storie che finiscono male perché ne ha già vissuta una in passato e adesso prova a confrontarsi con i suoi migliori amici, Pietro e Martina, che le mettono davanti agli occhi quello che Alessandro fa senza che lei se ne renda pienamente conto.“Ma lui scombina tutti i miei piani. Le regole. Le mie geometrie. Sovverte la mia natura quadrata. Lui mi rende un cerchio.” 

Come in tutte le relazioni tossiche, Alessandro, da bravo narcisista versione premium, manipola Carla. Le promette che lascerà la moglie, che abbandonerà i figli e che la sposerà creando con lei una nuova famiglia. La donna, seppur consapevole delle bugie che si allungano e si moltiplicano nel tempo, non riesce a farsi da parte e a vedere l’uomo per quello che è. La loro relazione è caratterizzata da lunghi silenzi, visualizzazioni di messaggi mai risposti, telefonate mute e assenze ingiustificate. Se i rapporti malati sono sempre esistiti, adesso diventano ancora più sofferenti a causa della presenza dei cellulari con i quali si può spiare tutto ciò che il partner fa, ancor di più con l’avvento dei social. Per la generazione Z probabilmente non ha significato una vita senza telefono e senza Instagram o TikTok, e per loro è naturale scorrere il profilo Instagram per vedere che cosa ha fatto il loro partner o scrivere di getto un messaggio su WhatsApp per capire se visualizza o meno. Per le generazioni precedenti come la mia, ai tempi andati, certe cose si vivevano meglio, perché forse non si sapeva. 
Oggi si sa tutto. 
E questa onniscienza quasi divina diventa disturbante e terrorifica.

Carla scopre che durante le assenza ingiustificate del suo uomo, lui passa giornate intere con quella famiglia che dipinge come disastrata, che lo soffoca, con una moglie che lo tratta senza rispetto, (quasi fosse un mostro che vuole avvelenarlo dalla mattina alla sera), e con due figli che non comprendono il malessere del padre.“Però, mi chiedo, quanto è ingannevole l’idea di poter salvare qualcuno? E soprattutto, la persona che pensiamo di dover salvare, vuole davvero essere salvata?” 

Oh, guarda un po’. 
Alessandro non fa che piangere e lamentarsi con Carla della sua insofferenza, però non fa un emerito tubo per venire fuori, perché in realtà è tutta una grandissima bugia. – "Gli ho creduto ancora una volta. L’ennesima volta. E lui che ha fatto? È sparito. Al telefono non risponde. I messaggi sono visualizzati e ignorati. E io non ho mai smesso di controllare i suoi accessi.” 
Ecco qui. 
“Non ho mai smesso di controllare i suoi accessi.” 
Vi è familiare? Quanti/e di noi lo hanno fatto? 
Si perde la testa a stare dietro a queste stupidaggini. Lo so, non dovrei chiamarle così, perché quando c’è in gioco l’amore si perde anche il lume della ragione, ma fosse solo quello! Carla perde la sua dignità a stare dietro a un uomo che le mente, non la rispetta, la usa palesemente e la manipola psicologicamente mentre lui fa di tutto. Non solo tradisce la moglie, ma prima e dopo di Carla ci saranno tante altre donne. Eh, attenzione, anche durante Carla, perché il nostro “uomo” se la intende con più donne contemporaneamente, e ogni periodo con la malacapitata partner di turno ignara dello sbeffeggiamento in corso su più fronti, lo classifica con “libraia”, poi è il turno di “attrice”, poi quello di “dottoressa.” 

Carla crede anche laddove è impossibile continuare a farlo e quando aprirà finalmente gli occhi vivrà un momento di assoluto buio, in cui le sembrerà di non risalire dall’abisso, ma poi capirà che non ne vale la pena. Che quell’essere che l’aveva ingabbiata nella sua trappola mortale non ha a cuore il suo benessere e NON la ama! Improvvisamente le diventa tutto evidente a tal punto che anche quando lui proverà a tornare, Carla gli darà le spalle. 

