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venerdì 30 agosto 2024

Recensione: LE ALI DEL PICCOLO PRINCIPE di Gabriele Dadati

Buongiorno! Grazie alla collaborazione con la casa editrice Solferino, oggi vi parlo di Le ali del piccolo principe di Gabriele Dadati.

le ali del piccolo principe

di Gabriele Dadati
Editore: Solferino
Pagine: 288
GENERE: Narrativa italiana
Prezzo: 11,99€ - 18,50
Formato: eBook - Cartaceo
Data d'uscita: 2024
LINK D'ACQUISTO: ❤︎
VOTO: 🌟🌟🌟🌟 

Trama:
Parigi, dicembre 1935. Antoine de Saint-Exupéry è una celebrità: come pilota è stato un pioniere che ha compiuto audaci trasvolate oceaniche, mentre come scrittore ha firmato un paio di romanzi molto amati dai lettori. Eppure le cose non vanno bene. Lui e la moglie Consuelo vivono come non dovrebbero, continuando ad accumulare debiti. Per risolvere il problema, Tonio intende tentare il record di velocità nel raid Parigi-Saigon. C’è in palio una grossa somma di denaro e così, all’alba di domenica 29, decolla con il suo biposto dall’aeroporto di Le Bourget insieme al meccanico André Prévot. Mentre sorvolano il Sahara, però, i due precipitano. L’aereo è distrutto, ma loro sono vivi. Con poco da mangiare e quasi niente da bere. Come faranno a salvarsi, visto che nessuno sa dove sono? Nel frattempo l’Hotel Pont Royal, in cui i Saint-Exupéry si sono trasferiti dopo l’ultimo sfratto, viene preso d’assalto dai giornalisti. Consuelo e Marie, la madre di Tonio che ha raggiunto la nuora perché possano farsi forza a vicenda, hanno come unica difesa gli amici di lui. Tra questi ci sono l’editore Gaston Gallimard, l’intellettuale ebreo Léon Werth, il pilota Jean Lucas, che è in contatto diretto con l’Air France, e il diplomatico Henry de Ségogne, che scopre dai piani alti del ministero degli Esteri che sono già pronte le bare. Mentre al Pont Royal cresce l’angoscia, per le strade i parigini si preparano a festeggiare il Capodanno…

RECENSIONE

Le ali del piccolo principe è il romanzo che non ti aspetti, una storia nella storia che un autore come Gabriele Dadati riesce a mettere sulla carta e a lasciarti a bocca aperta. Quel tipo di sorpresa che ti lascia con il cuore in gola e le farfalle nello stomaco perché la sua intuizione narrativa abbraccia sia la realtà che la fantasia. 

Partendo da un evento reale, l’autore aggiunge un pizzico di magia e ci fa leggere una storia sicuramente originale che commuove e scalda l’anima. A metà tra l’invenzione e la biografia, conosciamo un momento della vita di Antoine de Saint-Exupéry che nel dicembre del 1935, durante un tentativo di stabilire un record di velocità nella trasvolata Parigi-Saigon, si schianta nel deserto libico. Da quell'esperienza drammatica e affascinante nacque il suo capolavoro più celebre, Il Piccolo Principe

Antoine viveva una situazione drammatica all’epoca. Nonostante fosse molto conosciuto come aviatore, e avesse già pubblicato libri di successo, si trovava sommerso dai debiti, e dopo numerosi cambi di casa, era stato costretto a vivere in albergo con la moglie Consuelo. È per questo che decide di partecipare alla trasvolata, lo fa per guadagnare i soldi e per rimettere in piedi la sua vita. Ciò che viene raccontato fino a questo momento da Dadati è assolutamente vero. 
Poi comincia la magia… 

Il sapore dell’avventura coinvolge il lettore riportandoci con un tuffo al cuore agli anni Trenta e facendoci affrontare un vero viaggio turbolento e intenso nello spazio e nel tempo. Antoine precipita nel deserto insieme al suo meccanico e tutto sembra perdere la speranza. A Parigi, tutti li danno per morti mentre la moglie comincia già a piangere la sua scomparsa. I fotografi si ammassano sotto l’albergo perché Consuelo è l’unico elemento a cui possono fare appello per cogliere qualche notizia che li avvicini in qualche modo ad Antoine. Il silenzio del deserto si oppone, così, alla vivacità e all’euforia della vita parigina dove tutti sono in attesa di sapere che cosa accadrà. 

Consuleo e la madre di Antoine si danno forza a vicenda e cercano conforto e consolazione negli amici più stretti. Tutti sembrano cercare un modo per risolvere la situazione, ma più passa il tempo e più sembra che a nessuno importi seriamente che cosa sia accaduto.

Intanto nel deserto, la situazione non è semplice. I due sono senza cibo e senza acqua e sanno che sono dispersi, quindi cominciano a credere che non ci sarà alcun modo di salvarsi. Il protagonista fa un incontro strano. Un ragazzino biondo venuto da un asteroide che potrebbe essere quella intuizione che gli permette poi di scrivere il Piccolo Principe. Dadati immagina che in questo viaggio nel deserto, Antoine incontri un personaggio che gli sia di ispirazione e che questo personaggio sia nientemeno che… Insomma, scopritelo da soli. 


Ciò che emerge è una lettura umana e a tratti tenera, che mescola fatti reali e inventati e che ci invita a esplorare la profondità dell’animo di Antoine. La scrittura è precisa, pulita, essenziale e riflette la stessa nitidezza d’animo del protagonista. Dadati ama profondamente tutto ciò che riguarda Antoine e lo esprime nel modo più orgoglioso e caloroso possibile proprio all'interno di questo romanzo che è una storia, ma è soprattutto un grande omaggio a chi ha saputo scrivere un capolavoro e a lasciare il suo segno indelebile nel tempo. 

Si ama questo libro perchè si percepisce attraverso la cura, la dolcezza, il rispetto che racchiude ogni pagina, quella devozione quasi mistica, piena di affetto e di reverenza verso un mostro della letteratura. È chiaro che Dadati ha effettuato ricerche, si è impegnato davvero tanto per scrivere questo libro, ma paradossalmente, pur riconoscendo tutto ciò, quello che resta è qualcosa che ha a che fare con il cuore e non con la mente. Pur essendoci studio, precisione e tecnica, c'è tanto cuore. E al cuore non si comanda.

Le ali del Piccolo Principe è una lettura imperdibile non solo per chi ama Il Piccolo Principe, ma per chiunque sia affascinato dalle storie di vita che si intrecciano con la grande letteratura. Dadati riesce nell'impresa di aggiungere magia a un classico senza tempo, offrendoci un'opera che non solo celebra la grandezza di Saint-Exupéry, ma che ci fa riflettere sulla forza delle emozioni e dei ricordi che plasmano la nostra esistenza.

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