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martedì 17 settembre 2019

✎ Recensione: AMABILE INFERNO di Eleonora Fasolino

Buongiorno lettori! Dopo molto tempo sono tornata a leggere un romanzo autopubblicato. Amabile Inferno di Eleonora Fasolino mi incuriosiva per la trama e per gli argomenti trattati: l'amore proibito tra una studentessa e il suo professore, ma non un prof normale, un prete. Una storia che mi è piaciuta, ma che avrebbe potuto darmi molto di più.

amabile inferno
di Eleonora Fasolino

Editore: Selfpublishing 
Pagine: 354
GENERE: Romanzo
Prezzo: 2,99 
Formato: eBook
Data d'uscita: 2019
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟/2

Trama:
Roma, Anno del Signore esami dimaturità. Melania Santacroce ha diciotto anni, un gusto eccentrico in fatto di vestiti e i capelli tinti di viola. Afferma di portare una terza scarsa di seno più per ottimismo che per amore della realtà e, quando non si allontana dal mondo per comporre poesie distratte, si interroga sull’efficacia delle taglie dei jeans, su Lord Byron e sulla dubbia puntualità dei mezzi di trasporto capitolini. Sebbene alta e non proprio esile, a volte teme di risultare impercettibile, ma a salvarla dalla banalità del quotidiano sono le uscite al vetriolo che di tanto in tanto ama diffondere con nonchalance. Non è proprio sicura di credere in Dio, ma frequenta una scuola privata di stampo cattolico. Non ama tradurre il greco, ma si accinge ad affrontare l’ultimo anno di liceo classico. Non si è mai innamorata, ma alla fine è arrivato Manfredi Vergara: suo professore e uomo impegnato in una relazione complicata con Dio. Perché Manfredi è un prete. E Melania, che non ha mai assaporato la tentazione, si trasformerà in quella più pericolosa per un uomo che non appartiene nemmeno a se stesso. O forse nel suo amabile inferno.

RECENSIONE

Amabile inferno è un romanzo non adatto a tutti, la tematica è forte e potrebbe disturbare più di qualcuno.
A me non ha disturbato, anzi.
Io ci sarei andata giù ancora più pesante, anche perché quando scegli una certa tematica, già di per sé bella forte e provocatoria, tanto vale rischiare il tutto per tutto.
Melania è una giovane studentessa che sta per diplomarsi. Manfredi è il suo insegnante di italiano.
Lei è una ragazza.
Lui un prete.
UN PRETE.
Come se non bastasse, è anche giovane, accattivante, oserei dire sbarazzino, e molto ma molto bello.
Insomma, un gran ben di Dio di prete.

Era illegittimamente bello, 
per essere sposato con Dio.


La storia non è sicuramente originale. Fin dai tempi di Uccelli di rovo questo tipo di relazione ha incuriosito e attratto molte persone. In questo caso, la vicenda di Melania e del suo prof si svolge in modo piuttosto scorrevole, senza grossi scossoni e con una presenza consistente dell’aspetto sessuale.

La protagonista ha un carattere strano, non è bellissima, ama scrivere poesie e vive un po’ troppo chiusa nel suo mondo. Ha i capelli viola e non è certo appariscente per la sua avvenenza o per la sua spiccata personalità.
Nonostante questo, è attratta da Manfredi e lo desidera in silenzio.

Il nostro prete è un uomo divertente, sagace, insomma non una mummia ecclesiastica, bensì un professore che sa come dialogare con i suoi studenti e come ispirare fiducia.
Inconsapevolmente anche lui è attratto da Melania, e le sue emozioni diventano palesi quando legge una poesia di lei incentrata proprio sull’aspetto carnale e che possiede una carica sessuale inusuale, che senza volerlo, risveglia in lui una ormai sopita passione.

Tra i due la scintilla si accende e dopo vari incontri extra scolastici dove imparano a conoscersi lentamente, l’attrazione prende il sopravvento e incanala la loro storia su un binario estremamente pericoloso per entrambi.

Non la voglio perdere, scelgo che sia tua.