Un aspetto molto dolce del romanzo è la presenza stabilizzante dei libri e dei lettori forti. Il popolo  silenzioso dei personaggi di questa storia amano tutti la lettura, vivono dentro e fuori i libri e li considerano ancore di salvezza. Si discute sull’ebook e sul cartaceo, sul fatto che il libro stampato, nonostante tutte le disastrose previsioni con l’avvento della digitalizzazione, sia riuscito a sopravvivere perché ancora oggi, la maggior parte sceglie l’odore della carta e l’incidenza antica dell’inchiostro. Il tatto e l’olfatto che rendono una storia ancora più reale. L’autore cita moltissimi casi editoriali degli ultimi anni e Clara è una protagonista moderna e accattivante, molto vicina a tutto il popolo dei booklovers. 

Questo libro è un atto di adorazione rivolto alla narrativa e all’intrattenimento ma è anche un atto dovuto alla scrittura come denuncia e come supporto, perché con i libri si può fare tanto. Non solo ci si può riconoscere e confrontare, ma si può anche venire fuori da tante situazioni spiacevoli. Lo stile è scorrevole, la storia è scritta in modo naturale, di pancia, piena di spontaneità e di violenza emozionale che si scarica sulla carta come un lungo pianto, a volte, altre come un grido assoluto di dolore oppure di felicità. Le pagine di questo libro parlano molto più di una voce altisonante, molto più di un microfono. 

La storia di Carla si alterna a quella di Anna, una ragazza molto più giovane che rappresenta un vero colpo di scena alla fine del libro. Capiremo solo a fine lettura chi è e perché l’autore ha voluto raccontarci la sua storia. 

Roberto Emanuelli, nei ringraziamenti, chiarisce la motivazione per cui ha deciso di scrivere questo libro. Anche lui ha vissuto una relazione tossica e l’unico modo per prenderne le distanze e per analizzarla usandola come conforto per gli altri è stata la scelta di trasformarla al femminile. Quindi Carla è lui che si racconta mettendo a nudo tutte le sue paure e le sue emozioni. I sentimenti che lo hanno tenuto legato a una donna senza sapere cosa fare senza di lei. E dopo tanto penare, ha capito che l’unico modo per spazzare via tutta quella insicurezza che ci rende così facile preda dei partner tossici e delle loro manipolazioni, è l’amore per se stessi. 

Alessandro è un uomo che usa la gelosia per colpire, che scarica su Clara tutta la responsabilità, che l’accusa di guardare gli altri uomini come se lui fosse un santo, mentre va ancora a letto con la moglie e con altre mille. Alessandro è quel tipo di uomo che offende in modo subdolo, che mente in modo spregiudicato, che è capace di inchiodarti al silenzio aspettando pazientemente che sia tu a cedere. Pietro cerca di giustificare il suo comportamento dicendo che gli uomini non hanno gli strumenti per fronteggiare un rifiuto o per opporsi all’emancipazione delle donne; afferma che sono stati educati a non provare emozioni, a non fare le femminucce, e quindi, non sono portati a mostrare i loro sentimenti e spesso fanno ghosting perché non sanno come reagire e come gestire gli altri, e soprattutto la loro interiorità. 

Può essere quello che può essere, MA l’idea che viene fuori del protagonista maschile di questo libro è davvero squallida. Senza mezzi termini è da condannare. Un uomo che non prova la minima emozione, che cancella una donna dalla sua vita come se usasse una penna cancellabile, solo all’apparenza indelebile, nelle parole che usa, ma nei fatti che spergiura, NON è vero. 
Con forza e volontà e soprattuto con l’amore si arriva a questa grandiosa consapevolezza: “E quando deciderete di farlo, di amarvi, quella persona tossica non sarà più niente.” 

Non c’è alcun bisogno che l’amore vada drammaticamente ricercato in qualcun altro, non è necessario che qualcuno ci ami per farci sentire meritevoli di esistere. Sopratutto quando quel qualcuno se ne frega altamente di noi. 
Bastiamo a noi stessi. 
Tutto il resto è un di più. 
Ci fa stare bene, certo, quando DAVVERO ci fa stare bene, ma non ci permette di esistere o di vivere. 
Noi esistiamo qui e ora. 
Comunque. 
Fossimo pure gli ultimi esseri sulla faccia della terra.

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