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lunedì 16 ottobre 2023

Recensione: NIGHTBITCH. BESTIA DI NOTTE di Rachel Yoder

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Mondadori, oggi vi parlo di Nightbitch. Bestia di notte di Rachel Yoder.

nightbitch. bestia di notte

di Rachel Yoder
Editore: Mondadori
Pagine: 244
GENERE: Dark Fantasy/Horror
Prezzo: 7,99€ - 14,00
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2023
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟🌟 

Trama:
LA LAUREA IN UN'UNIVERSITÀ prestigiosa, un certo talento artistico, l'impiego come direttrice di una galleria locale. Poi, due anni fa, è arrivato il bambino. E dopo un disastroso tentativo di tornare al lavoro - il lavoro dei suoi sogni! - affidando il piccolo all'asilo nido, hanno deciso che era meglio se lei rimaneva a casa. E adesso il marito è sempre via per affari, la chiama da lontane stanze d'albergo, e lei si sente sola, esausta. Fino a che una notte succede qualcosa. Il suo corpo inizia a cambiare, la nuca si ricopre di una peluria sempre più folta. I canini si affilano. Sul fondoschiena le spunta una cosa che, sembra assurdo, pare proprio una coda... Sempre più smarrita e in preda a istinti animaleschi, la donna cerca informazioni su quello che le sta accadendo e si imbatte in uno strano libro, Guida illustrata alle donne magiche. Si trova così invischiata in un enigmatico gruppo di mamme che potrebbero non essere esattamente ciò che sembrano. Tra i più acclamati esordi letterari degli ultimi anni, Nightbitch - Bestia di notte è un romanzo scandalosamente originale che parla di arte, potere e femminilità sotto le vesti di una fiaba caustica. Un libro nel quale riconoscersi, che vi farà venir voglia di ululare. E dovreste farlo. Dovreste ululare quanto vi pare e piace.

RECENSIONE

Nightbitch. Bestia di notte è un romanzo che parla di maternità, ma non è solo questo. Per gran parte del libro nessun personaggio ha un nome. 

Lo so, guardando la copertina e leggendo il titolo, nessuno si aspetterebbe una storia sul diventare madre, eppure questo romanzo è sovversivo, assurdo, e in qualche modo anche dadaista. Un modo che ti spiazza e ti fa credere che sia così originale da far sì che all’autrice è stato chiesto di firmare un contratto cinematografico ancor prima che il libro raggiungesse il successo mediatico. 

La madre, protagonista di questa storia, non ha nome, viene chiamata semplicemente così. La questione dei nomi, nomen omen, che in latino vuol dire che nel nostro nome c’è scritto il nostro destino, qui è superata subito presentandoci una donna che ha appena avuto un bambino ed è sposata con un uomo che viaggia continuamente, che la chiama ogni volta da una camera d’albergo diversa e che la fa sentire come se fosse una madre single. 

Questa consapevolezza che giorno dopo giorno diventa una certezza fa provare alla donna emozioni contrastanti. Dorme poco a causa dei pianti e dell’insofferenza del piccolo e una notte tra le tante si rende conto che qualcosa nel suo corpo sta cambiando. Peli lunghi, zanne, una strana fame che sembra non placarsi mai… In altre parole sta mutando in un cane. In una bestia. Quando lo dice al marito, naturalmente, costui non le crede, pensa che la donna stia impazzendo e in qualche modo è quello che pensa anche lei perchè nessuno potrebbe accettare una cosa del genere. 

Una trama che appare esilarante, divertente, ironica, nasconde, invece, una profonda riflessione sulla condizione di donna e di madre. Avete mai pensato all’essere madre? Al modo in cui le madri vengono viste dalla società? 
La nostra protagonista ha dovuto lasciare il lavoro che la soddisfaceva e la rendeva completa perchè doveva accudire il suo bambino mentre il marito continua a comportarsi nello stesso modo di prima, se non peggio. In altre parole, lei ha ridotto la sua libertà, mentre lui ne ha conquistata di più. Un paradosso che genera un dislivello tra l’uomo e la donna, la madre e il padre, che non ha alcuna spiegazione plausibile. 

E dunque, avete notato che una madre, per la società, deve essere per forza felice semplicemente perchè è madre? Il nostro retaggio culturale ci ha insegnato che una madre non può essere più felice di quello che è perchè il più grande dono sono i figli e non deve mai nemmeno stancarsi di accudirli, perchè, cavolo, è madre. Ma dove sta scritto? Dove è deciso che una madre non possa essere altro che una mamma? 

Alle madri non è concesso cercare felicità al di fuori della casa, è lì che hanno tutto ciò di cui hanno bisogno. Inoltre stando a casa e occupandosi dei figli, in realtà sono molto più fortunate di tutte le altre donne, perchè il loro lavoro non è un vero lavoro, quindi di cosa si lamentano? Non hanno nemmeno il diritto di annoiarsi, di impazzire, di non sopportare più che il mondo vada avanti senza di loro, senza la loro realizzazione mentre passano notti in bianco e corrono dietro a pannolini puzzolenti. 

Questo romanzo fa riflettere parecchio non solo sull’essere madre, ma anche sull’essere donna e prima ancora sull’essere femmina, nello stesso modo un cui lo è un animale. La protagonista si sente un animale, a un certo punto, e si comporta di conseguenza. Ci sono alcune scene violente e disturbanti che pongono l’attenzione sul concetto di femminilità selvaggia, in cui la vera natura dell’individuo viene fuori grazie alla consapevolezza del mutamento dell’identità, dell’invecchiamento di un corpo e del rapporto tra spirito e carne. 
La copertina del libro un versione originale è molto rappresentativa da questo punto di vista, e anche il titolo non nasconde l’idea fantasiosa e originale che sta alla base di tutta la storia. 

Uno stile veloce, accattivante, molto moderno, dialoghi particolari che fanno comprendere subito che c’è qualcosa di intrigante in questa storia che lascia sorpresi e piacevolmente sbalorditi. Una lettura che mette alla prova la vostra capacità di accettazione e il vostro credo quotidiano, quello che vi ha inculcato la madre delle madri, ossia la nostra cara società. È un libro pieno di spunti filosofici, riflessioni femministe e che pone in auge uno sguardo molto chiaro sul concetto di essere madre e tutte le pressioni che lo accompagnano. 

Una lettura per gli amanti del genere dark e horror che si sfamano con letture come queste che ti cibano di nuove visioni e inquietanti orizzonti, e che adorano immergersi in racconti alternativi che oltre a una buona dose di fantasia non disdegnano di spaziare nel campo letterario e filosofico, lasciando aperta la porta della consapevolezza. 
Quella non dovremmo chiuderla mai. Anche quando qualcosa non ci riguarda da vicino.

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