Soprattutto per Manfredi che in passato ha già avuto una storia d’amore burrascosa e sul suo cuore grava un senso di colpa enorme: la morte del fratello.

Melania, nonostante la giovane età, non è la solita ragazzina che pensa solo a divertirsi. Ha la testa sulle spalle, è molto matura ed è estremamente sensibile.
Lui, dal canto suo, è un prete che ama il suo Dio, ma mi è apparso un po’ troppo debole dal punto di vista della sua fede.

Se a Melania non ho nulla da recriminare, perché ho compreso perfettamente tutto il suo comportamento e le sue scelte dall’inizio alla fine, con Manfredi è andata diversamente.
Non mi è piaciuto il fatto che si sia lasciato andare troppo facilmente e abbia ceduto all’attrazione per Melania quasi subito.

Io avrei reso l’aspetto psicologico di questo personaggio molto più complesso. Avrei approfondito il suo tormento interiore, i suoi dubbi, le sue difficoltà rispetto alla promessa fatta a Dio, e avrei reso più controversa la sua lotta tra desiderio e fede, tra carne e spirito. Mi è mancato il pathos, quella sensazione che ti attanaglia lo stomaco e che ti permette di sentire esattamente la sofferenza che sta sentendo il protagonista. Mi è mancato provare dolore, senso di perdizione, l'attrazione dell'abisso e di quel peccato o proibito che questo tipo di relazione rappresenta.

Tu arrivi, mi prendi per mano, 
mi porti dove voglio andare.


L’argomento trattato e il tipo di relazione – proibita –, sono aspetti che apprezzo in un romanzo e qui c’erano molti dettagli che potevano essere approfonditi, ispessiti e sviluppati in modo più accattivante e consistente.

Da questo punto di vista sono rimasta un po’ ai margini della storia, pur essendo stata coinvolta abbastanza. Ma come dire, avrei potuto adorare questo romanzo, amarlo alla follia, ma è mancato quel qualcosa che mi lasciasse sconvolta.

Ho provato freddezza in alcuni momenti, mentre in altri sono stata travolta dalle emozioni, come nel caso della storia tra due personaggi secondari, ossia Fabrizio e Virginia.
Quella sì che è una storia che fa tremare!

Non nascondo di averli amati molto di più degli stessi Melania e Manfredi e mi rammarico davvero che abbia letto troppo poco di loro.
Spero tanto che l’autrice dedichi un libro anche a loro due e spieghi meglio l’evoluzione della loro relazione.

Un appunto va fatto allo stile di Eleonora Fasolino che nonostante sia un’autrice self dimostra una padronanza speciale della lingua italiana, poetica ed elegante, sempre misurata e precisa.

Amabile inferno mi è piaciuto nel complesso, ma avrebbe potuto davvero farmi impazzire. Peccato. Ma non vedo l’ora di leggere altro di questa autrice! 

2 commenti:

  1. Oddio, Antonietta... Mi hai fatto provare una cosa che solitamente provo solo leggendo un libro. ^_^
    Appena ho letto le parole ragazza e prete, l'ho subito associato a Uccelli di rovo, che ADORO, ho il libro e il DVD, che mia madre ha praticamente consumato. E poi, mi hai tolto le parole di bocca quando l'hai citato tu. A volte, non so perché, tendo a pensare che certi libri li abbia letti soltanto io. E poi, non posso che rimanere piacevolmente sorpresa nello scoprire che non è così.
    Comunque, concordo con tutto quello che hai detto sul libro di questa autrice. Penso sarebbe bello poter trovare un giorno in libreria un romanzo che tratti una storia simile a quella di Uccelli di rovo. Credo che in molti apprezzerebbero anche il solo averci provato a sfidare un capolavoro del genere. <3<3<3

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    1. Cara Fede, sono certa che questo romanzo ti piacerebbe molto, soprattutto sapendo che hai amato Uccelli di rovo. La storia è ovviamente molto diversa, ma l'idea di partenza è più o meno la stessa e poi l'autrice ha uno stile molto bello e particolare che vale la pena leggere.
      Ti abbraccio <3 <3 <3

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